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I veri responsabili della morte nera....
Post n°1551 pubblicato il 23 Gennaio 2018 da blogtecaolivelli
Fonte: Internet 17 gennaio 2018 I veri responsabili della Peste Nera Le ondate di peste che colpirono l'Europa tra il XIV e i XIX secolo, tra cui la famigerata Peste Nera della metà del 1300, probabilmente furono causate da un contagio diretto da persona a persona, con pulci e pidocchi come vettori. Lo afferma uno studio basato su dati di diffusione e mortalità raccolti in varie fonti storiche, che scagiona i ratti dal ruolo di untori (red) Nel film di Werner Herzog Nosferatu (1979) i moli del porto di Brema, in Germania, vengono invasi dai ratti arrivati con le navi. Poco dopo, la peste si diffonde nella città. La scena è ispirata dal fatto che negli studi di epidemiologia - e nell'immaginario collettivo - questi roditori sono considerati il vettore della peste, sia nella cosiddetta "prima pandemia", più famosa col nome di Peste di Giustiniano, che colpì l'Impero Romano d'Oriente tra il 541 e il 542, sia nella "seconda pandemia", che colpì in diverse ondate l'Europa tra il XIV e il XIX secolo, oltre al Medio Oriente e al Nord Africa; una di queste ondate, nota con il lugubre nome di Peste Nera, tra il 1347 e il 1352 uccise un terzo della popolazione europea. su "Proceedings of the National Academy of Sciences" da Nils Stenseth dell'Università di Oslo, in Norvegia, e colleghi, tra i quali Barbara Bramanti dell'Università di Ferrara, chiama in causa vettori infettivi diversi: la pulce dell'uomo (Pulex irritans) e il pidocchio del capo (Pediculus humanus). La peste è una malattia provocata dall'infezione del batterio Yersinia pestis. Le forme più comuni sono la peste bubbonica e quella polmonare. La prima insorge quando i batteri penetrano attraverso la pelle, di solito con il morso di una pulce infetta, e arrivano nei linfonodi, causando i caratteristici gonfiori o "bubboni". diffusa tra roditori selvatici o commensali dell'uomo, come il ratto (Rattus rattus), ma l'infezione può anche essere trasmessa da persona a persona tramite i parassiti che vivono sulla superficie della pelle, come la pulce e il pidocchio. sono trasportati da particelle di aerosol che vengono inalate, e di peste polmonare secondaria, che insorge come complicanza della peste bubbonica. I soggetti infettati dalla forma polmonare possono trasmettere direttamente l'infezione per via aerea, anche se le epidemie di peste polmonare in genere fanno meno vittime e si diffondono poco, poiché le persone colpite e non curate muoiono rapidamente. Stenseth e colleghi hanno usato i dati di mortalità disponibili di nove epidemie di peste polmonare; l'obiettivo dei ricercatori era lo sviluppo di modelli delle vie di trasmissione della malattia, quella veicolata dai roditori e quella da pulci e pidocchi. nove eventi studiati, gli schemi di mortalità sono maggiormente compatibili con il modello di trasmis= sione tramite pulci e pidocchi. pandemia abbia avuto una diffusione e una mortalità molto più elevate delle epidemie della terza pandemia, che si sviluppò a partire dal 1855 dalla provincia dello Yunnan, in Cina. ed epidemiologici. Nei secoli interessati dalla seconda pandemia, infatti, non risulta che i ratti fossero molto diffusi in nord Europa, né che ci siano stata una diffusa moria di questi roditori contemporanea o immediatamente precedente alle epidemie. Molte infezioni, infine, avvennero in ambienti domestici, il che fa pensare a una via di trasmissione più diretta. |
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