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Post n°252 pubblicato il 14 Luglio 2006 da ad_metalla
 
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L’on. Maninchedda attacca la Giunta sulle autorizzazioni al villaggio alberghiero Muntoni a Santa Teresa senza procedure di Via.


L’on. Mario Diana si è dichiarato insoddisfatto sulla risposta alla mozione sul bando per la cessione dei siti minerari. Due i punti contestati dall’opposizione: uno riguarda l’impegno finanziario della bonifica dei luoghi che la Regione si è addossato nonostante esistano risorse nazionali (legge 426); l’altro il fatto che la Giunta consideri scontata l’adozione del Piano paesaggistico regionale in relazione al bando, mentre il Piano è ancora in Commissione(che dovrà esprimere il parere); la mancata destinazione urbanistica – a meno che la giunta non abbia deciso per suo conto – rischia di aprire “ampi spazi di incremento di valore” che non è possibile oggi valutare. Per l’opposizione c’è un deficit di trasparenza. Dichiarazioni di voto favorevoli alla mozione sono state espresse dagli onorevoli Diana (An), Capelli (Udc), Franco Cuccu (Udc), Pili (FI), Oscar Cherchi (Uds) e La Spisa (FI). Contro è intervenuto l’on. Pisu (Prc). In sostanza c’è timore che dietro un’operazione di grandi dimensioni si possano nascondere interessi speculativi che la giunta dice di voler combattere.

Conclusa la parte straordinaria, si è proseguito in seduta ordinaria. All’ordine del giorno, esperite le formalità conseguenti alle dimissioni dell’on. Fadda, l’interpellanza dell’on. Maninchedda e più sul villaggio albergo a cinque stelle della Valle dell’Erica (Santa Teresa di Gallura) che, per una variazione del progetto (venivano ridotti i posti letto, non la cubatura) su richiesta dell’interessato, il signor Muntoni, veniva esentato dalla procedura di Via (impatto ambientale) per decisione del direttore del servizio dell’assessorato Ambiente. Trattandosi di una costruzione di 28 mila metri cubi e novemila metri quadri, e del fatto che è il solo complesso realizzato sul mare dopo i vincoli imposti dalla legge salvacoste, la esenzione dal Via ha creato perplessità negli interroganti.

L’assessore Dessì ha definito quello dell’on. Maninchedda “un abbaglio incredibile” ed ha citato norme e interpretazioni, anche a livello di giurisprudenza, che consentono, la procedura usata; niente Via, insomma, ma “undici durissime prescrizioni” che hanno tutelato l’ambiente.

Durissima la replica dell’on. Manichedda, che ha accusato l’assessore di non aver parlato sul merito del problema ed ha parlato non solo di legge violata, ma di corsie preferenziali accordate a chi promette posti di lavoro. Se tale logica – ha detto, suscitando la reazione dell’assessore, che il consigliere ha fatto zittire con un perentorio “stia al suo posto e non mi interrompa” – venisse applicata per le povertà del Nuorese, non ci sarebbe da ridire, “ma qui si favoriscono i ricchi e si affidano a loro le risorse ambientali”. Un brutto precedente, ha concluso Maninchedda, che potrebbe originare spiacevoli conseguenze.

abstract: Ufficio Stampa Consiglio Regionale

 
 
 
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