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Ancora su Oetzi....
Post n°2146 pubblicato il 29 Aprile 2019 da blogtecaolivelli
Fonte: Le Scienze Era un patchwork di pelli di cinque animali diversi - vitello, capra, pecora, orso e capriolo - a comporre gli indumenti di Ötzti, l'uomo vissuto 5300 anni fa i cui resti congelati sono stati scoperti 25 anni fa in seguito al ritiro del ghiacciaio del Similaun. di minuscoli campioni dei diversi capi di vestiario condotta da un gruppo di ricercatori dell'Eurac (European Academy of Bozen/Bolzano) di Bolzano e dell'University College di Dublino, che illustrano la loro ricerca su "Nature Scientific Report". e di un'età ragguardevole per il tempo, circa 40 anni stando agli studi osteologici - fu trovato da due escursionisti a 3210 metri di altitudine, nei pressi del valico che collega la Val Senales con la Ventertal, nelle Ötztaler Alpen (da cui il nomignolo Ötzi) in prossimità del confine con l'Austria. Alcuni oggetti dell'equipaggiamento di Ötzi. Da sinistra a destra: un pugnale di pietra, due archi, una faretra di pelle, e altro oggetti in legno e corteccia di betulla, fra i quali una pietra discoidale forata in cui era inserita una striscia di pelle. (Cortesia Institute for Mummies and the Iceman) La scoperta dei nuovi particolari del vestiario permette di gettare uno sguardo più accurato sullo stile di vita di Ötzi e dei suoi contemporanei. Il pastrano che indossava era una combinazione di almeno quattro pelli di due specie: capra e pecora. Di pecora era era anche il grembiule-perizoma che indossava sotto, mentre erano di vitello i lacci delle scarpe, il "marsupio" e la cintura con cui questo era legato. che la cultura a cui apparteneva era sostanzialmente agro-pastorale; l'abbigliamento e gli oggetti che aveva con sé, fra cui una piccola scorta di grano e farro, fanno infatti ritenere che avesse da poco preso parte a un lavoro di mietitura. spinto a cercare di valicare il passo alpino in autunno ormai avanzato nonostante il suo cattivo stato di salute appurato dalle indagini. Inoltre, la presenza di una frattura al cranio appena precedente al decesso ha sollevato interrogativi sulla una possibile morte violenta. confezione del pastrano indica che per l'abbigliamento veniva usato ciò che era disponibile al momento, evitando di macellare i capi al solo scopo di usarne la pelle o la pelliccia. capra, proprio come quelli trovati pochi anni fa sul passo di Schnidejoch, nelle Alpi bernesi, in Svizzera: un particolare che suggerisce che gli uomini dell'epoca facessero comunque attenzione ai diversi materiali, selezionandoli per i vari usi in funzione, per esempio, della loro flessibilità, e della loro capacità di isolamento. due specie selvatiche, rispettivamente dalla pelle d i capriolo e dalla pelliccia di orso, e questo ci dice che gli abitanti della regione erano comunque provetti cacciatori, anche se l'attività venatoria non era la fonte principale del loro sostentamento. trattate con grassi animali per la concia, e ed è agli effetti di questo procedimento i ricercatori imputano il fallimento del tentativo di estrarre dai campioni il DNA nucleare, che li ha costretti a limitarsi al solo DNA mitocondriale. all'eccezionale scoperta dell'uomo del Similaun il Museo archeologico dell'Alto Adige ha varato una serir di iniziative fra cui una giornata a ingresso libero (il 18 settembre) e, in collaborazione con l'Istituto per le mummie e l'Iceman dell'EURAC, un congresso scientifico ("3rd Bolzano Mummy Congress - Ötzi: 25 years of research" dal 19 al 21 settembre) nell'ambito del quale verranno presentati gli ultimi risultati delle ricerche sull'uomo venuto dal ghiaccio. (Qui l'elenco completo delle manifestazioni) |
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