Cervello offresi

Ho fatto un sogno

Nel mio sogno ero alquanto grasso e vestito di un abito rosso di lana pesante di quella che provoca prurito (sarà roba cinese forse). Stavo dando un'occhiata al mio mezzo di locomozione prima della dura e impegnativa nottata.

Check-list di mia moglie: Slitta, ok. Finimenti, ok. Renne, ok. Regali, ok. Fiaschetta con liquorino fatto in casa, ok. Mi pare che non manchi niente.

Yahhhhhhh, si parte!

Sono in volo, ma le tante luci mi disturbano, non vedo bene i luoghi che sorvolo quindi decido di abbassare la quota (se qualcuno mi vede, poco male, mi conoscono fin troppo bene).

Effettivamente, da questa distanza, vedo meglio.

Famiglie in fila davanti a un ristorante con una scritta a caratteri cubitali "CARITAS", mah si mangerà davvero bene, visto che fa un freddo cane e questi restano incollati al marciapiede aspettando il loro turno.

Capperi! Ancora una fila davanti a un centro commerciale. Interminabile. Già, gli ultimi regali da fare. Ancora la scritta "CARITAS". Sarà una catena di negozi di una qualche multinazionale. In Lapponia non esiste, chissà magari un giorno apriranno anche lì, ma ne dubito. Mi sa che qui non c'è bisogno di me. Riprendo quota e mi dirigo verso sud, verso il Mediterraneo.

Anche qui vedo cose strane: gente che pur di non rinunciare alle vacanze natalizie s'imbarca per un'amena crociera in inverno (beh comunque sono belli abbronzati, beati loro).
Certo che però scassate sono scassate queste imbarcazioni. Saranno crociere Low-cost. E poi ci sono i soliti fanatici, gente che per attirare l'attenzione non rinuncia al tuffo in mare incurante del freddo. Anche i bambini gettano in acqua, eh beh se si beccano un raffreddore non venite poi a lamentarvi.

Mi spingo ancora un po' più giù, con una lieve virat… capperi! Già sparano i botti, un po' in anticipo però. Vabbuo' che ci vuoi fare, quando c'è da divertirsi non si bada a spese (sparano senza sosta, e pensare che i botti costano un botto). Almeno fate attenzione che mi stavate beccando la renna.

Abbasso la quota e leggo il nome di una strana città polverosa e disordinata, aspe' come si chiama? A… Aleppo, mi pare.

Ua' è una gioia! Gente che corre, urla festanti. Botti. Luci lampeggianti e sirene a festa. Che goduria abitare qui!

Mi abbasso un po' per vedere meglio e… ahahah che buontemponi! Bambini vestiti quasi come me, non so forse in mio onore… Insomma vestiti di rosso… un rosso, come dire… un rosso sangue. Sì rosso sangue… Sangue innocente come il sangue di tutti gl'indifesi.

No, quest'anno non è cosa. Non mi viene da far risuonare la mia risata, il mio "Oh-Oh-Oh". No, non me la sento.

Buon Natale?
Sì. Buon Natale a 'sto cazzo!

Cia', torno in Lapponia.