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I veri amici vedono i tuoi errori e ti avvertono. I falsi amici invece pur vedendo allo stesso modo i tuoi errori... ti lusingheranno sempre
Messaggi del 18/07/2012
Due curiosi episodi negli Stati Uniti. Un pensionato di Dallas ritrova la sua vecchia auto rubata su eBay. Un allenatore del Texas sfrutta Craigslist per riavere indietro una serie di biciclette Le vie del web sono infinite. Bob Russell, pensionato di Dallas, ha miracolosamente ritrovato la sua Austin Healy del 1967 su eBay, 42 anni dopo aver subito un furto nei sobborghi di Philadelphia. Acquistata per 3mila dollari nel lontano 1970, l'auto è stata finalmente ritrovata dopo decenni di intense ricerche. Rintracciata dal legittimo proprietario perché messa all'asta dal Beverly Hills Car Club. Le piattaforme online sono davvero utili per il ritrovamento di oggetti perduti? Un allenatore sportivo del Texas ha sfruttato Facebook per lanciare un appello dopo il furto di una serie di biciclette per un valore complessivo di 18mila dollari. Un utente in blu ha reindirizzato l'uomo verso un annuncio pubblicato su Craigslist. Le mountain bike erano le stesse. Gli agenti di polizia sono intervenuti per restituire il maltolto. Che dire allora, se vi rubano qualsiasi cosa dopo aver fatto denuncia correte subito su internet !!!
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Post n°900 pubblicato il 18 Luglio 2012 da acer.250
Ringrazio tutti coloro che sono passati, coloro che hanno avuto la pazienza di leggermi, coloro che hanno avuto la voglia di ritornare, i vecchi e i nuovi amici, che nel corso della giornata o della settimana fanno un salto su “tanto per esserci” grazie a voi sono i vostri passaggi che spesso mi inducono a scrivere anche se non avrei magari la voglia o il tempo di “esserci” Un sorriso a tutti e una buona giornata |
Post n°899 pubblicato il 18 Luglio 2012 da acer.250
Posto oggi una lettera di una persona normale, storie di vita di tutti i giorni di gente che si alza la mattina per andare sul proprio posto di lavoro, un lavoro che gli consente di arrivare a mala pena alla fine del mese, senza tour di schopping nei negozi alla moda, ma attenti ad ogni piccola spesa, gente che non viaggia con i freccia rossa, freccia bianca, in classe business sugli aerei o su auto ammiraglie aziendali, gente che non prende taxi, gente normale, che questa classe dirigente, tutta intenta solo a conservare i propri tanti troppi privilegi , con un divario di retribuzioni stratosferico e inconcepibile, ha contribuito in maniera sostanziale a rendere ogni anno e ogni giorno sempre più povera, questi sono i veri eroi dei nostri giorni, coloro che trascinando la propria vita permettono a questo paese ingrato di andare avanti nonostante tutto, in questa società dove ormai i diritti e privilegi sono delle classi “forti” e soli i doveri delle classi medie, diventate ormai classi “deboli” gente normale , ma gente davvero speciale !
Ferrovie dello Stato mi ha reso una donna migliore. Mi ha fatto capire che non ci sono limiti alle possibilità dell’essere umano e che il solo limite che una persona può avere è quella che viene dal proprio intimo, dalle proprie sovrastrutture, dalle proprie insicurezze. Ferrovie dello Stato mi ha fatto capire che sono in grado di superare gli ostacoli dell’esistenza sviluppando senso dell’organizzazione, spirito d’iniziativa, socializzazione, ironia e un po’ di sana autoironia. Mi ha reso una persona più socievole e più colta. Devo pubblicamente ringraziare l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti perché, viaggiando sui treni dei pendolari, ho scoperto di essere Wonder Woman e di avere un fisico bestiale. Ci vuole un fisico bestiale, infatti, per sopravvivere al quotidiano rito del viaggio su un treno pendolare che, in soli 40 minuti di percorso (quelli promessi, non quelli effettivi), ti porti da casa a lavoro e da lavoro a casa. Il viaggio sul treno pendolari è una metafora perfetta della vita, dove non tutto è concesso, dove bisogna lottare per arrivare alle conquiste, dove le conquiste sono più apprezzate quando sono sudate – vuoi mettere, sudare per tutto il viaggio in piedi senza aria condizionata su un treno in ritardo di un’ora e dieci minuti su un percorso di 40 minuti: è un’esperienza che non ha prezzo. Devo ringraziare Mauro Moretti perché, concentrando l’attenzione del gruppo sullo sviluppo dell’Alta velocità e ribadendo ogni volta che può che il trasporto ferroviario regionale non ha i soldi sufficienti per proseguire la sua attività, rende tutti noi pendolari consapevoli della precarietà dell’esistenza. Oggi il treno c’è, domani forse no, quindi tanto vale prenderla con filosofia e farsi quattro chiacchiere col vicino di posto, se si ha la fortuna di trovare un sedile libero, che sia stato appena oggetto di “restyling” (tradotto: rifoderato) e sia sfuggito alle grinfie degli altri viaggiatori inferociti. Devo ringraziare pubblicamente Ferrovie dello Stato perché ho scoperto di avere un gran fisico: sono in grado di viaggiare con l’aria condizionata gelida, mentre fuori fanno 40 gradi all’ombra, perché porto sempre in borsa un foulard ottimo per coprire la gola d’inverno e d’estate; sono in grado di sopportare il caldo umido di un treno superaffollato privo di aria condizionata perché tengo sempre in borsa una bottiglia d’acqua in grado di farmi evitare la disidratazione, e all’occorrenza di soccorrere qualcuno che sia preda di uno svenimento – FS mi ha aiutato a sviluppare senso civico e solidarietà nei confronti degli sconosciuti compagni di viaggio. Ancora: ho scoperto di essere in grado di viaggiare in piedi, in equilibrio precario davanti alla porta dello scompartimento, coi gomiti del mio vicino puntati nella schiena e il braccio di un altro che mi pesa sulla testa, perché porto sempre con me un po’ di musica nel cellulare e un paio di cuffiette che mi fanno isolare dal mondo esterno. Il treno, l’ho sempre pensato, stimola la socialità, quindi sono grata a Ferrovie dello Stato perché i lunghi ritardi in partenza, o in arrivo, o durante il tragitto, mi permettono di fermarmi nella folle corsa quotidiana e di scambiare quattro parole con le persone che mi circondano – un lusso che pochi si possono permettere nella corsa frenetica dell’oggi. FS, insomma, aiuta a coltivare la slow life. Il treno è una fonte importante di arricchimento culturale personale. Perciò io sono grata a Ferrovie dello Stato perché le corse troppo lunghe e i ritardi mi permettono di leggere interi giornali e riviste, contribuendo alla mancata estinzione della lettura cartacea, e di perdere il senso del tempo immergendomi in un buon libro – cosa che sembra diventata fuori moda, fra un tweet di dieci secondi e l’ultimo aggiornamento su internet. Invece io ho scoperto Murakami Haruki e letto Kafka sulla spiaggia quasi tutto su un treno pendolare, anche in piedi, anche nello scompartimento fra una carrozza e l’altra (dove proprio non si deve sostare, raccomandano tutti quelli che non hanno mai preso un treno pendolare) quindi devo ringraziare Ferrovie dello Stato perché in quei giorni nessun ritardo riusciva a farmi alzare gli occhi dalle pagine del mio libro.
Devo ringraziare Ferrovie dello Stato perché ogni viaggio che faccio su un treno pendolari è un’avventura. Può capitare di arrivare in anticipo in stazione e di prendere un treno che viaggia con oltre un’ora di ritardo, stando rigorosamente in piedi, rifiutando orgogliosamente l’offerta maschile di un posto a sedere (cosa sempre più rara, a dir la verità) per scoprire che ci vuole allenamento, per sopportare tutto questo. Come ci vuole prestanza fisica per non soccombere al caldo e al freddo e al sovraffollamento. Devo ringraziare Ferrovie dello Stato perché mi ha fatto diventare una persona più organizzata (il che, stando a chi mi conosce, è tutto dire). Porto sempre con me una borsa migliore di quella di Mary Poppins, un vero kit di sopravvivenza che comprende acqua, foulard, frutta, snack, salviettine umidificate, crema mani, libro, giornale, penna, taccuino per appunti. L’unica cosa che mi manca, lo confesso, è un cacciavite per smontare i finestrini quando sono imbullonati e l’aria condizionata non funziona, ma temo che questo comportamento sia considerato illegale. Ah, dimenticavo. In realtà una volta sono quasi crollata. C’era talmente tanta gente e talmente tanto caldo che volevo urlare, prendere a pugni qualcuno, prendere a calci la porta contro la quale ero schiacciata e uscire di corsa per respirare una boccata d’aria pura. Per fortuna ero quasi arrivata a destinazione. Per fortuna sono figlia di un ferroviere, quindi adoro i treni. Per fortuna Mauro Moretti non viaggia mai in mia compagnia. Avrei tante cose da raccontargli. Ma io sono Wonder Woman e non posso perdere tempo con lui. |
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