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Creato da ad_metalla il 09/05/2006

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Tutto abbondantemente previsto

Post n°353 pubblicato il 19 Agosto 2006 da ad_metalla
 
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Aaah! Svegliati! Pargoletto svegliati! Giù dal letto sennò viene quel maledetto di Mazzarò che quando ero piccolo mi rubò il cavallo a dondolo ed i robot, la Mach 5 go go go, i lecca lecca con i bon bon, il vasino con la pupù, persino il cuculo del cu-cù cu-(swish), Supergulp alla Tv, Grisù, Scooby-Doo, la signora Minù, mi lasciò solo Winnie the Pooh, che se lo ficchi su per il...

Ninna nanna di Mazzarò, CapaRezza, 2006



Politica e affari. Sindaco e presidente della Regione trovano intese sull'edilizia: e gli imprenditori sorridono. Come cambia il potere: vecchi nemici a braccetto. Tiscali sponsor di Cellino, ok ai palazzi di Zuncheddu: il nuovo corso di Viale Trento

Flashback: primavera 2004. Massimo Cellino sul palco dei comizi elettorali di Mauro Pili, candidato di Forza Italia contro Renato Soru. Anticipazione: autunno 2006. Le telecamere di Sky e di La7 riprendono Massimo Cellino e Soru insieme in tribuna d'onore al Sant'Elia. Immagine naturale, ovvia: il presidente del Cagliari e il patron del nuovo sponsor del club, Tiscali, vedono la partita vicini. Sarà il primo effetto evidente della nuova mappa del potere della Cagliari che cambia, tra intese istituzionali, accordi sportivo-imprenditoriali, investimenti e piani immobiliari. Due settimane fa la Giunta Soru ha nominato Gualtiero Cualbu nel Cda del Teatro Lirico nonostante i progetti del costruttore (che radio -palazzo dava vicino a Forza Italia) siano osteggiati dall'Ulivo in Municipio. Poi lo stop della Regione al quartiere a Tuvixeddu: fonti del Municipio dicono però che Cualbu potrebbe entrare in corsa per l'appalto che molto presto Comune e Regione lanceranno per lo stabile abbandonato del vecchio Ospedale Marino. Vecchi nemici e fresche alleanze. Nel rinnovato clima che si respira capita anche - la scorsa settimana - che Soru e Floris trovino un'intesa che sblocca la costruzione, tra viale Trieste e lo stagno, dei nuovi palazzi per gli assessorati regionali. Fatto curioso, revocare l'acquisto di quegli edifici - deciso dalla giunta di Italo Masala, An - era stato uno dei primi atti dell'amministrazione Soru. Chi era il beneficiario dell'operazione? L'immobiliarista Sergio Zuncheddu (proprietario dell'Unione Sarda) che fonti politiche ben informate ora danno in fiduciosa attesa di segnali concilianti dai vertici della Regione, finora non proprio amichevoli nei suoi confronti. Insomma, Cagliari viaggia verso un autunno un po' speciale. Milioni di metri cubi di cemento all'orizzonte, un bel rimescolamento delle carte e l'attesa per i passaggi dei progetti immobiliari e sanitari (altro nodo del potere, ospedali e cliniche) al vaglio di Comune e Regione. Progetti già discussi in passato, è vero: ma ora gli schieramenti sono in evoluzione. E non ci sono elezioni a breve.

Marco Mostallino

abstract: Il giornale di Sardegna del 18 agosto 2006


La parabola Soru – Floris: Prima separati in casa e oggi a braccetto.

Il sindaco Emilio Floris e il presidente Renato Soru nel giro di un anno hanno smesso di guardarsi in cagnesco e oggi in apparente armonia progettano il futuro della città. E' passato un poco più di un anno da quando, nel maggio scorso, alla presentazione del libro “fatti in silenzio”, l'opera omnia sui lavori fatti sino ad allora dalla giunta Floris in città, il sindaco attaccò Soru con violenza: «È colpa sua se la città non decolla», disse infuriato, «il percorso meccanizzato a Castello, la passeggiata nel lungomare del Poetto, il nuovo volto di Sant'Elia: idee già finanziate che la Regione ha bloccato. E la città stenta a diventare la capitale del Mediterraneo ». Insomma Soru nemico dello sviluppo cittadino. Poi la svolta. Nel giugno 2006 Floris trionfa alle comunali e a luglio i due s'incontrano e “concertano ”: una beauty farm al vecchio Ospedale Marino. E qualche giorno dopo stilano il protocollo d'intesa per Sant'Elia, la semoleria e il polo degli uffici regionali in piazzale Trento. Lo stesso giorno in cui la Pilia blocca i lavori a Tuvixeddu. Con Cualbu a denunciare il silenzio assordante del Comune.

abstract: Il giornale di Sardegna del 18 agosto 2006


Due atti burocratici, di forte peso politico per una grande partita doppia: la sanità e l'edilizia a Cagliari. Le nuove intese tra Soru e il sindaco Floris aprono spazi a progetti condivisi sul futuro delle aree al Poetto e Is Mirrionis. Il progetto. Il Piano strategico di Gumirato e una delibera di Soru prevedono cessioni e costruzioni di opere. Asl e Giunta: un nuovo ospedale in cambio di Marino e Ss.Trinità qLe scelte decisive in autunno, quando il Piano sanitario andrà in Consiglio regionale

In palio, l'edificio del nuovo Ospedale Marino e l'area dove oggi sorge il Santissima Trinità, non a caso un terreno del demanio statale del quale Renato Soru ha chiesto - poco prima di Ferragosto - il passaggio alla Regione. I due atti sono la delibera della Giunta regionale numero 11/10 del 21 marzo 2006 e il Piano Strategico Triennale dell'Azienda Asl numero 8, che governa tutti i presidi medici della città (ma non solo) eccezion fatta per il Brotzu, da dieci anni divenuto entità autonoma.

ENTRAMBI i documenti prevedono uno scenario importante: la costruzione di un nuovo ospedale per Cagliari e la dismissione delle strutture del Marino (non quello abbandonato sulla spiaggia, ma l'ex albergo oggi centro di ricovero) e del Santissima Trinità a IsMirrionis. È vero che nel Piano della Asl per i prossimi anni è inserito anche uno «scenario» di riorganizzazione senza la costruzione di un nuovo presidio, ma sarà la politica a decidere quale delle due strade imboccare. E la Giunta di Renato Soru, con la delibera di marzo ha già dato un indirizzo di gradimento per la chiusura delle due vecchie strutture che fanno già gola a qualche gruppo imprenditoriale legittimamente attivo nel campo immobiliare e dell'edilizia. L'ultima parola giungerà comunque in autunno, quando il Consiglio regionale dovrà pronunciarsi sul Piano sanitario dell'assessore Nerina Dirindin. Gli acquirenti delle due preziose aree sarebbero i benvenuti. Il Piano della Asl, che il manager Gino Gumirato sottopone (come bozza) agli operatori, è molto chiaro. A pagina 329, nella tabella «Scenario 2 con il nuovo ospedale» si parla di «ipotesi di costruzione del nuovo Ospedale che andrebbe a sostituire le strutture del Presidio Ospedaliero Marino e del Ss. Trinità». Più avanti, a pagina 338, dove si tratta delle «fonti di finanziamento » per le future opere si spiega che la «capacità di indebitamento dell'Azienda consente il sostenimento di una rata annuale di circa due milioni di euro» e si precisa che «a queste risorse» da mutuo «è necessario aggiungere le risorse che sarà possibile utilizzare a seguito della dismissione di parte del patrimonio infrastrutturale dell'Azienda». Discorso ovvio: se vogliamo un nuovo ospedale, dobbiamo vendere qualcuno dei vecchi, è l'idea di Gumirato, in linea con gli orientamenti della Giunta. Vendere il vecchio per costruire il nuovo. Ma -ironia della politica - ecco che un albergo, l'ex Golfo degli Angeli, trasformato in ospedale con dispendio di soldi pubblici, ridiventerà un hotel, perché un edificio così altro non può essere a meno che lo si rada al suolo. Più articolato il discorso per il Santissima Trinità: l'area è vasta e i fabbricati possono essere facilmente modificati o abbattuti. La Regione intanto ne rivendica la proprietà dallo Stato e il sindaco Emilio Floris tace e chiude accordi con Soru - dopo due anni di feroci scambi di accuse - su altri progetti edilizi cruciali per Cagliari.

Marco Mostallino

abstract: Il giornale di Sardegna



Era ora che qualcuno aprisse gli occhi e facesse bene di conto, perchè due più due (si veda di sotto) non fa tre. Ed una "rondine", che svolazza al ritmo di dadaumpa, non fa primavera. Semmai è prossima ad un raglio d'asino. Brava Elisabetta ?

m.m.

 
 
 
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