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Post N° 30

Post n°30 pubblicato il 26 Marzo 2007 da itzacoatl
 

Ultime conquiste di Itzcoatl

 

Gli ultimi anni del regno di Itzcoatl furono dedicati alla conquista del resto dei principati della valle del Messico; questi includevano diversi centri tepanachi che inevitabilmente cadevano sotto gli aztechi essendo il loro sovrano stato sconfitto e non avendo più una politica unitaria. La città tepanaca di Coyoacan fu la prima ad essere attaccata, e la guerra cominciò con il pretesto che alcune donne erano state molestate e derubate. In questa occasione si fece un inutile tentativo di unire le vittime potenziali degli aztechi in una coalizione e di pianificare una difesa comune. Si tenne una riunione a Chalco, ma subito si vide chiaramente che non si sarebbe arrivati ad un accordo per aiutare Coyoacan. Probabilmente quelli che erano presenti si ricordavano delle sagge parole di Nezahualcoyotl, che era stato invitato e che aveva detto che gli aztechi erano invincibili perché il dio Huitzilopochtli era con loro. In tutti i casi la politica di dividere i principati risultava vincente.

Dopo la riunione seguì la guerra che fu di esito incerto fino a che gli aztechi non tentarono la sorte facendo un attacco a sorpresa al fianco. In questa maniera vinsero, ma terrorizzarono alcuni abitanti di Coyoacan che preferirono scappare verso altre città che sottostare agli aztechi. Tuttavia Coyoacan continuò ad essere un luogo importante e più avanti servì a Cortes come capitale provvisoria mentre si costruiva la nuova Città del Messico.

Dopo Coyoacan, venne il turno di Xochimilco, i cui abitanti avevano un certo grado di parentela con gli aztechi. Tuttavia come spesso succede in questi casi, perdurava una atavica tradizione di rivalità che aveva origine dai tempi in cui gli aztechi, durante la loro prigionia, avevano tagliato le orecchie degli abitanti di Xochimilco e le avevano riunite in un cesto per offrirle ai propri padroni.

Questa volta si cercò un altro pretesto per incominciare la guerra. Gli aztechi chiesero legno e pietra a Xochimilco per costruire un tempio. Questa richiesta era un modo per esigere una dimostrazione di sottomissione che fu negata. Gli abitanti di Xochimilco regnavano su un importante e ricco territorio e possedeva un grande esercito. Tuttavia misero in atto una strategia troppo difensiva, rifugiandosi dietro le barricate, che furono distrutte e la città conquistata. Fu molto chiaro che in questa occasione gli aztechi erano interessati a rimanere in buoni rapporti con i vinti; alle truppe non si permise né di entrare né di saccheggiare la città. Tuttavia, i suoi sudditi dovettero pagare per la guerra e concedere alcune terre ai vincitori. Fu in questa epoca che si cominciò a costruire la grande strada che univa Coyoacan a Tenochtitlan, attraversando la palude. La mano d’opera di Xochimilco fu usata nella realizzazione di questo progetto.

Di seguito gli aztechi fecero un attacco simile a Cuitlahuac. In questo caso si trovò un nuovo pretesto. Gli aztechi fecero una richiesta assurda: che i giovani di famiglie nobili dovessero andare a ballare a Tenochtitlan per la festa di Huitzilopochtli; naturalmente il sovrano rifiutò quella richiesta vergognosa e iniziarono l’ostilità. Cuitlahuac si trovava nel centro della laguna, quindi gli aztechi furono costretti ad effettuare le operazioni navali e militari combinate usando una flottiglia di canoe. In questo modo riuscirono a conquistare la città.

Nel 1440, al termine della campagna vittoriosa, morì Itzcoatl, dopo aver conquistato anche Cuernavaca e certi insediamenti a nord verso il Guerrero. Tuttavia non arrivò mai sulle coste del Pacifico. Le energie del regno di Itzcoatl erano state poste nel consolidamento della valle del Messico e delle aree contigue. Queste conquiste furono propedeutiche alle conquiste più lontano del suo successore. Indubbiamente aveva dimostrato di essere un sovrano intelligente; le sue imprese magistrali furono la sconfitta dei tepanachi e la formazione della Triplice Alleanza.

 
 
 

Post N° 29

Post n°29 pubblicato il 25 Marzo 2007 da itzacoatl
 

Ufficializzazione della Triplice Alleanza[1].

 

La Triplice Alleanza fu formalmente costituita dopo la vittoria: i domini aztechi, almeno inizialmente, non erano né conquistati, né controllati esclusivamente da Tenochtitlan. Per confermare definitivamente l’alleanza, Itzcoatl adottò il nome di “Signore dei culhuacani”, dai quali credevano di discendere gli aztechi; Nezahualcoyotl si chiamò “Signore degli acolhuacani” e il sovrano di Tacuba si nominò “Signore dei tepanachi”. Quest’ultimo svolgeva un ruolo secondario nel consiglio dell’alleanza, tuttavia era significativo includere una città dei vinti.

Dopo il trionfo del 1428, Itzcoatl continuò a regnare per altri dodici anni. Pur essendo uno dei membri principali della squadra vittoriosa, Nezahualcoyotl non era padrone della sua città; infatti rimase a Tenochtitlan e solo dopo tre anni potette fare ritorno a Texcoco. A dispetto del suo ruolo nella guerra vittoriosa, aveva grandi difficoltà con i suoi sudditi, molti dei quali dimostravano da diverso tempo simpatie per i tepanachi. Alla fine, con l’aiuto del suo alleato Itzcoatl, riuscì a mettersi d’accordo con i vari governanti delle sue province e si reinsediò sul proprio trono. Cominciò immediatamente a ricostruire Texcoco e Itzcoatl lo aiutò nel suo intento inviandogli degli artigiani.



[1] Sulla Triplice Alleanza vedi P.Carrasco, Estructura politica y territorial del imperio Tenochca: la Triple Alianza de Tenochtitlan, Texcoco y Tlacopan (Mexico, 1996), II parte.

 
 
 

Post N° 28

Post n°28 pubblicato il 24 Marzo 2007 da itzacoatl
 

La guerra contro i tepanachi

 

La causa della guerra fu probabilmente la debolezza dei tepanachi più che la forza dei loro oppositori. In parte, il conflitto fu provocato per le differenze che iniziarono a palesarsi fra i tepanachi stessi, già prima della morte di Tezozomoc; queste divergenze sorsero per il trattamento di favore riservato agli aztechi e si acuirono talmente che sfociarono in una specie di guerra civile. Le divisioni furono chiaramente acuite dalla controversa usurpazione di Maxtla, un uomo dal carattere violento, con una propensione a farsi dei nemici ed a perdere amici. Probabilmente Maxtla incominciò a perdere il controllo della situazione prima che iniziassero le ostilità. Si adoperò molto nel provocare gli aztechi, in particolar modo lamentandosi dei tributi che non versavano e facendo loro pressione affinché li versassero. Chiaramente si trattava di conseguenze della situazione privilegiata che avevano guadagnato negli anni precedenti e Maxtla cercava di ridurli nuovamente alla sudditanza iniziale.

Prima delle provocazioni di Maxtla, gli aztechi e i texcocani si unirono e il primo passo fu di formare una Triplice Alleanza composta dalle città di Tenochtitlan, Texcoco e Tacuba. In questo periodo iniziale è meglio parlare di doppia alleanza, perché la parte dei dissidenti verso i tepanachi a Tacuba non era ancora ben definita. Comunque era impensabile che gli aztechi, aiutati unicamente dalle esigue forze di Nezahualcoyotl, fossero in grado di vincere i tepanachi. Per questo motivo, era necessario assicurarsi l’alleanza delle città della valle di Puebla-Tlaxcala, verso est. Tenendo presente che Tezozomoc aveva eliminato tutti i suoi rivali nella valle del Messico, non c’era un’altra potenza che potesse rivaleggiare nelle vicinanze; di conseguenza l’alleanza di Tlaxcala e Huaexotzingo era di fondamentale importanza.

Di queste due città, Tlaxcala è più conosciuta per la sua partecipazione alla conquista del Messico affianco degli spagnoli. Tuttavia, cinquanta anni prima della conquista la potenza più importante della regione non era Tlaxcala, ma Huexotzingo, nel sud. Nel 1428 quest’ultima stava formando un piccolo impero indipendente dopo che una serie di governanti capaci erano riusciti a soggiogare un certo numero di città confinanti.

In quel momento Nezahualcoyotl si trovava a Huexotzingo dopo essere scappato da Texcoco. Quindi si trovava in una posizione ideale per caldeggiare un’alleanza, anche per il rapporto di amicizia che si era instaurato tra le due città in epoche passate. Tutto questo non demoralizzò il re tepanaca che invece inviò una delegazione per corteggiare Huexotzingo, che portava regali preziosi come gioielli, armi ed insegne.

Seguì una delegazione di Tenochtitlan, che si lamentò molto delle iniquità perpetrate dai tepanachi. Inoltre arrivò un’ambasciata da Cuauhtitlan che era stata distrutta e trattata crudelmente da Maxtla, il quale era arrivato a piantare i cactus in pieno mercato ed aveva trasferito l’importante centro del commercio degli schiavi ad Azcapotzalco, dove rimase fino alla conquista. Quest’ultima portava regali modesti, poiché erano le uniche cose che si potevano permettere. Come ricompensa furono trattati come se non avessero nessuna importanza ed incarcerati per essere giustiziati. Tlatelolco, come Tenochtitlan, inviò una delegazione per lamentarsi dei tepanachi che ostentavano vergognosamente il numero di sovrani che avevano assassinato.

I rappresentanti di Tenochtitlan erano capeggiati da Moctezuma, il nipote di Itzcoatl. La delegazione aztecaca si fermò prima a Chalco accompagnata dal fratello di Nezahualcoyotl; ma la gente di Chalco odiava talmente gli aztechi che non ne voleva saper dell’alleanza e anzi prese prigioniero Moctezuma, ma per sua fortuna riuscì a scappare ed arrivare a Huexotzingo.

Per Huexotzingo, la causa della disputa tra i contendenti che cercavano il suo favore era ancora aperta. I delegati rivali esponevano ognuno le proprie ragioni; infine i delegati di Cuauhtitlan furono scarcerati e portati a testimoniare. Le storie degli eccessi dei tepanachi erano così terribili che gli inviati di Maxtla furono giustiziati pubblicamente davanti alla statua della divinità locale. In questa maniera fu dichiarata guerra ai tepanachi.

Come risultato delle suppliche di Nezahualcoyotl a Huexotzingo, come prima cosa la città lo aiutò a recuperare i suoi domini, poi soccorse gli aztechi assediati. Questo fu un primo passo nella lunga riconquista, che durò fino al 1431, quando Nezahualcoyotl riprese il controllo totale di tutti i suoi possedimenti.

Nel 1428 Nezahualcoyotl ritornò nella sua provincia natia, appoggiato dalle forze alleate; in un assalto lampo, entrò a Texcoco, mentre i suoi alleati distraevano le forze nemiche attaccando i villaggi vicini. Maxtla si allarmò talmente che rinnovò gli sforzi per rappacificare i sudditi di Nezahualcoyotl.

Conquistata Texcoco, le forze combinate di Nezahualcoyotl e i suoi alleati proseguirono ad aiutare gli aztechi che erano assediati da Maxtla a Tenochtitlan. Si imbarcarono in canoe per attaccare Azcapotzalco, la capitale tepaneca che si trovava nella laguna al lato opposto di Texcoco. Maxtla, allarmato, abbandonò l’assedio di Tenochtitlan e si ritirò nella sua capitale.

Il primo movimento verso Azcapotzalco fu fatto dalle forze unite, comandate da Nezahualcoyotl e dal sovrano di Huexotzingo, approssimativamente verso il nord. Mentre Nezahualcoyotl avanzava verso sud, le forze principali degli aztechi, ad un segnale convenuto, fecero un attacco frontale contro le difese orientali della città nemica, ma incontrarono una forte resistenza. Nel frattempo, Moctezuma, che era alla sinistra dello schieramento, avanzò verso sud e conquistò la città tepanaca di Tacuba senza incontrare molta resistenza; anche se era ben fortificata, il governante favorì gli alleati.

Le forze principali azteche rinnovarono il loro assalto contro le difese orientali di Azcapotzalco. Si lanciarono contro la linea difensiva esterna dalla quale erano stati respinti nell’attacco anteriore, i tepanachi si ritirarono nelle loro fortificazioni principali. Iniziava ad imbrunire e i generali alleati si resero conto che le fortificazioni erano talmente inespugnabili che conveniva accerchiare la città invece di rischiare ulteriori perdite con gli attacchi frontali. In questo modo divisero le forze in quattro parti: Nezahualcoyotl girò per occupare il settore occidentale che era il più pericoloso, perché dietro ad esso si trovava il cuore della città tepanaca difeso da una retroguardia, mentre le forze azteche guidate da Tlacaelel, Itzcoatl e Moctezuma attaccavano Azcapotzalco rispettivamente da nord, est e sud.

L’assedio durò molti mesi; i tepanachi fecero varie sortite mentre a loro volta gli assedianti cercavano di prendere la parte principale della fortezza. La battaglia continuava con gravi perdite da ambo le parti, più gravi per chi si difendeva perché non poteva contare su dei rinforzi. La situazione dei tepanachi iniziò ad essere disperata dopo 114 giorni di assedio. La città era affamata e le forze rimaste erano decimate. Dopo una richiesta disperata di aiuto, un esercito di rilievo, proveniente dalle altre città tepanache, si avvicino ad Azcapotzalco da nordovest, mentre gli assediati fecero una sortita in quella stessa direzione. Dopo una feroce battaglia, il generale tepanaca Mazatl cadde colpito alla testa da una mazza: analogamente a quanto succedeva nella maggior parte delle guerre azteche, questo episodio decise tutta la battaglia; il resto dell’armata si ritirò e fuggì.

Abbattendo il potere dei tepanachi, gli aztechi ed i loro alleati avevano conseguito un fatto notevole, se non sorprendente; anche se gli stessi tepanachi ebbero una parte della colpa per il loro insuccesso. Gli aztechi e i texcocani consolidarono ed espansero il loro stesso impero su basi più solide. I texcocani quasi sempre restituivano e proteggevano i sovrani locali vinti; i tepanachi invece, per soddisfare le proprie ambizioni dinastiche, destituivano i principi e opprimevano i sudditi.

Nel Messico antico una città non poteva aspirare ad una politica di dominio senza ricorrere ad alleati ed a vasalli. Sconfiggere Azcapotzalco era stato un trionfo collettivo; in questa vittoria il personaggio più importante fu Nezahualcoyotl, perché riuscì ad ingraziarsi Huexotzingo e i vicini ed ottenerne l’appoggio, senza il quale non avrebbe mai potuto vincere i tepanachi. Fu l’artefice di questa vittoria notevole, benché fosse un re senza regno e un generale senza proprie forze di una certa importanza.

Gli aztechi furono coloro che beneficiarono di più della vittoria e che si attribuirono gran parte del merito. Se Nezahualcoyotl fu l’artefice della vittoria, lo strumento più importante per conseguirla fu il genio militare degli aztechi. L’esercito azteco era stato forgiato come una potente arma offensiva; dopo mezzo secolo di azioni militari intrapresi sotto la protezione dei tepanachi, gli aztechi ora erano diventati dei vassalli  potenti ed indipendenti.

 
 
 

Post N° 27

Post n°27 pubblicato il 23 Marzo 2007 da itzacoatl
 

Nezahualcoyotl re di Texcoco.[1]

 

Ora è necessario fare un passo indietro di nove anni nella storia, per vedere lo sviluppo della vicenda dei texcocani che più tardi si andrà ad intrecciare con quella azteca nella lotta contro i tepanachi. Per questo è importante seguire in maniera a sé stante la storia dei texcocani e del suo giovane re Nezahualcoyotl.

Nezahualcoyotl fu una figura molto importante. Infatti dopo la morte del padre, nel 1418, il giovane principe, accompagnato da suo fratello e dal suo leale compagno Coyohua, riuscì a fuggire dalle mani dei tepanachi che avevano conquistato il suo regno, ed a rifugiarsi presso i suoi amici tlaxcaltechi e huaxcaltechi.

Quattro anni dopo, nel 1422, per intercessione di sua zia presso il re dei tepanachi Tezozomoc, a Nezahualcoyotl fu permesso di vivere a Tenochtitlan, senza potere uscire fuori dai confini della città pena la morte. Durante gli anni della sua formazione, si legò molto a Itzcoatl che era suo zio, poiché il padre di Nezahualcoyotl aveva sposato una principessa azteca. Itzcoatl a quell’epoca non era ancora un re, ma già era un personaggio di rilievo. Nezahualcoyotl probabilmente uscì da quest’esperienza a Tenochtitlan con una concezione della vita in parte azteca ed in parte texcocana, e riuscì ad unire le due culture al fine di conquistare il suo trono.

Nezahualcoyotl si distinse talmente nelle conquiste di Tezozomoc, che nel 1424 finalmente gli fu permesso ritornare a Texcoco e stabilirsi nella città. Tuttavia, gli furono restituiti solo alcune piccole abitazioni e non potette godere del piacere di regnare. Non passò molto tempo, che il vecchio tiranno Tezozomoc iniziò a insospettirsi del crescente prestigio del giovane principe presso il popolo di Texcoco e dei suoi legami con gli aztechi. Per questo motivo Tezozomoc, con l’intento di assassinarlo, ordinò a Nezahualcoyotl di presentarsi dinanzi a lui, ma proprio quando il giovane principe arrivò a Azcapotzalco, per sua fortuna il vecchio tiranno morì ed il figlio Maxtla non potette ucciderlo per il divieto di versare sangue durante i riti funebri.

Appena furono terminati i funerali Maxtla cercò di eseguire le ultime volontà del padre verso Nezahualcoyotl. Maxtla tentava di attirarlo in degli inganni per ucciderlo, ma Nezahualcoyotl riusciva sempre a sfuggire ai complotti, tanto da creare numerose leggende sul suo conto. Dopo queste vicende Nezahualcoyotl si vide costretto a lasciare la sua città Texcoco, per rifugiarsi  ig nella ricca valle di Puebla, ad ovest oltre le montagne.

Nell’anno 1428, Nezahualcoyotl tornò ad essere vittima della persecuzione tepanaca, e un’altra volta si andò a rifugiare  nelle montagne. Suo zio Itzcoatl di Tenochtitlan era in conflitto con il nuovo re tepanaca ed era quasi assediato nella sua città. Il risultato inevitabile fu l’alleanza tra le due principali vittime dei tepanachi: gli aztechi e i texcocani. Per tanto le due parti erano unite dall’inimicizia contro l’oppressore Maxtla. Gli aztechi, in questo periodo, erano governati da un regime dinamico, ansioso di scrollarsi di dosso il giogo della servitù. A dispetto della sua debolezza militare, Nezahualcoyotl era risoluto a strappare dalle mani del suo nemico i possedimenti ancestrali.



[1] notizie sul re di Texcoco e sulla sua storia si possono trovare in: P.Carrasco, Estructura politica y territorial del imperio Tenochca: la Triple Alianza de Tenochtitlan, Texcoco e Tlacopan, (Mexico, 1996), p. 256s

 
 
 

Post N° 26

Post n°26 pubblicato il 19 Marzo 2007 da itzacoatl
 

Ascesa al trono di Itzcoatl

 

Dopo il fallimento dello sfortunato re Chimalpopoca, Itzcoatl ascese al trono nel 1426. La sua ascesa al potere non fu un avvicendamento di routine, ma fu preceduta da una rivoluzione che provocò grandi cambiamenti sia all’esterno sia all’interno dello stato. Itzcoatl significa “Serpente di Ossidiana”. L’ossidiana è una pietra vulcanica e per gli aztechi fu l’equivalente del ferro nell’ Europa moderna. Oltre ai suoi molti utilizzi domestici, serviva per fare la parte tagliente dei bastoni da guerra e le punte delle frecce. La prova di forza che diede Itzcoatl e i suoi calcoli fini come un coltello affilato, resero appropriato il nome di “Serpente di Ossidiana”.

Itzcoatl, come governante, era abilmente affiancato da due capi nobili; per questo motivo a volte il suo governo è descritto come un triumvirato. Il primo capo era Moctezuma Ilhuicamina, che gli succederà al trono; il secondo, il fratello minore di questi Tlacaelel, che era secondo per importanza solo al tlatoani, cioèl’imperatore.

Sotto questo nuovo governo la politica azteca, ultimamente molto sottomessa agli interessi tepanachi, stava mutando. I tepanachi che non furono lenti a percepire il cambiamento: intuirono subito il carattere indomito del nuovo sovrano, poco propenso a governare come un suddito, servile ai capricci di Maxtla, il tiranno tepanaca. Di conseguenza, sorvegliarono Tenochtitlan, mettendo delle sentinelle ai confini della città; ed allo stesso tempo disponevano sul piede di guerra la propria gente, in quanto si aspettavano che le ostilità stessero per ? aprirsi.

Il tlatoani Itzcoatl, appena ascese al trono volle togliersi da sotto il giogo tepanaca, ed è per questo che inviò ad Azcapotzalco, la capitale dei tepanachi, una delegazione diplomatica capeggiata da Tlacaelel, per chiedere la cessazione dello stato di guerra contro gli aztechi. Il re dei tepanachi Maxtla rispose che ormai non poteva più fermare il suo popolo, perché era esasperato dall’atteggiamento insubordinato degli aztechi e voleva distruggerli. Allora Tlacaelel e la sua delegazione non potette fare altro che dichiarare guerra al re Maxtla e ritornare a Tenochtitlan ed aspettare l’attacco nemico.

In questo momento di guerra imminente il popolo azteco iniziò ad aver paura ed a scoraggiarsi, mentre l’elite del regno formata dai nobili e dai guerrieri era pronta a combattere. Così nella società azteca si venne a formare una scissione tra il popolo che voleva la pace e i nobili che voleva la guerra. A risolvere questa situazione complessa ci pensò Tlacaelel che fece una sorta di patto con il popolo, nel quale prometteva, in caso di perdita della guerra, un sottomissione incondizionata di tutta la nobiltà al volere popolare. Il popolo accettò il patto e si preparò alla guerra.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: itzacoatl
Data di creazione: 24/02/2007
 
 

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