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In questi giorni si parla tanto dei costi della politica italiana, ed in particolare dei costi legati al sostentamento dei Parlamenteri; ovvero di quanti dei soldi racimolati con le tasse vengono spesi per coprire i costi di gestione di Senato e Parlamento. Una battaglia nata in Parlamento, chiesta a gran voce dagli italiani, affinché vengano ridotte le spese per le auto blu, per gli stipendi (o meglio "indennità parlamentari"), per le spese accessorie. Molti dei nostri rappresentanti propongono con decisione la riduzione del numero dei Parlamentari e dei Senatori. Tanti buoni propositi che non si sa che fine faranno, considerati i lunghissimi iter parlamentari (quando la legge non fa gli interessi di tutti), e gli ostacoli che incontreranno tra coloro che, nel piatto ricco dei rimborsi per i parlamentari, ci mangiano a grandi bocconi. Povera Italia, cantava Francesco De Gregori, ma ricchi parlamentari potremmo aggiungere, considerate le informazioni che circolano su internet. Ed allora da internet ho voluto raccogliere qualche informazione in più, trovando sul sito del "Gruppo Beppe Grillo Trieste" (in modo del tutto casuale) un resoconto dei rimborsi spettanti ai parlamentari; nella pagina si cita come fonte il sito www.camera.it. Lo ripropongo in versione integrale, così come riportato: Dati 2004: I contanti che riceve il parlamentare sono esattamente 14.400 euro al mese netti. Di questi più di 9.000 euro sono considerati rimborsi, sulla busta paga e sul 740 risulta solo l'indennità parlamentare e cioè i 5.106 euro Cliniche: gratis Hanno diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento. Per quel che mi riguarda penso che un parlamentare, per il tipo di ruolo ricoperto, ha diritto ad essere rimborsato delle spese sostenute per le attività connesse con il proprio ruolo, quindi telefonino, auto, spostamenti, e quant'altro. Anche perché può essere paragonato a un dirigente di una qualsiasi azienda italiana, dirigenti notoriamente gratificati con auto aziendali, cellulari aziendali, ed altro ancora. Certo si può discutere sull'entità dei rimborsi, sicuramente eccessivi. Si faccia caso agli oltre 3.000,00 euro mensili di rimborsi per spese telefoniche, e ai 4.000,00 euro di rimborso mensile per il soggiorno a Roma. Benefit assolutamente contrario ad ogni logica morale è la possibilità di ricevere un assegno vitalizio (leggi pensione) al compimento del 65° anno di età, solo dopo 35 mesi di mandato parlamentare. Una cosa che non sta ne in cielo ne in terra. E soprattutto, consapevoli di ciò, sono capaci di andare in televisione a dire che l'italiano a 57 anni è ancora giovane e che può lavorare altri anni, accumulando quarant'anni di contributi. Vergognoso. In pratica una persona che diventa parlamentare e lo fa per soli 35 mesi, a 65 anni comincia a ricevere un assegno mensile che nella peggiore delle ipotesi è di 1.276,50 euro, cioé il 25% dell'indennità mensile. Una pensione di 1.200,00 euro senza aver fatto niente. E italiani che fanno lavori tipo i facchini, che lavorano nelle acciaierie, dopo trent'anni di contributi si ritrovano con una pensione che non raggiunge nemmeno i mille euro, e magari nemmeno se la godono perché, causa il fisico logorato, vengono pure a mancare. Deprimente. Vi consiglio di andare inoltre sui siti www.senato.it e www.camera.it e dare un'occhiata ai bilanci; solo la Camera per il 2006 ha previsto una spesa complessiva di 1.513.127.040,60 euro. Avete letto bene: un miliardo e mezzo di euro, pari a circa 3 mila miliardi di vecchie lire. Forse è arrivato il momento che si diano una regolata. |
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