Cronache

Leggere ieri mattina le osservazioni alla pagina meteo del televideo e subito dopo assistere alle previsioni da parte degli ex colleghi, peraltro tutti “gufi”, non è stato di certo incoraggiante: temperatura -1°, vento da ovest con intensità 7 nodi, addensamenti anche intensi nel corso della giornata. Ma l’intensa luce gialla che filtrava attraverso la tapparella nella camera da letto, mi trasmetteva un inconscio buonumore ed aveva l’effetto di una flebo di fiducia. Quando mi sono alzato per preparare la colazione a moglie e figlia, prima di accompagnare quest’ultima a scuola, ho dato una sbirciata al cielo e l’azzurro che mi si è parato davanti agli occhi ha dato un sensibile incremento al buonumore che già albergava in me.

Rientrato dai vari servizi (leggasi colazione al dolce caffè, salto al mercato per prendere il pesce -nella fattispecie un’orata alla quale un attento maquillage aveva conferito un aspetto veramente gradevole- e per ultimo il panificio per il “nostro pane quotidiano”) sono tornato a casa. Qui mi sono subito fiondato sul sito meteo preferito, che nove volte su dieci azzecca le previsioni, per vedere il tempo nelle località che in genere frequentiamo e per raggiungere le quali le strade da percorrere sono la massima espressione del divertimento per tutti i motociclisti. Ovviamente prima di controllare le previsioni uno sguardo alle osservazioni in tempo reale (quasi sempre disponibili sul sito grazie anche alla collaborazione degli utenti della rete) è stato d’obbligo; qui un leggero magone si è impadronito di me in quanto le temperature ancora sotto lo zero (ed erano quasi le dieci) ed il vento sostenuto non invogliavano troppo a prendere quelle direzioni.

L’ottimismo però, anche se scalfito, non mi ha abbandonato e quindi ho preso accordi col mio amico e collega pensionato (si Pasquale) per vederci alle undici e trenta e partire all’avventura. Fatta la solita strada per Terlizzi, sempre divertente e che ben si presta a scaldare bene le gomme, decidiamo di fare una veloce passata da Castel del Monte per poi da lì ridiscendere verso il mare e fare colazione al nostro bar preferito di Margherita di Savoia. Lasciata la statale 98 ed imboccata la provinciale per Minervino Murge iniziamo a scorgere di tanto in tanto qualche chiazza di neve nei campi e man mano che procediamo scopriamo che il candido manto si fa sempre più vicino ai bordi della strada. L’aria è veramente gelida nonostante sia quasi mezzogiorno e benedico il momento in cui ho optato anche per il pantalone in goretex in luogo del sottotuta e del pantalone di fustagno. I guanti invernali non servono proprio a nulla; le dita sono completamente congelate ed iniziano a perdere di sensibilità. Man mano che procediamo verso la murgia il freddo aumenta sempre più, anche per via del vento sempre più intenso ed a nulla sembra servire lo splendido sole che brilla alto, mentre la neve sul bordo stradale meno esposto al sole è sempre più presente; così abbiamo deciso di anticipare la nostra deviazione verso la litoranea e ci siamo diretti verso Andria e da qui ripresa la statale 98 verso Barletta. La strada che raccorda la 98 a Barletta (provinciale 12) è una strada piuttosto divertente anche se la carreggiata è un tantino stretta, ma il trovarla poco trafficata, perfettamente asciutta e con pochissimi detriti, ci ha consentito un altro piccolo sfogo nella guida delle nostre moto. Da Barletta a Margherita il passo è breve e finalmente pregustando un ricco spuntino ci siamo avviati verso il centro della famosa città termale … ma, c’è sempre un ma, arrivati nei pressi del mitico bar, aperto dal 1919, abbiamo tristemente scoperto che lo stesso era chiuso e non per turno. Infatti dopo 90 anni una sorta di ristrutturazione era in atto, almeno a giudicare dalle finestre smontate e sostituite da tavole di legno e compensato. Mogi mogi ci siamo diretti verso le terme, perché ricordavo che nei pressi ci fossero almeno un paio di locali dove si può mangiare qualcosa di sfizioso. Proprio lì abbiamo trovato una sistemazione favolosa, come dimostrano le foto scattate, e sotto un sole meraviglioso abbiamo dato sfogo alla voglia di saziare una fame che sembrava atavica. Dopo un’ora abbondante di sosta e veramente rifocillati ci siamo rimessi in marcia e dopo meno di mezz’ora (tutta strada a 4 corsie) ero comodamente in poltrona a casa, soddisfatto dell’uscita in moto, ma nuovamente intirizzito per il tanto freddo preso.

Adesso vi lascio anche perché il giorno successivo all’uscita in moto ho qualche difficoltà a stare a lungo seduto :( … buona giornata a tutti