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Perché le ere glaciali sono diventate più lunghe
Post n°2157 pubblicato il 29 Aprile 2019 da blogtecaolivelli
fonte: Le Scienze 08 marzo 2019 Perché le ere glaciali sono diventate più lunghe Circa un milione di anni fa, la durata delle ere glaciali si allungò moltissimo, passando da una media di 41.000 anni a quasi 100.000 anni. All'origine di questa drammatica estensione ci fu un rallentamento della circolazione oceanica nelle acque che circondano l'Antartide Fu un rallentamento della circolazione oceanica nelle acque della regione antartica, circa un milione di anni fa, a rendere le ere glaciali molto più rigide e lunghe. A scoprirlo è stato un gruppo internazionale di ricercatori diretti da Adam P. Hasenfratz, del Politecnico di Zurigo, che firmano un articolo su "Science". del clima terrestre è stato dominato dal regolare alternarsi di periodi glaciali e interglaciali, legati alle oscillazioni dell'orbita ellittica della Terra attorno al Sole e alle conseguenti variazioni nell'intensità della radiazione solare che raggiunge il pianeta. circa, i periodi glaciali sono diventati ancora più rigidi e sono più che raddoppiati, passando da una durata media di circa 41.000 anni a quasi 100.000 anni. Simulazione delle correnti oceaniche attorno all'Antartide. (© Science Photo Library / AGF) Per questo drastico cambiamento - noto come transizione del Pleistocene medio - non è stato possibile individuare alcun indizio di una causa astronomica, un enigma complicato dall'assenza di dati paleoclimatici abbastabza dettagliati per caratterizzare con precisione la transizione. attorno all'Antartide eseguiti nel quadro dell'Ocean Drilling Project, Hasenfratz e colleghi hanno ora colmate in parte questa lacuna ricostruendo le variazioni di temperatura e salinità nell'oceano Australe durante gli ultimi 1,5 milioni di anni. A questo scopo hanno analizzato le concentrazioni di oligoelementi e isotopi dell'ossigeno inglobati all'interno dei microscopici gusci di foraminiferi presenti nei carotaggi dei sedimenti, che permettono di risalire alle dinamiche di trasporto di calore, nutrienti e carbonio delle acque in ciascun periodo. transizione del Pleistocene medio è avvenuto un progressivo aumento della salinità in profondità e una parallela stabilizzazione degli strati delle acque, con un indebolimento della risalita delle acque profonde ricche di nutrienti e di carbonio, tratti tipici di un indebolimento delle correnti oceaniche. ridotto il passaggio della CO2dall'oceano Australe all'atmosfera, che secondo le stime degli autori sarebbe diminuita di circa 40 parti per milione, con un indebolimento dell'effetto serra di questo gas e un abbassamento delle temperature globali. L'effetto di questi cambiamenti sulla circolazione atmosferica avrebbe poi causato un'ulteriore indebolimento delle correnti marine. Sarebbe dunque questo meccanismo di
retroazione positiva ad aver provocato l'eccezionale prolungamento delle ere glaciali. (red) |
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