Blog
Un blog creato da emmegisinda il 10/09/2008

ATAPALERMO LIBERO

LIBERO PUNTO D'INCONTRO DEL PERSONALE ATA DI RUOLO E PRECARIO di PALERMO DOVE TUTTI POSSONO CONFRONTARSI

 
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 
D I C H I A R A Z I O N E

QUESTO BLOG NON E' UNA TESTATA GIORNALISTICA, DATO CHE NON E' AGGIORNATO PERIODICAMENTE E NON HA FINI DI LUCRO: AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE, NON PUO' CONSIDERARSI UN PRODOTTO EDITORIALE (L.62 DEL 7/3/'01).

PER QUANTO ATTIENE AL COPYRIGHT DELLE IMMAGINI E I VIDEO USATI, PRESI DALLA RETE, CONTATTATEMI PRIVATAMENTE: NON HO ALCUN PROBLEMA AD ELIMINARLE...

 
 

 

« La cisl riunisce tutti !!!SCIOPERO PER CAMBIARE GL... »

Ma il “maestro unico” ci riguarda?

Post n°19 pubblicato il 14 Ottobre 2008 da emmegisinda
 
Tag: tutti

 

In questi giorni abbiamo visto che il governo interviene in tutte quelle sedi che gli consentono di poter parlare agli italiani. Senza ombra di dubbio che le intenzioni del governo sono quelle di tranquillizzare gli italiani su due questioni che in questo periodo attraggono l’interesse dell’opinione pubblica: le questioni economico-finanziarie globali e quella del maestro unico.

Bene fa il governo a chetare le ansie e le paure derivanti dalle vicende economiche ma, pur non sminuendo la primaria importanza che queste rivestono nell’ambito della società italiana, europea e mondiale, preferisco lasciare ad altri la trattazione di sì complessi argomenti, spendendo due parole sull’altra vicenda.

Il gran parlare che in questi giorni personaggi eminenti della vita pubblica e culturale del nostro paese fanno in merito al maestro unico,  e lo fanno dalle più disparate sedi, sia che abbiano una connotazione pubblica o privata ed indipendentemente dallo spessore culturale e dal media ospitante e del segmento del pubblico a quale ci si riferisce, mi pone una domanda: sicuro che si tratti soltanto del maestro unico o si enfatizza ciò per nascondere alla società il vero obiettivo? E quale potrebbe essere?

Appare fin quì troppo chiaro che non si tratta di riforma della scuola o, meglio ancora, di razionalizzazione ed organizzazione delle risorse in funzione di miglioramento del servizio “scuola” offerto ai cittadini, bensì di  mere operazioni di contenimento della spesa pubblica i cui rimedi si trovano togliendo risorse alla scuola come se questa fosse la causa di tutti gli sperperi delle PA.

Da questo, si capisce che “il maestro unico” non è altro che un pretesto,un falso obiettivo per distogliere e frammentare il “popolo della scuola”. I provvedimenti adottati, infatti, riguardano tutti i segmenti della scuola, nessuno escluso.

A partire dai due anni e mezzo di età del bambino, lo si potrà iscrivere nelle sezioni primavera che sono inglobate nel primo ciclo della scuola elementare. Il “maestro unico” si troverà a svolgere un doppio compito: quello  di “maestro unico” per i bambini dai cinque ai sette anni  e di puericultore nei confronti di quelli dai due anni e mezzi ai cinque, alternando le “astine  e i cerchietti” alle ninne nanne.

Negli istituti comprensivi composti da scuola elementare e media, i docenti di lingua e di tecnologia delle medie, dovendo completare le diciotto ore, saranno “in via transitoria per quest’anno” utilizzate all’insegnamento delle rispettive materie nella scuola elementare, passando da un segmento superiore ad un altro inferiore che si rivolgono ad utenti con caratteristiche del tutto differenti tra loro. (per l’anno prossimo, vista la transitorietà proclamata per  quello in corso, diverrà effettiva?).

Il meccanismo potrebbe essere il preludio per far sì che i docenti di scuola media passino indifferentemente alla scuola elementare ed allo stesso modo,  i docenti della media superiore domani passino a quella inferiore e poi? (si tratta forse di continuità didattica evoluta, dalle elementari alla maturità?)

La scuola media superiore viene nuovamente strutturata sulla base della riforma Moratti, cioè in licei, e riducendo l’orario settimanale a trenta ore ed instituendo l’insegnamento di una nuova materia.  Nel gruppo dei Licei Tecnologici, rientrano gli istituti tecnici e gli istituti professionali. Questi vengono demandati alla competenza delle Regioni che avranno l’onere di stilare i programmi per formare i giovani in base alle esigenze territoriali. Si riducono le esercitazioni laboratori all’interno delle istituzioni scolastici, per svolgerle all’esterno, presso terzi.

La prima cosa che salta all’occhio è che , in effetti, non si salva nessuno. La seconda, molto meno evidente ma più insidiosa, riguarda il fatto che l’abbandono scolastico è tanto più consistente nei professionali e tecnici, sbocco naturale dei figli della classe operaia, mentre i licei, classico e scientifico, sono frequentati dai figli del ceto medio superiore. Superfluo far notare che i più facoltosi, i vip, i grossi capitalisti manderanno i propri figli nelle scuole private “comprando” l’istruzione ai propri figli.

Il futuro della nostra società vedrà i nostri figli e nipoti non più evoluti ed istruiti al pari di come sono oggi nonostante tutti i difetti che la scuola odierna possiede, bensì saranno come erano i nostri genitori negli anni 50, quando il fù maestro Alberto Manzi dalla neo nata TV nazionale, ha iniziato ad alfabetizzare il popolo italiano con la trasmissione “non è mai troppo tardi”. Quella trasmissione segnò veramente l’inizio dell’ istruzione di “massa” che, con l’introduzione e i successivi  innalzamenti della scuola dell’obbligo, ha elevato e favorito il livello di cultura producendo oggi tutte quelle “menti” eccelse che fanno scoperte, mietono Nobel, primeggiano in tutti i campi e questo  non i Italia  bensì all’estero, ove la scuola è ritenuta , a sentire le statistiche propalate dal nostro ministro, di gran lunga superiore. Se così fosse, come spiegare che i nostri “ragazzi” sono dei valentissimi ricercatori nelle prestigiosissime università americane?

Come garantire il diritto allo studio a quei ragazzi delle piccole scuole di montagna? o delle piccole isole? o dei piccoli centri sperduti nelle campagne?  Forse qualcuno lungimirante, ha già pensato di “resuscitare” “non è mai troppo tardi”? Qualche mecenate che trasmetta la replica delle puntate vi ha già pensato? E se si applicasse quello che ad Ustica già da tempo è normalmente usuale e cioè le lezioni in rete? Cosa volete che sia, fare delle lezioni in teleconferenza a dei ragazzi di scuola media quando la rai educational tiene addirittura corsi universitari? E le scuole private che iscrivono maturandi da qualsiasi parte d’Italia formandoli on line?

La scuola funziona bene quando riesce a formare delle “menti pensanti” , razionali, capaci di ideare e tradurre in materia le sue idee, usare l’ingegno. Forse è proprio questo che non si vuole. Non da chi detiene il potere economico perché questo lo intralcia, perché lo costringe a dare spiegazioni, giustificazioni, contrattare, concordare, scendere a patti , concertare,  togliendo loro la libertà di fare il bello e cattivo tempo a proprio piacimento con le maestranze. E se poi il potere economico e quello politico coincidono? Allora si spalancano le porte all’involuzione culturale e civile. Temiamo la recessione monetaria e quella intellettuale?

 

 

Commenti al Post:
Nessun commento
 
 

PEGASO UNIVERSITA' TELEMATICA

Sede di Palermo:

Via Maqueda 383

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

acer.250emmegisindamonellaccio19karen_71m12ps12Miele.Speziato0nuvolablackcassetta2poeta_sempliceamorino11surfinia60NeVeRmInD89sierra2v2unghieviolaannamatrigiano
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi e commenti in questo Blog.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963