Bian e Gege

27 agosto 2011: Valle Imagna

A nord-ovest di Bergamo, verso il Resegone, la Valle Imagna è la meno conosciuta delle valli bergamasche: le valli Brembana e Seriana godono infatti di notorietà sia per le stazioni sciistiche che per l'industrializzazione sin da tempi remoti, complice la presenza di due fiumi, il Brembo e il Serio, di discreta portata e pertanto sfruttabili per la produzione di energia.

La valle Imagna invece è percorsa da un modesto torrente ed è nota fondamentalmente per le sorgenti termali di Sant'Omobono. Questo ha fatto sì che la valle sia rimasta abbastanza incontaminata benchè non deserta, e questo ne fa una meta interessante per un giretto di un pomeriggio, con l'unico lato negativo di un asfalto non sempre in buone condizioni. Pensate che dopo tre gite (questa, una nell'agosto di due anni fa ed una in tempi storici, avevamo ancora la Cagina River) non abbiamo ancora visto tutte le sue curiosità...

Porta della valle Imagna è Almenno San Salvatore, presso Bergamo, raggiungibile dall'autostrada A4 (casello di Dalmine) attraverso la recente arteria SS470dir a quattro corsie (con limite a 70 km/h...). Da Almenno si segue il corso del torrente Imagna per Strozza e Capizzone in direzione di Sant'Omobono Terme, sede della Comunità Montana della valle. Fin qui, e proseguendo per Locatello, a parte due tornanti la strada procede sul fondovalle ma, dopo Locatello e proseguendo per Fuipiano la pendenza aumenta ed una serie di tornanti ci porta rapidamente ai 1019m di Fuipiano, detto "il balcone della valle Imagna", grazie alla sua posizione da cui si domina l'intera valle fino alla pianura. La vista da dietro la Parrocchiale di San Giovanni Battista giustifica l'appellativo

Poco oltre Fuipiano, il rione annesso Arnosto presenta caratteristiche costruzioni in pietra risalenti a quando il borgo era Dogana della Serenissima, recentemente ristrutturate ed ora sede anche del Municipio e della Biblioteca.

Proseguendo ancora a nord si percorre la strada che costeggia le falde del Resegone in direzione di Brumano, passando sull'altro versante: la strada corre a mezza costa nel bosco, con a tratti la parete di roccia incombente. Nota: se si percorre la strada in senso orario (inverso a questo) entrando da Brumano troverete un divieto di accesso per "strada non collaudata": di fatto essa è percorsa in entrambi i sensi.

Raggiunta e superata Brumano, si scende per Rota Imagna fino a tornare nei pressi di Sant'Omobono e, ad un incrocio, si compie quasi un'inversione ad U per le  Terme Sulfuree, Valsecca e Costa Imagna: la strada corre tra i boschi, percorsa da pochissimi veicoli, e consente qualche divertente allungo.

Dopo Costa Imagna una deviazione conduce alla località Pertus: si tratta di una sella con un laghetto glaciale, da cui si ammirano ad ovest i laghi prealpini ed a est le Prealpi bergamasche, e da cui diversi sentieri consentono numerose escursioni a piedi e in MTB, tra cui quella al Passo del Pertugio, da cui la località prende nome. Il luogo è meta per picnic ed è presente anche un bar tavola calda che in passato ha vissuto migliori fasti (era hotel e ristorante).

Tornati sulla strada principale, pochi km ci separano dal Passo di Valcava, a 1340m slm, contraddistinto dagli alti tralicci dei ripetitori TV e ben noto agli appassionati di ciclismo per essere un vero "muro", se affrontato dal lato lecchese. Da qui infatti la strada scende (nel senso in cui la stiamo percorrendo) per Torre de' Busi e Calolziocorte. Nella discesa c'è una deviazione per la località Colle di Sogno: il nome ci ha attirato, ma è solo una tranquillissima frazione del comune di Carenno. Raggiunta Olginate, possiamo goderci il lungolago (in realtà è il fiume Adda che si allarga) prima di decidere per che strada tornare indietro... o proseguire.

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