Educare è accorgersi del “pianto in punta agli occhi”

Post n°64 pubblicato il 04 Gennaio 2021 da giomeloncelli

Prendo in prestito questa definizione dal prof D’Avenia: pianto in punta agli occhi.
Quando sono in giro per le scuole e ascolto ragazzi, quando sono in studio con i più piccoli a far i compiti ci sono dei momenti in cui arriva il “pianto in punta agli occhi”.
Quando un bimbo deve svolgere un problema di matematica ma, la sua dislessia, non gli permette di riuscire, gli occhi te lo dicono. Allora devo inventare un modo (e quello c’è, sempre!) per trovare la soluzione al problema nell’istante in cui gli occhi segnalano sofferenza. E gli occhi tornano sereni e lui sorride perchè ce l’ha fatta.
O quando accolgo allo sportello ragazze che son lì solo per poter piangere un po’ con qualcuno di fronte che gli dice: “fai pure, non ho fretta!”. Certo dopo ragioniamo, parliamo... ma arrivano con il pianto in punta agli occhi: segno di tanta sofferenza che aspetta di scoppiare.
Credo che questa sia una grande attenzione che tutti dovremmo avere e che andrebbe insegnata! In questo periodo inoltre, la mascherina aiuta: ti costringe a guardare gli occhi! (qualcosa di buono dovrà pur insegnarci questa pandemia!). E se notiamo il PPO - pianto in punta agli occhi - forse meglio sedersi.. che c’è... ti aiuto... non ho fretta... ti ascolto... incontriamoci.

 
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un bel coraggio

Post n°63 pubblicato il 04 Gennaio 2021 da giomeloncelli

"Ci vuole un bel coraggio" e riaprire le scuole, "ci vuole un bel coraggio" a educare anche online o un DAD,  "ci vuole un bel coraggio" a credere che insegnare ed educare potranno migliorare il mondo... Durante le festività ho visto una bellissima intervista a quel genio, che io amo, di A. Bergonzoni. E lui, meraviglioso conoscitore di etimologie e parole, giocava proprio con il concetto di BELLO. ci vuole un BEL coraggio per educare! si, spinti dalla bellezza e non dalla paura! NOn possiamo avere coraggio perchè abbiama paura che ci licenzino o perchè abbiamo paura che non serva a nulla. Ci vuole un BEL coraggio per fare delle scelte difficili e impegnative che possono anche cambiare la vita delle persone: ma dobbiamo essere spinti dal BELLO e non dalla paura. Auguro a tutti un BEL CORAGGIO: a noi che lavoriamo a scuola (dentro o fuori o attraverso) e a chi deve scegliere per la propria vita.

 
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normalità

Post n°62 pubblicato il 18 Agosto 2018 da giomeloncelli

Il concetto di “normalità” non mi appartiene più da anni.

Sarà normale vederti in equilibrio sulla bici;
Sarà normale trovarti quando rientro leggere un fumetto o un libro;
Sarà normale vederti camminare, correre e versare l’acqua nel bicchiere;
Sarà normale vederti cadere, “fatto niente” e ripartire facendo caso che anche il mio stomaco ritornava a rilassarsi e il cuore a pompare; 
Sará normale dare al mare la profondità della tua altezza.
Sarà normale sentirti dire “papà tu non sei normale!”.

 
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Al mare non l’han detto

Post n°61 pubblicato il 18 Agosto 2018 da giomeloncelli

 

Il mare non lo sa che, in realtà, c’è gente che va di qua e di la.
Il mare sa dove si va: solo l’uomo non lo capisce e deve guardare le stelle in cielo.

Bisogna poi dirgli che “l’azzurro capovolto che riflette il Cielo” è lui: non il contrario come crede il mare!
Si chiude ancora perchè tra il dire e il fare ci sia di mezzo sempre lui!?!

Mare romantico, in burrasca anche se Pacifico, in tempesta, custode di tesori: mare che presta il suo nome anche al suo male.

Mare che si è diviso e si è fatto camminare sopra per lasciare che Dio dimostrasse la sua forza!

Mare perchè è l’unico che, con l’aggiunta di una vocale, fa rima con “amare”; senza da idea di distanza tra due amanti.

Mare che nelle braccia larghe di bambini si fa metro dell’amore per la mamma: ti voglio tanto bene come il...

 
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La sacca dei giochi

Post n°60 pubblicato il 18 Agosto 2018 da giomeloncelli

 

La sacca dei giochi parte a inizio stagione e staziona sotto l’ombrellone. 
Legata alla sera e slegata ogni mattina: segna il tempo, i giorni di mare. Lei è lì.
Si perchè il materassino si buca e si cambia mentre lei è sempre lì. Anche la bottiglia di Icnusa è sempre lì ma non è mai la stessa! Ogni giorno è una nuova!
La sacca dei giochi invece fa due viaggi: uno a inizio stagione e uno a fine stagione. Oggi la sacca dei giochi è tornata a casa.. significa ferie finite e fine mare.. va bene così.. ma è un po’ malinconia

 
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