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Post N° 40

Post n°40 pubblicato il 07 Giugno 2005 da cieloverde4

Mio caro Cielo, nonostante i tanti propositi di essere un po’ regolare nel ritrovarci, fine giornata, dobbiamo concludere che fin’ora è solo un pio desiderio. A mia giustificazione, posso dirti, che ne avrò ancora per un paio di settimane e poi respirerò. Mi ritrovo a tarda sera stanco… E quando provo ad utilizzare qualche ritaglio di tempo, bombardato come sono da continue interruzioni non mi riesce concludere nulla. C’è il fatto che tu meriti altro e non è giusto  un simile comportamento… non ne serio ne rispettoso nei tuoi confronti. Sono solo briciole di tempo, sufficienti per le quattro chiacchiere di un frettoloso saluto, ma non con te. Di cose da raccontarci ce ne abbiamo tante ma… ci siamo capiti!.

In questi giorni mi son sorpreso a riflettere sulla sempre più drammatica esperienza della solitudine. Pur tra tante strette di mano, sorrisi e amori fugaci… solitudine! Quella solitudine che piano piano ti penetra dentro, simile ad umida nebbia che ti riduce a brividi. E’ vero che c’è in noi una brama insaziabile a sfuggire dal faccia a faccia con noi stessi, protomo del faccia a faccia con gli altri, specialmente di chi diciamo di voler bene. In questo caso questi altri, li vorremmo come soffice cuscino su cui adagiare morbidamente ogni nostra ansietà. E allora chiedo anche a te: “perché dialogare con noi stessi e con gli altri diventa sempre più difficile e  superficiale?”. Una risposta ce la potremmo anche dare ma a cosa servirebbe? Forse per soffrire di più. Inconsciamente abbiamo desiderio di consenso, più che di confronto costruttivo o di dialogo aperto e leale. Approvazione invece d’incontro vero nella diversità. Desiderio istintivo ed emotivo più che comunione dei sentimenti e degli affetti. Un uomo ed una donna che s’incontrano, fanno sesso e poi… di corsa ritornano alla propria donna o uomo. Una sveltina quasi per vedere se ancora funzionano e fino a che punto. Ci si ritrova con gli amici per una scampagnata, per una rimpatriata,. Per un desiderio di restare soli (?) desiderio che non tarda a divorare. Abbiano paura dei sentimenti forti, di legarci, di perdere la libertà. Davanti a noi solo immense praterie per galoppare all’impazzata. Siamo soli in fondo, per scelta, anche se il più delle volte è subita. Le premesse dicevano intenzioni e propositi senza paletti mentre si già scaricando paletti e filospinati. Solitudine per scelta, solitudine per paura, solitudine per rifiuto d’amare. Solitudine: paura di lasciarsi amare! Delusioni, prepotenze senza mai un vincitore ne per chi resta ne per chi fugge. La vita, questa grande opportunità, questo desiderio che rischia di diventare singhiozzo ma forse anche uno spazio di freschezza, di ebbrezza, brezza serale dopo una giornata afosa. Desiderio d’amare capace di accogliere tutto ciò che è diverso perché proprio ciò che mi manca. L’ho finalmente trovato… voglio vivere… desidero che mi ami fino alla follia per essere posseduto e fino alla follia tuffarmi nell’avventura di amare e di lasciarmi possedere.

 
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