Creato da orsiniquattro il 11/07/2007
...scrivo il mio parere sui fatti che accadono perché... ho bisogno di sfogare i miei pensieri per evitare di scoppiare... ;-)

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Desaparecidos

Post n°8 pubblicato il 29 Agosto 2007 da orsiniquattro
 
Foto di orsiniquattro

Oggi, 30 agosto, è la giornata mondiale indetta dall'Onu per ricordare i desaparecidos di tutto il mondo; gli scomparsi di tutto il mondo.

Ma forse dovrebbe essere vista come la giornata mondiale per ricordare a tutti noi che c'è gente nel mondo che piange i propri cari senza avere una tomba su cui posarsi, e senza sapere se mai tornerà. Gente scomparsa e della quale non si ha più notizia, e non si trova nemmeno un corpo putrefatto.

Però è anche la giornata che ricorda a tutti noi che nella storia del mondo ci sono governi che hanno fatto sparire cittadini innocenti, perché magari "colpevoli" di non condividere le azioni dello stesso governo, o perché di religione differente, o perché di colore di pelle differente, o perché poveri e indifesi. Si, nella storia del mondo i desaparecidos sono opera dei governi. Vengono infatti subito alla mente gli scomparsi sudamericani degli anni 60 e 70, o quelli kosovari degli anni 90.

Ma quella di oggi è anche la giornata per ricordare gli scomparsi moderni, quelli di tutti i giorni, e che passano nei telegiornali tra la nuova fiamma del calciatore e il piatto da cucinare per le grandi occasioni. I desaparecidos della periferia di Rio de Janeiro, gente povera e indifesa vittima dei criminali, delle ronde autoformatesi, e del governo indifferente. I desaparecidos della Cecenia, gente che si oppone all'ombra russa e che vengono, come dire, "fatti accomodare fuori dalla vita" per non disturbare. I desaparecidos delle carceri statunitensi in Iraq, Afghanistan, Cuba, che mancano all'appello.

Ma io vorrei che questa giornata fosse dedicata anche a tutti gli scomparsi della vita di tutti i giorni; dei bambini dei quali non si ha più notizia e che sembrano ingoiati dalla terra. Bambini vittime due volte: vittime dei loro aguzzini, e vittime di un sistema investigativo incapace di far luce sui motivi della scomparsa, e ovviamente incapace di arrivare alla soluzione del caso. Sistema investigativo che deve affidarsi a una trasmissione importnate e decisiva come "Chi l'ha visto" perché non capace con i propri mezzi.

Il 30 agosto è anche la giornata per i piccoli desaparecidos nostrani: Angela Celentano, scomparsa il 10 agosto 1996 a soli 3 anni, e da 11 anni avvolta dalla nube dell'incertezza sul suo destino; Francesco e Salvatore Pappalardi, scomparsi il 5 giugno 2006 all'età di 13 e 11 anni; Denise Pipitone, scomparsa il 1 settembre 2004 all'età di 4 anni. E tutti gli altri dei quali non si hanno più notizie.

Però c'é una domanda che mi pongo, e alla quala non capisco come non si riesca a dare una risposta, e alla quale non capisco come non faccia riferimento nessuno del sistema investigativo: Angela Celentano, Francesco e Salvatore, Denise, vivevano tutti in comuni di piccole dimensioni, dove tutti conoscono tutti, dove uno "straniero" è facilmente identificabile, dove non c'é il disordine relazionale come nelle grandi città; sono piccoli comuni dove, se un bambino si aggira per le strade da solo o in compagnia di una persona non conosciuta, crea comunque l'interessamento da parte degli altri; eppure nessuno ha visto niente, nessuno sa che fine hanno fatto, nessuno si è accorto di niente. Allora questo che vuol dire? Vuol dire che Denise Pipitone è stata presa da un parente o da un conoscente; Ciccio e Salvatore si sono allontanati con qualcuno che conoscevano. Lo stesso Rocco Di Nallo, scomparso l'11 marzo 2007, viveva in un piccolo comune nella provincia di Roma, in una zono di pescatori, lui che aveva la passione della pesca: come è possibile che nessuno si è accorto di niente? Perché non è scomparso, o meglio non è un "desaparecidos" come comunemente si pensa, ma è uno che ha deciso di non farsi più trovare e qualche conoscente lo copre.

Però in tutto questo io mi chiedo come è possibile che il sistema investigativo italiano non sia in grado di trovare anche semplici indizi che facciano luce sulle scomparse delle persone; come è possibile che chi scompare, non viene trovato; come è possibile che non si trovi alcuna strada. Esisteranno forse gli alieni che ti risucchiano nel ventre di qualche astronave invisibile?

Fornisco dei link interessanti e utili:

"Chi l'ha visto", il sito della nota trasmissione televisiva, l'unica che fa concretamente qualcosa per ritrovare i desaparecidos nostrani, condotta dalla bravissima giornalista Federica Sciarelli;

sul sito Peace Reporter invece è riportato un bellissimo dossier che racconta di tutti i desaparecidos del mondo.

 
 
 

Un deprecabile cedimento

Post n°7 pubblicato il 31 Luglio 2007 da orsiniquattro
 
Foto di orsiniquattro

Siamo alla frutta.

La notizia del giorno è la scappatella dell'Onorevole Cosimo Mele, deputato dell'Udc. Qualche giorno fa, in un noto albergo di lusso di Via Veneto a Roma, l'Onorevole di cui sopra si intratteneva con due donne dall'indubbia professione, vecchia come il mondo, e con un po' di cocaina rimediata non si sa bene come: una donna dice di averla già trovata in albergo, l'Onorevole dice che l'hanno portata le donne; ma forse fa parte dei numerosi benefits di cui godono i parlamentari italiani (). Sta di fatto che la cocaina c'era e che una delle due donne l'ha presa (si sniffa o si inietta? boh?); e sta di fatto che questa donna è stata male e si è rivolta al pronto soccorso. Tutti sanno che i medici, in casi di questo tipo, devono segnalare la cosa alla Polizia... e gira che ti rigira è venuto fuori che al "festino" era presente un deputato dell'Udc. Il malcapitato a quel punto ha dovuto confessare per "evitare ripercussioni sul partito".

Beppe Grillo nel suo blog ha lodato il comportamento dell'Onorevole Cosimo Mele, in quanto è "il primo deputato che si è dimesso per essere andato a puttane", e per questo motivo lo considera "un eroe. Invece di rubare, estorcere, mentire, corrompere ha soltanto ceduto ai piaceri della carne".

Per come la vedo io la cosa non riguarda gli italiani, che hanno ben altri problemi a cui pensare. E' un problema del Signor Cosimo Mele e della Signora Mele, gentile consorte, perché una scappatella con una prostituta è solo un problema che l'uomo deve risolvere con la moglie: l'essere andato a letto con un'altra donna, l'aver messo a rischio la salute di moglie e figli (ci ricordiamo che esiste il virus dell'Hiv?), aver dato il cattivo esempio ai propri figli. Per quanto riguarda il resto, ma chissenefrega, non è un problema da discussione politica.

Gli aspetti della storia che più mi hanno nauseato (o meglio... ) sono altri.

Prima di tutto l'Onorevole Cosimo Mele ha deciso di salvaguardare il proprio partito dimettendosi dall'Udc, ma rimanendo parlamentare. Scusate, ma salvaguardare la dignità dell'Italia no? Oltre a corruzione, presunta appartenenza mafiosa, oltraggio alla bandiera, dobbiamo annoverare tra i nostri rappresentanti anche un esponente di favoreggiamento della prostituzione e spaccio di droga? Avrebbe fatto cosa gradita se si fosse dimesso da parlamentare, così avrebbe riscosso il consenso di tutti gli Italiani, soprattutto di quelli che si sono visti segnalare il nome perché si erano fermati vicino a una "lucciola", o di quelli denunciati a piede libero perché avevano passato la canna all'amico. Però qui casca l'asino: dimettersi da parlamentare vuol dire perdere quattordicimila euro al mese, mica bruscolini....

Secondo aspetto, molto più deprimente e vergognoso per chi l'ha proposto. Il Signor Lorenzo Cesa, Segretario dell'Udc, ha si accettato le dimissioni del caro amico, ma è anche vero che l'ha giustificando dicendo "La vita del parlamentare è dura se fatta seriamente, ricca di impegni fuori casa, con tanti giorni da solo a Roma..." facendo intendere così che i parlamentari hanno anche tutto il diritto di andarsene a donnine e possono organizzare coca-party senza problemi perché il loro lavoro è duro e vivono giorni e giorni lontani dalle famiglie. Il Signor Cesa ha poi aggiunto una bella proposta per aumentare il rimborso delle spese del soggiorno a Roma per tutti i parlamentari, perché "L'Udc difende con convinzione l'unità delle famiglie, di tutte le famiglie, e dunque anche di quelle dei parlamentari, convinta che vivere ed operare avendo affianco i propri congiunti, consenta maggiore serenità"; quindi tutti i familiari dei parlamentari a vivere a Roma a spese dei contribuenti. Già così prendono un rimborso per il soggiorno di oltre quattromila euro...   E' come se un autotrasportatore guadagnasse tre quattro volte di più per portarsi nei viaggi per l'Europa tutta la famiglia, altrimenti poi si ferma con le prostitute. Ma pure la Chiesa consente ai coniugi che lavorano lontano di masturbarsi senza fare peccato, e invece loro vogliono più soldi? Che schifo. Meno male che l'Onorevole Fausto Bertinotti, Presidente della Camera, si è opposto energicamente.

Ultimo aspetto sul quale mi voglio soffermare. Ma l'Udc non è quel partito che difende la famiglia, convinto sostenitore del family-day, vicino al mondo Ecclesiastico, contro i Dico, contro la prostituzione, a favore della legge per includere la cannabis tra le droghe pesanti? Non è il partito dei sani principi morali e che fa parte della Casa delle Libertà? Ma certo che hanno proprio la faccia come il deretano! Tra Mele, Cesa e Casini il partito dimostra di essere senza pudore e costituito da gente ipocrita.

Gente, venite tutti al V-Day, mandiamoli a fan...

 
 
 

Da tenere sott'occhio per il futuro prossimo... 2° puntata

Post n°6 pubblicato il 23 Luglio 2007 da orsiniquattro
 
Foto di orsiniquattro

Che disdetta. Sono amareggiato due volte.

Sono amareggiato una prima volta perché pensavo in un insabbiamento da parte del finto giornalismo; pensavo avrebbe fatto in modo di farci dimenticare quello che era accaduto in merito al caso delle intercettazioni telefoniche sul caso Bnl-Unipol: far sparire i nomi dei politici coinvolti, e convincerci che "il Giudice Clementina Forleo quando ha depositato la sua relazione era in piena fase mestruale e che quindi non era nel pieno delle proprie facoltà".

E invece mi sono dovuto ricredere. E' intervenuta a spada tratta la voce del potere, qui rappresentata dal Ministro della Giustizia Clemente Mastella, che ha subito attaccato la magistratura accusando il Gip di aver violato la Costituzione... (qui ci sta tutta una bella faccina) 

Ma scusate: mi ricordo che ai tempi delle scuole medie un'ora la settimana era dedicata allo studio dell'Educazione Civica (solo il nome mi da un brivido di democrazia). In una delle lezioni, ricordo ancora come se fosse ieri, l'insegnante ci spiegò che:

In Italia esistono il Potere Legislativo, il Potere Giudiziario e il Potere Esecutivo, tre diverse istituzioni totalmente indipendenti tra di loro, quindi nessuno dei tre poteri può interferire nel lavoro degli altri due. Il Potere Legislativo è rappresentato da Parlamento e Senato che si occupano di fare le leggi; il Potere Giudiziario è rappresentato dalla Magistratura e si occupa di giudicare se le leggi sono rispettate; il Potere Esecutivo è rappresentato dalle forze dell'ordine e si occupa di far rispettare le leggi. Se i tre poteri entrano in contatto la democrazia scricchiola.

Ma mi sa tanto che la democrazia qui in Italia si sta sbriciolando copiosamente. Il Ministro della Giustizia manda gli ispettori in Procura a Milano per "eseguire un accertamento sul comportamento del gip milanese" solo perché sta facendo il proprio dovere, ovvero verificare l'effettivo coinvolgimento di alcuni politici (nostri dipendenti e non padreterni) in un affare con molti aspetti illegali. Il Giudice ha presentato in Parlamento la relazione perché sono coinvolti dei Parlamentari e quindi occorre un'autorizzazione a procedere nelle indagini per verificare l'effettivo coinvolgimento dei Parlamentari in questione. Però, come dice giustamente il Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, l'unico a mio avviso tra i politici ad avere ancora una morale, "non puoi usare le intercettazioni se non fai la richiesta, ma non puoi farla se non formuli l'imputazione", cioé in un indagine spuntano i nomi di Parlamentari e quindi chiedi al Parlamento di poter procedere nelle indagini per verificare il reale coinvolgimento nell'illecito, però se non spieghi in che termini sono coinvolti non puoi fare la richiesta...  ; situazione confermata dalla reazione del Guardasigilli che decide di mandare gli ispettori a controllare il lavoro della Forleo, una professionista seria che sta solo facendo il proprio lavoro (e aggiungo, penso anche muovendosi come se camminasse sulle uova proprio nello scrupoloso rispetto della legge).

Ma aggiungo una disdetta in zona cesarini. Durante il governo Berlusconi ci avevano quasi convinti che la Magistratura era un covo di comunisti, con le toghe rosso sangue, pronti al colpo di stato col ribaltone politico, sempre pronti ad attaccare il povero Berlusconi, si perennemente frainteso, ma vittima delle loro trame . E invece adesso scopriamo che la Magistratura e i Giudici ce l'hanno anche con i poveri Parlamentari di Centrosinistra? Scopriamo che i magistrati ce l'hanno anche con i comunisti? O forse i Magistrati sono bravi solo quando assolvono gente come Andreotti, e invece sono schierati politicamente quando chiedono un autorizzazione a procedere nei confronti di un parlamentare, e infine sono crudeli quando si accaniscono contro un povero vecchio tipo Previti?

Di Pietro ha detto un'altra cosa giusta: "Fassino è stato tirato dentro, utilizzato, raggirato. Non riesco a vederlo come un correo dei furbetti. Ma se fossi in lui invocherei la valutazione del giudice perché è l'unico modo per liberarsi dal sospetto". Se Fassino, D'Alema e quant'altri si reputano totalmente estranei ai fatti, perché non lasciano che si faccia chiarezza? O anche loro si reputano dei piccoli berlusconi, vittime sacrificali della Magistratura schierata politicamente. Per me dovrebbero fare un gesto che risvegli un po' di fiducia nella gente, e quindi accettare che si proceda nelle indagini.

Un ultimo commento sul finto giornalismo: smentita la mia idea sull'insabbiamento, propongo una scommessa sul processo mediatico nei confronti del Gip Clementina Forleo, cioé il Giudice verrà messo nel tritacarne.

Vi ricordo di iscriversi al V-Day e di sostenere la proposta di referendum di Beppe Grillo, qualcosa di concreto che viene dalla gente; quindi cliccate il logo qua sotto e seguite le istruzioni...

http://www.beppegrillo.it/vaffanculoday/

 
 
 

Da tenere sott'occhio per il futuro prossimo

Post n°5 pubblicato il 20 Luglio 2007 da orsiniquattro
 
Foto di orsiniquattro

Giornata pregna quella di oggi. Ho già tra le mani qualcosa che potrebbe confermare, nei prossimi giorni, ciò che penso stia accadendo in Italia; come riferito nel post "C'è del marcio in Italia".

E' appena stato pubblicato sul sito www.repubblica.it la seguente notizia, che riporto integralmente per diritto di cronaca:

"

Il magistrato: "Erano consapevoli partecipanti di un disegno criminoso"
Sulla scalata a Rcs: "Supporters interessati alla buona riuscita"

Unipol, il Gip Forleo al Parlamento
"Politici erano complici, non tifosi"

MILANO - Sulle intercettazioni sulla scalata di Unipol a Bnl, il giudice Forleo accusa i politici: "Sarà proprio il placet del Parlamento a rendere possibile la procedibilità penale nei confronti di suoi membri - inquietanti interlocutori di numerose di dette conversazioni soprattutto intervenute sull'utenza in uso al Consorte (Giovanni Consorte, ndr) - i quali all'evidenza appaiono non passivi ricettori di informazioni pur penalmente rilevanti nè personaggi animati da sana tifoseria per opposte forze in campo, ma consapevoli complici di un disegno criminoso di ampia portata".

Così si esprime il magistrato milanese nelle conclusioni dell'ordinanza, che riguarda le
intercettazioni relative ai tentativi di scalata Bnl, in cui chiede al Parlamento l'autorizzazione all' utilizzazione delle conversazioni nel procedimento penale.

Nel caso della scalata Rcs, il Gip parla invece di un'operazione con personaggi politici nella veste di "supporters evidentemente interessati alla buona riuscita della stessa per finalità altrettanto evidentemente comprensibili in quanto legate alla tipologia del gruppo oggetto della scalata in questione". Il giudice specifica che dalle intercettazioni si ricavano riprove "dell'intreccio della 'scalata ' in questione con quella concernente Antonveneta".

Forleo ha trasmesso 68 telefonate sulle 73 che coinvolgono esponenti politici nell'ambito delle inchieste Antonveneta-Bnl-Rcs. Adesso, spetta al Parlamento decidere se concedere o meno l'autorizzazione all'utilizzo nelle indagini.

(20 luglio 2007)

"

Qualche tempo fa erano venute fuori delle intercettazioni telefoniche relative alla scalata dell'Unipol di Giovanni Consorte alla Bnl; in queste intercettazioni telefoniche alcuni politici del Centrosinistra (Massimo D'Alema e Piero Fassino in primis) contattavano il Signor Fiorani per avere notizie riguardo la scalata e per, in base a quanto riferito dagli stessi interessati, manifestare il proprio "tifo da stadio" nei confronti dell'impresa finanziaria, inconsapevoli delle manovre illegali che c'erano sotto.

Adesso viene fuori la relazione del Gip Clementina Forleo e, guarda un po', nell'articolo si parla di politici ma non si dicono ne i nomi (e sarebbe solo ricordare articoli precedenti) ne tantomeno la coalizione di appartenenza.

Sono proprio curioso di vedere quanto ci mette la stampa nazionale ad insabbiare la notizia perché scomada all'attuale governo.

Da puntualizzare che le mie critiche al mondo giornalistico non si rivolgono a nessuno in particolare ma soltanto al nuovo modo di fare informazione (filtrata) in Italia. Se è capitato un articolo del quotidiano La Repubblica è solo un caso; nulla contro di loro ma un esempio tra tanti, e sarò molto contento se verrò smentito dai fatti.

Comunque per correttezza riporto due link:

l'articolo su repubblica.it del 20-07-2007

l'articolo su corriere.it del 20-07-2007

in entrambi nemmeno un riferimento ai politici coinvolti.

Ma scusate, anche un bambino si ricorda i nomi. Quando vennero fuori le intercettazioni telefoniche tra Consorte, Fassino e D'Alema tutta la stampa più importante si affrettò a riportare le affermazioni dei diretti interessati che escludevano ogni coinvolgimento attivo nell'operazione con risvolti illegali, e si definivano semplici "tifosi". Adesso che c'è la relazione di un Giudice, rivolta al Parlamento, nella quale si afferma che il coinvolgimento era attivo e non solo da esterni, allora i nomi spariscono.

Ai posteri l'ardua sentenza.

P.S.: partecipate al V-Day di Beppe Grillo, l'8 settembre in tutte le piazze italiane; è importante.

 
 
 

C'è del marcio in Italia

Post n°4 pubblicato il 20 Luglio 2007 da orsiniquattro
 
Foto di orsiniquattro

Oggi ricore il sesto anniversario del G8 di Genova.

Nessuno ne parlerebbe se fosse stato solo un incontro tra i rappresentanti degli otto paesi più industrializzati del pianeta; come non si parla mai di nessuno dei G8 svoltisi fin'ora anche solo a distanza di pochi mesi.

Il G8 tenutosi a genova nel luglio del 2001 è entrato nella storia, soprattutto italiana ma non solo, per come è stato gestito l'ordine pubblico, se così lo vogliamo definire. Coloro che dovevano far si che tutto procedesse tranquillamente e senza problemi sono coloro che, come emerge anche dalle inchieste in corso della Magistratura, hanno scatenato i disordini ed hanno approfittato della situazione e delle manifestazioni di protesta di pacifisti e no-global per procedere in pestaggi deliberati e violenti. Esempio emblematico i fatti della scuola Diaz.

Da mettere in evidenza che coloro che si oppongo agli incontri del G8 lo fanno soprattutto per i temi discussi, assolutamente anacronistici e lontanissimi dalla quotidianità e dai problemi della gente comune, e perché favoriscono un mercato globale e massificato con sfruttamento incontrollato delle risorse del pianeta; quest'ultimo aspetto i potenti della Terra lo valorizzano come progresso, moltissima altra gente, che purtroppo non comanda, considera il mercato globale deleterio per le realta economiche locali più deboli. Per fare un esempio immediato si pensi ad una strada di una città in cui vi siano alcuni piccoli negozi a gestione familiare (un panificio, un fruttivendolo, una pescheria): se nella strada aprono un maxi supermercato discount il gioco è fatto, i negozi chiudono. Chi si oppone alla globalizzazione mette però sul campo anche la qualità del prodotto; continuando con l'esempio è il confronto tra la frutta o il pane del discount con la frutta del fruttivendolo e il pane del panificio. Due diversi modi di vedere l'alimentazione.

Quello che però va contro i principi della democrazia è che ci sono otto persone che decidono quello che devono fare gli altri 5 miliardi; e se qualcuno vuole manifestare la propria contrarietà viene definito terrorista, violento, no-global. Chi manifesta la propria contrairetà, come accaduto a Genova nel 2001, viene picchiato e viene privato di ogni diritto di cittadino italiano e/o europeo. Numerose testimonianze di italiani e stranieri accusano l'uso spropositato della forza per bloccare qualsiasi manifestazione o corteo che si svolgeva in quei giorni.

La cosa più avvilente è che tra coloro che si oppongono alla globalizzazione del mercato, e che si oppongono agli incontri del G8, e che in quei giorni manifestavano a Genova, ci sono associazioni cattoliche, associazioni pacifiste, gruppi di solidarietà sociale, e gruppi che più in generale si definiscono "no-global", ovvero "no alla globalizzazione", cioé gente che non vuole il mercato globale e vuole salvaguardare le realtà economiche locali. Sono coloro che promuovono i prodotti equo-solidali, basati sul rispetto del lavoro delle manovalanze locali dei paesi del terzo mondo e contro lo sfruttamento delle risorse.

Dopo Genova ci sono due aspetti che sono cambiati in Italia: il modo di fare informazione, e la distanza tra potere e cittadini; due aspetti che si sono fusi tra di loro creando una cappa di falsa democrazia sul nostro paese.

Il modo di fare informazione ha visto una involuzione che ha riportato indietro di decenni la nostra carta stampata e non solo. Già nei giorni a seguire si utilizzavano termini aggressivi e definizioni lapidarie per circoscrivere coloro che si opponevano, qualsiasi fosse il loro manifestare. Chiunque decida di manifestare contro chi comanda viene ghettizzato, viene fatto oggetto di termini aggressivi quali "terrorista" e "no-global"; e grazie alla stampa, grazie al finto giornalismo, la gente che manifesta, la gente che si oppone pacificamente e democraticamente contro qualcosa che ritiene ingiusto, viene fatto oggetto di attacchi mediatici, di critiche ferrate, di giudizi compassionevoli e di derisione. In pratica chi decide di dire qualcosa che va contro la voce del padrone rischia di finire in un tritacarne di finto giornalismo da quale ne verrà fuori come una maleodorante poltiglia respinta da tutti. Nella migliore delle ipotesi invece vieni letteralmente ignorato e la tua protesta si perde nel vento, e penso sia anche peggio peché dimostra quanto vale la nostra parola. La voce del potere dice cosa è giusto e cosa è sbagliato, e il finto giornalismo, come un fedele cagnolino, obbedisce senza nemmeno sentire la puzza di marcio.

Ormai la collusione tra giornalismo e poteri forti è talmente rinforzata che ha varcato la soglia dell'ideologia politica divenendo "bipartisan". Perché dei fatti di Genova, sui quali il precedente governo aveva steso un disgustoso telo per nascondere ogni verità possibile, il governo attuale non ha pensato di interessarsi, almeno per dare una risposta alle domande dei cittadini?

Ieri ho visto il film "Viva Zapatero", di Sabina Guzzanti. Un film-documentario sulla chiusura del suo programma televisivo "Raiot", chiusura decisa dai vertici della Rai di allora perché dopo la prima puntata era arrivata una querela di Mediaset. Nulla da commentare. Nel film ho notato una cosa che mi ha sconvolto più del resto, e che mi riconduce al senso della collusione tra il finto giornalismo e la voce del padrone; un aspetto che mi fa capire che noi possiamo venire a conoscenza solo di ciò che loro decidono. Dopo la chiusura del programma "Raiot" la gente è scesa in piazza, in decine di migliaia, per manifestare e nessuno ci ha detto niente. Al primo spettacolo teatrale della Guzzanti, che era praticamente la seconda puntata di "Raiot", c'erano circa ventimila persone, alcune nel teatro e tutte le altre davanti a un maxi schermo. Nessuno ci ha detto niente. I finti giornalisti erano indaffarati nel creare la definizione di "satira", ed erano tutti orientati nel definire il programma della Guzzanti un programma che non faceva satira e che quindi era giusto chiudere.

La voce del padrone sentenzia, il finto giornalismo ci convince che è giusto.

Vi riporto dei link:

"Premiata macelleria italiana", dal sito di Beppe Grillo, sui fatti di Genova;

"Genova, sei anni dopo", un reportage dal sito di Peace Reporter;

"La Costituzione Italiana", è sempre meglio rileggersela ogni tanto, soprattutto gli articoli 13 e 21.

 
 
 

Dove finiscono i nostri soldi?

Post n°3 pubblicato il 13 Luglio 2007 da orsiniquattro
 
Foto di orsiniquattro

In questi giorni si parla tanto dei costi della politica italiana, ed in particolare dei costi legati al sostentamento dei Parlamenteri; ovvero di quanti dei soldi racimolati con le tasse vengono spesi per coprire i costi di gestione di Senato e Parlamento.

Una battaglia nata in Parlamento, chiesta a gran voce dagli italiani, affinché vengano ridotte le spese per le auto blu, per gli stipendi (o meglio "indennità parlamentari"), per le spese accessorie. Molti dei nostri rappresentanti propongono con decisione la riduzione del numero dei Parlamentari e dei Senatori.

Tanti buoni propositi che non si sa che fine faranno, considerati i lunghissimi iter parlamentari (quando la legge non fa gli interessi di tutti), e gli ostacoli che incontreranno tra coloro che, nel piatto ricco dei rimborsi per i parlamentari, ci mangiano a grandi bocconi.

Povera Italia, cantava Francesco De Gregori, ma ricchi parlamentari potremmo aggiungere, considerate le informazioni che circolano su internet. Ed allora da internet ho voluto raccogliere qualche informazione in più, trovando sul sito del "Gruppo Beppe Grillo Trieste" (in modo del tutto casuale) un resoconto dei rimborsi spettanti ai parlamentari; nella pagina si cita come fonte il sito www.camera.it.

Lo ripropongo in versione integrale, così come riportato:

Dati 2004:
L'indennità per 12 mensilità
(stipendio base): 5350,35 euro, al netto delle ritenute previdenziali (775,84€) e assistenziali (521,09€) della quota contributiva per l'assegno vitalizio (995,86€) e della ritenuta fiscale (3936,59€).

Diaria: rimborso spese di soggiorno a Roma 4003,11 euro mensili.

Rimborso per le spese:
inerenti al rapporto tra eletto ed elettori, mensile di 4190 euro .

Spese di trasporto e spese di viaggio:
I deputati usufruiscono di tessere per la circolazione autostradale, ferroviaria, marittima e aerea sul territorio nazionale. Per i trasferimenti dal luogo di residenza all'aeroporto più vicino e tra l'aeroporto di Roma-Fiumicino e Montecitorio, è previsto un rimborso spese trimestrale pari a 3323,70 euro per il deputato che deve percorrere fino a 100Km per raggiungere l'aeroporto più vicino al luogo di residenza, e a 3995,10 euro se la distanza da percorrere è superiore a 100km.

I deputati qualora di rechino all'estero
per ragioni di studio o connesse all'attività parlamentare hanno un rimborso spese entro un limite massimo annuo di 3100,00 euro .

Spese telefoniche: 3098,74 euro


Assistenza sanitaria:
Il deputato versa mensilmente il 4,5 per cento della propria indennità lorda, pari a 521,09 euro, per l'assistenza sanitaria integrativa che eroga rimborsi secondo quanto previsto da un tariffario.

Assegno di fine mandato:
Il deputato versa mensilmente il 6,7 per cento della propria indennità lorda, pari a 775,84 euro, Al termine del mandato riceve l'assegno di fine mandato che è pari all'80 per cento dell'importo mensile lordo dell'indennità, per ogni anno di mandato effettivo (o frazione non inferiore ai sei mesi).

Assegno vitalizio:
il deputato versa mensilmente l'8,6 per cento, pari a 995,86 euro della propria indennità lorda, che viene accantonata per il pagamento di un assegno vitalizio a partire dal 65° anno di età, che varia da un minimo del 25 per cento a un massimo dell'80 per cento dell'indennità parlamentare, a seconda degli anni di mandato

I contanti che riceve il parlamentare sono esattamente 14.400 euro al mese netti. Di questi più di 9.000 euro sono considerati rimborsi, sulla busta paga e sul 740 risulta solo l'indennità parlamentare e cioè i 5.106 euro

Cellulare: gratis
Tessera Cinema: gratis
Tessera Teatro: gratis
Tessera autobus - metropolitana: gratis
Francobolli: gratis
Viaggi aerei nazionali: gratis
Autostrade: gratis
Piscine e palestre: gratis
Ferrovie dello stato: gratis

Cliniche: gratis
Assicurazioni infortuni: gratis
Assicurazione morte: gratis
Auto blu con autista: gratis

Hanno diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento.
Incassano circa Euro 103.000,00 con il rimborso spese elettorali (in violazione alla legge sul finanziamento ai partiti), più i privilegi per quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera.

Per quel che mi riguarda penso che un parlamentare, per il tipo di ruolo ricoperto, ha diritto ad essere rimborsato delle spese sostenute per le attività connesse con il proprio ruolo, quindi telefonino, auto, spostamenti, e quant'altro. Anche perché può essere paragonato a un dirigente di una qualsiasi azienda italiana, dirigenti notoriamente gratificati con auto aziendali, cellulari aziendali, ed altro ancora.

Certo si può discutere sull'entità dei rimborsi, sicuramente eccessivi. Si faccia caso agli oltre 3.000,00 euro mensili di rimborsi per spese telefoniche, e ai 4.000,00 euro di rimborso mensile per il soggiorno a Roma.

Benefit assolutamente contrario ad ogni logica morale è la possibilità di ricevere un assegno vitalizio (leggi pensione) al compimento del 65° anno di età, solo dopo 35 mesi di mandato parlamentare. Una cosa che non sta ne in cielo ne in terra. E soprattutto, consapevoli di ciò, sono capaci di andare in televisione a dire che l'italiano a 57 anni è ancora giovane e che può lavorare altri anni, accumulando quarant'anni di contributi. Vergognoso. In pratica una persona che diventa parlamentare e lo fa per soli 35 mesi, a 65 anni comincia a ricevere un assegno mensile che nella peggiore delle ipotesi è di 1.276,50 euro, cioé il 25% dell'indennità mensile. Una pensione di 1.200,00 euro senza aver fatto niente. E italiani che fanno lavori tipo i facchini, che lavorano nelle acciaierie, dopo trent'anni di contributi si ritrovano con una pensione che non raggiunge nemmeno i mille euro, e magari nemmeno se la godono perché, causa il fisico logorato, vengono pure a mancare.

Deprimente.

Vi consiglio di andare inoltre sui siti www.senato.it e www.camera.it e dare un'occhiata ai bilanci; solo la Camera per il 2006 ha previsto una spesa complessiva di  1.513.127.040,60 euro. Avete letto bene: un miliardo e mezzo di euro, pari a circa 3 mila miliardi di vecchie lire.

Forse è arrivato il momento che si diano una regolata.

 
 
 

La terra dei cedri... carbonizzati...

Post n°2 pubblicato il 12 Luglio 2007 da orsiniquattro
 

Tutte le testate giornalistiche, della carta stampata e delle televisioni, hanno parlato con grande enfasi del primo anniversario della conquista del quarto titolo mondiale di calcio da parte dell'Italia: una giornata storica. Ho il dvd con le cronache di quelle partite, e a rivederle mi vangono ancora i brividi di gioia.

Ma non è di questo che voglio parlare.

Un anno fa, ma non sono in molti che ne hanno parlato, iniziava la guerra Israelo-Libanese, guerra esplosa per il rapimento di due soldati israeliani da parte degli Hezbollah (secondo la versione ufficiale), ma guerra che per molti era stata pianificata già da diverso tempo.

Non voglio entrare nel merito delle ragioni di una e dell'altra parte, in quanto nessuna delle due fazioni ha fatto niente per un accordo pacifico: il nord di Israele era assediato senza colpe dai missili lanciati dagli Hezbollah, forza armata non governativa ma comunque lasciata libera di fare il bello e il cattivo tempo nel nord del Libano, mentre l'esercito della stella a sei punti ha sferrato un attacco spropositato colpendo soprattutto i civili.

Ed è di questo che voglio parlare, dei metodi utilizzati durante il conflitto.

Ho letto oggi sul sito di Peace Reporter (ne fornisco il link tra i miei preferiti), nota testata giornalistica indipendente e pacifista che lavora soprattutto on line, un articolo reportage su armi di distruzione di massa utilizzate dagli israeliani nei primi giorni di raid aerei nel sud del Libano. Da quanto riportato nell'articolo, utilizzando i caccia sono stati sparati sul territorio libanese missili che sfruttano delle sostanze combustibili per aumentare il loro potere di morte; in pratica questi missili sarebbero arricchiti (ma è da dimostrare, e solo i diretti interessati potrebbero) con metano e acetilene, due elementi usati normalmente per saldare i metalli, e la cui reazione, se miscelati, sprigiona quantità di calore stimabili in circa 1300 gradi celsius. Inoltre la reazione provoca una combustione che, bruciando l ‘ossigeno nell’ambiente circostante, crea un vuoto d'aria da effetti devastanti, tanto da far scoppiare gli organi interni delle vittime, e provoca la fuoriuscita di sangue da orecchie e naso a causa dell'esplosione delle aorte. Qualcosa di terribile, paragonabile alle armi al fosforo bianco.

Per fare un esempio: si prenda un recipiente abbastanza capiente e che possa essere chiuso ermeticamente, ci si metta dentro un palloncino gonfio, e si chiuda; se da dentro il recipiente si aspira tutta l'aria il palloncino esplode. La stessa cosa accade agli organi delle vittime.

Inoltre, secondo quanto riferito dai medici che hanno ricevuto i corpi negli ospedali, e in particolare in base alle foto scattate all’ospedale ‘Complexe Cardiologique Sud Liban’ dal dottor Bashir Cham, si nota che i corpi sono completamente anneriti ma non carbonizzati, e i tessuti sono anneriti per circa 6-8 millimetri in profondità, fino all'adipe, senza presentare però necrosi; altra cosa strana, secondo quanto riferito e da come si evince dalle foto, sono i capelli e i peli del corpo perfettamente integri.

Quindi una situazione completamente anomala.

Il problema di fondo, la cosa che mi sta più a cuore e che mi ha fatto soffrire nel leggere l'articolo, trova le sue radici nella tipologia delle vittime di tali crudeli attacchi: vittime civili. Sono vittime civili. Donne, uomini, anziani e bambini che fuggivano dal sud del Libano o che cercava rifugio nelle proprie case. Civili inermi vittime due volte di una guerra non loro: fisicamente per le ferite, le amputazioni, le morti subite; psicologicamente perché hanno perso tutto ciò che si erano costruiti in una vita. Gente uccisa e liquidata come "errore dei bombardamenti", o con frasi del tipo "avevamo detto di lasciare l'area".

Io mi chiedo: se due governi di due stati diversi si vogliono fare la guerra, perché non si chiudono dentro un'arena e si scannano tra di loro? perché non lasciano vivere tranquillamente chi decide di non voler far parte della loro guerra? I soldati quando si arruolano scelgono una particolare carriera, e conoscono i rischi ai quali si espongono decidendo (perché sono quasi sempre i volontari che vengono inviati nei teatri di conflitti) di partecipare alle guerre; ma i civili non hanno avuto voce in capitolo e devono essere tenuti fuori da ogni pericolo.

Provate a immaginare cosa può essere stata la sofferenza delle persone investite da 1300°C, con gli organi che esplodevano. Non credo a chi dice "è stata una morte istantanea, non ha sofferto"; anche se per un istante il dolore lo provi ed è straziante. Mi viene in mente il dolore che provo quando mi cade qualche goccia di olio bollente sulle mani, e lo moltiplico per mille per poter solo immaginare la sofferenza. Armi utilizzabili perché non inserite nell'elenco delle armi di distruzione di massa bandite da nessuna convenzione internazionale.

Più passano i giorni e più si inaspriscono i conflitti.

Dove andremo a finire.

 
 
 

Benvenuto

Post n°1 pubblicato il 11 Luglio 2007 da orsiniquattro

Ho deciso di creare un mio blog personale perché sentivo la necessità di esprimere il mio parere sui fatti che accadono quotidianamente.

Non importa se non ci saranno risposte ai miei messaggi, se nessuno passerà dal blog; quello che desidero fare è lasciare traccia dei miei pensieri.

I pensieri, per la loro natura, tendono a perdersi nella mente e a modificarsi con il tempo; invece scrivendoli si materializzano e diventano immobili. Per qualcuno è una cosa inconcepibile il "pensiero immobile", ed è vero perché tutto muta. Io però vedo il pensiero scritto come una foto, un istante fissato e rubato al tempo, da rivedere nel futuro e da commentare ulteriormente, da criticare, da condividere, da rifiutare.

Lascio inoltre a tutti la possibilità di commentare i miei post, sempre però che tali commenti rispettino i termini imposti da Libero, e comunque si dovranno rispettare regole morali, di decoro, di rispetto degli altri, non si dovranno utilizzare termini e/o frasi offensive, lesive della dignità altrui, diffamatorie, che inneggino al razzismo, al sessismo, al classismo, alla violazione delle leggi e dei diritti umani. Spero di aver scritto tutto. Comunque i commenti postati saranno valutati dal sottoscritto e se non ritenuti adeguati saranno cancellati (anche perché poi ci vado di mezzo io :-) ... ).

Vi invito quindi a commentare ai miei messaggi con i vostri pensieri sullo stesso argomento e su come la vedo io; in tutta serenità.

Già mi sento in fibrillazione, emozionato per l'avventura del blog... mi sento già un piccolo Beppe Grillo...

Ciao

 
 
 
 
 

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