Creato da Superfragilistic il 30/07/2008

Sonoviva

Un blog di denuncia, osservazione e critica possibilmente costruttiva

 

 

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PASSO DOPO PASSO VERSO LA VITA

La bambina era andata come ogni domenica a messa. Lì, come sempre, aveva incontrato le altre che, insieme a lei, costituivano un gruppo di preghiera e di azione, di volontariato, quest'ultimo riservato soprattutto alle più grandicelle ed a cui lei si preparava, ansiosa di esserci, esercitando nel frattempo tutta la parte mistica dell'esperienza. Era quasi arrivato il Natale e l'anno volgeva alla fine; dopo la messa, chiassosamente come sempre, era andata verso la sacrestia per quella mezz'ora di scambio di chiacchiere e per prendere la tavoletta di composta di mele, agognato premio, di cui andava ghiotta, lei, golosa impenitente. Nella sacrestia c'erano tanti scatoloni pieni di calendari di 'Frate indovino' che aspettavano di essere venduti ad un prezzo simbolico. Il ricavato sarebbe servito al sostentamento dei fraticelli ed a finanziare qualche opera di carità. Ne prese una ventina di copie forse, giusto quello che le sue braccine, magre di una magrezza che nessuna cura ricostituente aveva ottenuto di riempire, riuscivano non senza sforzo a mantenere, e si avviò verso l'uscita per porsi sulla lunga scalinata che da lì conduceva alla strada.  Avvicinò diverse persone chiedendo loro se volessero acquistare il calendario, approfittando del fatto stesso di essere una bimba e di quanto quel suo aspetto tenero ed innocente potesse influenzare positivamente la decisione del possibile acquirente. Passarono forse minuti, dieci, quindici, chissà...e lei sentiva di poter fare il passo decisivo, quello riservato alle più grandicelle: spostarsi da quelle scale dove l'acquirente era, per sua stessa natura e per la localizzazione, un frequentatore della chiesa, ed inoltrarsi nei palazzi che erano lì, davanti a lei, dove vivevano persone diverse, forse non avvezze a quell'ambiente, alle quali portare un messaggio. Nella sua testa  risuonavano le raccomandazioni materne insieme a quelle della signora Epifani, il capo del gruppo, quasi una legione di combattenti, tutte donne,  quello era il suo nome, legione di Maria, per di più in latino il che dava un tono ancora più severo ed una responsabilità sovraumana: ambedue le avevano tante volte  raccomandato di  non andare mai in giro a bussare nelle case e soprattutto di non farlo mai da sole. La bambina non sapeva bene ciò che volessero intendere ed a quali pericoli sottendessero le loro parole, ma lo riteneva una prosecuzione del divieto che aveva fatto sì che, fin da piccola, lei guardasse con timore chiunque, sconosciuto o meno sconosciuto, volesse offrirle alcunché. Ma lei aveva voglia di fare qualcosa di più ed in questo era testarda e nessuno sarebbe riuscito tanto facilmente a dissuaderla da quanto aveva già deciso; soprattutto se quel qualcuno non esisteva perché la decisione era stata presa solo nella sua mente e non era stata condivisa con nessuno. Così, con le braccine ormai insensibili se non per quella sensazione sgradevole che sentiva nella parte superiore dove i muscoli tendendosi le procuravano dolore, si affrettò a scendere il resto delle scale per raggiungere il marciapiede e si diresse verso il semaforo seguendo un percorso che le era usuale nel ritornare a casa ma che, questa volta, non l'avrebbe portata nelle sicure mura domestiche ma proprio lì, in quel palazzo di dieci piani che aveva davanti, il cui portone chiuso come ogni domenica si sarebbe presto aperto per far entrare qualcuno dei suoi abitanti ed anche lei che si sarebbe potuta introdurre senza che nessuno le chiedesse dove andava. E' il bello del vivere in una grande città dove ognuno si fa i fatti propri senza porti troppe domande. Ed infatti dopo pochi minuti era già lì, su quelle scale inondate dei profumi più o meno attraenti che si diffondevano dagli appartamenti. Driinnn 'Chi è?' 'Mi manda la Parrocchia  sto vendendo calendari'...alcune porte si erano aperte ed avevano mostrato una casa accogliente, una mamma indaffarata o dei bambini che giocavano, insomma scene di normale vita familiare; altre si erano appena dischiuse mentre una catenella ne impediva il completo dischiudersi, rivelando una paura per qualcosa ignoto alla piccola venditrice: lei non capiva cosa ci fosse da temere da parte di una bambina che, era evidente, non aveva altra intenzione che vendere dei calendari che, accipicchia, avrebbero pur dovuto acquistare da qualche parte visto che l'anno stava per finire. Tra un sì, qualche ma e qualche deciso no, giunse davanti all'ennesima porta e suonò: 'Chi è? ' chiese come sempre la voce dall'interno; alla solita risposta l'uscio si aprì e comparve una donna che alla bimba sembrò vecchia e che la invitò ad entrare; finalmente qualcuno si era accorto che esisteva e questa bambina era giunta a fare un po' di compagnia alla sua esistenza solitaria: questo le disse e la fece sedere nel soggiorno, lindo e pulito. Sul muro un quadretto con una foto al suo interno ed una storia da raccontare. Nella foto un bimbo di bellissime sembianze, un neonato, perfette le forme del suo visino, gli occhi profondi, il nasino e le piccole orecchie tutto proporzionato. La donna, appena si accorse che la bambina guardava in quella direzione, le raccontò la triste storia: suo marito era un medico ed aveva insistito perché il loro primo figlio nascesse a casa e perché fosse lui proprio a farlo nascere: lei era stata perplessa ed avrebbe voluto che tutto accadesse come per il resto delle donne ma come avrebbe potuto insistere? lui era un medico e tutti i giorni salvava la vita alla gente. Ma così non era stato per la loro creatura perché quando si era reso conto che le cose non sarebbero andate bene era ormai tardi e così quella creatura aveva visto la luce e subito questa si era spenta nei suoi piccoli occhi. Lei aveva voluto che almeno di quel bambino, che aveva già amato per nove lunghi mesi d'attesa, le rimanesse la foto così da poter credere di essere stata madre, almeno per un attimo e per poter odiare ogni giorno della sua vita quell'uomo che riteneva l'unico colpevole di quanto le era accaduto, per giunta senza che le fosse stata concessa dal cielo un'altra sola opportunità, nulla di nulla. La storia cadde sulla piccola bambina con tutto il suo peso, incommensurabile per  lei che tutti avevano sempre protetto;  eccola davanti ad una storia terribile, vera, e ad una solitudine immensa. Giurò alla donna che sarebbe divenuta per lei una presenza, una figlia mai avuta, e con il suo segreto nel cuore, s'incamminò verso casa dove l'aspettava il pranzo della domenica.

 
 
 
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