Cronache

Approfittando di una giornata di sole ...

L’autunno quest’anno sembra voler interpretare il suo ruolo seriamente e quindi una serie infinita di giornate uggiose, se non addirittura di pioggia a catinelle, ci sta angosciando già da alcune settimane. Certo di pioggia ce n’è un gran bisogno, ma come tutti sanno “il troppo storpia”. Questa mattina però ci siamo svegliati con un sole che faceva capolino tra qualche nuvola e man mano che le ore passavano, l’astro dorato diffondeva sempre con maggior sicurezza la sua luce. Avevo già in mente di andare a Bari alla concessionaria Kawasaki, per comprare i led che illuminano il cruscotto della moto e la spia indicatrice della freccia destra, e la giornata promettente mi ha indotto a farlo in sella al mio “amore”. Così ho sentito l’amico Pasquale se per caso fosse stato disponibile a farmi compagnia e per eventualmente poi proseguire in una girata in moto … la destinazione l’avrebbe scelta lui.

Concordati luogo di incontro ed orario ed espletata l’incombenza parti di ricambio per la mia “adorata”, Pasquale ha scelto come meta della nostra passeggiata la Selva di Fasano. Ci siamo quindi messi in cammino percorrendo tutto il lungomare barese fino ad arrivare a San Giorgio, dove abbiamo imboccato la SS 16bis. Odio le superstrade perché generalmente si percorrono a velocità un po’ sostenuta e piegando raramente la moto, con l’effetto di consumare in maniera abnorme lo pneumatico posteriore nella fascia centrale. A questo motivo oggi si è aggiunto anche il fatto che nonostante lo splendido sole, la temperatura fosse piuttosto rigida ed il procedere ad un’andatura un po’ sostenuta, mi ha fatto rapidamente congelare.

E’ stata forse la prima volta in cui ho sofferto il freddo così intensamente, di certo la colpa è stata mia perché ho sottovalutato il problema ingannato dallo splendido sole odierno.

Poiché come si sa al peggio non c'è limite, Pasquale, che mi precedeva, ha pensato bene di ignorare tutte le uscite utili e divertenti per raggiungere la nostra destinazione e quindi ho dovuto prendermi una “overdose” di freddo per sorpassarlo e costringerlo a prendere appena in tempo l’ultima uscita per Fasano. Da qui,  facendo la strada a ritroso per qualche chilometro, abbiamo imboccato quella che ci avrebbe condotti alla Selva. Giunti da un lato insolito, per recarci al solito bar (più volte mostrato nelle foto scattate in questa incantevole e silenziosa cittadina) abbiamo fatto un giro strano che peraltro non saprei ripetere e siamo sbucati nei pressi di una chiesa “Maria SS.ma Addolorata” di recente costruzione (XX secolo) e che si coniuga perfettamente con il paesaggio e le costruzioni intorno. Ci siamo fermati per una breve visita alla chiesa dove abbiamo trovato un presepe molto caratteristico; infatti in luogo della tradizionale grotta, a dare ospitalità alla Sacra famiglia è un trullo! Dopo aver immortalato il posto, siamo rimontati in sella e ci siamo accorti che praticamente eravamo di fronte alla stradina che conduce all'agognato bar. Erano anni che passavamo davanti alla Sacra costruzione, ma mai prima di oggi l’avevamo notata. Al bar ci siamo rifocillati e grazie alla pazienza ed alla cortesia della proprietaria, persona gradevole e simpaticissima, abbiamo potuto scambiare due chiacchiere, mentre sbranavamo delle paste alla crema e marmellata di amarene, e farci consigliare la strada migliore per fare rientro a casa evitando il tratto di superstrada che mi aveva già portato vicino al  congelamento (Pasquale s’è attrezzato benissimo, come sempre, la pecora nera sono io che cerco di fare ancora il ragazzino nonostante gli innumerevoli acciacchi). Per il ritorno abbiamo deciso di percorrere il canale di Pirro; è questo il nome dato ad una valle carsica che si estende tra i comuni di Putignano e Fasano.

“La storia associa il nome della valle al passaggio del re Pirro in Puglia attraverso questi territori. In realtà è più probabile che il suo nome derivi proprio da “pire”, tipiche costruzioni circolari in pietra, non più alte di due metri, che caratterizzavano anticamente queste campagne. Le pire venivano utilizzate come raccoglitori finali delle acque piovane convogliate da un complesso sistema di canalizzazioni che ridistribuivano uniformemente le precipitazioni sul versante della valle interessato.”

Il panorama è veramente fantastico, ma il freddo sempre più intenso (la signora del bar ci ha detto che ieri sera qui aveva nevicato, ma per fortuna senza posarsi) non mi ha fatto apprezzare pienamente lo spettacolo che la natura ci ha offerto.

Alle 15.30 finalmente ho rimesso i piedi in casa e dopo aver mangiato un po’ di verdura bollente, mi sono infilato sotto un plaid sulla cara poltrona che ogni pomeriggio mi da asilo e mi culla nei miei dieci minuti di siesta. A domani carissimi amici, con mio sommo rammarico devo lasciarvi (perché devo uscire a mettere la macchina in garage ed ancora non mi sono ripreso dall’infreddatura) … auguro a tutti buona serata … ciao