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Post n°158 pubblicato il 30 Giugno 2006 da ad_metalla
REGIONI: SARDEGNA, CDL CONTRO CESSIONE AREE EX MINERARIE GIUNTA SORU VIOLEREBBE NORME E RISCHIA DANNO ERARIALE L'opposizione di centrodestra in Consiglio regionale chiede che si discuta in aula, in una seduta straordinaria, il futuro delle aree minerarie dismesse del Sulcis-Iglesiente (Masua, Monte Agruxiau, Pitzinurri, Ingurtosu e Naracauli). La minoranza ha presentato una mozione che punta a far revocare la delibera dello scorso 26 aprile della Giunta Soru ed il bando internazionale di gara per la cessione, riqualificazione e trasformazione di quelle aree di particolare interesse paesaggistico. Le violazioni denunciate sono diverse. Per Mario Diana (An), "la Regione sta dando per certe delle scelte inserite nel Piano Paesaggistico che è, però, ancora al vaglio della Commissione Urbanistica del Consiglio, davanti ad un silenzio assordante e assoluto della Soprintendenza dei Beni Culturali e dei sindacati", ad eccezione della Cisl che oggi ha organizzato una manifestazione a Masua. Un aspetto tecnico-legislativo è stato evidenziato da Franco Ignazio Cuccu (Udc) facendo riferimento ai 44 quesiti, pubblicati sul sito internet della Regione, con i quali si risponde ai dubbi interpretativi di chi può avere interesse a partecipare alla gara. Si contesta, perché al di fuori della normativa vigente, "la possibilità di demolire volumi esistenti, trasferendo la cubatura in aree di minore pregio paesaggistico, quando prima la legge salvacoste vietava il cambio di destinazione d'uso e poi il Ppr ha dato la possibilità di introdurre le modifiche". Altro aspetto contestato del bando è che le opere di risanamento ambientale saranno a carico della Regione, con prezzo quasi sicuramente superiore a quanto sarà incassato con la cessione, quindi a rischio di provocare un danno erariale. L'interrogativo è come sia stato stabilito il valore delle aree, senza sapere a priori cosa vi è di inquinato e senza avere definito la destinazione d'uso. Il capogruppo di Fi Giorgio La Spisa ha aggiunto: "Vi è una impostazione accentratrice della Giunta, al di là di chi sarà il protagonista dello sviluppo. Non sappiamo se sarà Tom Barrack, l'Aga Khan o la Pirelli. Non abbiamo pregiudizi, ma chiediamo chiarezza e trasparenza e l'avvio di un confronto con le istituzioni locali". Il centrodestra critica Soru perché non ha sentito la necessità di coinvolgere l'ente del Parco Geominerario, istituito cinque anni fa e il cui patrimonio ambientale è stato riconosciuto dall'Unesco. Anzi si violerebbero le disposizioni del decreto istitutivo dello stesso Parco. Per il capogruppo dell'Udc, Giorgio Oppi, i criteri di cessione "sono molto nebulosi su terreni destinati al risanamento ambientale, attività per la quale sono destinati 800 lavoratori benché siano mancati i progetti". Nella mozione si legge che "il bando non riporta alcuna spiegazione relativamente alle modalità di svolgimento della fase preselettiva" e che "non é fornita alcuna informazione sulle modalità con le quali saranno composte le due Commissioni esaminatrici che si occuperanno della preselezione e della aggiudicazione". Sergio Pisano dei Riformatori ha fatto dei conti: "260 mila metri cubi con base d'asta di 43,5 milioni di euro significa meno di 200 euro a metro cubo. Per qualche imprenditore ci sarebbe da sguazzare". Durante la conferenza stampa dei Gruppi di centrodestra in Consiglio regionale contro la procedura avviata dalla Giunta Soru per la cessione delle aree minerarie dismesse del Sulcis-Iglesiente, il consigliere regionale di Fortza Paris Domenico Gallus ha ipotizzato che altre zone pregiate della Sardegna possano essere sottoposte a identico destino. Il riferimento specifico è Castiadas con la recente decisione del Governo isolano di sciogliere il Consiglio comunale perché il primo cittadino, Eugenio Murgioni, era al terzo mandato consecutivo (la legge ne consente massimo due). "A Castiadas vi era il tappo del nostro sindaco. Murgioni, che è anche consigliere regionale, è stato destituito in modo troppo celere", ha spiegato Gallus che non contesta la motivazione giuridica ma evidenzia due pesi e due misure, ricordando che a Tinnura il sindaco Giovanni Soro, esponente della Margherita, si trova nella stessa situazione da oltre un anno. abstract: ANSA del 30 giugno 2006 |
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