Creato da ulisse160 il 23/09/2008

ALICI IN TORTIERA

un piatto povero, senza pretese ma saporito, un pò come me

 

 

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Il "Salotto"...

Post n°10 pubblicato il 09 Ottobre 2008 da ulisse160

"La stanza per gli altri".

Una volta per noi il "Salotto" era la stanza  preclusa per eccellenza, passata a cera con il suo leggero e simpatico tipico profumo commisto a muffa. Un luogo eternamente pulito e periodicamente ripulito fino all'ultimo granello di polvere ma praticamente disabitato per la maggior parte dell'anno.

Doveva rispeccchiare il "Decoro" e "l'Apparenza economica",  molte volte lontane dall'effettiva disponibilita' in solido.

Noi figli ci eravamo ammessi solo come comparse fugaci e solo durante qualche visita, non a tutte. Assistevamo all'ingresso un po' teatrale e dosato dei vari componenti familiari in ordine crescente d'importanza, mentre le mamme accoglievano gli ospiti.

Si parlava e si parlava, con tutto il gusto ed il piacere della conversazione. Ci doveva quindi esserci sempre presente un personaggio che '' tenesse '' la conversazione e ne dirigesse gli argomenti, evitando punte scabrose o dribblando su involontarie allusioni a qualche presente .

Anche la luce era soffusa, quasi ad accompagnare una conversazione mai concitata o accesa. Non mancavano mai la nota francese, quella inglese, piuttosto che l'esotica, per spruzzare qualcosa di diverso su quel mondo un po' troppo "fané".

Venne poi un certo Mario Capanna col megafono e quel salotto, che aveva costituito scala di valori e metro di misura fra ordini e gradi diversi di quel tipo di societa', fu spazzato via. Le povere "Sciure" e "Donne nostrane" si sentirono spaesate, regine spodestate, sovrane private delle loro piccolissime corti.

Era inevitabile: la donna si stava emancipando. Iniziarono a comparire i supermercati, poi i surgelati e le domestiche diventarono "donne ad ore", e non si era ancora alle cingalesi, le living room ed infine gli open space.

Vien da pensare a Rascel  nel suo Policarpo de' Tappetti quando da  scrivano si deve trasformare in Dattilografo.

Ho scritto questo perché non riesco a capire se questi nostri blog sono piu' simili ai "salotti buoni" delle nostre nonne o agli "open spaces" moderni. Mi si dira' che alcuni lo considerano in un modo chi nell'altro, ma questa spiegazione non mi convince .

Si fa strada piuttosto un'altra impressione: il blog e' una sede "contenitore" di Luoghi Interni Esistenziali e, come tale, vorrebbe aver la pretesa di nitore formale e contenimento, ma in realta' riflette il magma di come siamo giorno per giorno.

Insomma, un salotto "buono" nelle intenzioni ma nel quale entriamo molto molto spesso e magari senza le pattine per la cera!

O tempora, o mores!

 
 
 
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