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Il mito del ritorno alla lira

SAGGIO BREVE
Il mito del ritorno alla lira

16/03/2014
Di F. Allegri
Oggi approfondirò un tema forte del pensiero politico estremista italiano.
Vale sempre il principio generale sui pensieri politici italiani: viviamo di false convinzioni politiche.
Nel pensiero politico estremista c’è una falsa convinzione nuova che si sta affermando: IL RITORNO ALLA LIRA RIPORTEREBBE L’ITALIA IN UN PARADISO PERDUTO E INDEFINITO.
Io ho vissuto in quel paradiso e allora vivevo bene come oggi (forse vivevo meglio di oggi), ma tuttora non mi posso e non mi devo lamentare.
La prima falsità da sottolineare è semplice: non abbiamo perso alcun paradiso.
Anche i tempi della svalutazione della lira furono anni difficili, soprattutto per i ceti sociali interessati da queste disquisizioni.
Va aggiunto che la lira fu una moneta che non voleva nessuno e che probabilmente non susciterebbe particolari appetiti futuri.
Da qui si può partire con una domanda: “Chi veniva favorito con la svalutazione monetaria?”.
La risposta è semplice: una svalutazione monetaria favorisce chi esporta merci all’estero e penalizza chi importa merci o materie prime da lavorare.
Le conseguenze sono ancora più chiare per i consumatori finali: non hanno vantaggi generali dalle esportazioni, devono acquistare con maggiore parsimonia le merci importate.
Qui il mito prende corpo dato che l’Italia attuale che esporta qualcosa non ha particolari problemi con le esportazioni e cono le vendite dei suoi prodotti.
Esportiamo tanto e l’abbiamo fatto anche negli anni passati.
DI CONSEGUENZA, LA SVALUTAZIONE DELLA LIRA SAREBBE LA CURA PER UNA MALATTIA CHE NON C’È.
In Italia ci sono molti settori economici ammalati: sono tutti tra quelli che non esportano e spesso importano qualcosa dall’estero.
Il primo malato è il gigante dell’edilizia!
E’ chiaro che la nostra edilizia non esporta o lo fa pochissimo, va aggiunto che ultimamente essa importa molti materiali e macchinari necessari per questi lavori.
“Chiediamoci quali effetti avrebbe sull’edilizia una svalutazione monetaria?”
1) le merci importate costerebbero di più;
2) non ci sarebbero i vantaggi dell’esportare;
3) alla fine chi compra la casa pagherebbe tutto!


Tra gli altri malati ci sarebbero altri moribondi, pensiamo alla piccola distribuzione, ai negozi che vendono merci importate, dai personal computer ai cellulari e a tanta altra roba.
Anche qui svalutare significa aumentare i prezzi!
Le esportazioni italiane valgono 400 miliardi e vanno commisurate ad un PIL di 1600 e ad un debito di 2000.
E’ chiaro che gli esportatori sono una minoranza forte e pregiata, un terzo delle imprese.
Queste si avvantaggerebbero, le altre pagherebbero per tutti, insieme ai consumatori.
Siamo al cuore del mito: SVALUTARE LA MONETA VUOL DIRE TOGLIERE AI POVERI PER DARE AI RICCHI, TOGLIERE AL SUD PER DARE AL NORD E AL NORD – EST CHE NON HANNO BISOGNI IMPELLENTI E ANZI SONO VICINI ALL’ESTERNALIZZAZIONE DELLE LORO ECONOMIE DI SCALA OVVERO SONO TENTATI DI ANDARE A PRODURRE IN PROSSIMITÀ DEI LORO NUOVI CLIENTI!
Chi credo nel mito della lira ha false convinzioni specifiche e non ha un vero rapporto con la realtà e di sicuro non ricorda i veri processi monetari e burocratici che si sviluppavano nei commerci degli anni settanta, ottanta e novanta con gli intermediari bancari, specie negli anni dell’inflazione galoppante e delle rimesse degli emigranti.
Chi pagherebbe il rischio di una futura moneta inflazionata?
Io non ho dubbi: CHI LA SOGNA OGGI!
Intorno a noi ci sono gli imperi e questi dominano il mondo da sempre.
Ieri non accettavano la lira e non l’accetteranno domani.
Qui non va dimenticato che parliamo di un mondo futuro dove avremmo più concorrenti agguerriti e meno stati deboli disposti a subire le nostre piccole prepotenze eventuali.
Concludendo posso ribadire che:
a) il paradiso della lira non è mai esistito, in passato si doveva pagare il rischio di cambio per esportare;
b) in passato l’Italia aveva la forza di rivalersi su un terzo mondo debole che svendeva materie prime e che non esiste più;
c) quel mondo non era bello e non è neanche ricostruibile!

Se a questo punto qualcuno volesse parlare di medicine migliori per il malato italiano io potrei suggerire rimedi come quello della politica dei redditi basata sui bisogni reali dei diversi tipi di famiglia e che soprattutto tuteli quelle con figli.

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Commenti al Post:
paperino61to
paperino61to il 16/03/14 alle 13:27 via WEB
il male non è l'euro ma chi non ha saputo gestire questa cosa.a partire dal governo del caro pregiudicato, ricordiamo ai tanti signori/e che gridano contro Prodi, che il nostro presidente del consiglio dava consigli alle massaie di fare come sua mamma : " si fa anche un paio di km x risparmiare sullo yogurt" anzichè fare controllare dall'autorità sui prezzi del xchè da mille lire con l'euro sono passati a UN euro ( quasi il doppio ) con lo stesso prodotto. Poi ovviamente a Bruxelles con condizioni assurde, non tutti i paesi possono essere allineati sullo stesso piano..questo sarebbe utopia..ciao buona domenica
(Rispondi)
armanduk100
armanduk100 il 17/03/14 alle 09:33 via WEB
Ma a parte la lega, nessuna forza politica vuole realmente uscire dall' euro. Anche M5S lo pone come estrema ratio, nel momento in cui non si riuscissero a ridiscutere quei parametri che hanno contribuito al nostro sfacelo. Renzi stesso chiederà condiscendenza alla Merkel, proprio oggi. Non credo che otterrà molto. Renzi comunque non è credibile se non agli italioti dalla memoria corta.
(Rispondi)
 
amici.futuroieri
amici.futuroieri il 17/03/14 alle 15:40 via WEB
faccio una risposta a parte sulle frasi finali del tuo commento. Io non appartengo a quel mondo che deve scegliere tra Renzi e Grillo perchè faccio politica diversamente e oltre loro due. Rispetto a te ho il vantaggio di averli conosciuti di persona entrambi, renzi lo conobbi quando aveva 19 anni e non l'ho perso di vista, Grillo lo seguo dai tempi di "Te la do io l'America" e l'ho incontrato 5 anni fa quando dei pazzi volevano mettermi tra i candidati alla regione toscana. Questi due sono nuovi quanto il Peronismo.
(Rispondi)
amici.futuroieri
amici.futuroieri il 17/03/14 alle 15:34 via WEB
Tra le tante cosette che faccio c'è lo studio delle "nuove" realtà politiche nella loro fase di nascita. Di conseguenza, in questo scritto non mi sono interessato della Lega di oggi che considero un esperienza morente e al tramonto. Nel piccolo mondo del nuovo i movimenti anti euro sono tanti e insieme ai pauperisti della decrescita sono arrivati al punti di coalizzarsi per raggiungere numeri di persone più vasti. Il tema delle colpe di B. non è pertinente e non lo condivido. Io sto con sartori quando scrive sul sultanato italiano. Se si parla di vera politica si deve sapere che B. se ne è sempre occupato poco e per fare quello che gli dicevano collaboratori, burocrati e poteri forti. In questo contesto si può contestare un peccato di omissione al sultano e anche criticare Prodi che fu un altro parafulmine dei potentati e fallì con i suoi 2 governi che si proponevano anche di prevenire queste 2 crisi.
(Rispondi)
armanduk100
armanduk100 il 19/03/14 alle 15:13 via WEB
Sì ma si capisce che tu la sai più lunga di me e di molti alri, tu sembri far parte di una ristretta cerchia di iniziati abilissima a discettare dei massimi sistemi ma che all' atto pratico ha perso di vista le piccole cose, piccole, ma fondamentali. Cavolate necessarie, fastidiose ma necessarie, senza le quali.. ad esempio una legge seria contro il conflitto d' interessi, una legge elettorale non anticostituzonale, l' abolizione di privilegi castuali di cui abbiam piene le scatole.
(Rispondi)
 
amici.futuroieri
amici.futuroieri il 19/03/14 alle 15:29 via WEB
nessuna iniziazione perché ho altre preferenze. Semplicemente ho le competenze e non ho perso di vista le piccole cose vere e questi temi che conosco anche per aver fatto saggi e ricerche. Sono esperto vero di tutti i temi che citi e ti dico che tale triade è il grande paravento dei problemi che non interessano agli italiani veri. Ho fatto e vinto selezioni e concorsi, seguii corsi per pochi prescelti all'università, ma salii anche sul trattore di Bové quando Firenze ospitò la grande marcia contro la guerra. Non è facile uscire dal labirinto e per ora non c'è alcun movimento che sarà capace di liberare gli italiani, io ho saputo uscire con qualche amico e tuttora mi pare tanto.
(Rispondi)
AngelaUrgese2012
AngelaUrgese2012 il 10/04/14 alle 22:07 via WEB
Una buona serata, buona notte e un saluto. L’ulivo Benedetto Oh, i bei rami d’ulivo! chi ne vuole? Son benedetti, li ha baciati il sole. In queste foglioline tenerelle vi sono scritte tante cose belle. Sull’uscio, alla finestra, accanto al letto metteteci l’ulivo benedetto! Come la luce e le stelle serene: un po’ di pace ci fa tanto bene. Giovanni Pascoli
(Rispondi)
 
amici.futuroieri
amici.futuroieri il 11/04/14 alle 14:19 via WEB
possiedo un'oliveta da generazioni di conseguenza la tradizione dell'olivo benedetto è molto radicata nella mia famiglia.
(Rispondi)
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