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Messaggi di Ottobre 2014

Corruzione...chi sbaglia paga!

Post n°365 pubblicato il 31 Ottobre 2014 da MANonTHEmoonMilano
 

L’Italia ha bisogno di ripartire.

Ma quali riforme sarebbero necessarie?

Premesso che questo governo mai le farà (ci sono molte persone che da 20/30 anni imperversano) da dove si dovrebbe partire?

Corruzione e poi evasione fiscale in primis.

Perché prima la corruzione?

Perché se il pesce continua a puzzare dalla testa non è buono mai.

Ovviamente il primo vero passo (promesso da anni) è snellire la burocrazia: il teorema è molto semplice.

Infatti meno burocrazia, azioni più snelle, meno possibilità di ricatti e corruzioni.

Ma in Italia è impossibile purtroppo.

Eppure ci vorrebbe poco: snellendo la burocrazia occorrerebbero comunque delle vere leggi ferree sulla corruzione.

Non credete che sia vero?

Beh al momento se il corrotto patteggia non ammettendo le responsabilità prende al massimo due anni (che mai farà), pagherà un minimo rimborso del danno alla cittadinanza che ha fatto e poi potrà tornare tranquillamente a rubare. L’esempio del Mose è lampante: tanti patteggiamenti, solo 9 milioni di euro recuperati, e ben 5 miliardi (!) di euro di buco.

Ovviamente è il sistema politico e dei poteri forti che vuole questa impunità sia a destra che a sinistra.

Nessuno sembra voler far niente.

Ma come eliminare il problema della corruzione in Italia?

Qual è il metodo?

Il politico e l’uomo di potere italiano di fatto rappresenta quello che questo paese è: un paese dove ci piace superare le file nella corsia riservata alle emergenze.

Insomma l’italiano, prima di prendersela con stranieri vari, è maestro del furto e della scorciatoia.

Ci possiamo indignare ma è così per una ottima parte di questa nazione. Se no non si spiegherebbe che Berlusconi (che ha inventato il “bilancio creativo” tanto per dirne una depenalizzando il falso in bilancio) abbia spadroneggiato per 17 anni in Italia e che ancora parli e dia lezioni.

Non è che Renzi sia meglio: annunci, chiacchiere, ma alla fine il suo referente è Verdini (che noi tutti sappiamo chi sia).

Destra e sinistra poco cambia. Purtroppo sembra che non ci sia una alternativa seria, Grillo mi ha molto deluso ma spero nei suoi ragazzi, ne ha alcuni in gamba.

Solo che bisogna fermare quelle persone che continuano a rubare.

Bisogna eliminare i germi della corruzione con condanne serie.

Per alcuni sono un forcaiolo, ma se ben ci pensate è come se ogni giorno qualcuno decidesse di mettere mano alle nostre tasche rubandoci i soldi: una cosa insopportabile.

Il fatto che costoro poi si atteggino da signori prendendoci allegramente per il culo mi fa imbestialire.

Ma bisogna essere razionali e vendicarsi con la legge più antica del mondo: quella dell’onestà.

Non deve pagare il crimine, ma solo l’onesto deve essere considerato una risorsa, una ricchezza per la “civis”.

Al momento non siamo di certo un paese civile. Lo dico con sofferenza e con un po di rancore.

Beh cosa potremmo fare?

Intanto in un governo fondato da persone nuove, eliminare i rami secchi figli di raccomandazioni e incompetenza.

E non crediate che il futuro sia Salvini, Lega nord: ricordiamoci che la dentro c’era Bossi e il trota…e chi conosce bene sa quanto ladri siano quelli con i camici verdi. Maroni ha negato la ‘ndrangheta all’expo..ma a portarla dentro indovinate chi è stata: la LEGA!

Quindi chiariamo subito che questi personaggi, razzisti, ladri, ipocriti e fannulloni fanno solo del male al paese.

La corruzione: come combatterla?

Ci vorrebbe veramente poco.

Intanto la corruzione in ente pubblico (Stato, regioni ecc. ecc.) porta danni incalcolabili al paese in termini di competitività e anche di bilanci economici.

Per corruzione non si intendono solo le mazzette, ma ormai le poltrone, le cariche, le consulenze fittizie, tutto questo è reato!

Per prima cosa pene esemplari: se la corruzione è conclamata unico grado di giudizio (nel senso che se uno viene beccato in fragranza di reato, soldi in mano ad esempio) e carcere senza deroghe dai 20 anni in su.

Pene esemplari, blocco di conti correnti del corrotto e di tutti i suoi familiari, sequestro totale dei beni da riutilizzare e interdizione totale dalla vita pubblica.

Sono vendicativo? Direi di si. Se vi becchiamo la pagate cara, mai più in nessuna poltrona in cui siano i cittadini a pagare.

Ovviamente nessuna pensione o vitalizio gli spetterà. Mai.

Sembrano norme semplici ma nessuno le fa.

Eppure sarebbe un serio deterrente l’immediato sequestro di tutti i beni (ovviamente tutto andrebbe dimostrato) e pene severissime per chi ruba nella cosa pubblica.

Anche per chi ha usato i rimborsi, come nelle varie regioni di qualsiasi colore, esclusione totale dalla vita pubblica!

Anche perché stiamo parlando di persone con stipendi e benefit che vanno oltre i diecimila (!) euro al mese. Uno schiaffo alla miseria di coloro che non solo non hanno redditi sufficienti a vivere, ma che forse quei soldi, se va bene, li guadagnano in un anno.

Chi corrompe ovviamente, si tratta di concorrenza sleale, deve anche esso pagare un pegno.

Eliminando i corrotti si può sperare in un futuro. Ormai siamo ridotti allo stremo. Ma non molliamo mai.

Combattiamo, ma non via web.

Mettiamo le nostre opinioni qui, per un Italia migliore.

Altre che Leopolda, congressi, club Forza Italia, Ponte di Legno, Leghe varie.

Questi sono dei ladri e ci stanno portando al baratro.
Reagiamo per avere una Italia libera e più competitiva.

 

Alan Paul Panassiti

 
 
 

Non è vero ma ci credo: le bufale (un tanto al chilo) sul web

Post n°364 pubblicato il 31 Ottobre 2014 da MANonTHEmoonMilano
 
Tag: Bufale

Ho un senso di fastidio, nervoso, rabbia quando vedo la gente condividere su internet delle vere e proprie bufale (notizie o situazioni completamente inventate) allo scopo di aumentare i mi piace e  le condivisioni dei loro siti.

Questi signori creano e diffondono notizie false o fasulle, e sono molto pericolosi per quel che riguarda la vera e propria disinformazione.

E molta gente ci crede, come nel caso della famosa lettera di Einstein alla figlia (mai scritta).

La gente commenta, si esalta, si arrabbia, condivide, reprime a parole, si indigna, esulta senza mai provare a verificare le fonti.

E dire che i titoli di questi creatori di disinformazione dovrebbero creare un campanello d’allarme, ma la gente ci crede sempre.

E’ da tanto che combatto con queste cose, e mi da fastidio la piega che tutto ciò sta creando nella nostra società: ignoranza allo stato puro!

Ormai non ci si sforza più ad approfondire…

Ma quali sono i siti di bufale più famosi?

I siti di pseudo scienza

(siti che propongono esperimenti, invenzioni, trattamenti che non hanno alcuna valenza scientifica, anche se loro vogliono che voi lettori lo crediate)

§  Evidenza Aliena

§  Ecologia sociale

§  Nexus Edizioni

§  Pianeta Blu News

§  Segni dal cielo

I siti di Pseudo giornalismo/politica

(Siti che usano il linguaggio giornalistico per scrivere articoli spesso basati sul nulla che portino acqua al loro mulino, qualunque esso sia. Può trattarsi di politica, religione, ideali. Sono siti che fanno male, perché molti di quelli che li leggono sono li in quanto affini come idee, e non riescono a distinguere tra notizie reali e notizie alimentate solo dal tifo per questa o l’altra fazione)

§  Meriterebbe una categoria a sé, ma AIDAA la mettiamo qui

§  L’antidiplomatico

§  ByoBlu

§  CentroMeteoItaliano

§  Curiosity2013

§  Eticamente

§  ImolaOggi

§  Informare X Resistere

§  Informatitalia

§  Jeda News, l’informazione alternativa

§  Lo Sai (e tutti i suoi corollari)

§  Mattino.ch

§  Il Nord

§  NoCensura

§  Parola di Iugo

§  Piove Governo Ladro

§  Sapere è un dovere

§  Siamo La Gente

§  Signoraggio (.it)

§  TicinoLive 

§  Tutti i crimini degli immigrati

§  VoxNews

 

I siti complottisti

(Pagine che credono in una o l’altra teoria del complotto, dando per scontato che quello che dice l’ìinformazione Mainstream sia falso, non ho ancora capito se le menti dietro queste pagine siano “complici” di chi queste teorie se l’è inventate a scopo di lucro o se siano solo altri “truffati”)

§  New Apocalypse

§  Tanker Enemy

§  Tanker Enemy – blog

§  Sù la testa – Gianni Lannes

§  Luogocomune

§  Misteri d’Italia

§  Mistero

§  Tactical Media Crew

§  Tanker Enemy

§  USA Crimes

§  Disinformazione

§  Il Meteo

I siti di pseudo medicina

(in realtà questa lista dovrebbe esser molto più lunga, ma quasi sempre gli altri siti che pubblicano news di pseudo medicina hanno come fonte una delle seguenti pagine. Si tratta di pagine pericolose, perché spacciano cure che non hanno fondamento, spesso consigliando libri e trattamenti – a pagamento – venduti e scritti dagli stessi che si sono inventati queste cure miracolose. Sono pagine da cui stare alla larga!)

§  La nuova medicina germanica

§  MedNat

§  La leva di Archimede

§  Autismo e Vaccini

§  InformaSalus

 Pagine che pubblicano bufale per incrementare le visite

(Queste sono quelle per cui mi dispiace di più, sono pagine che nascono come testate giornalistiche, danno lavoro anche a ragazzi in gamba ma per aumentare il traffico sfruttano il giochino di pubblicare le notizie inventate della prossima categoria, e poi – a volte- pubblicarne la smentita qualche giorno dopo, questo è grave perché è davvero solo un modo per fare cassetto, modo triste, i lettori ce li si deve guadagnare con passione, non con questi trucchetti)

§  VNews24

§  AttivoTv

§  Ho rimosso una delle tre in quanto ultimamente non mi viene più segnalata. Ma sto sull’attenti nel controllarla. sia mai ricadano nella mal pratica!

Le notizie inventate

(Queste non ve le link, ogni giorno ne nascono di nuove, alcune sono divertenti, altre meno, quasi tutte specificano la loro natura satirica o il fatto che le news raccontate non hanno fondamento, tristemente aumentano il “lavoro” mio e degli altri debunker italiani in maniera esponenziale, riducendo il tempo dedicato alle cose serie, se le notizie che mi chiedete di sbufalare vengono da qui, state sicuri, sono bufale)

§  Dangerous News /Notizie pericolose

§  Corriere del mattino

§  Corriere della Notte

§  Corriere del Corsaro

§  Chiave Orgonica

 

 

Ed ecco un elenco di bufale clamorose a cui la gente crede:

1)      Il governo ha istituito un fondo di 25000 euro a chi si sposa: La storia del fondo di 25000 euro a coppia se ci si sposa entro il 2015 è una BURLA; di vecchia data, visto che l’originale era dei bufalocomicari del Corriere del mattino.

2)      2) la molecola anti tumore altra cazzata, addirittura riportata da giornali nazionali senza alcuno controllo sui fatti: il maltolo è una molecola e si SPERA di POTER SVILUPPARE, ovvero non si sa ancora NULLA e non vi è nulla di ben definito.

 

3)      Ragazzina violentata da 30 immigrati: La notizia non è una bufala: è vero che sono stati arrestati degli immigrati in Gran Bretagna in merito ad uno stupro e altre molestie sessuali nei confronti di alcune giovanissime ragazzine.
Ma non si tratta di 30 indiani, ma di 5 persone 2 adulti e tre minorenni per lo più provenienti dall’est europa (cechi e slovacchi) e un curdo. Tanto per rinverdire un po’ di sano odio razziale…La storia è comunque orrenda, e siamo tutti d’accordo che i 5 meritino la galera, ma le cose non sono esattamente come raccontate. Innanzitutto le ragazzine sono 5 e non una, mentre gli sfruttatori non erano 30 ma 5. 

3) La coop sta fallendo: si ma non la coop che conosciamo noi! eccato che si tratti di un errore visto che chi sta fallendo o comunque ha gravi problemi economici non è questa COOP:

 download

Ma quest’altra, che pur avendo logo di colore simile non ha nulla a che vedere con la “COOP sei tu”, si tratta di cooperative diverse, con sedi diverse, managre diversi, bilanci diversi.

 

Confonderle significa esser molto pigri, pessimi giornalisti o gente che aveva voglia di gettare fango sulla COOPERATIVA più nota in Italia in quanto di fazione avversa. Non so quale delle tre ipotesi sia quella più corretta, ma poco importa.

 

La COOP con problemi finanziari è la  società COOPERATIVE operaie di Trieste, Istria e Friuli, che non ha nulla a che vedere con la più famosa COOP! Passare la cosa in quella maniera è quanto di più idiota possibile! Sia chiaro nell’articolo la cosa viene spiegata, ma l’immagine che accompagna il tutto è di quelle che possono causare seri fraintendimenti…chissà se l’autore ne è conscio!

Potrei scriverne oltre 10.000 ma non voglio tediarvi.

Approfondite...Non fermatevi all'apparenza.

Insomma...non è vero ma ci credo!

Alan Paul Panassiti

 
 
 

Ciao Fabri, tutti salvi tranne te!

Post n°363 pubblicato il 30 Ottobre 2014 da MANonTHEmoonMilano
 

Nell'Italia di oggi per avere un rapper bisogna avere...Fedez! Questa sembra la motivazione che ha portato al insano gesto di ieri sera...

 

La domanda è? Chi ha ucciso Fabri Fibra?

Non è una domanda banale che al termine di indagini molto difficili ha portato a scoprire l’assassinio. Lo scomodo rapper marchigiana, dopo avere mangiato al locale dalla Sciura Rosaria nei pressi di Piazzale Lotto è stato assassinato da un tizio con dei tatuaggi fino al collo che gli ha detto prima di eliminarlo: “Salvo tutti, tranne te, tranne te, tranne te!

“La scena del crimine è stata orribile”, ci dice Mariangela, dipendente del noto ristorante dove l’autore della hit “Mi stai sul cazzo”, all’interno dell’album Turbe Giovanili, stava cenando a base di pesce, rime, sproloqui e anche quaderni.

Avvicinato da un ragazzo con posa da giudice di Xfactor e pronto a dire “Il tuo rap per me è…no!”, è stato freddato mentre ancora il fritto era in circolazione.

 

 

Sconvolti i fan del popolare rapper, anche il noto blog “Il Cetaceo di Provincia”, noto nella zona del legnanese (nella foto la blogger cety, Fabri Fibra e Roby Stanger in town, socia del blog) ne ha parlato con toni quasi sconfortanti: “Un dramma che ci coinvolge tutti, nel menu del suo rap ormai c’è bel poco da scrivere, tutto per noi è digerito, poco verrà evacuato!

I sospetti dell’assassinio vanno su Fedez, che ha appena scritto e interpretato l’inno del Movimento 5 Stelle in aperta polemica con la realtà. Non sembrano coinvolti Emis Killa, al Maracanà al momento dei fatti, e Marracash, alla Barona a fare freestyle con un frisbee rotto.

Ma chi era l’artista scomparso?

 

Fabri Fibranome d'arte di Fabrizio Tarducci (Senigallia17 ottobre 1976), è un rapperproduttore discografico scrittore italiano, fratello maggiore del cantautore Nesli.

Ha debuttato nell'ambiente del rap underground a metà degli anni novanta, con il nome Fabbri Fil, facendo parte per diversi anni di differenti gruppi musicali come gli Uomini di mare, iQustodi del tempo, il collettivo Teste Mobili e il supergruppo Piante Grasse.

Debutta come solista con il nome d'arte di Fabri Fibra nel 2002 con l'album Turbe giovanili, con il quale ottiene un discreto successo. Significativo per la svolta della sua carriera è invece l'album Mr. Simpatia, pubblicato nel 2004, album con cui lascia il suo marchio indelebile nella scena musicale di allora e con cui spiana il terreno al contratto, nel 2006, con la major discografica Universal Music, con la quale pubblica nello stesso anno l'album Tradimento, il passo decisivo verso la notorietà di critica e di pubblico.

                                                                                                             

Nato e cresciuto a Senigallia in una famiglia modesta, rimane molto colpito dal divorzio dei suoi genitori quando frequentava la scuola media Da bambino, Fabri Fibra era grasso e questo ha incrementato il suo essere complessato; inoltre, nel corso della sua adolescenza, ha abusato di cocaina. Fabri Fibra è il fratello maggiore del cantautore Nesli e, oltre a lui, ha anche una sorella minore. Il rapper e il fratello hanno interrotto ogni contatto nel settembre del 2008, non dichiarando mai il motivo del loro distacco, ma più volte Nesli ha fatto intendere che dietro questa lite ci sia di mezzo il lavoro e il modo di vedere le cose completamente diverso. Fabri Fibra invece in un'intervista ha affermato:

« Nesli mi attacca come musicista e quindi attacca la mia persona. Ma lui per primo dovrebbe scindere l'aspetto professionale da quello personale. Quando ci riuscirà, forse potremo di nuovo comunicare. Di certo gli voglio bene, è mio fratello e lo sarà per tutta la vita. »

Nel 2000 il rapper ha seguito un corso di grafica finanziato dalla regione, ma senza riuscire a trovare sbocchi lavorativi.

Quindi capiamo il suo disagio e vogliamo ripercorrere la sua carriera con le sue parole dalla “A alla Z”, perché il profetico “Dove fuggi”, “Di fretta”, perché “Per averti qui” con “la luna piena”, “Chi c’è”,  ci penso dopo”.

Fabri Fibra è un rapper controverso, noi tutti, anche l’autore del libro “I..tagliaunghie!” Pippo Mantroppo ne parla entusiasticamente per poi tentare di bruciargli casa in un delirio di onnipotenza.

L’ultimo album “Guerra e Pace”, parlava della sua fretta di entrare nel nostro cervello con “Pronti, partenza, via”, quando al citofono ti suonavano “ring, ring” e ti rompevano i coglioni quando “bisogna scrivere”, del “Non credo ai media!”

Magari ai media non credeva, ma la licenza serviva perché “Se l’italiano balla male” è solo colpa della “solitudine dei numeri 1”

Fabri Fibra è stato querelato da chiunque perché diceva solo scomode verità: “tu lo conosci qualcuno che ha vinto alla lotteria”

Si parla di omicidio di stato, un personaggio scomodo su cui era difficile sedersi.

“faccio il boom come la dinamite 
Come il pool, ho le mani pulite 
Ho le mani pulite, ho le mani pulite 
Ho le mani, ho le mani, ho le mani pulite”

Altro testo che sa di condanna …alle fabbriche del sapone.

“Chi vuol essere Fabri Fibra?” ha detto il killer del rapper. Questa è stata la sua condanna. 


Alla fine però si sono salvati tutti “tranne te”.

 

Addio Fabri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ps. Potrebbe non essere mai accaduto...lo dico a te...che crei e condividi tutte le bufale pensando che siano vere!!!!

Alan Paul Panassiti

 

 

 
 
 

Gli smartphone e la fine della conversazione

Post n°362 pubblicato il 29 Ottobre 2014 da MANonTHEmoonMilano
 

Gli smartphone e la fine della conversazione

Il fotografo londinese @babycakesromero testimonia la nostra dipendenza dalla tecnologia. Il rischio? Secondo lo psicologo se si esagera con Facebook&company finiremo per non parlarci più. Perdendoci il presente

 Death of conversation by Babycakesromero

Ed io lo dico da tanto tempo, vedo la gente con lo sguardo fisso sullo schermo del cellulare, capo chino, nessuno si guarda in faccia, nessuno si dice più le cose in faccia…perché tutto ciò accade e a cosa porterà?

"Non è questione di nostalgie o sentimentalismo: l'uso smodato di smartphone e tablet sta uccidendo la socialità". Ne è convinto il fotografo londinese @babycakesromero, che all'argomento ha dedicato la serie "Death of conversation".

"È una realtà sotto gli occhi di tutti", spiega. Dalle metropolitane ai ristoranti, dai cinema alle aule scolastiche: tutti, a ogni età, sono presi a scrivere compulsivamente su Whatsapp, a controllare lo stato dei social, a postare foto e selfie in ogni momento. Il rischio? Non parlarsi più, non guardarsi più negli occhi, riempire i silenzi con i display dei cellulari.

 

Insomma per assurdo c’è così tanta “socialità” e voglia di condivisione da creare un gruppo di compulsivi che riempiono i loro vuoti con la macchinetta infernale. Chi di voi non ha visto, o magari fa parte già di questo gruppo di nuovi masturbatori del cellulare all’interno della metropolitana o sul bus?

Tutti facciamo parte di questo mondo che ha creato un bisogno di cui non avevamo…bisogno.

Sul cellulare ci sono le foto dei nostri figli, amanti, mogli, mariti, vacanze. Possiamo condividere ogni nostra cosa personale di cui forse potrebbe non interessare a nessuno. Ci facciamo una marea di “selfie”, non chiediamo più a nessuno di scattare una foto a noi, ma preferiamo rinchiuderci nel bagno, chiudere le labbra a mo di buco di culo e fare vedere quanto siamo, o crediamo di esserlo, belli.

Si va sull’assurdo: pur di ottenere un mi piace c’è gente che si fa un “selfie” mentre si fa una dialisi (visto con i miei occhi).

E poi nessuno ti guarda più il viso…non ci si parla più nemmeno al telefono. Forse perché sono finite le parole.

Si condividono link, notizie (spesso false), ci si può anche ammalare e uccidere via cell. Succede di tutto. Si è perso il piacere della carezza o del bacio, o anche dello sguardo. Ci si chiede se si può avere l’amicizia su face book, le frustrazioni vengono espresse online. E soprattutto si sta sempre con capo chino.

 

Come ci spiega lo psicologo milanese Amedeo Bozino Resmini: "Gli ultimi studi in materia dimostrano che controllare lo smartphone la sera e durante gli orari notturni diminuisce la performance lavorativa del giorno dopo e inficia attenzione e concentrazione".

 

E ancora, "L'uso di tablet e smartphone in sostituzione di noi genitori e della babysitter è sempre più presente. I bambini esplorano meno lo spazio (inficiando l'apprendimento) e usano meno la fantasia. Il pericolo maggiore è che oltre a perdere il contatto reale con l'altro, rischiamo di perdere quello con noi stessi, con un piede nel passato ed uno nel futuro, quasi mai nel presente". Popper urlava a gran voce Televisione Cattiva Maestra; chissà oggi cosa direbbe.

Sono senza parole…

 

Alan Paul Panassiti

 
 
 

Il manager, la madre e l'artista.

Post n°361 pubblicato il 28 Ottobre 2014 da MANonTHEmoonMilano
 

Vi racconto una storia, forse inventata o forse no.

Romanzata il giusto, dipinta con i colori giusti, sfumata quando il tramonto della storia sarà compiuto, esaltata qualora ce ne fosse realmente bisogno...

Con queste premesse è difficile scrivere un racconto, è molto improbabile essere compresi, è sicuramente arduo riuscire a far comprendere un messaggio. Ma ci proverò.

Userò le giuste precauzioni per evitare il virus di una malattia chiamata disinteresse, e per regalare almeno qualche ora di riflessione a chi, di fatto, pensa molto poco.

Per esplicare i fatti userò ovviamente tutte le tecniche più sbagliate per raccontare il momento e le cose più o meno giustamente accadute.

Tre i personaggi:

- Il manager impensabile

- La madre improponibile

- L'artista concettuale inconcepibile

Tutti con grossi problemi psicologici, economici, fisiologici e stitici nei rapporti umani con il mondo che li circonda.

Il manager è legato a filo doppio con la madre, l'artista invece si sente escluso da questa pletora di rapporti umani.

La coppia di fatto direttore mandrugona ha per anni abbandonato la logica di un non rapporto con l'attore sempre denigrato per il suo modo di essere inconcepibile e mai effettivamente compreso.

Un tempo il trio era unito perchè esisteva il direttore d'orchestra che, finita la sua esistenza in modo del tutto sfortunato, aveva smesso di suonare per loro. Le musiche partorite dopo la sua prematura scomparsa avevano un che di stonato agli occhi del trio che decise di sciogliersi. 

Il manager, che ancora non sapeva di essere tale, era bravo nella diplomazia e con la gente. Amico di gente potente e influente, nella sua piccola città di origine non aveva problemi a uscire, a creare gruppi, ma qualcosa sembrava mancargli per il salto di qualità. Stava ancora studiando come, ma sapeva che ce l'avrebbe fatta.

La madre, abituata a ricchi concerti e a musiche diverse, dopo la scomparsa del maestro, aveva deciso che era inutile sobbarcarsi in una vita di sacrifici, inutili e deleteri, e voleva continuare a seguire i suoi ideali. Difendeva i deboli, le persone rejette, gli ultimi. I suoi ideali erano tali da lasciare lavori remunerativi che le avrebbero dato una indipendenza economica, per perseguire il suo ideale di giustizia.

L'artista invece era un poco di buono, bugiardo e poco propenso a fare i lavori che tutti fanno. Fannullone e sfaticato, bighellonava inventandosi cose impossibili e spesso le realizzava anche, ma fondamentalmente era poco affidabile e con un carattere davvero plumbeo. Questo lo portava a sfoghi temporaleschi con chi non gli andava a genio portandolo all'esclusione totale della società: il diluvio porta sempre e solo distruzione.

Le loro strade si erano separate per molto tempo finchè le cose non precipitarono per il manager e la madre, mentre l'artista, nella sua ennesima nuova scommessa a perdere aveva cambiato città e tutto era andato molto male.

L'inferno era arrivato sulla terra. Il manager e la madre per le scelte di giustizia di quest'ultima avevano perso ogni cosa. Non c'era più una casa, ma solo tanti amici che depredavano i ricordi di famiglia e davano giudizi.

Allora bisognava fare qualcosa, l'artista era l'unico che poteva portarli via dalla strada nonostante l'alto stile di vita e di scelte che avevano fatto era l'unico che quella strada dove sarebbero finiti, la conosceva.

L'artista felice di aiutare la madre e il futuro manager, molto ambizioso decise di portarli nel suo inferno di tristezza, compromessi, bugie ed errori.

Errore fatale, una casa rattoppata trovata per loro, ma decisamente non all'altezza del loro lignaggio. Anche i lavori offerti non andavano bene per i nobili provenienti dalle terre bagnate dal mare e protette dalla montagna.

Occorreva urlare, abbattere quelle poche certezze che la poca personalità dell'artista aveva, fargli comprendere che il suo posto nel mondo era quello solo dello sfogo e che la sua solitudine era un destino ineluttabile da accettare sempre.

Un tetto per dormire era però necessario anche a dei nobili come loro e si sa che senza la pecunia è difficile sopravvivere soprattutto al nord Italia. Allora perchè non provare a prendere il potere in casa dell'artista, buttare fuori i suoi inutili e sprezzanti inquilini. In fin dei conti abita in centro e non si sa come può essere una destinazione prestigiosa. Sia per una nobildonna un po giù, sia per un futuro manager.

L'artista per tirare avanti quella nave che ormai era del tutto affondata aveva dato le dimissioni dai suoi sogni e si era iscritto nel mondo dei metalmeccanici. Amava così tanto scrivere che era costretto a spedire buste chiuse scritte da altri. Amaro destino.

Intanto il manager iniziava la sua carriera di arrampicatore sociale benestante spalleggiato dalla madre che non solo non aiutava in casa, ma faceva continuamente danni con i pochi amici/amori dell'artista.

Le liti per opposte visioni si susseguivano al ritmo di una al minuto, con violenze mai viste e cattiverie. L'artista bugiardo, ormai ridotto a operaio sincero e ridotto allo stremo, vedeva spesso scendere le sue plebee lacrime dagli occhi perchè non veniva ascoltato.

La madre, offesa per gli umili lavori offerti dall'artista, per accontentarlo si alzava anche presto, ma vagava finchè il mondo plebeo del primo fosse rassicurato, per poi tornare a casa.

I conti si facevano a fine mese e l'umile stipendio dell'operaio artista non bastava perchè la contessa e il direttore non portavano rispetto e derrate sufficienti a superare l'empasse.

L'artista, ormai completamente disperato, con un lavoro che odiava, in un ambiente al solito ostile perchè per lui incomprensibile, con un tasso di frustrazione ai limiti della sopportabilità voleva che loro andassero via. Ma loro come potevano? Li poteva mettere nella strada? 

Una notte l'ennesima e ultima lite: dopo la bugia di un trasloco mai programmato, con i conti che più in rosso non si poteva, scattò il dramma. Tavolo distrutto, urla, calci, spinte, risse, disperazione: l'artista si distrusse un piede. 

Aveva capito una cosa: loro sarebbero sopravvissuti, mentre lui sarebbe morto molto presto.

In quel viaggio in ambulanza, senza un soldo in tasca, l'artista che aveva tanto amore da dare ma che ne aveva ricevuto oltremodo poco, che aveva pagato con l'odio quella folle scelta di cuore, decise che bisognava percorrere strade diverse.

Il solitario attore ebbe l'aiuto in quei tristi giorni di alcuni angeli e si accorse che forse non aveva seminato solo odio. La fame, le punture di eparina in macchina, gli aprirono gli occhi.

La madre e il manager andarono via con la forza. Ormai era divenuto tutto drammaticamente impossibile.

Storia finita?

Ma no...

L'artista pensava sempre a quel duo nefasto, ogni giorno i conti e i debitori glieli ricordavano con veemenza. Ma nonostante tutto non riusciva ad odiarli.

Dov'erano? Cosa avevano combinato? L'artista voleva aiutare la donna che aveva perso il maestro, l'opera sembrava incompiuta. Ma non c'era verso.

Intanto manager e madre erano andati a vivere insieme come in una meravigliosa coppia di fatto.

Impossibile scindere un legame così profondo, in fondo lui era quello che ogni madre poteva volere: dedicato, buon pagatore di conti e vizi, accondiscendente, sempre pronto a correre a coprire il capriccio.

Negli anni l'artista aveva mollato quell'orrendo mondo pieno di rumore ma profondamente vuoto dentro. Le buste le aveva spedite per l'ultima volta qualche anno prima quando la sua azienda era andata in crisi. E aveva deciso che era l'ora di ritornare a sognare.

Senza l'influsso del duo l'artista, nonostante i mille errori e una vita da ricorsa senza appigli, era riuscito a rivedere il sole nella grigia pianura lombarda.

Un giorno la madre decise di contattare dopo anni l'artista: era l'ennesimo tentativo di umiliazione, scambiato per tentativo di riconciliazione.

L'artista che voleva solo essere amato e rispettato per quel poco che era ci cascò: era un continuo parlare del manager senza molte domande per quello che lo riguardava.

Decise di andare a vedere la nobile dimora del duo e le lacrime scesero ancor di più. Quel fiore stupendo che era la madre si era appassito in maniera inequivocabile figlio della noia e dell'inedia, del lassismo e del disinteresse figlio di quel rapporto malato. Lei gli mostro la connessione a internet, i meravigliosi programmi sky, parlava sempre del manager, dei suoi successi nella vita, del fatto che lui aveva provveduto a lei.

Beh, mica facile da accettare. Amore unico, fatto di pagamenti di conti e di vizi. L'artista, perennemente pieno di debiti mai contratti e di difficile quantificazione in quanto bugiardo e in realtà ricchissimo, non ci faceva una bella figura.

Però il manager, casualità, aveva scoperto anche lui l'amore di una bella lavoratrice sua dipendente (un classico) che aveva deciso di sposare. Ma siccome il manager era ricco che cosa sarebbe cambiato per la madre? Poco oppure no?

La vita è fatta a scale, sembra una frase fatta, ma è così. L'artista, nonostante la povertà, il lavoro incomprensibile, la continua mancanza di soldi e l'inaffidabilità, aveva una sua dignità guadagnata con il tempo. Era odiato come un tempo, ma spesso era anche amato per il suo modo di essere così originale. Insomma non era più solo come un tempo. Era più forte, le avversità e la non voglia di cadere come altri in una tremenda depressione, con il sorriso che nascondeva la tristezza per il destino che non gli aveva regalato nulla: andava sempre avanti.

Il manager aveva coronato il suo sogno d'amore, aveva sposato la figlia della new age, che ovviamente vedendo il suo conto in banca capace di regalare amore e soldi a tutti, tranne che all'artista ovviamente, aveva deciso di studiare e smettere di lavorare. Anche lei come la madre era una nobildonna capace di seguire i suoi sogni e di vivere di cultura predicando bene come i sermoni di un tempo.

L'artista però, che la strada la conosceva, aveva capito tutto. Il manager a forza di pagare per non risolvere i problemi a un certo punto ha finito i soldi per mantenere la madre e pure l'amata. Come fare? 

Dare un lavoro e dignità a una nobile decaduta è un gesto encomiabile, ma non applicabile a chi è abituato ad avere la puzza sotto il naso che opporrà i suoi mille problemi immaginari figli di una depressione nata per la vita che poteva essere e non è mai stata: l'artista aveva sbagliato ancora.

Si era ripresentata la moina del "mi presti qualcosa?": ma come? Le sigarette le hai e non hai da mangiare? Allora non hai bisogno.

Pensò ingenuamente l'artista tanto vituperato. La madre tornò alla carica chiedendo ancora qualcosa, ma stavolta il bischero non lo era più: pagare non avrebbe risolto nulla e scaricato la coscienza.

Si è poveri quando si perde la dignità, non quando si cerca di sistemare i problemi con le azioni e non con i soldi. Quindi il rifiuto dell'artista era netto e secco e la telefonata si concluse con un click!

Una amara rivincita? No, il trio ha perso nell'insieme.

Il manager ha due mamme (una vecchia e affranta e una giovane e furba) da mantenere: finiti i soldi finirà l'amore e ci saranno le tensioni.

La madre ha perso se stessa tanto tempo prima quando l'orchestrale smise di suonare per sempre  e vorrebbe coinvolgere entrambi i suoi figli sul suo stesso precipizio.

L'artista ha la sconfitta nel suo dna ma non smette di lottare, ma stavolta ha capito che per continuare a vivere è necessario arrendersi.

Alan

 
 
 
 
 

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Un blog di: MANonTHEmoonMilano
Data di creazione: 30/12/2009
 
 

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