Cronache

Il dieci maggio scorso oltre ad essere la festa della mamma, fu per noi (mia moglie, le figlie ed io) anche un altro motivo di festeggiamento per la prima comunione di una mia pronipote (figlia del figlio di mio fratello), evento del quale parlai in questo mio spazio.

Domenica scorsa abbiamo partecipato ad un analogo evento, fortunatamente ultimo del genere per l’anno in corso (scherzo ovviamente, adoro stare con i miei familiari) e che questa volta ha avuto come protagonista un pronipote (figlio del figlio di mia sorella).

La giornata estremamente calda ha reso la cerimonia religiosa, sempre e comunque molto toccante, una vera sofferenza a causa dello spropositato numero di persone presenti, in relazione allo spazio disponibile. Vedere i giovinetti assorti in attesa di ricevere per la prima volta il “Corpo di Cristo” fa sempre un certo effetto, specialmente sulle persone che non sono più dei veri e propri pischelli (come me ad esempio) e che si lasciano più facilmente andare alla commozione; questo non solo per l’aria di sacralità che regna sovrana in tali eventi, ma forse anche perché vedendo figli e nipoti crescere e raggiungere tappe sempre più importanti, si rendono conto di invecchiare e di approssimarsi sempre più velocemente al traguardo finale.

Ma parliamo di cose allegre e quindi spostiamoci alla sala ricevimenti.  La scelta dei miei nipoti è stata veramente felice: Villa Torre Rossa a Bisceglie. Il posto è davvero molto bello, elegante, ma al tempo stesso essenziale e la cucina si vede subito essere di ottimo livello. Non vi elencherò tutto quello che siamo riusciti ad ingurgitare, per decenza e per timore che per sbaglio questo breve resoconto possa essere letto dalla nutrizionista che indica ai ¾ della mia famiglia cosa e quanto mangiare ogni giorno; vi dico soltanto che con la roba avanzata avrebbe potuto essere sfamato un reggimento di alpini.

Anche lo spazio per ballare era sufficiente, ma per la prima volta ci siamo trovati in presenza di un pavimento sul quale dovevano aver passato almeno un paio di chili di cera … insomma il rischio di finire a paperissima era altissimo, per cui abbiamo ballato qualcosa, ma in maniera molto misurata per evitare di finire a gambe all’aria. Eccone due brevi testimonianze.

Tra le innumerevoli portate, qualche ballo ed i tanti applausi ai festeggiati, si è giunti la momento clou: il taglio delle torte e le foto ricordo. Quest’ultima mi manca perché scattata con la macchina di mio nipote, ipertecnologica da non so quanti milioni di pixel e che quindi riceverò più in là; per dare un’idea del luogo ho sopperito con qualche foto, disturbata dalla presenza della mia dolce metà e mia, scattata con la mia digitale quasi “primo prezzo” da supermercato, ma che continua comunque a fare il proprio dovere.

Il prossimo appuntamento il matrimonio di una delle mie figlie? Chissà … comunque per egoismo dico: “che sia il più tardi possibile”!