Cronache

Mauro Masi, nuovo direttore generale della Rai, ha sospeso il contratto che legava il vignettista Vauro Senesi alla tv di stato e nel contempo ha richiamato Santoro all’ordine, richiedendo di fatto che nella trasmissione “Anno Zero”, possibilmente dalla prossima puntata, vengano apportati “i necessari e doverosi riequilibri informativi specificatamente in ordine ai servizi andati in onda dall’Abruzzo”.

Personalmente ritengo entrambi i provvedimenti fuori luogo perché: colpendo Vauro si rischia di farne un martire ed i martiri in questo paese vengono sempre sostenuti;  il richiamo a Santoro farà gridare nuovamente alla censura del “giornalista”, quando è arcinoto che lui non fa informazione, ma vende le sue idee al pubblico che lo ama e lo segue, una sorta di Vanna Marchi insomma.

“Anno Zero” infatti non può assolutamente essere definito un programma di informazione e nemmeno di approfondimento; Santoro nel programma propone una sua tesi e la avvalora con testimonianze  e pareri accuratamente selezionati. Se lui vuol passare il messaggio che il bicchiere è vuoto, darà voce nel programma solo a quelle persone che lo testimoniano e che queste magari rappresentino una piccolissima minoranza non è importante, quel che conta è che il messaggio arrivi a destinazione come lui lo ha pensato. Ritengo però che lo spettatore tipo di tale trasmissione non possa essere manipolato e quindi che Santoro continui tranquillamente a fare i suoi giochetti, sarà il pubblico da casa a dare ai suoi servizi l’importanza che meritano, secondo la propria coscienza.

Infine le vignette di Vauro, che spesso fanno ridere non lo nascondo, dovrebbero essere solo un pochino più ragionate e magari dovrebbe essere valutato se il suo prendere di mira i potenti, cosa buona e giusta, non comporti anche l’offendere i sentimenti della povera gente che, come per esempio per la vignetta incriminata, sta ancora piangendo i propri morti e che di certo di ridere su questi non ne ha proprio voglia.

E stasera a cosa assisteremo?