Timori sindacali sui beni minerari
Aria di protesta a Nebida sull’asta
indetta dalla Regione
NEBIDA. Sale la protesta anche tra gli abitanti di Nebida e Masua sul fronte della cessione, da parte della Regione, dei fabbricati di proprietà di Igea nelle aree minerarie. La voce del dissenso popolare è stata raccolta da Cgil, Cisl e Uil che stanno proponendo di organizzare, per fine mese a Nebida, una manifestazione contro il presidente della giunta regionale Soru e l’assessore agli Enti locali, finanza ed urbanistica, Gian Valerio Sanna per mancata concertazione. Non avrebbero coivolto le amministrazioni comunali e le forze sociali nella cessione dei beni immobiliari da riqualificare.
Nel Sulcis Iglesiente stanno scorrendo le schede con i fabbricati di oggetto del bando e centinaia di ex minatori, di operatori commerciali e artigiani si sono sentiti defraudati perchè potrebbero essere estromessi dalla possibilità di acquisire abitazioni, locali e magazzini occupati da alcuni lustri, senza corrispondere alcun canone d’affitto e quindi senza avere stipulato contratto di locazione o di comodato d’uso.
Sono centinaia infatti le azioni legali promosse da privati cittadini per ottenere per usucapione l’immobile e i terreni adiacenti occupati dai genitori e ora passati agli eredi. Quasi tutte le abitazioni di Masua, secondo la scheda redata da Igea sono "occupate da terzi senza titolo; causa in corso per tentata usucapione". «La Regione dimentica che viviano in queste case da oltre 30-40 anni - sostengono molti abitanti di Nebida e Masua - e il tentativo di cacciarci via con un bando galeotto non ci sta bene. Intanto la decisione spetta ai giudici ma siamo fiduciosi di poter disporre di questi beni perchè siamo nati in queste case e ci resteremo».
La decisione quindi di Cgil, Cisl e Uil di manifestare contro l’asta internazionale trova consenzienti gli abitanti delle frazioni minerarie e di Buggerru, Fluminimaggiore e Gonnesa. «E’ una decisione di vertice che il sindacato non può avallare - hanno detto i segretari territoriali di Cgil, Cisl e Uil -. In queste miniere hanno lavorato intere generazioni e chi le rappresenta ha il diritto di partecipare alle decisioni. Nel terzo millennio non ci sono persone illuminate che possono fare e disfare a loro piacimento. A fine mese si darà il primo segnale per evitare che su fatti di tale portata siano a decidere in pochi o solo una persona».
La notizia che le forze sociali sono pronte a scendere in campo per fermare la gara per la cessione dei beni di Igea ha trovato la disponibilità degli abitanti delle due frazioni pronte a seguire Cgil, Cisl e Uil in tutte le manifestazioni finalizzate a garantire e a tutelare gli ex minatori e i figli di quanti hanno lavorato in miniera.
«Il presidente Soru - ha detto un artigiano di Nebida - tratta solo con i miliardari cercando di convincerci che qui arriverà lo sviluppo appena certi imprenditori avranno messo le mani sugli immobili che i nostri padri hanno realizzato ottenendo in cambio umiliazioni e privazioni. Perchè la Regione non ha le stesse attenzioni anche per le nostre richieste?».
Erminio Ariu
abstract: La Nuova Sardegna del 21 giugno 2006