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Post n°248 pubblicato il 14 Luglio 2006 da ad_metalla
 
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Respinta la mozione del centrodestra per la revoca del bando di gara internazionale Ex miniere, la maggioranza tiene . Albergo in Gallura, scontro fra Maninchedda e l’assessore Dessì  . La Giunta difende il testo sul recupero delle aree dismesse


Il Centrodestra continua ad opporsi compatto al bando per la cessione e riqualificazione delle aree minerarie dismesse del Sulcis-Iglesiente. Ma ieri sera, in seduta straordinaria, il Consiglio regionale ha respinto la mozione di 31 consiglieri dell’opposizione che chiedevano la revoca della delibera della Giunta Soru. Si è registrata un po’ di tensione nelle file della maggioranza, tra il consigliere Paolo Maninchedda (gruppo federalista) e l’assessore all’Ambiente, Tonino Dessì. Tema del contendere, l’interpellanza sull’autorizzazione concessa all’imprenditore Muntoni per costruire un albergo in Gallura.

Mario Diana (An), primo firmatario della mozione, ha puntato sugli aspetti più controversi della vicenda miniere e ha chiesto perché spetti alla Regione farsi carico delle spese di bonifica delle aree. «Sinora dovrebbero essere stati spesi 33 milioni di euro dei 780 previsti, finanziabili con la legge nazionale 426. Che senso ha vendere quei terreni per 35 milioni e poi spenderne 750?». Anche Antonio Calledda (Ds) si è detto «contrario alle speculazioni: se però qualcuno è a conoscenza di interessi particolari, lo dica nelle opportune sedi». Oscar Cherchi (Uds) ha parlato di «scarsa chiarezza del bando». Francesco Sanna (Margherita) ha respinto le accuse di scarsa trasparenza. «Avremmo potuto accedere alla “cartolarizzazione” delle aree (cioè la vendita per fare cassa) ma noi per primi ci siamo opposti perché vogliamo conoscere la destinazione».

Botta e risposta tra il diessino Siro Marroccu («La Giunta Soru si sta rifacendo alle linee guida volute dal Centrodestra tra il 2000 e il 2004») e l’azzurro Mauro Pili («La mia Giunta trasferì tutti i beni richiesti dai Comuni. Questa è solo la più grande operazione immobiliare sulla testa dei sardi»), mentre Roberto Cappelli (Udc) ha chiesto «in base a quale norma è possibile la vendita di aree sotto tutela?». Assente il governatore Renato Soru, all’estero per impegni istituzionali, ha risposto l’assessore all’Urbanistica, Gian Valerio Sanna: «È moralmente inaccettabile portare avanti la politica dei tavoli, delle discussioni e delle critiche fini a se stesse, a fronte della realtà di quei territori. Il calcolo della bonifica oscilla tra gli 800 milioni e il miliardo di euro, ma nessuno parla del grave inquinamento ambientale che mette a rischio la salute della popolazione. Abbiamo adottato una procedura di trattativa pubblica già utilizzata dalla Regione Lombardia per la cessione dell’area della Fiera di Milano. Cordate e Associazioni temporanee possono coinvolgere le imprese locali. Prevediamo il recupero di appena il 35 per cento della volumetria esistente, e abbiamo tutelato interamente il patrimonio architettonico».

Maninchedda e altri tre consiglieri della maggioranza hanno presentato un’interpellanza sulla legittimità dell’autorizzazione concessa dalla Regione alla Libellula Srl per costruire un complesso alberghiero a Santa Teresa di Gallura, «nonostante i vincoli imposti dal Piano paesaggistico. È l’unica struttura realizzata sul mare dopo i vincoli imposti dalla legge 8». L’assessore Dessì ha risposto duramente, definendo l’intervento di Maninchedda «un abbaglio incredibile» e citando le norme che consentono la procedura autorizzata dagli uffici del suo assessorato. Maninchedda, dicendosi insoddisfatto della risposta ricevuta, ha accusato l’assessorato di «non aver applicato la norma di impatto ambientale. Se si è fatto uno strappo alla regola in nome dell’occupazione locale, chiedo che venga concesso analogo privilegio al Nuorese, per favorire gli investimenti privati nella formazione, nella ricerca e nel manifatturiero, e non i Barrack, i Muntoni, i nuovi ricchi russi e i fondi di investimento americani sulle risorse ambientali, che sono il nostro differenziale di valore. Di questo occorrerà discutere proprio in questa sede».

Luigi Alfonso


abstract: La Nuova Sardegna del 14 luglio 2006

 
 
 
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