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Un blog creato da chiaretta_la_volpe il 02/04/2007

La casa del cetriolo

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Dell'asso di spade

Post n°74 pubblicato il 27 Agosto 2008 da chiaretta_la_volpe

Chiaretta, Isotta, Mic&Fra interrogano esisto per scrutare nei loro destini. A chiaretta compare l'asso di spade.
Chiaretta: - No, un altro fattone no!
Isotta: - No, davvero, basta!
Mic: - Lo dicevi anche 2-3 fattoni fa...
Chiaretta: - Ma no, ce ne ho avuto solo uno e un pezzo. Anzi, no, un pazzo.

(però, davvero, il prossimo che sia non dico normale, ma almeno umano...)

 
 
 

Non chiedermi

Post n°73 pubblicato il 17 Agosto 2008 da chiaretta_la_volpe

Questa mattina alle 6.40 uno dei fratelli di chiaretta, che momentaneamente vive a casa dei genitori, ha sentito squillare il cellulare. Ha risposto e ha sentito una voce biascicare:
- Sono chiaretta, mi apri il portone?
Pochi minuti dopo, si è trovato davanti chiaretta la volpe completamente ricoperta di sabbia nera, con i pantaloni alla turca tutti inzaccherati, che entrando in casa gli ha detto:
- Scusami se ti ho svegliato. Non chiedermi come mai sono qui perché non ne ho la più pallida idea.
ha lasciato una scia di sabbia e si è andata a buttare sul primo letto a disposizione.
quattro ore dopo, quando si è svegliata, chiaretta ha ricostruito parte della nottata che l'aveva portata lì.
si era andati alla spiaggetta con gli amici spagnoli. che l'avevano invitata a cena, chiaretta, a mangiare pasta ricotta e salsiccia, e lei inorridita:
- No, no, ho mangiato tanto a pranzo (cinque scampi e mezza fetta di spada, e una forchettata di pasta coi totani), sono grassa, la cena la salto, tanto poi assumo calorie con l'alcool...
Un paio di sigarette profumate, qualche birretta lungo la strada, un rum e cola (y donde esta la cola? è il commento più significativo), ballare, andare a pisciare dietro le cabine, un altro rum e cola, ballare, ridere, saltare, guardare la luna dopo l'eclissi, e poi ma sì, un mohito, uh che bello, rum chiaro e scuro insieme!
poi, cominciano i buchi. succede qualcosa. ci perdiamo, credo. non so. ma c'è la luna che brilla, e poi c'è l'autobus notturno. perché lo abbiamo preso solo in due? dove sono gli altri?
e poi chiaretta ricorda di aver tolto la sim al telefono per prestarlo. e la sim non c'è più. e poi chiaretta ricorda piazza venezia alle cinque e mezza del mattino. una luce meravigliosa in cui camminare. e poi chiaretta ricorda un altro autobus, e una stazione. dalla parte sbagliata della città. e poi ricorda che le si è rotto l'accendino, e non aveva soldi, e ha fatto un bancomat, ha comprato l'accendino, pensa, perché ne ha uno che non aveva e ha dei soldi che anche quelli non c'erano, prima. e poi ricorda di aver visto l'autobus che prendeva da ragazzina per andare a scuola, ed esserci salita. praticamente, di aver attraversato la capitale tutta coperta di sabbia con l'idea di tornare a chiudersi nel bunker, per finire invece attaccata alle gonnelle di mammà. che fortunatamente non c'era.
resta da capire perché ha la testa piena di bernoccoli, e le orecchie piene di sabbia. e cosa ha fatto in quei lunghi momenti di cui nella memoria non v'è traccia.

 
 
 

Domande esistenziali(questa è tosta)

Post n°72 pubblicato il 28 Luglio 2008 da chiaretta_la_volpe

È nato prima il maschio o la maschera?

 
 
 

Tridenti

Post n°71 pubblicato il 16 Luglio 2008 da chiaretta_la_volpe
 

Isotta, chiaretta, mic&fra siedono al tavolo definendo i gesti liturgici dell'evocazione di Esisto. Michele disegna qualcosa, isotta prende il foglio e comincia a illustrare le immagini ad alta voce:
- C'è uno shuttle che vola, un piselletto con scritto goodyear e un diavolo con un tridente marino... no, terrestre, un tridente terrestre.
Mic: - Un  tridente terrestre?
Isotta: - Eh.
Mic: - Un forcone, vorrai dire.
Isotta: - Si, ecco quello.

 
 
 

Chi è che gufa?!

Post n°70 pubblicato il 15 Luglio 2008 da chiaretta_la_volpe

Io vorrei tanto sapere chi è che me la gufa. Venerdì mattina, in montagna, sole splendido: perdo la mattinata in macchina con mio padre tra andare a fare il biglietto, passare in slovenia a comprare le sigarette, in austria a fare alcune spese. torniamo alla base, si mangia, accompagno mia sorella a mettere a dormire i bambini, razzolo un po' su internet con il mio potente cellulare, decido di andare a scrivere alle casere, che sono delle ex baite di montagna dove si portavano le mucche e dove si faceva il formaggio, a un paio d'ore di cammino dal paese. per tornare, mi verrebbe a riprendere mio fratello su agli altopiani (solo un'ora a piedi). Tutta fomentata, esco. si annuvola, di brutto, niente casere. piove pure. mio cognato, con cui dovevo andare in ferrata, ci telefona dal monte bianco dicendo che si è slogato una caviglia. decido di tornare a roma. la sera mio fratello mi porta in austria, a villach, a prendere il treno: ho speso 93 euro di biglietto per viaggiare comoda, dormire e svegliarmi a roma in condizioni umane.
sì.
nello scompartimento ci sono 3 austriaci. uno dei 3 è pazzo. ma pazzo sul serio: ho guardato nella sua sacchetta dei medicinali, una psicofarmacia ambulante. si è messo a parlare e credo abbia smesso solo un'oretta che ha dormito.
per la disperazione mi sono messa le cuffie, ma a dormire con la musica non riesco molto bene. a firenze alle 6.30 scendo sconsolata e rincoglionita a fumare una sigaretta e noto che si è liberato lo scompartimento accanto al mio. prendo armi e bagagli e scappo. riesco a dormire un paio d'ore scarse.
arrivo a roma alle 9, sudata, puzzolente, stanca, prendo il taxi (eccheccazzo) e sbarco alle 10 e spiccioli alla casa del cetriolo. rapido cambio di zaino, lavatrice al volo, e via ripartire per il circeo col mio amico pinguino.
e continua l'avventura.
andiamo a prendere la pontina. da lontano vedo del fumo.
infatti.
un veicolo in fiamme causa 20 km di coda. stiamo fermi 2 ore (per chi non la conosce, la pontina non ha vie di fuga: se ci stai dentro, ci puoi morire). dopo 2 ore arriviamo a uno svincolo, fuggiamo. andiamo a prendere la roma napoli. nel frattempo ci chiama un altro amico, luca er macellaro, che si unisce alla gita. appuntamento a frosinone.
dobbiamo fare gas.
il tipo dell'autogrill dove ci fermiamo a prenderci una birra (siamo abbastanza disidratati) ci dice di uscire alla prima uscita, che c'è il distributore ed è aperto.
certo, come no.

dotati di telepass, ci avviamo all'uscita. la macchina davanti a noi si ferma, nel frattempo il telepass nostro ha suonato, per cui non possiamo fare retromarcia e prendere un altro passaggio. aspettiamo buoni cinque minuti, alla fine usciamo, arriviamo al distributore. è chiuso. rientriamo in autostrada, riusciamo a fare gas 40 km dopo. arriviamo a frosinone, ci raggiunge luca, ci fermiamo per un caffè a un bar che ha accanto un distributore di metano.
usciamo dal bar, sto per accendere la sigaretta quando si sente un botto e un sibilo: si è staccato il tubo di rifornimento da una macchina. fuggi fuggi generale. paura, ma non succede niente. riprendiamo la via.
ormai sono le quattro e un quarto. partiti alle 12.30 dalla casa del cetriolo.
alle cinque arriviamo finalmente al circeo, compriamo il pesce per la cena, vino birre e altri generi di conforto e tutti giulivi ci dirigiamo verso casa.
Il giardino è ok. Apriamo la porta. A terra sembra bagnato, sui bordi della sala, ma non lo è. uno sguardo al cesso e sbianchiamo. ha tracimato. decidiamo di non pensarci, andiamo al mare e ci facciamo il bagno. al ritorno, carburati di thc, cominciamo a pulire. 2 ore di detersivi, secchi, ecc. ne usciamo vivi. a quel punto, per consolarci, ho fatto
una cenetta di pesce da urlo. impepata di cozze, pasta coi calamaretti quelli piccoli piccoli, orata, totano e gamberi alla brace. e vino come se piovesse. andiamo a dormire convinti che il giorno dopo ci attenda una splendida giornata di allucertolamento spiaggiato.
sì.
mi sveglio convinta che sia l'alba ("è ancora buio"). in realtà sono le nove e piove (che bella rima).
ma forti e fiduciosi, ce ne freghiamo, ci ingozziamo come porci (dal mare alla terra: pasta con pancetta, zucchine e pomodorini, pollo alla brace, pesche col vino, gelato) e dopo un po' esce il sole. usciamo di casa per andare alle dune e ci attraversa la strada un gatto bianco. da lì, è stata tutta in discesa.
ripartiamo domenica sera alle 11, io reggo due carcasse di pollo private di ali e cosce e della maggior parte della carne in un piatto ("Non si butta la carne, diamola ai cani!"), arriviamo in campagna e le lancio perché se le mangino i cani randagi.
una non l'ho lanciata con abbastanza forza e s'è spiaccicata sul vetro di luca, che ci seguiva con la sua macchina. a roma ci arriviamo che è l'una e spiccioli. entro in casa, fetenzo mi accoglie famelico, gli dò i croccantini, gli cambio l'acqua e vado ad accendere il pc. tempo tre minuti, sento i conati: fetenzo mi accoglie vomitando in giro per la sala.
chiudo la porta della mia stanza ("ci penserò domani, per questo weekend ho già dato").
ieri mattina, mi affaccio schifata in sala: il vomito non c'è più. fetenziello se l'è rimangiato. almeno questo...
e così, dopo 20 giorni in giro per l'europa, m'è toccato ricominciare a lavorare.
ma se becco chi m'ha gufato il weekend lo gonfio come una zampogna!!!

 
 
 
 

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