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I PAESI ARRETRATI POSSONO BATTERCI

Post n°135 pubblicato il 07 Agosto 2006 da takagika
 

“Quest’uomo ci insegnerà come sconfiggerlo” sembra abbia detto Pietro il Grande dopo che il suo esercito era stato battuto da Carlo XII di Svezia. E oggi i paesi arretrati possono imparare da noi il modo di batterci. Nell’era dell’informazione elettrica essi si trovano avvantaggiati rispetto alle culture ad alto livello di alfabetismo e d’industrializzazione. Sono infatti avvezzi alla propaganda e alla persuasione orale, da tempo sparite dalle società industriali, e sono in grado di riceverle”.

 (M.MCLuhan “Gli strumenti del comunicare” Garzanti, 1964)

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Commenti al Post:
takagika
takagika il 09/08/06 alle 15:31 via WEB
E' il grande problema dei nostri tempi la convivenza di civiltà. La guerra in Libano, la guerra in Iraq, la guerra in Afghanistan il proliferare di microconflitti caratterizza il post dopo guerra fredda. Finchè ci saranno paesi oppressi privi delle libertà che noi consideriamo elementari ed acquisite, le guerre continueranno.
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occhi_smeraldo
occhi_smeraldo il 09/08/06 alle 16:18 via WEB
La civiltà non è un concetto univoco, è un addivenire nel mutare di una situazione di un popolo.La convivenza fra i popoli, la ricerca della libertà è un addivinire che nel tempo non si è mai arrestato.Ad oggi la comunicazione globale agisce da amplificatore, o smorza i toni su qui conflitti"occulti", ma certo non minori...una ricetta non esiste, ma nel dialogo senza pregiudizio, nell'accettazione che il pensiero altrui è degno di nota..potrebbe nascere quel seme "di nuova civiltà"..utopia?Fore..ma tutto quello che sta accadendo, non dà alternative
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takagika
takagika il 09/08/06 alle 16:25 via WEB
Anacronisticamente il lusso potrebbe essere la chiave ? Cito da un'intervista di Panorama al filosofo Thierry Parquot "Per anni ci siamo sentiti ripetere dai teorici della decrescita economica che dovevamo fermare l'espansione del capitalismo, delle tecnologie, del mercato (...) io invece credo che quei 4/5 dell'umanità che sono ancora esclusi dal benessere vogliano esattamente il contrario: entrare nel benessere, godere di un po' di agio, di prodotti e servizi di qulità. Anzi dirò di più: io credo che tutto questo non sia solo una loro aspirazione, ma un diritto (...) Prenda il cellulare e i computer. Finchè sono stati un lussuoso privilegio di pochi eletti, miliardi di persone erano escluse da un mondo di opportunità". Teoria interessante a mio avviso. Nel rispetto delle culture diverse tutti alla fine vogliono le stesse cose ?
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takagika
takagika il 09/08/06 alle 17:01 via WEB
nella diversità esiste cultura e contradditorio...ma se la guerra nasce da un interesse ..come distinguere "la differenza"...oggi meno che mai..e non esiste una "guerra fra religione" quando affonda le radici nella ricerca del possesso di un bene..citavi l'Iraq.... altra cosa raggiungere il diritto al "benessere"...ma cosa si intende alla fine con tale termine? da occhi_smeraldo
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takagika
takagika il 09/08/06 alle 17:03 via WEB
purtroppo tutto è interesse... nessun popolo è disinteresseta tutti aspirano a qualcosa nwemmeno le crociate vennero combattute veramente per spirito di fede e nemmeno la jihad è priva da interessi...la stessa ricerca del paradiso non può definirsi disinteressata non credi ?
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