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Sull'orlo di una rupe un urlo ... sul ciglio di un fiume uno sguardo fisso nel profondo, nel sonno vecchie parole biascicate tra i denti. La lingua si insinua nei recessi della mente e scava simile a un segugio che sterra nel midollo d'una falena. Un veltro rifugge comodi serragli e tra antiche olle nasconde i resti del suo peregrinare. Ancora un urlo sugli sbecchi del dongione ...
si affettano fili dei pensieri e con essi si impastano le emozioni di cuori ancora palpitanti. In fornaci guizzanti d'aliti di fuoco si immergono i ricordi di eroi infanti, poi cessa il vento, si placano le acque dei laghi e smuta l'onda del mare, così tornano a dormire le ombre nel silenzio delle fronde. E sopra il torrione la luce della luna imbianca, pietre e anime inquiete, cessa il tremore e i ghiacci della carne, quiete ovatta ora il castello, e dalle froge di un cavallo imberbe spuma bruma simile ai vapori della terra. Dal cielo scende neve come coriandoli incolori a mutare il verde dei prati, ha il colore della cenere e un tepore l'ammanta. Ne raccolgo un poco immergendo le dita nel solco che va ricoprendo e serro gli occhi, vestigia di popoli appaiono nelle loro vesti bianche, bambini scalzi e sorrisi raccolti in mani piene di calore. Occhi su cui scorrono i lieti passi di ore senza inganno, giochi tra orizzonti sterminati e sogni chiusi tra palloncini d'ogni colore. Poi una bimba si avvicina e mi sfiora la guancia, ha il viso dolce di chi nutre sempre una speranza, ed io sorrido chinando il capo mentre il suo volto sfuma oltre le lacrime della notte. Simile è questa oscurità a un urlo che riempie il vuoto e la svuota di ogni umanità poi... dopo tanto sanguinare tutto tace ... nel buio che inghiotte. Siddy
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Presenze offuscano gli occhi miei, nel deliquio di una ragione che confonde realtà e visioni. Ci sono giorni così assottigliati che potrei farne fili di carta e giorni così pieni che non saprei come raccontarli. Se tu fossi qui ... gli istanti, le ore e tutti i miei giorni avrebbero il sapore di tempi migliori. A volte esco sul viale che sale su per la collina che con tanta cura hai modellato, i grandi tigli a segnarne i fianchi, i verdi cipressi a puntellarne il corso, tassi e bossi a cinturare bordure di fiori multicolori e ciuffi di biancospino. Oltrepasso il grande cancello di ferro brunito avvolto nel profumo di tamarindo, incontro zaffate di mirto e rosmarino , e mi stordiscono le siepi di gelsomino nell'effluvio zuccherino dei loro respiri. Nel mio andare che cuce gli attimi di una memoria che va scomparendo stendo la mano lungo i filari d'ibiscus rosso a cui si alternano i tetti di glicine come merletti d'indaco su coppi di melograno. Amavi stare sotto la loro ombra nel vento che ti arruffava i capelli e scuoteva le fronde degli olmi su nel bosco. Ridevi con dolcezza consegnando al soffio le note della tua voce e i pensieri brevi e sciolti. Accarezzo i fili d'erba di un prato in rovina, eppure è rigoglioso sebbene informe e molestato d'altre piante. Mi piego a raccogliere margherite e ne faccio un piccolo fascio, minuscoli soli chiusi da un aureola bianca che lascio cadere nel fiume che bagna rive limacciose. Sui greppi celati da ninfee e cascate di muschio guizzano pesci di un verde accecante, vi saltano libellule e microscopiche rane come giochi di un circo errante. Il sole che ci seguiva sul sentiero segnato dalle pietre è ormai un ricordo e la sera mi avvolge col silenzio delle ombre. Lampioni gelidi come sentinelle di roccia allungano le loro sagome come risucchiate dalla terra, e io affetto i passi...mentre il pensiero arranca. Se tu fossi qui ... le rose ti regalerebbero il loro profumo, gemmerebbero con i loro colori e il sole taglierebbe queste nuvole con una lama di luce per illuminare il tuo andare. Ma tu non sei qui... non più...non ora... ed io mi affretto nel crepuscolo che va morendo a seminare i miei ricordi come chicchi di grano per confinare l'oblio che attende nel ghiaccio duro dei miei slenzi. Siddy
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Post n°14 pubblicato il 25 Gennaio 2015 da Om_Siddhartha_Om
Cavallette oscurano cieli dimentiticati, mentre sugli spalti dei bastioni di peltro stanno impettite colombe senz'ali, sulle teste piumate il rosso segno del loro censo. Sfilano tra le corde di rocce ritorte scure fiere filiformi, bocche spalancate ad incendiare l'aria come mandibole d'osso lucente dall'acre pastura sulfurea. Ed i pagliacci mormoranti litanie seguitano cortei muti e danzanti tra bolle di sapone e fumi vermigli. Poi vedo carri cigolanti trainanti da leoni smunti e fieri araldi di legno brunito con elmi di cuoio e alabarde di paglia. S'agitano i canneti sotto il respiro dei monti e di la dei campi, tra messi bruciate da un sole nero i fondi pozzi salmastri vomitano lettere bituminose . Osservo questo spettacolo giocando a dadi col destino, è un baro bugiardo e ingordo ma non m'importa, lui beffa e cambia poste e regole del gioco in ogni istante, e cosi facendo inganna anche se stesso. Il tempo mi siede accanto senza un vero interesse eppure so che è vigile e conta minuzie e resti. Ha un corpo d'ambo i sessi, il volto bifronte smuta al mutar d'ogni marea , è vecchio la sera e donna al mattino ma se lo fisso negli occhi resta sempre bambino. Così in questo mutare scorre il corteo di maschere erranti, come un fiume di nuvole che strozza precipitando nel solco della terra. E in tutto questo mostrare che dilata l'orizzonte dei miei occhi mi accorgo che non ho più respiro, solo un battito di cuore resta come obolo meschino del mio traghettare e segna il tempo di questa oscura dimenticanza, un unico colpo di tamburo che tutto plasma e in cui ogni cosa s'arresta e avanza. Siddy
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Strade come fiumi di foglie, miriade di sassi rotolanti nel blu cobalto di un orizzonte agonizzante. Parole distorte come chiodi piegati dal peso di una responsabilità infranta. Uomini che vagano come automi tra i fili di pensieri, tremula carne molesta e occhi pieni di un impeto che ha il colore del mare. Donne dal potere salvifico come doni di una terra lontana, si ergono su cippi e torri svettanti, seminano fiori e semi di un futuro che germina echi di vita simili a germogli d'acqua nel cuore delle pietre. Distratto è l'orizzonte in questo dado tratto, che colora le vesti di un tenue vemiglio. Così resta la gente sulle linfe smosse, guarda in silenzio il corso delle acque, e nel vento che scioglie i nodi e lega le parole si abbandona al destino, come un naviglio...alla sua deriva. Siddy
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Volano inconsistenze in questa notte, sembrano sbuffi d'aria tra le rocce a picco sul mare. Le osservo stando seduto su un sasso bianco, morbidi tappeti d'erba sotto i piedi e una musica in lontananza a cadenzarne i flussi. Nulla è la parola che colma e sbriciola le ossa della terra; Niente è per sempre nel nulla che è eterno. Plana un uccello sulle ripe che scendono a picco nella schiuma che imbianca, mormora il sibilo del vento tra il becco del rapace, ed io mi piego fin sul ciglio a seguirne il volo tra spruzzi d'acqua cangiante. Nulla...Niente...Nessuno. Eppure in questo nulla tanto si agita, in questo Niente troppo si immerge, come in questo Nessuno che tutti ci ricomprende. Butto un sasso in fondo alla scogliera, fende l'aria e si veste di una patina di vapore, poi si immerge nel fondo scomparendo. Così piego i passi oltre la siepe di questi monti lungo il sentiero della mia esistenza, tra granai d'erba irsuta e fresche sorgenti d'acqua, e lui...lui spiega le ali e mi vola a fianco come l'ombra che mi precede nell'ora tinta di un rosso esangue. Siddy
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E' il silenzio il piu misterioso dei rumori ... picchietto con le dita su un tavolo che ha il doppio dei miei anni, e mi accorgo del suono che le mie dite infondono nell'aria che rompe la quiete del momento. Fuori un tenue raggio di sole a fatica si fa strada tra grossi nembi carichi di pioggia. Fumo sale dai comignoli delle case addossate le une alle altre come ubriachi in alterni equilibri danzanti. Così ascendono i pensieri come volute di fumo dai pagliericci accesi, piccole formelle di caldo e umido ritrovo nei gangli della testa. Splendido e maestoso è questo silenzio che ovatta le mura della mia stanza, ne impregiona l'energia e la forgia come un armaiolo il ferro nelle sue fornaci. Tremendo m'appare ma fatuo è spezzarne il corso con un inutile parlare, è uno sforzo sbilenco simile al guardarsi allo specchio cercando il doppio di se stesso. Placido è il lago senz'onda quando mute sono le sue correnti, e in questo sostare lancio un sasso nel cuore del suo ventre, piccoli cerchi ramati si diffondono seguitati dalla luce del giorno, ed io resto a fumigare come graticci di memorie perse nel vento, mentre tutt'intorno molestato e indomo torna a regnare il mio ... silenzio. Siddy |
Cammino tra strade assenti e foglie sbattute dal vento negli angoli dei portoni come giochi di trottole e mulinelli d'acqua . Seduto su una panchina arruginita c'è un pagliaccio, occhi tristi in mezzo alla gente che gli scorre innanzi ignorandolo come fosse una statua d'aria . Mute trasparenze e silenzi nel chiasso assordante delle auto, muri sberciati di case dagli androni sempre aperti, nel buio che fa paura. Dai vetri luccicanti di una finestra simile a una ferita sul mantello del mondo, osservo uomini e fiori... sembrano uguali consistenze di linfa e dolori, ma in alcuni si scorge il sangue pulsare nelle vene e la gioia ancora infranta del loro vivere compiuto. Una voce chiama il mio nome oltre le porte di legno scuro e pesante simile un muro tetro e invalicabile. Vorrei fumare ma il vizio noi mi ha mai piegato così so di non avere neanche un mozzicone da assaporare tra le labbra. Bevo ciò che resta di una bottiglia incolore e indosso la giacca , annodo una sciarpa di lana intorno al collo e mi avvio verso l'uscita... Uomini e fiori mi attendono, vorrei solo appartenere ad entrambi ... Siddy
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Post n°9 pubblicato il 22 Gennaio 2015 da Om_Siddhartha_Om
Muove i fianchi con arte consumata ma in questa sua danza il mondo cade ai suoi piedi. La carne dei seni stretta da fascie di lino sembra cercare un altra via oltre la prigione che ne tiene chiuse le tumide anse. Lui è pazzo di lei ... negli istanti in cui il desiderio lo artiglia rivede il volto suo che è un chiodo che punge la mente. Vorrebbe uscire e gridare nel buio fitto d 'ombra che il corpo suo è un sale che segna la pelle, un veleno che corrode il cuore, ma è pazzo di lei e in questa pazzia gode di questa assenza. Lei è pazza di lui... anela i suoi occhi e la stretta del suo abbraccio, vibra quando la sua voce le entra nella testa, come un caldo fruscio di vesti, fa male il suo ricordare quando il corpo suo l'artiglia tra le lenzuola... è pazza di lui... e si contorce nella mancanca gustando l'attesa e il sadico distacco che segna il tempo del suo ritorno ... Siddy
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E in questa corrente ci trasciniamo come alberi divelti dal solco della terra, strappate le radici come steli dalle corolle e che sbandati ora gravitano nel greto di un fiume In collera. Nei fasci di luce perdiamo lo sguardo rapiti da un immensità gravida di promesse. Pagine di un libro bianco che si riempie lentamente di vita e orli di pensiero, di respiri strappati coi morsi della fame, li ingoio quasi fossero miracolosi rimedi per una sete che sembra non avere fine. Luci... in questa notte di tenebra osservo... luci come spilli di fiamma infissi nella carne Siddy
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Con quanta passione si muovono le marionette del mondo piccole schegge animate da scintille e da un tocco divino. Camminando sui bastioni della torre una sentinella fissa i segni del tempo e scorre questo tintinnìo come una campanella nel mezzo del giorno. Coscienze sparute di ninnoli e pagliacci stanchi che dormono sugli allori di un ora lontana, i carri della memoria sono pieni di mercanzie e imbandiscono i tavoli della dimenticanza col fuso pungente dell'oblio. Nemesi di malasorte nei pensieri di chi tanto ha vissuto, livori di torti subiti e gioie di un tempo prossimo a venire si mischiano sul desco dove siedono gli avvoltoi. Libagioni di carne, di amori, di seme ritrovato che dona fortuna e sapere ... passione di un mondo che respira con i polmoni di una terra che piega le ginocchia ma ha ancora la forza di alzare il capo punto da un serto di spine. Siddy
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Inviato da: bluiceee
il 05/01/2021 alle 14:29
Inviato da: Om_Siddhartha_Om
il 23/06/2020 alle 21:35
Inviato da: gatta433
il 23/06/2020 alle 21:22
Inviato da: Om_Siddhartha_Om
il 21/06/2020 alle 22:09
Inviato da: gatta433
il 21/06/2020 alle 15:42