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Messaggio N° 866 18-11-2003 - 18:10

La situazione del mondo alla fine degli anni '80

L'altro giorno, mentre aprivo alcune scatole conservate nel mio baule, ho trovato per caso una pagina di un quotidiano del 6 febbraio 1989, quindi, di ben 15 anni fa. Ecco le principali notizie.






L'addio dell'armata rossa.

Heiretan - L'ultimo grande convoglio militare dell'armata rossa è giunto ieri alla frontiera afgano-sovietica di Heiretan, da dove stamattina raggiungerà Termez, la prima città sovietica, per una breve cerimonia d'addio alla guerra in Afghanistan. Kabul, in seguito al ritiro delle truppe sovietiche, è " praticamente" sotto legge marziale. In questo senso, almeno, la precisazione della Tass: la misura non è stata decretata, anche se è di fatto operativa. Con scetticismo è stata accolta l'affermazione dell'ambasciatore sovietico a Kabul Juli Vorontsov, secondo il quale sarà possibile rimpatriare le truppe entro l'8 febbraio. La frontiera di Heiretan è assediata dall'alba di ieri da una coda di oltre 80 km, formata da due convogli: uno che comprende le retroguardie della guarnigione della regione nord dell'Afghanistan e l'altro che, partito giovedì scorso da Kabul, ha attraversato il passo di Salang. "Entro il 15 febbraio non resterà in Afghanistan neppure un soldato sovietico eccetto un numero imprecisato di consiglieri e specialisti, che sarà concordato dalle due parti": è il ritornello che tutti i sovietici vanno ripetendo: dal comandante del contingente, gen. Boris Gromov, al soldato semplice. Il convoglio principale è partito alle 13 da Mazar Sharif ed è arrivato a Heiretan alle 15 "scortato" da 34 giornalisti stranieri che hanno "vagato" per tre giorni nella steppa afgana in attesa del suo arrivo, perché Massud, il più popolare leader della guerriglia islamica, ha voluto ricordare ai sovietici - ma soprattutto alla resistenza islamica - che oltre nove anni di intervento dell'Armata Rossa non lo hanno piegato. È stato un contrattempo molto importante nella prospettiva dell'evolversi della situazione interna afgana, ma non ha influito sulla gioia dei soldati sovietici per l'atteso ritorno in patria. Una colonna blindata inviata dalla Biellorussia (74 veicoli) fa salire alcuni giornalisti sugli autoblindo. La loro colonna è stata risparmiata ma i soldati biellorussi hanno saputo da alcuni commilitoni che la guerriglia islamica ha attaccato con mortai e razzi alcuni reparti presso il passo di Salang. [....] Il ministro degli esteri sovietico Eduard Shevardnadze e quello pakistano Yaqub Khan hanno intanto cominciato ieri mattina a Islamabad colloqui che fonti diplomatiche hanno definito "decisivi" per il futuro dell'Afghanistan. La visita di Shevardnadze è la prima compiuta nel Pakistan da oltre 20 anni da un capo della diplomazia sovietica. Giunto la notte fra sabato e domenica, l'ospite ha sottolineato che il Cremlino ha giudicato opportuno "consultarsi col governo pakistano circa il modo migliore di ripristinare la pace e la tranquillità nell'Afghanistan". [....] Il ministro sovietico, lasciata Islamabad, si recherà in Iraq.


E a destra di questo articolo:


Accordo tra mujaheddin sunniti e sciiti.

Parigi - Un accordo di "solidarietà e cooperazione" per "l'avvenire dell'Afghanistan" è stato firmato ieri a Teheran dal dirigente dell'alleanza dei sette partiti della resistenza che hanno base a Peshawar (Pakistan), Sebghatollah Modjaddedi, e il portavoce della coalizione degli otto partiti afgani sciiti con base in Iran, Mohammad Karin Kalil: lo ha annunciato Radio Teheran. Secondo l'emittente, ascoltata a Parigi, l'accordo è stato firmato in presenza del capo della diplomazia iraniana Ali Akbar Velayati in seguito a "intensi sforzi" compiuti dall'Iran per riavvicinare le due parti.


E sotto l'articolo precedente:


Ancora scontri nei territori occupati, ucciso un palestinese.

Gerusalemme - Un palestinese di 17 anni del campo profughi di Shati, nella striscia di Gaza, è stato ucciso durante uno scontro con soldati israeliani che hanno sparato proiettili di plastica. Secondo fonti arabe sono diciannove i feriti negli scontri di ieri mattina. Il giudice della Corte Suprema Gabriel Bach ha deciso che gli avvocati del collegio di difesa di Balal Sharshir, un palestinese nei cui confronti è stato emesso un ordine di espulsione per appartenenza a un'organizzazione terroristica, potranno consultare una parte del cosiddetto "fascicolo segreto" contenente le prove raccolte a suo carico dallo "Shin-Bet" (il servizio segreto di sicurezza). La decisione crea un importante precedente perché finora in casi simili agli avvocati difensori non era stato permesso esaminare il materiale raccolto dallo "Shin-Bet" con la motivazione che la divulgazione del contenuto minaccia la sicurezza dello Stato.


E l'articolo di spalla:


Urss - Cina, il vertice dal 15 al 18 maggio.

Mosca - Il "vertice" fra il segretario generale del Pcus, Mikhail Gorbaciov, e il leader cinese Deng Xiaoping si svolgerà in Cina dal 15 al 18 maggio prossimi, ha annunciato ieri sera l'agenzia sovietica "Tass". Come si ricorderà, il ministro degli esteri sovietico, Eduard Shevardnadze al termine della sua visita ufficiale in Cina, aveva detto sabato a Pechino che l'atteso incontro al vertice, il primo fra i capi dei due grandi paesi comunisti da 30 anni a questa parte, si sarebbe svolto alla metà di maggio, senza precisare però la data precisa. "Gorbaciov compirà dal 15 al 18 maggio di quest'anno una visita ufficiale in Cina durante la quale egli incontrerà il compagno Deng Xiaoping", ha scritto la "Tass".


E per finire, nella pagina successiva:


Egitto - Così Mubarak ha teso l'elogio di Cossiga ad Assuan.

Pioniere del dialogo Usa-Olp

Assuan (Alto Egitto) - Il presidente della Repubblica Francesco Cossiga è giunto ieri poco prima di mezzogiorno ad Assuan per un incontro di lavoro con il capo dello Stato egiziano Hosni Mubarak, che lo ha accolto subito dopo l'arrivo in un albergo sul Nilo, dove sono subito iniziati colloqui continuati durante una colazione di lavoro. Cossiga era accompagnato dal ministro degli Esteri Giulio Andreotti, dal sottosegretario agli Esteri Mario Raffaelli e da una delegazione di alti funzionari del Quirinale e della Farnesina. Cossiga ha avuto conferma dell'eccellente stato dei rapporti dell'Egitto con l'Italia. "Non potrebbero essere migliori" gli ha ripetuto più volte Mubarak, il quale si è soffermato sul ruolo che Cossiga ha svolto per rendere possibile l'apertura del dialogo tra gli Stati Uniti e l'Olp (un altro incontro dovrebbe esserci a giorni) e sui progetti di integrazione che l'Egitto coltiva: economica della con Iraq, Giordania e Yemen del Nord; con connotati più politici quella con i vicini del Maghreb. Mubarak è stato prodigo di apprezzamenti per la diplomazia italiana alla quale ha attribuito il merito di tradurre in atti seri e concreti il suo interesse, come Paese mediterraneo, alla stabilità in Medio Oriente. [....]


Ho voluto riportare questa pagina di giornale per due motivi fondamentali: il primo è che volevo far sapere (a chi all'epoca era, come me, troppo giovane per poter ricordare) com'era la situazione mondiale in quegli anni, e il secondo è che, paradossalmente, da allora poco è cambiato. Sì certo, oggi l'Urss non esiste più, Massud è stato assassinato più di due anni fa, Gorbaciov non è più un esponente politico di rilievo e Cossiga non è più il nostro Presidente. Ma è anche vero che ci sono in questa pagina così tante similitudini ad avvenimenti attuali che sembra quasi impossibile che queste notizie siano state scritte 15 anni fa. Gli eserciti continuano ad andare e venire dall'Afghanistan, si cerca di mediare per la pace e in Medioriente si combatte e si muore come nel 1989. Kabul, Mazar Sharif, Peshawar, mujaheddin, striscia di Gaza, territori occupati, tutti nomi e definizioni che abbiamo sentito per tanto tempo e che sentiamo tutt'oggi, alle soglie del 2004. Personalmente, di quell'anno ricordo poco: la caduta del muro di Berlino e il rovesciamento del regime di Ceausescu in Romania, sono gli eventi che ricordo chiaramente, perché sono quelli di cui si parla tutt'oggi e di cui si parlerà per sempre, credo. Ma di quello che ho letto in questa pagina, non ricordavo niente. Poco male, dato che, nonostante siano cambiati eserciti e personaggi, la sostanza è quella. Il mondo stenta ancora a trovare un equilibrio e forse, gli ci vorrà ancora molto tempo, dato che in 15 anni ancora non c'è riuscito.


Aida1




Articolo pubblicato da: Aida1



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