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un graditissimo regalo di Martina

-by

 

Premio 10 e lode

ringrazio con tanto affetto per il premio

con la seguente motivazione assegnatomi da

 donne e.... 

Al blog "TANTO PER ESSERCI"  di una persona speciale.

http://blog.libero.it/ashla/

 

PREMIO Award Brillante

donatomi dalla cara amica Silvana

del blog : SGATTAIOLANDO

 
Citazioni nei Blog Amici: 31
 

 
 

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I veri amici vedono i tuoi errori e ti avvertono. I falsi amici invece  pur vedendo allo stesso modo i tuoi errori...  ti lusingheranno sempre

 
 

Messaggi del 24/07/2012

gli angeli

Post n°917 pubblicato il 24 Luglio 2012 da acer.250
 

una splendida canzone di Vasco che porto sempre nel cuore, dedicata a tutti coloro che hanno perso un affetto caro

                                               

 
 
 

LA7 e la forneria del pane...

Post n°915 pubblicato il 24 Luglio 2012 da acer.250
 

 

     Quando Enrico Mentana, esiliato per due anni, prese il comando di un telegiornale piccolo e malformato, disse: “Aprirò un panificio a La7, in una strada già molto affollata, faremo un pane quotidiano che i telespettatori possono provare e vedere com’è”. Quel pane è piaciuto, cioè quel tipo di informazione imparziale che sembrava, ed è ancora così, un prodotto introvabile in televisione.

Per continuare la metafora che lo descrive per bene, si può dire che Mentana non ha sfornato un pane rivoluzionario, e ne è consapevole. Ha ripreso i vecchi arnesi del mestiere, e le vecchie abitudini: i servizi, il racconto, le interviste, l’analisi. Tutto senza aggiungere additivi o coloranti. Soltanto che adesso, mentre Telecom annuncia di voler vendere La7 e contemporaneamente arriva Michele Santoro, il panificio di Mentana è diventato più grande. E non importa che la parabola degli ascolti abbia trovato una sua ottima dimensione senza picchi come durante l’agonia del governo Berlusconi.

Il telegiornale di La7 non vive più per contrasto a un partito o a un politico che, professionalmente, aveva allevato Mentana nel laboratorio del Tg5 poi diventato bunker, soprattutto con Carlo Rossella e Clemente Mimun. Quella mezz’ora serale che accende il palinsesto di La7, ancora schizofrenico la mattina e il pomeriggio, ormai contamina i programmi successivi: quindi è naturale che Mentana, in veste di direttore e simbolo di La7, intervenga per riprendere Roberto Formigoni a In Onda quando i conduttori Filippo Facci e Natascha Lusenti si lasciano scappare l’ospite che scambia uno spazio per un pulpito.

Mentana non ce l’ha con Formigoni, però sente ancora di possedere un lusso che tanti colleghi televisivi non si possono permettere, lui può parlare del sistema “Celeste”, e può anche fare un dibattito con Nicola Mancino per far conoscere al grande pubblico (grande perché sovrasta la platea dei quotidiani) la versione aggiornata della trattativa Stato-mafia. In questa situazione di incertezza, bardata con il cartello “avanti chi offre di più” affisso da Telecom, La7 può davvero scardinare il duopolio e inserirsi fra i tre canali Mediaset e i tre canali Rai costruiti con speculare equilibrio.

 
 
 

rischio contagio (Espańa el riesgo de contagio)

Post n°914 pubblicato il 24 Luglio 2012 da acer.250
 

 

     Da alcuni giorni la Spagna è al centro di una gravissima crisi di fiducia. Qualcuno si è spinto a dire che giovedì (26 luglio) ci potrebbe essere una vera crisi sistemica se il Tesoro spagnolo non riuscisse a finanziarsi sul mercato. L’economia spagnola al momento soffre di alta disoccupazione, presenta un deficit pubblico ancora alto e un sistema bancario molto fragile.

Nel 2011 il deficit pubblico in Spagna era pari all’8 per cento. I progetti del governo sono di ridurre il deficit al 5,3 per cento nel 2012 e per realizzare questo obiettivo sono stati annunciati tagli alla spesa pubblica, un aumento delle tasse, misure per l’emersione di capitali esportati illegalmente e lotta all’evasione fiscale. Vari osservatori tuttavia ritengono che la Spagna non riuscirà a raggiungere l’obiettivo di un deficit pari al 5,3 per cento.

La disoccupazione spagnola è a livelli del 24,4 per cento, un vero record in Europa. Basti pensare che la disoccupazione era all’8,3 per cento solo cinque anni fa.

Ma forse l’elemento più preoccupante è rappresentato dalla fragilità del sistema bancario iberico. Il Santader e la BBVA (due grandi banche spagnole) sono la prima e la terza più grande banca per capitalizzazione in Europa, si tratta di colossi che se fallissero causerebbero effetti dirompenti sul sistema bancario di tutto il continente. Il sistema bancario spagnolo ha finanziato senza riserve il boom immobiliare e la caduta dei prezzi delle case dal 2009 in poi sta mettendo a rischio la sopravvivenza delle banche spagnole. Nel 2011 sono state vendute solo 360.000 case in Spagna, la metà rispetto al numero di immobili venduti nel 2007. Vi sono state debolezze gravi nel sistema di vigilanza sul sistema bancario spagnolo.

Le banche spagnole sono esposte per quasi 470 miliardi di euro sul mercato immobiliare i cui prezzi sono in caduta da anni, senza prospettive di ripresa a breve termine. Anche i mutui inesigibili sono in forte aumento. Si impone quindi la necessità di una ricapitalizzazione delle banche spagnole e forse anche delle nuove aggregazioni. Secondo la Banca di Spagna sarebbero necessari 29 miliardi di euro per ricapitalizzare le banche e 15,5 miliardi di nuova liquidità per mettere il sistema in condizioni di sicurezza. Ma in realtà le richieste di rifinanziamento da parte delle banche sono dell’ordine di 152 miliardi di euro.

La Spagna è la decima più grande economia del mondo e la quarta nell’area dell’euro. La Spagna ha forti legami con gli altri paesi europei ed è il più importante investitore in molti paesi dell’America Latina.

Il sistema bancario spagnolo si è spinto lungo la pericolosa strada della speculazione immobiliare molto di più di quello italiano. La crescita spagnola è stata drogata per anni dalla bolla immobiliare e oggi i nodi vengono al pettine. A differenza dell’Italia la Spagna non ha un’industria manifatturiera molto sviluppata e soprattutto non ha quattro milioni di intraprendenti piccole imprese come l’Italia.

La situazione attuale quindi è molto più difficile per la Spagna. Ma vi è un rischio di contagio. La caduta dei corsi dei titoli pubblici spagnoli, l’aumento della sfiducia sulla solvibilità dello Stato iberico, l’impennata dei tassi sui titoli pubblici spagnoli sta contagiando anche i titoli italiani.

In questo scenario tuttavia l’Europa è pericolosamente silente. I leader europei giocano pericolosamente con il fuoco. I tedeschi e altri paesi del nord Europa vorrebbero che prima i paesi del Sud Europa realizzassero le riforme necessarie per risanare il deficit e per avviare un rientro dal debito pubblico. Ma nel frattempo si rischia una crisi di liquidità che potrebbe trascinare tutto il continente nell’abisso.

 

 
 
 

Yuo Tube oscura i volti

Post n°913 pubblicato il 24 Luglio 2012 da acer.250
 

D’ora in poi sarà possibile “oscurare” i volti dai video di YouTube. La nuova opzione messa a disposizione degli utenti del famoso sito di condivisione video, permetterà di postare video di pubblici eventi e contenuti sensibili preservando l’identità di chi vi sta partecipando, per esempio, non rendendo riconoscibili i visi. Una caratteristica che può tornare molto utile quando si tratta, ad esempio, di postare video di manifestazioni di protesta.


Gli iscritti potranno navigare nel loro profilo e accedere a questa possibilità scegliendo l’opzione “Video Manager“. Un pulsante di editing sulla destra del video permetterà loro di accedere alla pagina che offre queste funzioni aggiuntive: scegliendo poi le “Additional Features” potranno utilizzare il tool per l’oscuramento dei visi, che automaticamente “appannera’” i volti del video. Attualmente è disponibile solo l’opzione “tutto o niente”: o vengono oscurati tutti i visi o tutti sono lasciati visibili. Ma l’utente può, tramite un’anteprima, decidere se procedere o meno.

La procedura per l'oscuramento dei volti (denominata tecnicamente Face blurring) non renderà necessariamente irriconoscibili le persone ritratte, prima di rendere pubblico un video sarà quindi opportuno verificare che le sfocature apportate siano state efficaci.

 
 
 
 
 

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