Creato da capului il 26/02/2011

fine di un sogno!

Rosicchiare bulimicamente Libri, bere visivamente mostre d'arte, scolarsi disgustosamente Film fino al vomito etilico, vivere i sabati sera con amici intelligenti ma -è questo è il bello!- pure simpatici!, inveire bukoswkianamente contro il televisione mentre continuo ipnoticamente a guardarlo e, infine, ironizzare con...tro il 98% degli esseri viventi e dei loro 3 neuroni da spartire per testa..

 

 

Nulla è per sempre

Post n°30 pubblicato il 29 Novembre 2011 da capului

 

fior

                                                                                         

     La compostezza del popolo    

Giapponese

 

 

Sono rimasto impressionato dalla reazione

dei giapponesi di fronte alla catastrofe

che li ha colpiti.

Autocontrollo, compostezza e,

sopratutto grande solidarietà.
Un negoziante, subito dopo il terremoto

ha offerto a chi ne aveva bisogno la sua merce,
perché sicuro che dopo l'emergenza

i suoi concittadini
sarebbero tornati a pagare.
Mi sono trovato a fare amari paragoni

con il mio Paese.
dove non solo spesso manca compostezza
anche in situazione molto meno gravi,
ma dove questo senso dell'onore e della solidarietà
sembra ormai cosa d'altri tempi.

La distruzione delle risorse del pianeta,
avrà come conseguenza l'estinzione

della razza umana!

Nulla è per sempre!

Tutti abbiamo bisogno di stare

un po’ di tempo con noi stessi,

per conto proprio…

Se potessimo perderci nel tempo….
cercando di far passare il dolore.
Niente dura per sempre….
è difficile tenere accesa una candela
nella fredda pioggia di novembre.

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Consapevole che nulla è per sempre.
Tutto ha un inizio e una fine.
Vorrei che certe cose non finissero mai
o che alcune persone non uscissero mai

dalla mia vita,
ma purtroppo non dipende da me.


A volte ho bisogno

  di un po' di tempo...

per conto mio!!!



 

 
 
 

In ricordo del Barone Rosso

Post n°29 pubblicato il 27 Novembre 2011 da capului




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ORA TE NE SEI  ANDATO

IL DOLORE E’ PUNGENTE,
MA LA VERA AMICIZIA DURA
ANCHE DOPO LA MORTE
.

 

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Barone Rosso
Ti voglio bene, Eligio!!

Sei un amico speciale..
Avrei voluto tanto
conoscerti di persona,
avremo modo comunque ….

Sono vicino ai tuoi cari,
Con l'affetto e la stima
di sempre.

Luigi Giorgio


Addio ad un amico

Eri già pronto
da molto tempo sentivi un sussurro
come un alito leggero ti solleticava
A nulla serviva allontanarlo
era sempre lì,una presenza invisibile
ogni giorno,ogni ora,ogni istante
Come un dolce, smarrito fanciullo
ostinato era il Tuo diniego
ma l’immagineera ormai a fuoco
Sei arrivato al termine
solo ora hai compreso
che il tempo era solo una vuota parola
Dolci fiori ondeggianoleggeri
quasi fosse una festa
fraganze Ti circondano ora
Non temi più nulla
non ci sono esitazioni, dubbi
assurde pene, perdono significato
Ti onoro amico mio
che il mio pianto non ti raggiunga
servirebbe solo a lenirela mia pena
Ricorderò il tuo sorriso
renderò la tua immagine
indelebile nei miei pensieri
Mentre ti allontani portato dal vento
una parte di me è al Tuo fianco
una parte di me nel Tuo cuore

 


Gianpiero
Ci sono momenti, come questo,

in cui vorrei trovarmi in un immenso prato

lontano da tutti e da tutto,

 in mezzo ad una pace assoluta

e godere del rumore del silenzio

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il senso di colpa

Post n°28 pubblicato il 23 Novembre 2011 da capului

 

  


Il senso di colpa è un arma potentissima, forse la più potente quando si entra nel campo dei rapporti interpersonali importanti.


IL SUICIDIO

TESTAMENTO DI ANTHONY

Il suicidio di Anthony interpella tutti noi.

Ringrazio i suoi genitori

che hanno autorizzato
"Prospettive Assistenziali" a pubblicare

la lettera scritta da Anthony

prima di morire,
ritenendo doveroso conoscere il suo “testamento”.


Anthony è arrivato in Italia già grande,

a otto anni.
Non sappiamo molto della sua vita in India,
su quanto lunga dolorosa e sofferta
sia stata la sua attesa prima di essere adottato
da quella che è diventata la sua famiglia.

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LETTERA TESTAMENTO Dl ANTHONY
(ore 01,15 deI giovedì 23/O3/2002)

Quest’idea mi è cominciata a vagare per la testa fin da quando avevo 8 anni. ma non ho mai avuto il coraggio di metterla in pratica, fino ad oggi. Da quando sono venuto al mondo non ho mai passato un momento felice fino a che non sono entrato in famiglia V. Purtroppo questa felicità non è durata abbastanza, perché ogni volta che uscivo di casa la gente non faceva altro che insultarmi per il colore della mia pelle, per la mia altezza di i m. e 50 e per il mio corpo così magro e senza un briciolo di muscolo. Quindi, come potete aver intuito io mi sentivo proprio un verme fuori di casa, ma quando rientravo mi sentivo il ragazzo più felice del mondo.
VI PREGO QUINDI DI NON DARE NESSUNA COLPA AI MIEI GENITORI ADOTTIVI perché sono stati l’unici ad avermi voluto veramente bene e di questo li ringrazio di cuore. Inoltre ringrazio anche due miei amici molto cari che mi hanno sempre impedito di fare il gesto fatale. Molte volte ho parlato della mia idea a persone che credevo mi potessero aiutare a farmi cambiare idea ma non ho avuto altro che queste risposte: «ma non fare il cretino», «tu guardi troppi film», «ma vai via». Molta gente pensava dentro di sé che raccontassi frottole ma adesso hanno avuto la prova che non scherzavo affatto.
Quando sono entrato alle superiori pensavo che quei anni di scuola li avrei passati più serenamente di quelli che avevo trascorso alle medie. Invece non ho trovato che solitudine, tristezza e tanti brutti voti. A me piaceva studiare e mi piaceva andare a scuola, però da quando nessuno mi apprezzava per quello che ero la mia vita è ritornata ad essere infernale come quando ero in India. La vita fa schifo! !!!. Inoltre, odio l’india. La odio perché mi ha messo al mondo.

Prima di levarmi dai coglioni voglio dire al presidente Berlusconi che il mondo potrà diventare pacifico se diventerà multietnico.
Mi dimenticavo, ho avuto il coraggio di suicidarmi solo per un motivo. Perché un’altra persona ha fatto in modo di mettere dentro di me questo coraggio mettendomi due note sul diario, intestate alla mia famiglia. Voglio però far notare alla professoressa X.Y. che è una testa di cazzo perché la prima nota l’ho falsificata e lei ci è caduta in pieno. Con questo voglio dirle che c’è sempre qualcuno più furbo di lei. Mi sono scordato di dire a voi poliziotti di NON DARE NESSUNA COLPA NEANCHE ALLA MIA SORELLA D. perché anche se non ci parlavamo molto so che lei mi voleva un monte di bene. Inoltre voglio dire ai miei genitori di non fare cazzate, perché anche se me ne sono andato io c’è sempre la D. che dovete mantenere!!!! Comunque spero che tutta questa difficoltà mi abbia maturato per affrontare il regno dei cieli, dove spero che ci sia più fratellanza tra gli umani. Credo di avere detto tutto. No, una cosa non l’ho specificata: LAVITA È UN INFERNO.

Addio a tutti. Anthony
P.S.: Babbo, mamma, io non me ne sono andato perché non vi volevo bene, solo che questo non era il mio tipo di vita. lo non l’ho fatto per punirvi ma per levarvi un peso in più. Sarebbe stato molto meglio se sette anni fa fosse arrivato un altro bambino, che fosse più intelligente e non combinasse tante di quelle cavolate che vi ho fatto io. Credo però, nonostante tutte le vostre forze, non sarei mai divenuto quello che avete sempre sognato ma sarei stato uno dei tanti imbecilli che ci sono in questo maledetto mondo. Siete stati dei genitori perfetti, non mi avete mai fatto mancare nulla. Peccato però che a rovinare la mia felicità sia stata l’india. Probabilmente vi starete chiedendo ma cosa ho fatto di male per meritarmi questo? Ma io vi ripeto che la colpa è solo mia che non ero mai felice. Non disperatevi troppa, perché c’è la D. che dovete ancora tirar su e aiutarla nei momenti più difficili. Scusate se le frasi non scorrono molto, ma non ho avuto il tempo di ricopiare.
Vi saluto di nuovo.


(Testo integrale con le lettere in maiuscolo

o sottolineate come nello scritto di Anthony.)

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Anthony ci insegna che l’intelligenza educativa, la disponibilità, l’amore di una famiglia non sono sufficienti a tenere riparato un bambino dalla cultura che lo circonda, una cultura che si insinua
nelle pieghe delle emozioni e dei pensieri..

Maria T. BIANCARDI
(psicologa e psicoterapeuta familiare)

Anche se la famiglia può fare molto in modo che il ragazzo si possa sentire il “RAGAZZO PIU' FELICE DEL MONDO”
il mondo che circonda la famiglia può giungere a farlo sentire
“ UN VERME ”

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Anthony è morto con una speranza,
di trovare nel regno dri cieli
"più fratellanza tra gli uomini"
Questo era il suo sogno un sogno che forse condividiamo intanti, ma per cui pochi sentono la necessità di lottare.

Emilia De Rienzo

(insegnante – condirettore collana di libbri)

Quello che Anthony ad un certo punto si chide è come sia possibile continuare a vivere in questo mondo così
"mostruoso" da permettere che tanti bambini soccombano e muoiano senza aver conosciuto momenti di gioia
e di felicità? Perchè?


 
 
 

La cariola di Pirandello

Post n°27 pubblicato il 23 Novembre 2011 da capului




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I Replicanti

Ecco, lo sapevo...
cerco sempre
di essere forte,
di non prendermela,

di essere superiore per certi versi…
e mi ritrovo ad essere un orso,

una persona di ghiaccio…
ed ora mi rendo conto che mi sono creato
una barriera per difendermi...

quando le persone usano il ricatto morale
per manipolarci
.

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Vi regalo un sorriso che vi porti pace
Vi regalo una carezza
che Vi arrivi nel cuore
serenamente vedo il mio passato
che mi ha sempre tormentato
non ho più niente da rimproverarmi
Non vivo più nel passato...
non odio più
non mi giro più
ho una grande pace
questo... soprattuto
grazie a Voi...

Grazie per quello che Siete stati!

(Anonimo)

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 Nella vita si sceglie di essere quello che si é ...
tutti siamo liberi di ricoprire quei ruoli

che ci sono congeniali.


La mania e il vizio di fingere e fare le mascherine,
arriva a coinvolgerci cosi tanto che certi momenti sembra
che creino magie, arrivando a mistificare la realtà,...
ma é solo fumo d'artista, mera illusione,
per nascondere una griglia miseramente vuota
dove si cuoce sempre lo stesso osso ...

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Nella vita di tutti i giorni,
il nostro cuore resta ordinariamente nascosto.
Viviamo quasi del tutto immersi nei sensi esteriori,
ci perdiamo nelle nostre impressioni e nei nostri sentimenti,
in tutto ciò che ci attira o si oppone.

Dolore e solitudine

Prima di giudicare mio nonno
mi ha insegnato a osservare senza intervenire ...
perché schierarsi espone l'imprevidente
sempre a qualche incognita.

Per capire con chi si ha a che fare
si deve indagare sul suo passato ...

I blog svelano molto di più di quel che si pensa,
tanto che anche il profano può trarre le sue conclusioni

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Quando si seguono la via della saggezza,
si impara a tollerare,
perdonare e amare
incondizionatamente
l'essere umano,
non c'é posto per le follie del mondo,
per gli intrighi e i giochini di società stupidi ....

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Vivere non è solo “passare del tempo”
sarebbe un modo sconveniente, insensato e dannoso,
ognuno di noi, se lo desidera,
può fare del bene agli altri.


Luigi Giorgio

 
 
 

Dolore e Solitudine

Post n°25 pubblicato il 23 Novembre 2011 da capului

 

 

stella alpina

 

Una volta, tanto tempo fa,
una montagna malata di solitudine piangeva

in silenzio.

Tutti la guardavano stupiti: i faggi,

gli abeti, le querce,
i rododendri e le pervinche.
Nessuna pianta però non poteva farci niente,
poiché era legata alla terra dalle radici.

Così neppure un fiore sarebbe potuto

sbocciaretra le sue rocce.
Su dal cielo, se ne accorsero anche le stelle,
quando una notte le nuvole erano volate via

per giocare a rimpiattino tra i rami dei pini più alti,
una di loro ebbe pietà di quel pianto e,
senza speranza scese guizzando dal cielo.
Scivolò tra le rocce e i crepacci della montagna,
finché si posò stanca sull'orlo di un precipizio.
Brrr!!!... Faceva freddo ...
Era stata proprio pazza per aver lasciato
la serena tranquillità del cielo!
Il gelo l'avrebbe certamente uccisa...
Ma, la montagna corse ai ripari,

grata per quella prova d’amicizia data col cuore.
Avvolse la stella con le sue mani di roccia
in una morbida peluria bianca.
Quindi, la strinse legandola a sé con radici tenaci…
E quando l'alba spuntò, era nata la prima
Stella Al
pina...

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A proposito di Dolore....

Mia nonna diceva "il tempo è la miglior cura"
riferendosi
alle ferite che ci vengono fatte al cuore o all'anima.

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Perchè c’è così tanto dolore ?

Mi chiedeva  una mia amica:
Io non sono felice, non lo sono mai stata

 ma vorrei tanto esserlo,
penso di meritarmelo. Perchè c’è così

tanto dolore e solitudine nel mondo?
Siamo in tanti, perchè non riusciamo

ad aiutarci reciprocamente?

 

Dolore e Solitudine
Ungaretti Giuseppe:

il maestro dell'Ermetismo...

solo con parole scabre e liriche essenziali
composte anche da un solo verso,

l'uomo poteva descrivere il suo stato di solitudine...
era un poeta veggente...
ancora oggi possiamo riferire le sue liriche all'attualità

 

al dolore ed alla morte.
Io credo che comunque ci sia un disegno

per ognuno di noi...
magari questa nostra sofferenza

ci porterà a qualcosa di meglio.
Questo ovviamente non possiamo saperlo,
ma non possiamo escluderlo a priori.


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Come individui isolati, non esistiamo.
Dobbiamo aprirci agli altri…
Non dobbiamo chiuderci in un gruppo,
né tenere rapporti con una sola persona.
Grazie a questa comunione spirituale e di relazioni
non saremo mai completamente soli.


Si è soli quando non si ama più.
Dolore e SolitudineStare bene con se stessi non è facile,
soprattutto di fronte alla sofferenza,

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a Voi tutti con affetto e gratitudine
Luigi Giorgio

 
 
 

L.Amico ideale

Post n°24 pubblicato il 23 Novembre 2011 da capului

 

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L'AMICO IDEALE...bel dilemma!

Leggendoti, mi scopro tuo amico.
Mi sento onorato e sorpreso nello stesso tempo;
mi chiedo, l'amico ideale esiste?
e se esiste come dovrebbe essere?

 

Siamo amici,
io non desidero niente da te,
tu non vuoi nulla da me.
io e te
dividiamo la vita
.


L.G.

Pieno di amici mi appariva il mondo
quando era la mia vita ancora chiara;
adesso che la nebbia cala
non ne vedo più alcuno
.

Herman Hesse


9788884250834g 9788884250834g Un'amica: Giusi Vanella alias Happysummer

...Chi è Giusi Vanella,
oltre ad essere una sognatrice che crede a Babbo Natale? ...

Una donna assolutamente normale a cui piacerebbe essere speciale…

Il 13 gennaio 2010

Antonio Gargiulo e Adriano Gotulani

Hanno intervistato

Giusi Vanella

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“Se i dolci facessero dimagrire io sarei anoressica”

è il titolo di un libro di aforismi di Giusi Vanella. Chi è Giusi Vanella?
Io l’ho conosciuta sotto “estive spoglie” in Splinder con il nome di

Happysummer
Il suo blog è solare, divertente, ironico



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Non conoscevo Giusi come autrice, per me prima di tutto è una simpatica Amica da leggere e con cui scambiare commenti.
Poi ho scoperto che, oltre a portare colore e sorriso,

è anche scrittrice.
N
el romanzo “Deve esserci un luogo” la forza dell'amore saprà trionfare anche sul destino avverso.
La conosco solo tramite i suoi post,
ma mi ha dato subito l'idea di una persona estremamente positiva
ed è bello aprire il suo blog e ritrovarsi a sorridere.

Fa iniziare bene ogni giornata.


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il mio amico ideale non dovrebbe condividere necessariamente
i miei hobby o le mie passioni...
anzi, più ci sono differenze, più è bello conoscersi
per ciò che caratterizza la nostra personalità!





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Emotivamente più fragili, ma emotivamente più liberi!!!

Post n°23 pubblicato il 13 Novembre 2011 da capului




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Emotivamente più fragili, ma emotivamente più liberi!!!

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Andando avanti negli anni penso che,
non si diventa emotivamente più fragili,
ma emotivamente più liberi!!!
E' diversa come cosa.

Da giovani o adulti, un pò per l'entusiasmo di fare,
un pò per non farci vedere fragili o deboli dagli altri
(amici, familiari, figli, marito o moglie, ecc..)
tendiamo a tenerci tutto dentro,
o per lo meno per me è così....

Ditemi, chi non ha mai pianto
(per sfogo, sofferenza o rabbia) al buio,
sotto le coperte sprofondando la faccia nel cuscino per
non far sentire i singhiozzi? O chi, come me, ha imparato
a piangere nel silenzio più assoluto? 
 
Da anziani questo non "serve" più,
si è liberi da qualsiasi vincolo emotivo:
se ho voglia di piangere piango,
se ho voglia di ridere rido,
se voglio metter il broncio lo metto...


In fondo non si dice che invecchiando si torna un pò bambini?
E non potrebbe essere la spontaneità infantile
repressa per tanti anni a voler riemergere?

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Spesso quello che vediamo negli altri
è la nostra immagine riflessa,
chiediamoci chi siamo noi prima

di giudicare gli altri.

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" La felicità e la pace del cuore nascono dalla coscienza di fare
ciò che riteniamo giusto e doveroso,
non dal fare ciò che gli altri
dicono e fanno"

( Mahatma Gandhi)

 
 
 

Sorridi sempre, al nemico dà molto fastidio.

Post n°22 pubblicato il 13 Novembre 2011 da capului

Sorridi sempre,
al nemico dà molto fastidio.


Se vuoi vivere una grande avventura ed emozioni forti scegli esperienze che abbiamo un grande valore e goditi il viaggio.

Vivi la Vita che Vuoi!



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Arriverà mai un momento in cui ci volteremo indietro e non vedremo più tutto questo.
Ci sono pensieri che mi attraversano mentre faccio altro.

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Mi dico che potremmo fare, e ricordo che non possiamo, non ancora. Le cose che fanno più male sono le più piccole, le spine che restano immobili sotto la pelle;
ora so che non è vero...
che camminano fino al cuore per ucciderti; rimangono semplicemente lì, a fare male mentre continui a vivere, aspettando di abituarti mentre pensi ad altro.



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Le parole giuste,
al momento giusto possono aprire nuove strade
e far scorgere nuove possibilità.
Dall’altro canto le parole possono anche confonderee limitare
e le parole sbagliate possono realmente danneggiare e ferire.
Le parole hanno un impatto potente sulle emozioni,
sulle convinzioni e sulla vita delle persone.



sorridi

 

le parole esprimono
il nostro vissuto interiore e la nostra visione del mondo,
praticamente le parole siamo noi.

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..parole mai dette e che non saranno più dette, perché quel tempo prezioso non c'è più...è fuggito, ci è sfuggito...

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Le piccole schegge camminano ed arrivano al cuore...
E' necessario eliminarle, aprire la ferita, pulirla e, poi,
ricucire con grande attenzione, amore.
Allora potremo dire di essere veramente vivi
e potremo convivere con noi stessi
in modo decisamente positivo...

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Le piccole schegge camminano ed arrivano al cuore...

E' necessario eliminarle, aprire la ferita, pulirla e, poi, ricucire con grande attenzione, amore.

Allora potremo dire di essere veramente vivi e potremo convivere con noi stessi in modo decisamente positivo...


 
 
 

Disoccupazione record tra i giovani

Post n°21 pubblicato il 13 Novembre 2011 da capului

Quasi un giovane su tre in Italia è senza lavoro.
Il tasso di disoccupazione nella fascia di età 15-24 anni continua a salire.



Riguardo ai giovani.

Alcuni dicono che se la prendono "comoda", quindi sarebbe quasi colpa loro.Altri dicono che è colpa del sistema formativo, per cui ci si dilunga nelle università, tra corsi e master inutili, invece di p recipitarsi a fare delle vere esperienze.
Comunque sia, una delle cause di incertezza e perdurante precarietà, dicono gli esperti, sarebbe proprio la lunga fase di transizione dalla scuola al lavoro e
 l'ingresso tardivo nel mercato.
Eppure gli imprenditori privilegiano i lavoratori più giovani
, almeno così dicono. O no?

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Siamo fino al collo, e ancor più in alto, fino al governo, con i suoi ministri indagati e i suoi sottosegretari salvati. Ci siamo perfino al Nord, dove il sangue padano, man mano che lo si versa per la causa irredentista,  finisce per addolcirsi mischiandosi con la nutella nazionale degli enti pubblici.
Ci siamo perché
perfino la destra postfascista, una volta tutta fedeltà e onore, è passata dalle camerate agli appartamenti di lusso.
Abbiamo una maggioranza che non regge più. E dopo quello che si è sentito sui Tg e nelle trasmissioni di approfondimento, sarà interessante vedere fino a che punto può arrivare il contorsionismo morale della politica italiana per mantenerla in vita.
Un’opposizione nella quale ci si scanna per un posto al sole di un’isola che non c’è. Inoltre, sta scadendo la cassa integrazione per migliaia di lavoratori, abbiamo un debito che galoppa, una produttività zoppa, una occupazione comatosa , duemilioni e mezzo di disoccupati. L
'Italia non è un Paese per giovani, ma neanche per le donne.
Infatti il tasso di disoccupazione femminile (9,5 per cento) supera, anche se di poco, la media dell'Ue-27 (9,2 per cento)
Questa è l’Italia: un Paese per vecchi (quelli da inserire nelle posizioni di comando), dove i concorsi paiono uscire col nome del vincitore già criptato nel testo del bando.

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domenica, 10 ottobre 2010Ancora

 
 
 

I poveri sono come i bonsai.

Post n°20 pubblicato il 13 Novembre 2011 da capului

 

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Per la riduzione della povertà nel mondo.

Il 2010 è stato proclamato dall'Unione Europea
"Anno europeo della lotta alla povertà e all'esclusione sociale."
Può sembrare assurdo, eppure l'Unione Europea, ha fortemente voluto per quest'anno un impegno da parte di tutti i paesi membri, perchè risulta che nell'UE, nonostante disponga di uno dei più sviluppati sistemi di previdenza e prevenzione sociale, circa 68 milioni di persone sono a rischio povertà, ovvero non dispongono degli strumenti economici per provvedere ai propri bisogni primari.
In questo quadro, vede impegnate le istituzioni della nostro paese , la società civile ed anche le realtà ecclesiali come le Parrocchie, il mondo dell’associazionismo, tutti sono chiamati ad offrire un contributo di riflessione e sensibilizzazione.

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La povertà nasce dal fatto che le nostre teorie sono costruitein base ad assunti che sottovalutano
le capacità umane.

I concetti di base sono miopi (intendo il concetto di impresa, di solvibilità, di imprenditorialità, di occupazione)
le istituzioni sono state lasciate sole, incomplete
(come le istituzioni
finanziarie, da cui i poveri sono stati esclusi).
La povertà nasce da un fallimento concettuale, piuttosto che dalla mancanza di capacità da parte delle persone.

Gli esseri umani vengono al mondo provvisti di tutto quanto serve per occuparsi di se stessi, ma non solo.
Essi sono in grado di contribuire ad estendere il benessere del mondo nel suo insieme.

Alcuni hanno l’opportunità di esplorare il proprio potenziale, almeno in parte, mentre altri, per tutta la durata della propria vita, non hanno mai l’opportunità di poter svelare i meravigliosi doni con cui sono nati.
Essi muoiono
"inesplorati" e il mondo viene privato delle loro capacità e del loro contributo.

Per me, i poveri sono come gli alberi bonsai.
Quando, in un vaso, si pianta il seme sano di un grande albero, si ottiene una copia di questo grande albero dell’altezza di pochi centimetri.
Il seme non era difettoso, ma il terreno di coltura non era adeguato.


I poveri sono come i bonsai

Il loro seme non ha difetti; semplicemente,
la società non ha fornito loro il terreno adatto per crescere. Ne segue che tutto ciò che serve per togliere i poveri dalla povertà è la creazione di un ambiente fertile.
Se i poveri riusciranno a scatenare la propria energia e creatività, la povertà scomparirà molto velocemente.


Uniamo le mani per dare ad ogni essere umano un’equa possibilità di scatenare la propria energia e creatività.




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COMMENTI

La povertà ha tante dimensioni.

La povertà è fame, la povertà è vivere senza un tetto,
la povertà è essere ammalati e non riuscire a farsi visitare da un medico,
la povertà è macanza di libertà, la povertà è non avere un lavoro,
è timore del futuro,ecc...ecc...

La povertà assume volti diversi, volti e dimensioni che cambiano
nei luoghi e nel tempo, giusto come il bonsai.

" La povertà è ignoranza, ma a tanti fa comodo così.
Prendiamo per esempio le popolazioni africane, la loro cultura è al limite dell'analfabetismo, eppure si va a costruire fabbriche,
si cerca di portagli acqua, di dargli da vestire.
Facendo così nutriamo il loro bisogno fisico ma non il loro bisogno mentale, abbiamo paura che possano essere migliori di noi, abbiamo paura che acculturandosi, possano variare il naturale ordine delle cose.
Per cui, ci laveremo la coscienza parlando di povertà, ma non facendo nulla, perchè i ricchi governanti di questi paesi non vogliono si faccia nulla."

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La mancanza di istruzione è uno dei problemi
che si collega inevitabilmente con quello della povertà e della fame
e raggiunge punte elevate proprio nelle zone più povere del mondo.
E comunque l’Africa il continente che appare più fragile anche in questo ambito. Una gran parte di responsabilità è da attribuire alle industrie,
le quali in questi Paesi poveri, traggono vantaggio nell’acquisto
di materie prime e nell’impiego di manodopera a basso costo.
Questi gruppi imprenditoriali, infine, esportano i loro guadagni,
lasciando i Paesi sottosviluppati, che li hanno accolti, sempre più poveri.
La povertà, quindi, a mio modesto parere, richiede azioni sia da parte dei poveri che di noi cosiddetti ricchi, e richiede un cambiamento per fare sì che molte più persone possano avere un buon livello di nutrizione,
un alloggio adeguato, l'accesso all'educazione
e alla salute, la protezione dalla violenza
e voce in ciò che succede nella loro comunità.

domenica, 10 ottobre 2010Ancora

In Olanda hanno inventato la birra per cani.
Metà del mondo muore di fame, l'altra metà inventa minchiate!

(Luciana Litizzetto)

 
 
 

Il miracolo della Vita

Post n°19 pubblicato il 13 Novembre 2011 da capului

NON SI VIVE SANI, IN UN AMBIENTE MALATO !!!NON SI VIVE SANI, IN UN AMBIENTE MALATO !!!

 

 

 

 

07092010347
ROMA
giorno: 06-09-2010
alle ore:
9,19

è nato

Gianluigi CAPUTO

Dare e ricevere un nome è un evento di grande importanza.
Per tuoi genitori la scelta del nome ha voluto significare un punto di

 riferimento, una base costituita dal vissuto di ognuno di noi

e che contiene un significato profondo.
Una scelta apprezzata dai nonni, non tanto per il nome in sé,

ma per il significato che sottende.
Spero che riusciremo ad accorgerci di Te anche quando non piangi,

a rispettare la tua crescita;
a starti vicino senza che il nostro contatto sia una richiesta,

un invito, un divieto o ricatto d'affetto.

Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a inseguire le emozioni

come gli aquiloni fanno con le brezze.
Mi piacerebbe che ti dicessero che la vita comprende la morte,

che il dolore non è solo vuota perdita ma acquisizione:

così nasce il ricordo,

la memoria più bella che è storia della nostra stessa identità.

Tuo nonno Luigi

La scatola dei ricordi

Cos'è la scatola dei ricordi?

E' appunto una scatola, dove i nonni dei nostri nonni tenevano i loro ricordi più cari, gli oggetti a cui attribuivano un significato particolare, i loro pensieri, le lettere, i diari, dove potevano appuntare le tracce del loro passaggio alle generazioni future.
La tecnologia a quei tempi era inesistente, e ci si doveva arrangiare con foglietti
o diari tutti scritti rigorosamente a mano.
Comunque, la tecnologia avanza rapidamente e, con il passare degli anni e dei decenni, iniziano ad uscire le prime macchine fotografiche, le prime cineprese, i primi registratori di voce, e contemporaneamente le scatole si riempiono sempre più,
oltre che di scritti e di oggetti vari, anche di foto, di pellicole, di cassette tutte a rappresentare una traccia del passato dei nostri cari. Ieri ero tranquillo, ed è capitato, per caso, in realtà cercavo un libro, invece ho trovato una scatola, piena di fotografie, lettere, biglietti, diari della scuola..., mi sono piovute addosso immagini e sensazioni che avevo accuratamente imballato e riposto. Può essere molto pericoloso ripescarli, ma credo che molto dipenda dallo stato d'animo con cui si fa.
Mi sono seduto ed ho iniziato a sfogliare la mia infanzia e la mia adolescenza.
 

E sorridevo...Ho volutamente lasciato nell'angolo la scatola che contiene gli ultimi anni, per la consapevolezza che probabilmente non sarei ancora riuscito ad affrontarla con la stessa serenità. Se le scatole non si chiudono ermeticamente o non si buttano via, continuano a far emergere i ricordi, poichè i ricordi nascono dal cuore... e qualcuno prima o poi la trova e la apre....e riuscirà a leggere il contenuto e forse a comprenderlo…

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 Una cosa è certa i figli un giorno smetteranno di essere bambini,

mentre i genitori non smetteranno mai di esserlo,

per cui il più bel regalo che potete fare a Gianluigi

è di non fargli mancare la Vostra presenza.
Il suo migliore giocattolo siete Voi, non ricordo chi lo ha detto,

ma penso sia così.

Ricordatevi che i figli hanno bisogno d’amore

anche quando pensate che non lo meritano.

****
“Strana la vita, quando uno è piccolo il tempo non passa mai,

poi da un giorno all’altro ti ritrovi a cinquant’anni
e l’infanzia è quel che ti resta in una piccola scatola,
che è pure arrugginita


(da Il favoloso mondo di Amelie)

 
 
 

A Fabio

Post n°18 pubblicato il 13 Novembre 2011 da capului

...a FABIO

     Mancava un solo giorno alla primavera,
      il sole gia baciava la terra intera.
     Avevi appena parlato con la tua mamma
     non sapendo che gia' era pronta la tua condanna...

     Un fil di vento, e poi uno stridore...
     ...fini cosi la tua vita...
     piccolo immenso gioioso amore..

              
Ora riposi in una bara bianca
dove il silenzio certo non ti manca.

Tu che la vita la vivevi in allegria,
ora e la morte a tenerti compagnia
 

A soli vent'anni ci dicesti addio               
anche se non lo sapevi...amato figlio mio.

AVREMO sempre impresso il tuo sorriso,
a
DIO chiediamo di tenerti in paradiso.


A noi rimane solo il privilegio di averti avuto
...FIGLIO...
...FRATELLO...
...FIDANZATO...
...E AMICO EGREGIO...

S
u questa terra hai lasciato un gran dolore,
ma in cielo FABIO son sicuro starai per sempre con

il SIGNORE.

UN BACIO...

IL TUO PAPA'...
GINO



Non è la perdita fisica che ci fa male,
ma il senso di vuoto che sentiamo.
Morire a 20 anni,
è come non aver nemmeno iniziato a vivere.

Nel film il signore degli anelli c'è questa frase:
"I padri non dovrebbero seppellire i figli,
a noi non può spettare di invecchiare senza di loro"


lacrima con rosa

Questo post è nato con l'intento di ricordare FABIO,
figlio di un carissimo amico,
e tutte quelle persone
che hanno perso la propria vita sulle strade,
affinchè il loro ricordo sia sempre presente nei nostri cuori
.

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ORMAI LA STRADA UCCIDE PIU' DELLA GUERRA.
Non si tratta di un'esagerazione con fini polemici,
ma piuttosto una verità documentata dalle cifre,
per lo meno nei paesi industrializzati.

L'O.M.S. stima in 1.200.000 (un milione duecentomila)
morti l'anno per incidenti stradali nel mondo
.
Nell'ultimo secolo il totale dei morti da auto/moto
dovrebbe essere dell'ordine dei 50 milioni di morti.


Un bilancio da guerra mondiale.
Però la guerra mondiale è considerata da [quasi] tutti
come una terribile sciagura,
l'automobile da [quasi] tutti
come un grande segno di progresso.


lume 

 
 
 

DONNE CONTRO L'ILVA DI TARANTO

Post n°17 pubblicato il 13 Novembre 2011 da capului

 

rosa su sfondo nero


Documentario

"La Svolta. Donne contro l'Ilva",
scritto e diretto da Valentina D'Amico

è un documentario di denuncia sull'Ilva di Taranto, l'acciaieria più grande
d'Europa, che vanta il primato italiano dei morti sul lavoro e dell'inquinamento
ambientale. Visto con gli occhi delle donne (mogli madri lavoratrici) che hanno
patito la perdita del proprio marito, del proprio figlio morti nell'acciaieria,
che hanno subito sopraffazioni e violenze psicologiche e poi sono state licenziate,     
che soffrono la propria malattia e quella del proprio figlio in conseguenza                              dell'inquinamento ambientale.

 rosabiankaml4finita sulla sedia a rotelle, e Caterina, mamma di un bambino
autistico: patologie diverse, entrambe probabili
conseguenze dell’inquinamento.
La loro necessità di riscatto per sé e
per gli altri: nei tribunali, nelle manifestazioni di piazza,
nelle denunce alle massime cariche dello Stato.
Partendo dalle loro storie umane,
si conoscerà la vita nella più grande acciaieria d’Europa
che vanta il primato nazionale dei morti sul lavoro
e dell’inquinamento ambientale.
Le condizioni di lavoro degli operai raccontate da dipendenti
ed ex dipendentie svelato da Antonino,
operaio morto nello stabilimento.
La sua vicenda, narrata nel testo “La Svolta”
scritto dalla moglie Francesca,
nel video è interpretata dall’attore tarantino Alessandro Langiu.
Storie di soprusi, arroganza, anche ai danni degli impiegati:
70 di loro rinchiusi per un anno e mezzo in un reparto confino,
per punizione, solo per aver osato dire no.
Depressioni, tentati suicidi,
vite annientate che ancora oggi portano sul volto i segni dei soprusi.
Decenni disconvolgimenti socio-economici
e ambientalidi una città che forse oggi
ha trovato il coraggio di reagire contro la fabbrica
che è amica se dà lavoro,
ma che è nemica se disprezza l’uomo e mortifica l’ambiente.

LaSvolta_locandinaTaranto28maggio2010L’ultimo intervento della magistratura è del 3 novembre scorso.
Su mandato della Procura di Taranto,
la guardia di finanza ha sequestrato quattro pontili
nello scalo portuale utilizzati dall’acciaieria
più grande d’Italia per lo sbarco delle materie prime
e l’imbarco dei prodotti finiti.
Si contestano violazioni in materia ambientale,
tra cui lo stoccaggio di rifiuti speciali.
L’Ilva avrebbe operato senza autorizzazioni.
Tra i denunciati, Luigi Capogrosso, direttore dello stabilimento.
È l’ennesimo legnata per una città martoriata dall’inquinamento,
la “Seveso del sud” l’hanno ribattezzata gli ambientalisti.
Con la differenza che se a Seveso, nel ‘76,
l’inquinamento da diossina fu un fatto repentino
(un guasto a un reattore provocò lo sprigionarsi
di una nube tossica che avvelenò la popolazione, inquinò l’ambiente),
a Taranto la diossina sparge morte lenta “da 45 anni”
denuncia Peacelink, l’associazione che ha smascherato
lo stato dei fatti nel 2005.
Da allora sappiamo che a Taranto si produce il 90%
della diossina prodotta in Italia, l’8,8% del totale europeo
e che il formaggio prodotto a Taranto è contaminato
e per questo oltre mille capi di bestiame l’anno scorso
sono stati abbattuti,con grave danno
per le aziende zootecniche della zona.


“La Svolta – Donne contro l’Ilva”

 

 AltaMarea (coordinamento delle associazioni e dei cittadini tarantini)
e il Cantiere Maggese organizzano la serata di presentazione,
 in prima nazionale, del documentario “La Svolta. Donne contro l’Ilva”,
scritto e diretto da Valentina D’Amico.

Per informazioni:
329.7152379
380.4593503
lasvolta.donnecontrolilva@yahoo.it
http://lasvoltadonnecontroilva.wordpress.com

 

 

 
 
 

NON SI VIVE SANI, IN UN AMBIENTE MALATO !!!

Post n°16 pubblicato il 13 Novembre 2011 da capului







I MAGGIORI DISASTRI AMBIENTALI
CREATI DALL’UOMO

NON SI VIVE SANI, IN UN AMBIENTE MALATO !!!

I conflitti a fuoco sono infatti la principale causa,
anche indirettamente, di tante catastrofi
.
Che si tratti di completare la devastazione operata da armi nucleari
o di una pratica antica come spargere sale sulla terra dei nemici sconfitti,

la guerra è per sua stessa natura distruttiva.
Inoltre, i frutti (negativi) della guerra non si raccolgono subito.

A tal proposito basti pensare alle
sostanze chimiche che ci lasciano in eredità alcuni tipi di armi.

guerra

 

Nel gradino più in basso del podio troviamo il disastro
ambientale della Louisiana «il più devastante di tutti i tempi»,

lo ha ribattezzato il presidente americano Obama.
Le paure e i sospetti dei comitati ambientalisti sono diventati
concreti davanti alle immagine di quella marea nera che da giorni
ormai sta arrivando fin alle coste del Golfo del Messico.
La perdita si è rivelata cinque volte più grave di quanto inizialmente          
previsto  (circa 5 mila barili di petrolio si riversano in acqua ogni giorno,
pari a 800 mila litri).
A pagare il prezzo di questo drammatico incidente
ci sono anche circa 5 mila delfini che rischiamo di trovarsi in trappola                    
nelle acque del Golfo del Messico tra Louisiana, Mississippi
e il pozzo offshore da cui fuoriesce la marea nera di petrolio.

DISASTRI

È da ricordare, inoltre, tra i tanti disastri chimici, quello avvenuto                                il 3 dicembre 1984 a Bhopal, nella contea di Mavda Pradesh in India.
In quel giorno di inizio dicembre vi fu una fuga  di pesticidi da una              fabbrica  della Union Carbide.                                                                                        I morti stimati furono circa 4.000, deceduti 
in seguito ad una                                "nebbia mortale" che abbracciò tutta la zona.
Più di 50.000 furono, invece, i contaminati che subirono dei gravissimi                   
danni come la cecità, insufficienza renale e malesseri permanenti                           degli apparati interni.

Immagine


Gli attivisti hanno stimato che nel corso degli anni i morti causati                                   indirettamente dall'incidente chimico furono quasi 20.000.
Su questo nefasto podio troviamo il disatro causato dallo scoppio                            del reattore nucleare di Cernobyl.

 

NON SI VIVE SANI, IN UN AMBIENTE MALATO !!!


Il 26 aprile 1986, in seguito al tentativo di testare una nuova teoria,
qualcosa non andò come sarebbe dovuto.
Ci fu una reazione nucleare che si incendiò fino ad esplodere
diffondendosi ben 400 volte in maniera maggiore rispetto alla quantità                      
di radiazioni della bomba di Hiroshima.
Gli stati più colpiti furono Bielorussia e Ucraina,
mentre la nube tossica si spinse addirittura fino in Irlanda.
I danni ammontarono a 56 morti
e oltre 4.000 casi di cancro                         nel corso del tempo. Oggi fino a 30 chilometri dalla zona                                          non vi è più nulla e l'area è totalmente disabitata. (ufficialmente)

Un altro disastro ambientale emblematico è rappresentato dalla
Great Pacific Garbage Patch”

NON SI VIVE SANI, IN UN AMBIENTE MALATO !!!
A questo nome corrisponde un vortice marino ad altissima intensità           promulgatore di inquinamento e capace di attirare rifiuti e spazzatura.        Questo singolare fenomeno galleggia e si è verificato nei mari del Pacifico          al sud di Giappone e Hawai.
La maggior parte dei rifiuti è di plastica ed è oggetto di continui monitoraggi              di esperti e studiosi che sperano che, esplorando il fenomeno, possano trovare          un modo per risolvere il problema. Tuttavia fino ad ora si è ancora,       paradossalmente, in alto mare.


E' molto più semplice pensare che non accadrà nulla,
che tutto filerà liscio come l'olio, ma chi ha buona memoria,
non ha bisogno di questo ultimo disastro e mi riferisco
alla piattaforma         petrolifera della Luisiana, per agire e per mettere in guardia sui rischi reali
che tutta la collettività e la sua economia corrono.


ORMAI ALL’OPINIONE PUBBLICA
IL QUADRO E' CHIARO...

       I CITTADINI E NON  SOLO LE ASSOCIAZIONI          AMBIENTALISTE,
SONO MOLTO PREOCCUPATI.



NON SI VIVE SANI,
IN UN AMBIENTE MALATO !!!

 

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Il cambiamento

Post n°15 pubblicato il 13 Novembre 2011 da capului





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Sii il cambiamento
che vuoi vedere avvenire nel mondo
- Gandhi -

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Vivere come capita o Vivere come si vuole

Sta a noi scegliere.

Questa frase bellissima di Gandhi è per me alla base di ogni processo di crescita e miglioramento personale.
Troppo spesso ci lamentiamo delle cose che non vanno,
o ci lamentiamo degli altri.
Lo stress?
È sempre dovuto agli impegni, a qualcuno o a qualcosa.
Per non parlare della qualità della vita,
della salute e così via.

Le nostre azioni quotidiane
troppo spesso sono determinate da abitudini consolidate,
dalla routine o dalla fretta.
A volte scegliamo qualcosa che a breve termine
può sembrare appropriato o gratificante,
ma alla lunga rivelarsi dannoso o spiacevole.

Spesso ci illudiamo di scegliere,
magari ci uniformiamo alla massa,
inconsapevoli prigionieri del meccanismo
perverso della civiltà dei consumi.

Spesso siamo rassegnati e spenti,
e continuiamo a fare le stesse cose tutti i giorni,
a volte per paura di sbagliare,
per pigizia o per paura del giudizio degli altri.



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Solo se avvertito come importante,
il cambiamento potrà essere effettivo e stabile

dietro%20una%20maschera

Il conformismo dettato in parte dalla pigrizia
è una delle maggiori cause della perdita d'identità:
non c'è un IO ma un NOI, non c'è un LUI ma un LORO,
non c'è un TU ma un VOI !...
Il nostro comportamento è accondiscendente,
la nostra persona è priva di un"pensiero proprio" ,
i nostri volti mutano in maschere tutte UGUALI...


Barbara 1990

 
 
 

Ritratto

Post n°14 pubblicato il 13 Novembre 2011 da capului

 

 

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RITRATTO

Ho preso tre al compito di vivere
Non mi piaceva il titolo: Ritratto di donna
I ‘ insegnante ha annotato:
contenuto incomprensibile
non si accettano scritti a matita
Eppure mi sembrava di averlo svolto bene
Avevo tratteggiato un profilo
Senza usare i colori
Avevo disegnato occhi enormi
E soffiato sui sogni
Lacrime in briciole, cancellate.
Avevo modellato una maschera
Senza bisogno di truccare il viso
Avevo abbozzato una mente
E sottolineato i pensieri
Puntini in linee, spezzati.
Avevo sfumato il sorriso
Senza velare il dolore
Avevo scostato i capelli
Senza sciupare il pudore
E quel che conta
Avevo cancellato gli errori
Senza bucare il foglio
Ma non è di questo che volevo dirvi

Mi hanno parlato di una città sotterranea
Dove non c’è mai il sole
Vorrei andarci se riesco a trovare la strada

 

donna1darlena66

 

L'eloquenza è una pittura del pensiero;
e quindi quelli che, dopo aver dipinto,
aggiungono altro ancora,
fanno un quadro invece di un ritratto

Blaise Pascal


volto

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Schegge di vetro

Post n°13 pubblicato il 13 Novembre 2011 da capului



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Schegge di vetro

È come stare sospesi nel cielo su un filo in punta di piedi
È guardare la vita come fosse già finita
Il mio scrivere è la mia inquietudine
Sono i miei pensieri che plasmo come argilla tra le dita
Sono di chi li legge
di tutti e nessuno
Sono tuoi quando li dedico a te
Sono parte di un sogno perduto
Sono il racconto della mia anima quando va in frantumi
Schegge di vetro che lacerano la mente
Ti sono accanto anche quando ti sembro distante
Nessuna è più sola di me adesso
rannicchiata in questa immagine di assenza
Ma è ciò che voglio
perdermi e ritrovarmi in te
nella nebbia di un mattino d’inverno…

pubblicata
per gentile concessione
dell'amica

darlena668

schegge di vetro

 

La verità sta in quello specchio
caduto dalle mani di Dio e andato in frantumi.
Ognuno ne raccoglie una scheggia
e sostiene che lì è racchiusa
TUTTA la verità....
LA CONOSCENZA...
L'AMORE


capului

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natale 2011

Post n°12 pubblicato il 13 Novembre 2011 da capului



 

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A
chi
saluta
ancora con un bacio,
a chi arriva in ritardo, ma
non cerca scuse, a chi spegne
la televisione per fare due chiacchiere,
a chi si alza presto per aiutare un amico,
a chi ama dormire ma si sveglia sempre di buon umore
a chi lavora molto e si diverte di più,
a chi va in fretta in auto e non suona ai semafori,
a chi ha l'entusiasmo di un bambino

ed i pensieri da uomo

A chi è....

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Buon Natale e Felice
2012


"Vivi la vita che vuoi"

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Il Natale è così,
ci può dare tanto e ci può far sentire soli.
Per me, resta sempre la festa più bella dell'anno.
Auguro
a tutti Voi di trascorrere questo Santo Natale
insieme alle persone a Voi più care e
che sia pieno di gioia, salute e serenità.

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AUGURI!!!
a Voi tutti con affetto e gratitudine
Luigi Giorgio

 

 
 
 

Caducità e Vita

Post n°11 pubblicato il 13 Novembre 2011 da capului

Quando la malattia ci colpisce,
la sensazione di caducità diventa ancor più acuta.
Sentiamo di essere come un soffio che svanisce,
colpiti dalla mano di Qualcuno che ormai ha tagliato quel filo.
Guardiamo indietro agli anni passati.
Ed ecco la scoperta amara:
sono stati un nulla, nel confronto con l’eternità,
sono stati tutti segnati dal dolore e dalla fatica.
Tra le mani resta ben poco,
tutte le illusioni si dissolvono nel nulla.

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 Sperare,
è dunque scoprire dapprima nelle profondità del nostro oggi
una Vita che va oltre e che niente può fermare.
Ancora, è accogliere questa Vita con un sì di tutto il nostro essere.
Gettandoci in questa Vita, siamo portati a porre, qui e ora,
in mezzo ai rischi del nostro stare in società,
dei segni di un altro avvenire,
dei semi di un mondo rinnovato che, al momento opportuno,
porteranno il loro frutto.

La speranza é il sogno di chi é sveglio.
(Aristotele)

"Chi ha un perchè per vivere
 quasi sempre sopporterà come vivere"
(Nietzsche)
 
 

 

 Immagine

 

 

 

 
 
 

Alda Merini

Post n°10 pubblicato il 13 Novembre 2011 da capului

 

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Gabriele Militi

Poesia


La poesia, la voce di chi non ha voce
Nasce dal cuore e dal cuore si alimenta.
Non conosce cos'è la ragione
Ed è per questo che con la poesia si può sognare
.


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