Creato da ad_metalla il 09/05/2006

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La verità delle parole sta nelle azioni successive

 

 

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Mobbasta, risparmiateci gli sputi in faccia


Leggo dal sito della Regione Sardegna: “Il 15 marzo 2013, a Villasimius, si terrà il quarto Incontro Territoriale sulla rete di monitoraggio dell’erosione costiera. In Sardegna il progetto (Res-Mar) ha raggiunto la piena operatività a seguito dell’accordo con le aree marine protette regionali e le direzioni marittime di Cagliari ed Olbia, per la realizzazione di una serie di campagne per la misura di specifici indicatori fisici ed ambientali in cinque spiagge campione e per il monitoraggio via mare delle coste alte della Sardegna. All’incontro di Villasimius è prevista la partecipazione dei soggetti che compongono la Rete, dei rappresentanti della Regione e del mondo accademico e degli amministratori dei comuni costieri”.

Giusto per essere più precisi: “Res-Mar è inserito all’interno del Programma Italia/Francia Marittimo 2007-2013, che mira a migliorare la cooperazione fra le aree transfrontaliere comprese nello spazio marittimo e costiero dell’arco dell’alto tirrenico in termini di accessibilità, di innovazione, di valorizzazione delle risorse naturali e culturali al fine di assicurare la coesione territoriale e favorire nel tempo occupazione e sviluppo sostenibile”.

Tutto chiaro? Bene, aggiungo solo che il Programma, finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per il periodo di programmazione 2007-2013, è dotato un budget di oltre 160 milioni di Euro.

Interessante, no? Dopo le ultime mareggiate, con l’accentuarsi dei fenomeni di erosione delle spiagge, mi sono quindi detto: dai, un salto a Villasimius lo si può fare, giusto per ascoltare qualcosa di istruttivo e, magari, risolutivo. Ma l’occhio cade sul pieghevole del progetto RES-MAR. Nel presentare l’iniziativa riporta i nomi dei conferenzieri. L’attenzione viene richiamata da un nome in particolare: Paolo Orrù.

Basta, fine: l’entusiasmo è scivolato subito sotto i tacchi delle scarpe. Decido  di restarmene a casa, mannaggia la miseria! Mi domando e dico: è mai possibile dibattere sull’erosione delle spiagge con gente come Paolo Orru?

Chi è Paolo Orrù? Come, anche voi avete rimosso dalla memoria? Be’ ve la rinfresco io. Paolo Orrù è quel luminare che nel lontano 2002 fu arruolato dalla Provincia di Cagliari tra i componenti della Commissione di monitoraggio per i lavori di ripascimento del Poetto di Cagliari. Sì, proprio lui. Quello che il 12 marzo del 2002, nel riferirsi alla nuova sabbia grigio-topo del Poetto, cercava di difendere l’esito infausto del ridicolo ripascimento,  al grido di: "l'ossidazione la schiarirà fino a farla diventare bianca". Quello che il 21 aprile 2002 aggiungeva: “La nuova spiaggia sarà sicuramente un poco diversa, sarà un Poetto giovanile, sempre candido ma più naturale". Non male, vero? E' lui, il luminare condannato in sede penale, in primo grado (4 luglio 2008), ad un anno e 4 mesi di reclusione, quello che l’ha “scappottata” in appello per l’intervenuta prescrizione del reato. Quello, in ultimo, condannato dalla Corte dei conti, sia in primo grado che in appello, a risarcire i danni arrecati al litorale della città con lo sciagurato intervento del 2002 (dovrà versare la bella somma di 191.372 euro).

Così dagli atti processuali della Corte dei Conti della Sardegna: "Era previsto che la Provincia si avvalesse di un apposito organismo comprendente, oltre al direttore dei lavori, delle figure scientificamente qualificate. L’incarico fu conferito ad alcuni esperti direttamente nominati dall’amministrazione provinciale, ovverosia Andrea Atzeni (supervisore scientifico), Paolo  Orrù (direttore operativo), Bruno Floris (idrobiologo) e Gianni Serra (geomorfologo). L’attività della Commissione di monitoraggio è stata caratterizzata dalla più completa indifferenza verso i gravi problemi che sono via via emersi, in tutta la loro gravità, nel corso dell’intervento e perfino nella fase esecutiva. Nel corso dell’esecuzione dei lavori la Commissione di monitoraggio ha peraltro evidenziato non soltanto la propria sostanziale inutilità e inadeguatezza ai compiti che era stata chiamata a svolgere nell’ambito dell’intervento, ma ha avallato, o addirittura tentato di coprire, l’esito negativo dell’intervento e il disastro che ne è risultato. La Commissione avrebbe dovuto percepire e sottolineare, nell'esercizio dei propri compiti consultivi, il rischio elevatissimo che l’utilizzo di sabbia prelevata da un sito non adeguatamente esplorato potesse determinare esiti fortemente negativi sull’equilibrio ambientale e paesaggistico della spiaggia. Ma ancor più grave è stato il comportamento dei componenti della Commissione allorquando la Capitaneria di Porto di Cagliari chiese di fornire chiarimenti sui lavori di ripascimento e in particolare, sulla corrispondenza fra le caratteristiche delle sabbie messe in opera durante il ripascimento e le sabbie descritte nello studio approvato dal Ministero dell’Ambiente".

Questi i fatti e le mie perprlessità. Fatti che da qualche anno cominciano a preoccupare. Diciamo dal 2009, quando lo stesso ex presidente della provincia Milia – che nel 2005 fece una campagna elettorale feroce proprio sul disastro del ripascimento del Poetto – ebbe a  riabilitare Sandro Balletto in un convegno promosso dai Riformatori, arrivando a definire come “ingiuste” le critiche nei confronti del suo predecessore. 

Valga come promemoria: Paolo Orrù e tutti i responsabili condannati dalla Corte dei Conti possono essere chiamati, da subito, a rifondere i danni del ripascimento del Poetto non appena sarà pubblicata la sentenza. Stiamo a vedere quanto impiegherà la Provincia di Cagliari a mettere in esecuzione la sentenza. Sono proprio curioso di vedere se i vertici di piazza Palazzo saranno rapidi, almeno quanto dimostrarono di esserlo nel disporre il risarcimento delle spese legali sostenute da Balletto.

 


 
 
 
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