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Messaggio N° 455 23-11-2002 - 16:42

La verità sul mercato dei web server

 Con il termine web server si intende, generalmente, un computer in grado di fornire servizi e pagine web ad utenti internet ed intranet. Il termine web server utilizzato più propriamente fa a capo al software che compie tale attività, quindi al solo programma (un server è, appunto, un programma) deputato a svolgere le funzioni di ricezione e distribuzione delle richieste che giungono dagli utenti. Infatti quando si parla di web server come macchina fisica, può impropriamente comprendere anche un server ftp, un mail server e così via; su di un server – inteso come hardware – girano quindi più software server, tra cui quello web, che in definitiva fornisce la parte più consistente di dati all’utente medio, in quanto deputato a interpretare il codice (html, asp, php, etc.) al fine di creare le milioni di pagine che ogni giorno i browser di tutto il mondo rendono visibili.


Spero che la delucidazione introduttiva non sia sembrata eccessiva ma bensì comprensibile e chiarificatrice. Dopo aver accennato all’oggetto della discussione, è ora di definire quest’ultima; il mercato dei web server è un mercato alquanto importante, mi sembra ovvio senza alcuna spiegazione ulteriore come essi siano indispensabili per la navigazione. Di conseguenza, da quando Internet = fenomeno di massa, i web server si sono dovuti adeguare, più veloci, più stabili e, si spera, ad un costo minore, in continua evoluzione con l’hardware su cui devono girare.
Come in tutti i rami della programmazione, anche per quella dei web server si contrappongono diverse filosofie guida, tra cui due si sono elevate al di sopra delle altre pur non essendo state tra le prime; parlo di quella di Microsoft e di quella del progetto Apache. La filosofia monopolistica del colosso contro gli ideali, la passione, la creatività cristallina, senza secondi fini.
Per quanto riguarda il tempo, Apache ha avuto un po’ di vantaggio su Internet Information Server (IIS), ma non lo ha avuto in termini monetari. Apache ha sempre avuto una fetta di mercato nettamente al di sopra del rivale. E non è solo l’affermazione di idealisti e appassionati, bensì è dimostrato dalle statistiche. La fonte più autorevole sul web è Netcraft, potete trovare i dati su http://www.netcraft.com/survey/. E a conferma che corrispondono a verità sono presenti moltissime altre rilevazioni in altre locazioni, discostandosi magari anche di diversi punti percentuali l’una dall’altra, a testimonianza che non sono scopiazzati qua e là ma frutto di ricerche distinte. Vi è un numero sufficientemente alto di diverse “testimonianze” a livello statistico che gridare all’abbaglio non è pensabile.
Un paio di altre risorse:


http://www.securityspace.com/s_survey/data/200205/
http://www.durak.org/sean/pubs/bss/ (non molto recente, notare la crescita)


Gli ideali hanno dunque avuto la meglio, a dimostrare che non solo un budget alto può portare ottimi risultati, ma che anche impegno, costanza, e soprattutto sacrificio – che non a va braccetto con gli alti budget – portano dei risultati e sicuramente delle maggiori soddisfazioni. Con questo non voglio dire che i programmatori di società affermate siano di basso livello o scarsamente motivati, anzi il mio è un appello di impegno e sacrificio per tutti coloro che amano programmare.


Dopo questa breve parentesi idealistica, torno sui miei passi per chiarire un po’ il perché di tale supremazia. Innanzitutto bisogna premettere che Apache è completamente free, inteso sia come gratuito che come libero (il codice sorgente è libero, chi ha la pazienza ed il tempo può modificarlo e farsene una propria versione personale), cosa non trascurabile visto già l’esborso che comporta la parte hardware di un server. Inoltre, il fatto di essere libero, fa sì che più persone ne vengano a contatto e quindi più persone siano in grado di gestirlo. Da non sottovalutare la differenza di peso tra le applicazioni (pochi mega per Apache, centinaia per IIS) e la perfetta integrazione di Apache con gli altri server OpenSource, oltre che con i database della famiglia MySql, completamente liberi anche loro. IIS, invece, interagisce con altri pacchetti Microsoft (vedi SQL Server) che in certi casi comportano un ulteriore uscita monetaria.


Per quanto riguarda le prestazioni ognuno sostiene la propria causa, ma vista la difficoltà nel fare benchmark ad applicazioni quali i web server, è difficile esprimere un giudizio meno soggettivo di altri.


Infine, l’entusiasmo che si crea intorno ad un progetto come quello di Apache, da solo non è in grado di fare di Apache quello che ora è, ma certamente aiuta molto.
A chi interessa una spiegazione più completa della mia dal punto di vista economico può trovare in questo articolo http://www.coxesroost.net/essays/losing.html quello che cerca. Si badi bene però che l’articolo è un po’ vecchiotto, diciamo di un anno e mezzo fa, serva quindi da punto di partenza e non si ritenga esaustivo.


Chissà se il web server che sta generando la pagina che stai leggendo ora è Apache? Oppure IIS… prima di leggere queste righe nulla sapevi, ora almeno sai che è al 60% potrebbe essere Apache, al 40% qualcosa d’altro…



Articolo pubblicato da: Penguiros


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