Post N° 44

Post n°44 pubblicato il 21 Giugno 2005 da cieloverde4

“Mio adorato Cielo, cosa hai da raccontarmi questa sera? Lo sai che con te scambio ben volentieri le quattro chiacchiere della sera, non per il gusto di occupare un po’ di tempo ma per raccontarci, o meglio donarci in semplicità, ciò che viviamo, ciò che il nostro cuore scopre nello scorrere del grande fiume: il tempo”. “Hai ragione mio carissimo “Io”! Il conversare tante volte, (forse sarebbe meglio dire, solo alcune volte…!), è un chiacchierare ed un esprimere concetti e descrizioni profonde ma….. che affascinano e si trasformano in un grande parcheggio in cui puoi trovare di tutto ma sai che non è nulla di tuo. Ed è questa, lo dico con tutta sincerità, la paura che ogni tanto affiora anche quando converso con te. Mio desiderio più che parlare vorrebbe, e lo è, uno comunicare, non solo cose vere e belle ma la vita, il nostro intimo sentire….l’amore!. Ciò di cui ogni giorno facciamo esperienza, ciò che portiamo dentro….quello cose di cui noi due sussurriamo sommessamente, non perché vogliamo nasconderci o nascondere: il nostro segreto, solo perchè non possibile tradurre con le sole parole usuali, è intimità, affetto, incontro d’ amore, desiderio di amare ed essere amato… corriamo il rischio, vero ed autentico, di banalizzare e rendere cronaca le nostre rispettive esperienze e quotidiane fatiche. Ecco perché i più tendono alla semplice cronaca scarna e disossata. Questa è sempre interessante ed interessa, accende la curiosità, fa molto parlare e fantasticare. Accende desideri morbosi aprendo il varco alle proprie frustrazioni e sconfitte e desideri repressi per mantenere l’aria di persone perbene ed oneste. Bravi e laboriosi padri di famiglia. Signore altolocate di tutta onorabilità… costrette a vivere una vita non loro ma secondo copione sociale della onorabile società”. “Calma, mio caro Cielo, qualcuno si potrebbe anche offendere!” “Offendere per che cosa? Perché non trova il coraggio di … e punta il dito? Perché la vita è una avventura e come leggevo una volta: se vuoi navigare nel mare aperto con amici dai tuoi medesimi desideri non ti affannare a costruire una bella nave, suscita la nostalgia del mare aperto… e troverai chi è disposto non solo a lavorare nel cantiere del porto ma a prendere il largo con te” “ Caro Cielo a quando il largo del mare aperto?”.     

 
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Post N° 43

Post n°43 pubblicato il 17 Giugno 2005 da cieloverde4

“Salve amico mio”, “salve Cielo!” “Vengo da una riunione in cui ci sono stati fuochi pirotecnici… La parte dirigenziale spaccata in due ed io in mezzo al fuoco incrociato. Una parte continua a sognare in grande facendo richieste assurde, in quanto si ostinava a non voler leggere i dati oggettivi che venivano impietosamente messi sotto gli occhi di tutti, preferendo sognare ad occhi aperti come tanti adolescenti innamorati: idee faraoniche… si potrebbe…. e poi si potrebbe…. L’altra parte, con i piedi per terra, con tanto di argomentazioni che non lasciavano spazio alla fantasia: quello che proponete è solo poesia…, omettendo cifre, costi, ed imprevisti che devono essere invece previsti. I primi, i sognatori che rimproveravano questi ultimi di poca duttilità e incapacità di rinnovarsi e percorrere strade nuove che in altre circostanze avevano dato buoni risultati…la seconda che ribadiva i soliti concetti che è bello aprirsi al nuovo ma non al suicidio. A parole tutto è facile, tutto è semplice, quasi banale ma in realtà quando poi si deve tradurre in concreto simili progetti ci si ritrova: “io, mammeta e tu”, ossia soli perché tutti impegnati altrove, tutti oberati, magari pronti a chiedere collaborazione agli altri ma in pratica latitanti perchè sommersi di impegni che servono solo di copertura… Ed io lì in mezzo e preso di mezzo finchè non sono incominciate a volare parole grosse e poi… dimissioni. Mio caro quanto è difficile programmare e lavorare insieme! Perché il difficile è ascoltarsi per cogliere il buono che c’è in ogni cosa e discernere e scartare la zavorra! Si pensa di possedere la verità come dire: noi siamo i soli intelligenti… in queste circostanze la scommessa è grande perché si rischia non solo di non farne di nulla di qualsiasi proposta ma di seppellire anche quelle che si definivano amicizie. L’incapacità di mettersi in ascolto e cercare davvero il confronto. Se in teoria si è convinti di non essere portatori di verità in assoluto, in concreto poi invece si agisce come se davvero fossimo sempre e comunque nel giusto e nel vero. Quanti guasti, mio caro vengono commessi perché incapaci a mettersi in discussione e a dubitare, almeno per un attimo, che forse ci siamo allontanati dal vero. La troppo sicurezza ci rende ridicoli e piccini. Quanta amarezza, quante energie sprecate, quante opportunità suicidate per mancanza di sincero ascolto!. “Hai ragione Cielo, noi vogliano ed amiamo ascoltare solo ciò che ci fa piacere il resto è offesa alla nostra dignità, giudicandole parole mosse solo da gelosia ed invidia. Fai dei bei complimenti e l’altro sarò tutto per te: ‘tu solo vedi giusto’. Parla con sincerità dicendo parole scomode: ‘tu sei geloso ed invidioso e poco intelligente’. “e tu cosa pensi di me?” “Tu sei Cielo, il mio amico, con te posso dirti qualunque cosa purchè detta con sincerità e vera amicizia”.       

 
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Post N° 42

Post n°42 pubblicato il 14 Giugno 2005 da cieloverde4

Caro “io” che spettacolo vedere dall’alto il tombolo di Giannutri e poi quello di Orbetello, adagiato tra mare e cielo ridenti e tersi….  “Fortunato tu Cielo, che puoi permetterti di godere di simili spettacoli!” “Non direi tanto! Il luogo sì è bello, ma! c’è un ma , per dire che non sono in ferie ma a lavoro. Sono ad un convegno non residenziale, di tre giorni…. E così mentre fuori uno spettacolo da favola dentro uno spettacolo da sbadigli. E’ davvero stressante godersi l’eloquenza degli esperti e poi gli inevitabili scontati interventi. Gli esperti, con tanto di cartelle per recitare una parte che da tempo gli compete. Esperto! Non solo uno che sa, ma che ha il compito di ricordarti che lui sa, e deve istruire te ‘ignorante’, bisognoso di aggiornamento. Deve aprire la tua mente al sapere. Ma in aula c’è anche chi non può accettare, nel modo più assoluto,  il ruolo di ‘ignorante’ … Lui non può non intervenire e dimostrare, a se e all’oratore, che lui non è da confondersi con gli altri perché è dalla sua parte: ‘lui sà’ e ti dice chiaramente che lui sa. Ed ecco. A turno, i divoratori di microfono che con gesti e parole persuasive sfoggiano tutto il loro sapere anche se tu l’hai già ascoltato e riascoltato nelle precedenti edizioni. Si è vero, mio caro “io” che qualche oratore riesce ad accattivare l’attenzione e a dimostrarsi anche simpatico… e tutto sarebbe davvero bello se… già  i divoratori di microfoni. Peccato che non siano esperti anche dello stupente e affascinante panorama…. No! Sono persone serie, persone di cultura. Ed allora, tu mi capisci, cerca di essere un pò comprensivo nei miei confronti… sposto leggermente la sedia per ascoltare l’oratore-spettacolo che mi parla da fuori… Domani si replica, peccato che si è annuvolato…. Adesso posso leggermi con calma tutta la saggezza offertami nella trasferta. Domani dovrò, mio malgrado, soffrire per restare il più possibile ad ascoltare quelli che sanno… con lo sguardo intento a sbirciare l’oratore-spettacolo che mi fa l’occhietto compiacente quasi invito anche per l’oratore che continuerà a non accorgersi del meraviglioso spettacolo che la natura ci regala… ma attenzione non consegna alcun appunto se non ciò che ognuno è stato capace di godersi ed estasiarsi”.       

 
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Post N° 41

Post n°41 pubblicato il 10 Giugno 2005 da cieloverde4

Caro Cielo, non ti meravigliare se a volte mi lascio prendere un  po’ dallo sconforto e ti apro il mio cuore. Non per avere qualche parola di conforto, o peggio, per avere la tua approvazione e compassione. Nulla di tutto ciò. Senti. mi ha raggiunto la notizia di una persona, di nostra conoscenza che ha deciso di porre fine alla propria esistenza perché piena di problemi e buio pesto dentro il suo cuore. Solitudine ed indifferenza, superficialità e perbenismi.,,, l’hanno ucciso… E si caro Cielo quando ci si trova faccia a faccia con il dolore, se ci riesce, fuggiamo per andare a cantare l’inno alla vita spensierata, per cogliere l’attimo fuggente, bruciando ogni domanda o pensiero scomodo…. Perché?, Perchè ci hanno fatto credere che abbiamo diritto alla felicità e dobbiamo a tutti i costi essere felici  forti, famosi e belli per godere davvero della vita!. Niente sacrifici e buchi neri nel nostro cielo….

Vedi mia amato “io”. E’ terribile creare  e crearsi illusioni e false aspettative dalla vita. Quando mi trovo di fronte ad una persona che ha scelto la morte penso a quanti, ancora peggio, scelgono la non vita, di non vivere e si lasciano andare nel grigiore di una esistenza senza cielo, senza nuvole, senza sole e luna: solo buio. Si lasciano vivere e scelgono la non vita. Sono di quelli che non hanno speranza, non hanno domani, ne hanno amici o affetti per non soffrire, per non dover restare soli, quando sono già terribilmente soli senza vita, nel buio del nulla… Morti dentro, deambulanti senza meta ne casa, scarichi di ogni desiderio… Io ho te. E tu hai me, non per farci compagnia ma solo per ricordarci che c’è una vita dentro di noi, c’è una speranza… ci sei tu ci sono io… il Cielo, il sole le nuvole e temporali per poi riapparire il sereno, il sole, la vita… Amico mio sorriso di gioia e di speranza che mi aiuti a tener sempre acceso questo nostro desiderio di te e i sogni che il mio cuore non cessa di propormi perché ci sia luce sempre per me e con me. Ciao Cielo.     

 
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Post N° 40

Post n°40 pubblicato il 07 Giugno 2005 da cieloverde4

Mio caro Cielo, nonostante i tanti propositi di essere un po’ regolare nel ritrovarci, fine giornata, dobbiamo concludere che fin’ora è solo un pio desiderio. A mia giustificazione, posso dirti, che ne avrò ancora per un paio di settimane e poi respirerò. Mi ritrovo a tarda sera stanco… E quando provo ad utilizzare qualche ritaglio di tempo, bombardato come sono da continue interruzioni non mi riesce concludere nulla. C’è il fatto che tu meriti altro e non è giusto  un simile comportamento… non ne serio ne rispettoso nei tuoi confronti. Sono solo briciole di tempo, sufficienti per le quattro chiacchiere di un frettoloso saluto, ma non con te. Di cose da raccontarci ce ne abbiamo tante ma… ci siamo capiti!.

In questi giorni mi son sorpreso a riflettere sulla sempre più drammatica esperienza della solitudine. Pur tra tante strette di mano, sorrisi e amori fugaci… solitudine! Quella solitudine che piano piano ti penetra dentro, simile ad umida nebbia che ti riduce a brividi. E’ vero che c’è in noi una brama insaziabile a sfuggire dal faccia a faccia con noi stessi, protomo del faccia a faccia con gli altri, specialmente di chi diciamo di voler bene. In questo caso questi altri, li vorremmo come soffice cuscino su cui adagiare morbidamente ogni nostra ansietà. E allora chiedo anche a te: “perché dialogare con noi stessi e con gli altri diventa sempre più difficile e  superficiale?”. Una risposta ce la potremmo anche dare ma a cosa servirebbe? Forse per soffrire di più. Inconsciamente abbiamo desiderio di consenso, più che di confronto costruttivo o di dialogo aperto e leale. Approvazione invece d’incontro vero nella diversità. Desiderio istintivo ed emotivo più che comunione dei sentimenti e degli affetti. Un uomo ed una donna che s’incontrano, fanno sesso e poi… di corsa ritornano alla propria donna o uomo. Una sveltina quasi per vedere se ancora funzionano e fino a che punto. Ci si ritrova con gli amici per una scampagnata, per una rimpatriata,. Per un desiderio di restare soli (?) desiderio che non tarda a divorare. Abbiano paura dei sentimenti forti, di legarci, di perdere la libertà. Davanti a noi solo immense praterie per galoppare all’impazzata. Siamo soli in fondo, per scelta, anche se il più delle volte è subita. Le premesse dicevano intenzioni e propositi senza paletti mentre si già scaricando paletti e filospinati. Solitudine per scelta, solitudine per paura, solitudine per rifiuto d’amare. Solitudine: paura di lasciarsi amare! Delusioni, prepotenze senza mai un vincitore ne per chi resta ne per chi fugge. La vita, questa grande opportunità, questo desiderio che rischia di diventare singhiozzo ma forse anche uno spazio di freschezza, di ebbrezza, brezza serale dopo una giornata afosa. Desiderio d’amare capace di accogliere tutto ciò che è diverso perché proprio ciò che mi manca. L’ho finalmente trovato… voglio vivere… desidero che mi ami fino alla follia per essere posseduto e fino alla follia tuffarmi nell’avventura di amare e di lasciarmi possedere.

 
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