Creato da blogtecaolivelli il 04/03/2012

blogtecaolivelli

blog informazione e cultura della biblioteca Olivelli

 

 

« NOVITA' ARCHEOLOGICHEALTRE NOVITA'..... »

TEORIA DELLA COMPLESSITA' COMPUTAZIONALE

Post n°1486 pubblicato il 14 Ottobre 2017 da blogtecaolivelli

Internet

Esiste poi una teoria della complessità computazionale

che è un filone scientifico più stabile e meglio definito, evolutosi

separatamente da quello afferente al concetto di sistema

non-lineare, ma alla fine sottilmente collegato a questo.

Infine, anche in ambito scientifico si riscontrano diversi

impieghi del termine complessità diversi, irrilevanti rispetto

alla presente discussione. Per tutti, un esempio autorevole:

numeri complessi.

L'instabilità del termine complessità fa sì che si parli di "

teoria" della complessità in molteplici domini anche disgiunti,

e "una" teoria della complessità in effetti non esiste. Il dominio

che più di ogni altro ha il potenziale di condurre a una teoria

unificante è lo studio dei sistemi dinamici non lineari.

In questo ambito, l'entropia "di Kolmogorov" è una prerogativa

del moto nello spazio delle fasi e viene collegata a un concetto

analogo a quello che si ritrova in termodinamica.Attraverso

questo concetto la complessità dei sistemi dinamici può

collegarsi anche alla complessità computazionale.

Di centrale importanza in questo contesto è il concetto di 

linearità, che non va confuso con l'omonimo concetto colloquiale,

ma va inteso nel senso della teoria dei sistemi.

In generale un problema è lineare se lo si può scomporre in un

insieme di sotto-problemi indipendenti tra loro. Quando, invece,

i vari componenti/aspetti di un problema interagiscono gli uni

con gli altri così da renderne impossibile la separazione per

risolvere il problema passo-passo e "a blocchi", allora si parla di non-linearità.

Più specificatamente in ambito sistemistico un sistema è lineare

se risponde in modo direttamente proporzionale alle sollecitazioni

ricevute. Si dice allora che per quel sistema vale il principio

di sovrapposizione degli effetti, nel senso che se alla sollecitazione

S1 il sistema dà la risposta R1 e alla sollecitazione S2 dà la risposta

R2, allora alla sollecitazione (S1+S2) esso risponderà con (R1+R2).

I sistemi e i problemi che si presentano in natura sono

essenzialmente non-lineari. Tuttavia, per semplificare inizialmente

le indagini o per scopi applicativi, si ricorre spesso in prima istanza

all'ipotesi di linearità. Si considerano, cioè, in prima approssimazione

trascurabili gli effetti della non-linearità e si approntano modelli

matematici che descrivono il sistema come se fosse lineare (linearizzazione).

Un modello matematico lineare consiste nella rappresentazione del

sistema in esame come una funzione polinomiale, i coefficienti della

quale sono indipendenti l'uno dall'altro (o così debolmente dipendenti

da poter trascurare le mutue interazioni).

Questo approccio si rivela fecondo in moltissimi casi. Per fare un

esempio: nessun amplificatore audio è intrinsecamente lineare ma,

entro certi limiti di frequenza, esso si comporterà in modo lineare,

rivelandosi così utilizzabile per l'hi-fi.

I modelli lineari sono utili perché in ipotesi di linearità molti sistemi

presenti in natura "si somigliano", nel senso che il loro comportamento

può essere descritto mediante le medesime equazioni anche se i contesti 

sono molto diversi, come lameccanica, l'elettronica, la chimica,

la biologia, l'economia e così via.

Enormi progressi scientifici e tecnologici sono stati ottenuti anche

prima che l'avvento degli elaboratori elettronici (1940-1950)

consentisse di addentrarsi risolutamente nei territori della non-linearità.

Si immagini di condurre uno studio di una popolazione di animali

per modellare con un'equazione l'andamento nel tempo della

popolazione in funzione della disponibilità di cibo. Se esistono

predatori per quel tipo di animale, il modello lineare si rivela

semplicistico e inadeguato: infatti, la popolazione degli animali

predati diventa anche una funzione della popolazione dei

predatori; ma, a sua volta, l'espansione o la contrazione della

popolazione dei predatori dipenderà anche dalla presenza di

prede. Il sistema prede - predatori - cibo, dunque, è intrinsecamente

non lineare perché nessuno dei suoi componenti può essere studiato

separatamente dagli altri. Le equazioni di Lotka-Volterra costituiscono

un esempio di modello non-lineare di una situazione ambientale simile.

Tali modelli, e modelli di complessità anche molto maggiore, sono

oggi diffusi inelettronica, in avionica, in chimica, in biologia,

in ecologia, in economia e in altri settori. Essi sono il risultato

della modellizzazione che effettuiamo quando smettiamo di "fingere"

che i sistemi siano lineari e li studiamo invece nella loro complessità.

La solubilità delle equazioni matematiche che ne derivano non è quasi

mai possibile, solo l'utilizzo di simulazioni numeriche all'elaboratore 

consente di trattare i relativi problemi. Per questa ragione, l'indagine

dei sistemi dinamici complessi - che pure erano noti e marginalmente

studiati già dai primi dell'Ottocento - si è sviluppata a partire dall'avvento

dei computer. Per fare un esempio noto, le figure "a farfalla" del celebre 

attrattore di Lorenz sono simulazioni di computer grafica.

In fisica un sistema complesso è un sistema composto da più parti o

sottosistemi che interagiscono tra di loro, e che viene studiato

in maniera "olistica" ovvero come risultato dei comportamenti

delle singole parti, che si suppongono essere descrivibili analiticamente,

e delle loro reciproche interazioni. Occorre notare che nel caso dei

sistemi complessi spesso non è possibile prevedere uno stato futuro 

del sistema considerato nella sua interezza, perché le interazioni

danno luogo a uncomportamento emergente: come dice Edgar Morin,

"nei sistemi complessi l'imprevedibilità e il paradosso sono sempre

presenti ed alcune cose rimarranno sconosciute".

Alcuni esempi di sistemi complessi sono:

Maggiore è la quantità e la varietà delle relazioni fra gli elementi di

un sistema, maggiore è la sua complessità; a condizione che le

relazioni fra gli elementi siano di tipo non-lineare. Un'altra

caratteristica di un sistema complesso è che può produrre

un comportamento emergente, cioè un comportamento

complesso non prevedibile e non desumibile dalla semplice

sommatoria degli elementi che compongono il sistema.

Un esempio è l'andamento dei mercati finanziari.

Nonostante si possa prevedere e comprendere

il comportamento dei singoli investitori della microeconomia,

è impossibile prevedere, data la conoscenza dei singoli traders,

l'andamento della macroeconomia (i recenti crolli dei mercati

finanziari mondiali ne sono un esempio paradigmatico).

Un sistema non-lineare è tanto più complesso quanto maggiori 

parametri sono necessari per la sua descrizione. Dunque la

complessità di un sistema non è una sua proprietà intrinseca,

ma si riferisce sempre ad una sua descrizione; e dipende, quindi,

sia dal modello utilizzato nella descrizione sia dalle variabili 

prese in considerazione.

Il principale obiettivo della teoria della complessità è di comprendere

il comportamento dei sistemi complessi, caratterizzati tanto da

elementi numerosi - e diversi tra loro - quanto da connessioni

numerose e non lineari. In particolare, uno dei centri di ricerca

più importanti sulla teoria della complessità - il Santa Fe Institute,

fondato nel 1984 - si è particolarmente dedicato allo studio dei 

sistemi complessi adattativi (CAS - Complex Adaptive Systems),

cioè sistemi complessi in grado di adattarsi e cambiare in seguito

all'esperienza, come ad esempio gli organismi viventi, caratterizzati

dalla capacità di evoluzione: cellule, organismi, animali, uomini,

organizzazioni, società, politiche, culture (Holland, 2002).

L'antropologo e psicologo britannico Gregory Bateson è uno

degli autori di riferimento della teoria dei sistemi mentre il

filosofo francese Edgar Morin è sicuramente l'esponente di

maggior spicco della scienza della complessità. Uno dei

referenti massimi in Italia della teoria della complessità è

 Mauro Ceruti che ha introdotto e tradotto numerosi testi sull'argomento.

Il connubio tra la teoria dei sistemi e quella della complessità

ha dato vita alla teorizzazione dei sistemi dinamici complessi.

Questo filone è stato applicato all'essere vivente, in generale,

e più nello specifico all'uomo da noti studiosi come 

Ludwig von BertalanffyHumberto Maturana e Francisco Varela.

Più recentemente The Boston Process of Change Study Group

(che vanta tra i vari autori Daniel Stern e Louis Sander) ha

applicato la teoria dei sistemi complessi anche allapsicoanalisi,

sviluppando un filone di ricerca innovativo e interessante che

trae le sue radici dallo studio dell'interazione madre-bambino.

 In Italia l'applicazione del modello dei sistemi dinamici complessi

alla psicologia è all'avanguardia ed ha nel filosofo Tullio Tinti e

negli psicoanalisti Michele Minolli e Marcello Florita i principali

esponenti. All'interno della prospettiva psicoanalitica il sistema

umano è considerato un "sistema complesso adattativo" (CAS)

ed è definito "sistema Io-soggetto".

I sistemi complessi adattivi (CAS in inglese) sono sistemi dinamici

 con capacità di auto-organizzazione composti da un numero elevato

di parti interagenti in modo non lineare che danno luogo a comportamenti

globali che non possono essere spiegati da una singola legge fisica. Alcuni

esempi: comunità di persone interagenti, il traffico, il cervello umano.

Il campo della scienza che si occupa di studiare e modellare questi sistemi

è detto scienza della complessità.

Questa proprietà è sfruttata in varie applicazioni pratiche, come ad

esempio le reti radio militari e i sistemi anti-intrusionedelle

 reti informatiche.

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/blogtecaolivelli/trackback.php?msg=13569044

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
Nessun commento
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

ULTIME VISITE AL BLOG

vurlaprefazione09m12ps12vittorio.59dony686miriade159tirchio2000blogtecaolivelliellistar2012Draiostre.sa47bibanna545annamatrigianoLoneWolf1822
 

CHI PUņ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

TAG CLOUD

 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963