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Messaggio N° 615 02-04-2003 - 11:15

La guerra è un affare?

Digiland vi segnala il FORUM sulla Guerra all'Iraq: dite la vostra!!!


Una volta si diceva che a differenza degli specchi che riflettono senza parlare, molti parlano senza riflettere, e oggi? Aggressione, invasione??! Ma vi rendete conto? A pro di che? Molti sono convinti che la guerra è causata dalla fame di petrolio, ma è davvero così?


Fonte immagine:News2000


Facciamo i conti, se gli USA si impadronissero dei pozzi iracheni non andrebbero nemmeno in pareggio con il bilancio di una guerra lunga, sapete quanti milioni di litri di petrolio vale un carro armato, o un missile? Un barile sono 90 litri di petrolio, il valore di un carro armato è circa di 10 milioni di dollari equivalenti a circa 357.000 barili . La vita di un soldato, in termini assicurativi e pensionistici vale ancora di più. E i costi futuri per la ricostruzione dell’Iraq, in cui si sono impegnati. E poi bisogna sapere, che con le norme di importazione americane, le compagnie petrolifere USA ricevono un dollaro per ogni barile importato negli USA dagli arabi, cioè miliardi di dollari all’anno senza far nulla e senza spese, che perderebbero se ricevessero petrolio dall’Iraq. Ma riflettendoci. Non è che per caso…per caso dico.. agli americani prude che siano morte 3000 connazionali l’11 settembre 2001? Se ci fate caso ce ne abbastanza per irritarsi, Saddam espresse le felicitazioni a Bin Laden per la riuscita dell’impresa . E già da allora, gli americani già preannunciarono la guerra contro l’Iraq terrorista. Ma facciamo il punto serio della situazione, cioè a chi giova e a chi non giova questa guerra.


Non credo che Bush abbia promesso al padre in punto di morte di completare l’azione di guerra all’Iraq (anche perché il padre è vivente). Mi sono studiato un po’ la situazione storica dell’Iraq, nazione che dagli anni 50 non ha mai goduto di stabilità etnica e politica. Tranne …tranne che con Saddam, che ha represso con il sangue ogni tentativo di autonomia da parte delle etnie presenti in Iraq e confinanti con esso. Si è vero gli americani si sono serviti dell’odio che gli Iracheni nutrivano nei confronti del religiosissimo Iran di Komheini, (il partito Bath di saddam è di ispirazione laica).


Infatti all’epoca della crisi iraniana (52 ostaggi americani in mano agli Ayatollah dell’Iran, l’evoluzione del conflitto in Libano etc.), gli americani hanno armato la bellicosità di Saddam. Appena sconfitto l’Iran, però gli americani si resero conto di chi avevano armato la mano; l’invincibilità territoriale dell’Iraq e la larga disponibilità di petrolio hanno comportato mire espansionistiche, miraggi di alleanze di paesi arabi islamici con la creazione di una lega panaraba, una specie di NATO con la mezzaluna.


Tutte queste mire si conclamarono con l’invasione del vicino e ricco (nonché musulmano), ma filo-occidentale, Kuwait e la cui liberazione ricordiamo tutti. Purtroppo, per la politica del perbenismo non furono tagliate le radici dell’odio in Iraq e in 10 anni migliaia di vittime del terrorismo hanno pagato questa scelta. Oggi l’Iraq è un paese ricco ma con una popolazione povera, sapete quanti chili di pane costa un missile? Avete mai visto in questi giorni la TV irachena? Canzoni patriottiche, marce militari, prigionieri e civili agonizzanti (soldati iracheni morti o prigionieri mai!).


Insomma è una guerra sporca, combattuta con tutti i mezzi anche con i mass media, ad un contendente viene imposto di osservare le regole mentre l’altro non è controllabile. Insomma nessuno dei due è buono, che si fa allora? Un patteggiamento? Noi Europei per anni abbiamo dormito come neonati col seno dell’America in bocca, ed ora che siamo cresciuti , ci siamo meravigliati che la vecchia balia abbia agito da sola senza il consenso degli indecisi. Insomma concludo rinnovando la mia ammirazione per il fiero e caparbio popolo arabo senza il cui ausilio nella storia l’occidente avrebbe impiegato di più ad uscire dal medio evo.


Rispettiamolo aspettando il momento in cui si potrà di nuovo lavorare, commerciare e progredire insieme. In nome della più grande potenza assoluta e silenziosa: l’umanità. Ricordiamo che la guerra non è mai né giusta né santa e sempre e solo assolutamente atroce, che lo spirito di Gandhi illumini le coscienze pacifiste, facendo in modo che le loro manifestazioni non siano fonte di inutili vandalismi.



Articolo pubblicato da: Fuocoverdeblu


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