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Rito della “Vampa” di San Giuseppe

Post n°109 pubblicato il 18 Marzo 2014 da benedicaria
 

Rito della

Gran fermento tra bambini e ragazzi che di casa in casa percorrevano le anguste vie del centro storico e i brulicanti quartieri popolari di Palermo.

Nei vicoli, negli slarghi e nelle piazze, tutti affaccendati ad accumulare vecchio mobilio, assi, tavole, oggetti e materiale di ogni genere facilmente combustibile sacrificati per il rito del fuoco.

Fermento nei giorni prima del 18 marzo; la tradizione vuole infatti che nel pomeriggio di quel giorno, con il rito delle “vampe”, si annunci la festa di S. Giuseppe.

Le vecchie facciate delle case vengono rischiarate a giorno da giganteschi falò e spesso le cataste assumono tali dimensioni e le fiamme diventano così alte che è necessario l’intervento dei vigili del fuoco; tanto è vero che ogni anno le autorità cittadine tentano invano di proibire l’usanza.

Disposti a cerchio intorno al fuoco i ragazzi girano intorno alle fiamme e, a fiamme quasi esaurite, saltano sulla brace, cantando e gridando un tonante “Viva San Giuseppe”. Altri, con un continuo via vai, cercheranno di alimentare ancora il fuoco per non farlo morire.

Al di là delle pur validissime interpretazioni antropologiche, la notte delle vampe è un momento di  grande aggregazione, che vede gli adulti impegnati a tenere lontano dal fuoco i più piccoli, mentre la grande folla si riunisce per guardare affascinata la propria roba che brucia.
In Sicilia le feste del fuoco sono antichissime e, in diversi periodi dell’anno, vengono ancora oggi celebrate cerimonie nelle quali il fuoco è il principale protagonista.

Esse, secondo antichissimi riti, sanno di magico, perché connesse al culto del sole e nel contempo rivestono funzione di purificazione, bruciando le influenze dannose.

Questo rito, a Palermo ,si attribuisce ad un’origine remotissima connessa al culto del sole; infatti il rito coincide con una data astronomica: l’equinozio di primavera.

Con il fuoco si vuole scacciare il freddo e la magra stagione, salutando l’arrivo della primavera e la imminente stagione dell’abbondanza.

Riscaldati e stanchi, nessuno rinuncia a gustare il dolce tradizionale palermitano, le "sfinci” di San Giuseppe, dolcissimi babà ripieni con crema di ricotta e gocce di pistacchio.

(liberamente tratto da: www.palermoweb.com/panormus )

RITO DELLA "PICCOLA VAMPA" DI SAN GIUSEPPE

Questo piccolo rito viene celebrato la sera o la notte della vigilia della Festa di San Giuseppe. Chi non ha la possibilità di partecipare o di preparare la tradizionale “Vampa” di San Giuseppe in campagna, nella piazza del quartiere, della borgata del paese o in città; può ugualmente farlo simbolicamente anche dentro casa, utilizzando un piccolo calderone di rame e mettendo all’interno dei piccoli rami, un piccolo cero acceso e dei carboncini per bruciare dell’incenso all’interno del calderone.

INVITATORIO

Sia benedetto il nostro Dio
per le grandi cose che ha compiuto
in San Giuseppe, sposo della Beata Vergine Maria.
R. Benedetto nei secoli il Signore.


LETTURA DELLA PAROLA DI DIO

Primavera
Per san Giuseppe, sposo di Maria Vergine, patrono della Chiesa

Dal libro del profeta Isaia (26,1-9)

In quel giorno si canterà questo canto nel paese di Giuda:
Abbiamo una città forte;
egli ha eretto a nostra salvezza
mura e baluardo.
Aprite le porte:
entri il popolo giusto che mantiene la fedeltà.
Il suo animo è saldo;
tu gli assicurerai la pace,
pace perché in te ha fiducia.
Confidate nel Signore sempre,
perché il Signore è una roccia eterna;
perché egli ha abbattuto
coloro che abitavano in alto;
la città eccelsa
l'ha rovesciata, rovesciata fino a terra,
l'ha rasa al suolo.
I piedi la calpestano,
i piedi degli oppressi, i passi dei poveri.
Il sentiero del giusto è diritto,
il cammino del giusto tu rendi piano.
Sì, nella via dei tuoi giudizi,
Signore, noi speriamo in te;
al tuo nome e al tuo ricordo
si volge tutto il nostro desiderio.
La mia anima anela a te di notte,
al mattino il mio spirito ti cerca,
perché quando pronunzi i tuoi giudizi sulla terra,
giustizia imparano gli abitanti del mondo.


Salmo 85 (84), 9 -14

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annunzia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli,
per chi ritorna a lui con tutto il cuore.
La sua salvezza è vicina a chi lo teme
e la sua gloria abiterà la nostra terra.
Misericordia e verità s'incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
La verità germoglierà dalla terra
e la giustizia si affaccerà dal cielo.
Quando il Signore elargirà il suo bene,
la nostra terra darà il suo frutto.
Davanti a lui camminerà la giustizia
e sulla via dei suoi passi la salvezza.


RESPONSORIO

Dopo la lettura della parola di Dio si possono recitare le seguenti invocazioni:

Benediciamo il Signore
a lui onore e gloria nei secoli.

Opere del Signore                                
R. Benedite il Signore
Angeli del Signore                                 
R. Benedite il Signore

Sole e luna                                               
R. Benedite il Signore
Astri del cielo                                           
R. Benedite il Signore

Fuoco e calore                                          
R. Benedite il Signore
Notti e giorni                                            
R. Benedite il Signore

Luce e tenebre                                          
R. Benedite il Signore
Folgori e nubi                                           
R. Benedite il Signore

Figli dell'uomo                                         
R. Benedite il Signore
Santi del cielo                                           
R. Benedite il Signore

Benediciamo il Signore
a lui onore e gloria nei secoli.


Prima della formula di benedizione, tutti pregano per qualche momento in silenzio

Segue la preghiera del Signore:

Padre nostro…

(Si accende il piccolo cero e l’incenso all’interno del calderone)

Poi, con le braccia allargate si pronuncia la preghiera di benedizione:

BENEDIZIONE DELLA “VAMPA” DI SAN GIUSEPPE

Sii benedetto, Dio Padre onnipotente:
tu in principio hai creato la luce
e hai acceso nell'uomo,
fatto a tua immagine,
la scintilla del tuo amore;
con una colonna luminosa
hai guidato il tuo popolo errante nel deserto
verso la terra promessa;
nella pienezza dei tempi
hai mandato il tuo Figlio
a portare nelle nostre tenebre
l'ardente luce della verità e della grazia,
e dopo la sua gloriosa ascensione
hai effuso la fiamma del tuo Spirito
sulla Chiesa nascente.
Benedici questo fuoco (Vampa) nella festa di San Giuseppe
e fa' divampare nei nostri cuori
il desiderio della Primavera e
l'incendio della tua carità.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.


Oppure:

Sii benedetto, Signore nostro Dio:
tu hai dato agli uomini il tuo Figlio,
splendore dell'eterna gloria,
e la fiamma viva del tuo Santo Spirito;
benedici questo fuoco (Vampa) nella festa di San Giuseppe;
fa' che diveniamo portatori di luce
e costruttori di un mondo rinnovato nella Primavera tuo amore.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

(in un piccolo foglietto di carta si potrà scrivere una preghiera, un'intenzione, una grazia che verrà bruciata nella "Vampa" di San Giuseppe perchè venga ascoltata ed esaudita)

BENEDIZIONE

Il Signore misericordioso,
per intercessione di San Giuseppe,
sposo della Beata Vergine Maria e nostro patrono,
ci illumini e ci comunichi il fuoco di una nuova Primavera del suo Spirito,
perché possiamo vincere le suggestioni del male
e gustare la forza del suo amore.
Amen.


(liberamente tratto dal Benedizionale, a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Ed. Vaticana)

 
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I Padri ti videro in spirito come una grande montagna, o Genitrice di Dio, dalla quale si staccò una pietra che rovesciò gli idoli dei demoni.
Una pietra angolare, non tagliata da mano d’uomo, si staccò da te, o Vergine, montagna non tagliata: Cristo che riunisce le nature separate.
Il profeta ti vide sotto l’aspetto di un monte, o Vergine senza macchia; da te si staccò una pietra gloriosa che salva veramente l’universo.

 

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