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Messaggio N° 581 06-03-2003 - 00:17

53 ° FESTIVAL DELLA CANZONE ITALIANA - Prima serata

Sisi, non c'è che dire: una delle migliori prime serate del festival degli ultimi 10 anni.
Non ho ricordi di aver mai visto (nè sentito, ovviamente) tanta meraviglia tutta assieme. E il bello (Giuni Russo, Little/Bobby, Negrita...) deve ancora arrivare!
Quindi andiamo con ordine e scopriamo due piccole ovvietà: le due squinzie che accompagnano Pippero in questa 53esima sanremezza son proprio bone (e se ve lo dico io!) e, il ciel mi perdoni, pure brave! Intendiamoci: non è che ora dobbiamo pensare alla Gerini come erede della Minnelli o alla Autieri come degna prosecutrice delle arti canterine della Fitzgerald, no... Però al confronto delle varie Magangales e Valeriemarinis degli anni passati, qui sembra davvero di stare su un altro pianeta (urano,
ovviamente).
La serata vola leggera, senza mai un momento di noia e ci porta a quasi l'una senza nemmeno che ce ne accorgiamo. Per niente stucchevoli gli interventi 'canterel-amarcord' dedicati ai big in gara, assolutamente godibili gli intervalli dedicati a 'vodafon/ford/4salti in padella', ottime le pause pubblicitarie, eccellente il copione scritto da chi probabilmente di TV se ne intende...Insomma uno spettacolo grandioso. Merito della splendida regia di Gino Landi o delle inarrestabili trovate di Sua Maestà
Pippone-LaNuit? Difficile dirlo... Eppoi: la qualità delle canzoni di quest'anno (Pippero ci aveva avvisati!) è davvero alta e i temi dei testi sono quanto di più soprendente la nostra immaginazione potesse elaborare.
Vediamo:
 
CAMBIERO' (Falagiani, Carnesecchi, Oxa) Canta ANNA OXA: Sembra di sentire Billie Holiday. Le doti canore della grandissima star italiana Anna Oxa hanno raggiunto quest'anno apici impensabili. La sua bellissima canzone, della quale lei stessa ha scritto il perfetto testo, ammicca con gusto alla tradizione della canzone melodica all'italiana, senza rinunciare all'ormai imprescindibile tocco internazionale (etnico) del suono della sua musica. Splendido il trucco: appena accennato e di gran classe. Penso che potrebbe vincere il festival!
 
FORTUNA (Barbarossa) Canta LUCA BARBAROSSA: Ritmo zigano, violini e fisarmoniche accompagnano questa flebile ma bellissima composizione di uno dei maggiori esponenti della nostra canzone. Quel Luca Barbarossa che non ha certo bisogno di Sanremo per mettersi in evidenza, quell'autore di capolavori come la celebrata 'Via Margutta', la commovente 'Portami a ballare' o l'autentico instant-classic 'Roma spogliata'. A Sanremo 2003 porta una ballata dal sapore 'cantautorale'
(potrebbe ispirare gente come De Gregori o Guccini) che, sicuramente per un errore del bravo Pippero, viene annunciata come la vicenda di una zingara. Sarà stata forse l'atmosfera gitana che si respira nella canzone a trarre in inganno il Baudo. Di fatto la vicenda è quella di una Puttana. D'alto bordo, si... ma sempre puttana è. Bellissima.
 
QUELLI CHE NON HANNO ETA' (E65) Canta il complesso EIFFEL 65: Finalmente Sanremo si rinnova e dà spazio alla musica che piace ai giovani. La dance italiana DOC ha compiuto pure il miracolo de mostrare Sua Pippezza esibirsi in qualche movenza da discoteca. Oh, quanta grazia, quanta eleganza! Pippo è davvero il presentatore perfetto: Non ci si capacita di quanto sia bravo a fare tutto... perfino a improvvisare uno scatenato shake a ritmo dance cantando una preghiera per il direttore di rete affinchè venga costituito il consiglio di amministrazione RAI.
Geniale.
Ma più di lui sono geniali questi tre ragazzi italiani che hanno portato la nostra musica in tutto il mondo (Non si scherza eh? Parigi, Montecarlo, Principato di Monaco, San Marino!!) ed ora ritornano in Italia passando dalla vetrina più importante. Non importa che siano intonati e che i suoni delle loro batterie elettroniche siano davvero all'avanguardia, qui si va oltre... Moroder negli anni 70 diede il via alla discomusic elettronica e penso che non si sarebbe mai aspettato che nel 2003 si raggiungessero
livelli così alti! Secondo me "Quelli che non hanno età" potrebbe anche vincere il festival. Un premio lo beccano di sicuro.
 
SIAMO TUTTI LA FUORI (Dolcenera) Canta DOLCENERA: Dopo la dance, a sanremo, per mano e voce del primo 'giovane' in gara (La bellissima e sexy dolcenera), arriva il rock. Un rock dal sapore antico con un look che ricorda Siouxsie & The Banshees e un arrangiamento che strizza l'occhio alle produzioni di John Porter per gli Smiths dei primi anni 80.
Una canzone di sicuro successo, soprattutto tra il pubblico giovane, assetato di sonorità così moderne.
 
7000 CAFFE' (Britti) Canta ALEX BRITTI: Mike Applebaum dirige l'orchestra e cura l'arrangiamento di questo R&B stile vecchia STAX composto dal grande bluesman Alex Britti. E ci voleva...
Anche perché Applebaum è uno che di quella musica se ne intende. la sua esperienza con Randy Brecker, Stan Getz, Bill Evans, Bill Watrous, Lew Soloff non poteva, in effetti, che portarlo a lavorare in europa con musicisti d'avanguardia del calibro di Gigi D'Alessio (Il Cammino dell'Età, 2001), Gabin (Gabin, 2002), Giorgia (Girasole, 2001), E102 (Piuma, 2002) e Mercuzio (Mercuzio, 2002)! Ma con Britti, davvero, si raggiungono apici che il bravo arrangiatore americano non ha raggiunto nemmeno durante il suo tour sovietico con Zucchero del 1991. Qui si sfiora il capolavoro. Britti sa cogliere lo spirito del memphis-sound e lo sa trasformare in canzone italiana. "7000 caffè" sarà la 'Salirò" del 2003. Preparatevi.
 
CHI SEI NON LO SO (Centrone, Minoia, Giudizi) Canta VERDIANA: Davvero graziosa questa Lolita. Ha solo 16 anni, tenerissima... Talmente piccina che ha deciso di arrivare sul palco dell'Ariston con la canottiera della Barbie (camuffata per non fare pubblicità)... E quanto maliziose quelle labbra rifatte su quel corpicino da bambina. Molto bella davvero, questa Verdiana (dev'essere una appassionata del cinema di Bunuel)... La sua canzone, ispirata ad un successo sanremese di qualche anno fa (Ti
Lascerò di Leali/Oxa) sembra tagliata su misura per le doti canore di questa giovane interprete. Originalissima e personalissima nella sua naturale immediatezza. Ne sentiremo parlare.
 
TUTTO QUELLO CHE UN UOMO (Cammariere, Kunstler) Canta SERGIO CAMMARIERE: Finalmente del buon JAZZ. Ci voleva! Dopo un siparietto dedicato alla musica di un suo collega scomparso (George Gershwin), Cammariere (vincitore dell'ultima premio Tenco) propone la sua splendida ballata swingata. Il suo piano, docilmente accompagnato da un upright bass e da una batteria spazzolata, risuona un po' fuori tema tra le canzoni del festival. Lui è decisamente superiore, con la sregolatezza di musicisti di suo pari livello come Tom Waits, Michel Petruciani o Marc Ribot, accetta la sfida del festival con un velo di supponenza. La supponenza che può permettersi un grande musicista come lui. E che dire del suo pezzo? Niente. Ascoltatelo in silenzio. Penso che potrebbe vincere il festival!
 
CHIARALUNA (Stefani, Boursier) Canta DANIELE STEFANI: Un momento di ingenua e dolce poesia ci è stato regalato da questo ragazzo al suo secondo festival nella sezione giovani (non meriterebbe una promozione?)... La sua canzone, paragonata a illustri esempi del passato come i capolavori di Gianni Togni o Il Giardino Dei Semplici, ci appare un po' naif e ruffiana ma ad un ascolto più accurato ne esce il succo romantico e l'arrangiamento importante. L'amore per Morricone è quasi
palpabile, la devozione per Frank Sinatra addirittura imbarazzante.
 
FOSSI UN TANGO (Lana, Donati) Canta IVA ZANICCHI: Era ora che qualcuno si ricordasse che in Italia abbiamo una così straordinaria interprete. La voce della Zanicchi, sempre carica di Blues e Soul, stavolta si concede alle melodie argentine del Tango. Malinconica e suadente questa canzone di Aldo Donati farebbe la sua splendida figura in un album di Daniel Baremboim o Rodolfo Mederos...ed invece è solo a Sanremo. Non fatevi sfuggire il grande ritorno di Zanicchi, presto nei
negozi con un intero album di inediti. Intanto la sua canzone in gara penso che potrebbe vincere il festival!
 
BASTAVA UN NIENTE (Fiorellino, Casaburi) Canta GIANNI FIORELLINO: Il vuoto lasciato (per motivi diversi) da interpreti meravigliosi della nostra canzone come Masini, Bindi e Baroni è difficile da riempire ma questo giovane interprete e autore si sta davvero facendo largo in fretta. Bravo, intonato, elegante, sobrio e con un gusto per la composizione che va davvero oltre i canoni del piccolo pop italiano. E dire che la sua canzone è una delle più orecchiabili del festival è un tutt'uno. Parafrasandola
possiamo dire che... bastava un niente!
 
OCEANO (Malavasi, Leozed, Sandri) canta LISA: Questa bellissima ragazza è una delle più fresche icone gay italiane ed europee. Il suo successo in francia non le ha montato la testa e a sanremo ritorna a sfavillare con la sua bellissima voce e a lottare con il movimento omosessuale. Appena iniziata la sua canzone, infatti, ha esposto sul suo microfono una bellissima striscia 'raimbow' simbolo dell'orgoglio gay di tutto il mondo. La sua canzone è molto bella, con arrangiamenti che
ammiccano alla musica andina con grande sfoggio di flauti, piccoli e ocarine.
 
MI SENTO LIBERO (Merola, DiPietro) Canta FILIPPO MEROLA: Gli autori di questa canzone hanno due cognomi che MAI avremmo pensato di vedere affiancati. Presumo che i nomi di battesimo, però, non siano Mario e Antonio. Sarebbe troppo bello. Ma credo che nemmeno Mario Merola riuscirebbe nell'intento di comporre una canzone così suadente e comunicativa e temo che il buon Antonio Di Pietro avrebbe difficoltà a scrivere un testo così innovativo. Difatti il Merola autore è lo stesso
Merola interprete. Il giovane Filippo (chissà mai se parente del grande Mario), sorridente e pacioccone ci regala un momento di melodia intensa e elegante soavità
 
NESSUNO TOCCHI CAINO (Mirò, Ruggeri) Canta il duo ANDREA MIRO' e ENRICO RUGGERI: Che bella coppia! Marito e moglie entrambi artisti. Lui vincitore già di
due festivals, lei grande musicista. La loro unione ha prodotto per questo festival la canzone col testo più impegnato. Una canzone di protesta che prende una posizione precisa e dura contro la pena di morte. Una sfida ai benpensanti, una sovversione dei canoni della canzonetta, il calzino rovesciato della società, il carrozzone del concorso sgominato. Nient'altro da dire se non: GRANDIOSI. Penso che potrebbero vincere il festival!
 
AMAMI (?) Canta MANUELA ZANIER: Non si può dire che conti sul suo aspetto sexy, non si può dire che conti su una grande presenza scenica, non si può dire che sia la nuova Raffaella Carrà... eppure la Zanier ha tutte le carte in regola per diventare (almeno!) la nuova Anna Identici. La sua canzone, un po' banale e ripetitiva, ha il pregio di entrare subito nella mente. Stamattina mentre mi radevo la canticchiavo insistentemente. Buon segno, no?
 
ERI TU (Panceri, Leali) Canta FAUSTO LEALI: Fausto trascende qualsivoglia genere di giudizio. Lui è una vecchia volpe che sa dove vuole arrivare. Non gli interessa (più) vincere il festival... Queste cose le ha già fatte. lui ora vuole far sentire il suo grado di maturità, la sua bellissima voce alla carta vetrata, il suo timbro da
Negrobianco... Non a caso chiede aiuto per comporre il suo pezzo ad uno dei maggiori compositori di oggi: Gatto Panceri. ERI TU rompe col passato e ci restituisce un Leali rinnovato, quasi adolescente. Da ascoltare attentamente.
 
LIVIDI E FIORI (Laquidara, Romanelli, Bungaro) Canta PATRIZIA LAQUIDARA: L'ho vista quest'estate a sommacampagna cantare canzoni popolari vicentine (lei è di Malo, VI), poi l'ho vista in TV a 'Operazione Sanremo'. Laquidara ha una dignità di cantante tradizionale che intende difendere con le unghie e con i denti. Eccola, infatti, sul palcone sanremese alle prese con una canzonetta sciocca e pedante solo in apparenza. Dietro c'è tutto il suo mondo di ricerca e storia, tutti gli studi fatti col mangianastri per i paesi dell'Italia dimenticata e c'è una Laquidara strepitosa. Che stona solo un po'... ma solo per farci capire di essere umana.
 
UN GIORNO NUOVO (Malaspina, DeAndrè, Fossati, Melone, Talamo) Canta CRISTIANO DE ANDRE': Fabrizio, il suo papà, sarebbe fiero di lui: Cristiano viene a sanremo, quest'anno, per la quarta volta. La prima fu con il suo gruppo i TEMPI DURI (oltre a lui, quattro ragazzi veronesi, presentatigli da Massimo Bubola) poi le altre volte arrivò da solista. BELLA COME MAI, la prima volta, DIETRO LA PORTA qualche anno dopo e UN GIORNO NUOVO quest'anno. La canzone è davvero eccellente, con tocchi di violino elettrico che ricordano gli arrangiamenti del vecchio amico di papà Mauro Pagani e con salite di tono durante il bel ritornello che danno davvero i brividi. Penso che potrebbe vincere il festival!
 
LUI CHE (Zurawski) Canta il complesso ZURAWSKI: A dimostrazione che non bisogna essere di Manchester per avere la stoffa delle rockstar, a dimostrazione che anche tra fratelli può correre buon sangue, a dimostrazione che gli OASIS hanno comunque lasciato un segno tra i giovani rocker italiani, arrivano a chiudere la prima serata di sanremo i bravissimi ZURAWSKI. "Lui che" non sfigurerebbe in "Definitely maybe" con tutto che il cantante di questo complesso canta molto meglio del suo
collega inglese. Il pezzo, fatto di chitarre arpeggiate e flam di batteria, sarà di sicuro una parte rilevante della colonna sonora della prossima primavera. Stateci attenti...
 
Ecco. Che altro aggiungere?
Straordinario GUIDI che dice che nel mondo della musica l'handicap è una marcia in più e, come esempio, cita Domenico Modugno.
Imperdibile Red Ronnie che, per suggellare il rapporto per la musica e l'amore universale, sceglie di citare un minor hits come la dimenticata IMAGINE di John Lennon.
Non so voi... ma io non vedo l'ora che arrivi stasera per vedere la seconda serata.
 
Love
Joyello



Articolo pubblicato da: Joyello


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