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Messaggio N° 839 23-10-2003 - 09:15

Recensione: "Achille piè veloce" di Stefano Benni

 “Sai cos’è un amico? Uno che non ti vede come un rosario su cui sgranare le proprie assoluzione, ma come qualcosa di complicato e doloroso che cammina insieme a te, qualcosa che non capisci mai fino in fondo e che ti invade. Mentre tu parli io mi alzo da quella sedia e vado a vedere il mondo. Mentre io parlo tu ti siedi e scopri che sei muto e senza fiato, con la testa inchiodata e le mani incapaci di parare i colpi. Poi la vita ci darà strade diverse. Tu prenderai tutta la gioia che puoi, io mi accontenterò di sognare a una finestra, tu soffrirai per piccoli grandi dolori, io ti invidierò per questo. Il luogo ove si incontrano la nostra amicizia e la nostra invidia è un luogo raro, e basterebbe che tu lo ricordassi sempre perché io sia, una volte per tutte, rispettato.”


Ho voluto introdurre questa recensione citando un passo di questo meraviglioso libro. E’ la storia di Ulisse un giornalista e scrittore in crisi creativa (nella sua vita ha scritto un libro solo) e lavora in una casa editrice sull'orlo della bancarotta innamorato di Pilar, una bellissima immigrata senza permesso di soggiorno; ed Achille, un ragazzo malato imprigionato su di una sedia a rotelle, lontano dal mondo e dalla vita.


Un giorno arriva una lettera ad Ulisse: "Se lei riuscisse a concepire nella sua testa una qualsiasi definizione di normalità in nessun modo io rientrerei nella sua definizione". Ulisse si reca all'appuntamento con Achille ed è l’inizio di un’amicizia inconcepibile ai più ma che apre un mondo inatteso di assurdità, vitalità e dolore per entrambi.


Il racconto coinvolgente scivola velocemente attraverso lo scambio fitto di e-mail e verso un finale inatteso, fra commozione, rabbia e ilarità. Un consiglio: non perdetevelo!


romidgl



Articolo pubblicato da: romidgl


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