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"vita, libertà, sicurezza"“A questo punto non ci resta che coordinare le prossime iniziative in Europa”
Elezioni per il rinnovo del Direttivo del CSRC Ricordi peril periodo 2019 – 2021 ALLA PRESENTAZIONE DEI CANDIDATI DELLA ZONA 3 CI PENSA ILCOMITATO SENIOR ZONA TRE (... rimettiamo in moto la Terza Età) GIOVEDì 28 MARZO 2019 ORE 17,00 BOCCIOFILAVIA MORGAGNI MILANO L’incontroè aperto all’intera cittadinanza del“MUNICIPIO TRE MILANO” per un confronto condiviso con i candidati per il rinnovo del Direttivo delCSRC RICORDI per il periodo 2019-2021 ”Ciò che contraddistingue icandidati proposti dal COMITATO SENIOR ZONA TRE dagli altri è sicuramente lacapacità di ascoltare le esigenze dei cittadini e dei soci.”L’evento èorganizzato dal COMITATOSENIOR ZONA TRE INFOcomitatoseniormizona3@gmail.com cell.3519120469EVENTOPARCONDICIO E’gradita la presenza dei consiglieri del Municipio3 |
Post n°335 pubblicato il 19 Dicembre 2017 da iusprecari
Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani “Neppure quando il parlamento muove un passo di civiltà, Beppe Grillo riesce a uscire dalla logica di parte a beneficio dell’interesse comune. Eppure è questo che dovrebbe fare una forza che si candida a governare”, così il segretario di Radicali Italiani Riccardo Magi replica a quanto scritto da Grillo sul suo blog a proposito dei Radicali. “Pur di demonizzare l’avversario politico, in questo caso noi Radicali, definisce “disgrazie” quelle questioni che toccano più da vicino e condizionano la vita delle persone – e delle quali, proprio per questo, ci occupiamo – e ci accusa di “ideologia della fine”. Ma le battaglie radicali – continua Magi – sono da sempre battaglie di libertà. E la libertà non rappresenta mai una “fine”: il diritto al divorzio ha creato migliaia di nuove famiglie fondate sull’amore, la legalizzazione dell’aborto, maternità consapevoli a fronte di migliaia di aborti clandestini. Invece attaccare in maniera così scomposta, guardi a chi in casa sua “demagogizza” la morte, come il suo pupillo e aspirante primo premier Cinque Stelle Luigi Di Maio, che definisce “taxi” i barconi su cui ogni giorno migliaia di persone attraversano il Mediterraneo e molto spesso perdono la vita”, conclude il segretario di Radicali Italiani. |
Arrivato l’ok del Ministero del Lavoro per andare in pensione con il cumulo gratuito dei contributi pagati a Casse diverse. Ecco come funziona.
E alla fine il via libera è arrivato. Il Ministero del Lavoro ha dato l’ok alla possibilità di andare in pensione grazie al cumulo gratuito dei contributi previdenziali accantonati nel tempo e versati a Casse diverse. Una possibilità contemplata dalla Legge di Stabilità e contenuta in una circolare Inps che, però, attendeva il semaforo verde dal Ministero.
La novità è che da questo momento chi ha fatto domanda potrà ricevere l’assegno della pensione grazie al cumulo gratuito, cioè mettendo insieme i contributi pagati a Enti diversi dall’Inps oppure allo stesso Istituto di previdenza ma tra gestioni diverse. Un’operazione che era già possibile fare a pagamento (ed il conto era piuttosto salato) ma che da oggi è possibile effettuare in modo gratuito.
Che cos’è il nuovo cumulo gratuito per la pensione
Il cumulo gratuito consiste, dunque, nella possibilità di sommare i contributi versati in casse previdenziali diverse per raggiungere il diritto alla pensione.
Per dirla in modo semplice: i contributi sono sommati solo per raggiungere una determinata anzianità contributiva. Ad esempio, se un lavoratore ha 66 anni e 7 mesi di età, 10 anni di contributi versati all’Inps e 10 anni all’Inpdap e non vuole ricongiungerli in un’unica cassa, perché la ricongiunzione è costosa, senza il cumulo non potrebbe andare in pensione, perché per la pensione di vecchiaia sono richiesti 20 anni di contributi. Utilizzando il cumulo, però, raggiunge i 20 anni di anzianità contributiva richiesti e può andare in pensione: l’Inps liquiderà la sua quota di pensione e lo stesso farà l’Inpdap.
Con il vecchio cumulo, però, si potevano sommare i contributi solo per ottenere la pensione di vecchiaia; inoltre, non era possibile sommare i contributi versati nelle casse professionali.
Con il nuovo cumulo, invece, è possibile ottenere anche la pensione anticipata, d’inabilità e indiretta (ai superstiti).
Il cumulo presenta dei vantaggi sia rispetto alla ricongiunzione sia alla totalizzazione dei contributi.
La ricongiunzione, difatti, consiste nella possibilità di riunire tutti i contributi in un’unica cassa, ma a titolo oneroso, con costi anche ingenti; la totalizzazione, invece, comporta il ricalcolo contributivo di tutte le quote di pensione maturate presso le gestioni in cui il lavoratore ha i contributi: si tratta di un sistema di calcolo fortemente penalizzante, perché si basa sulla contribuzione effettivamente accreditata e non sulla media degli ultimi stipendi, come il sistema retributivo.
Il calcolo della pensione con il cumulo, invece, non è effettuato per forza con il sistema contributivo, come avviene per la totalizzazione: ecco perché il cumulo viene chiamato anche totalizzazione retributiva.
La determinazione della pensione è effettuata secondo l’anzianità contributiva complessiva (cioè contando tutte le casse) dell’interessato, ma ogni cassa liquida la quota di propria competenza. In particolare il calcolo è:
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Dichiarazione di Riccardo Magi, Valerio Federico e Zeno Gobetti, segretario e dirigenti di Radicali Italiani: Solo un’unità federale europea delle città, delle Regioni e degli Stati può disinnescare alla base nazionalismi e rivendicazioni identitarie/secessioniste quali quella catalana. Serve un assetto federale che preveda una distribuzione equilibrata della sovranità tra i vari poteri e livelli istituzionali, una distribuzione di competenze esclusive. Il referendum catalano, seppure illegale alla luce della costituzione spagnola, mette in evidenza il conflitto tra il diritto all’autodeterminazione e il principio dell’integrità territoriale degli stati sovrani. Da federalisti riconosciamo il diritto all’autodeterminazione dei popoli che può essere garantito in un assetto realmente federale dove l’integrità territoriale della federazione sarebbe in ogni caso e comunque garantita. Le forme di repressione violenta utilizzate dal governo di Madrid sono inaccettabili e non vanno nella direzione di un inevitabile compromesso che andrà ricercato con la Generalitat. |
La riforma sociosanitaria, nuove leggi su imprese, lavoro, territorio, sburocratizzazione e turismo. E poi atti di indirizzo, di controllo e le audizioni, grazie alle quali si dà voce e ascolto ai territori, agli enti locali, alle professioni, alle categorie e alla società. Significative anche le numerose iniziative di Palazzo Aperto, con oltre 5mila studenti che hanno visitato l’istituzione regionale. In 12 mesi il Consiglio regionale ha “prodotto” questi risultati: 45 sedute di Consiglio regionale, compresa l'ultima del 29 dicembre, 45 leggi approvate, 101 mozioni, 150 ordini del giorno, 27 risoluzioni, 2 proposte di referendum, 1 proposta di legge al parlamento, 11 atti amministrativi, 24 atti di nomina, 1 proposta di regolamento e 13 provvedimenti di riorganizzazione interna, per un totale di 378 atti, confermando così una costante e significativa crescita del proprio lavoro, che emerge anche dal confronto con l’anno precedente. Nel 2014infatti l’Assemblea regionale aveva approvato complessivamente 11 leggi e 14 atti in meno. Le otto Commissioni permanenti e le quattro Commissioni speciali nel 2015 si sono riunite 334 volte approvando 237 atti tra cui 43 progetti di legge: hanno tenuto 340 audizioni e incontri che hanno visto presentarsi nelle varie sale delle Commissioni 1.050 soggetti. Le principali leggi approvate Tra le leggi approvate, la più importante è sicuramente la riforma della governance del sistema sociosanitario con la quale viene superata la separazione tra servizi sanitari e socioassistenziali. Un pacchetto di provvedimenti significativi è stato dedicato al commercio, dalla legge sui prodotti equosolidali a quella sulla manifattura tecnologica e sulla cooperazione, ed è stata interamente rivista la normativa regionale del comparto turistico. Legate al tema di Expo sono le leggi sul diritto al cibo, sul risparmio energetico e sugli orti didattici e sociali. Per la prima volta in Italia una Regione ha formalizzato una propria legge antimafia e di contrasto alla criminalità organizzata, approvata all’unanimità. Expo e Forum mondiale: Consiglio protagonista Il 2015 è stato l’anno di Expo anche per il Consiglio regionale lombardo, che ha dato il proprio contributo alla Carta di Milano e che è stato protagonista in numerosi appuntamenti e iniziative istituzionali, dall’Europe Day alla Settimana della Sassonia. E al sito dell’esposizione universale hanno fatto visita lo scorso 24 ottobre anche i circa 250 rappresentanti dei parlamenti regionali di Europa, America, Asia e Africa giunti a Milano per il primo Forum mondiale delle Assemblee legislative regionali e subnazionali, conclusosi con l’approvazione delManifesto di Milano, una carta dei diritti della democrazia che ribadisce la centralità delle comunità regionali in ogni processo decisionale. Costi della politica Un altro importante capitolo riguarda il tema della trasparenza e delle spese: l’Assemblea regionale è nuovamente intervenuta per continuare l’azione finalizzata a contenere i costi della politica, che ha confermato la Lombardia come la regione italiana con i costi della politica più bassi (2,66 euro soltanto per ogni cittadino). La razionalizzazione ha interessato anche l’organizzazione della struttura consiliare, dove la dotazione di dirigenti è diminuita di altre tre unità e scesa da 24 a 21. Nel 2016 si prevede un risparmio ulteriore di un milione di euro, confermando lo stanziamento di 507mila euro per i tirocini formativi e le borse di studio. |
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