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Messaggi del 14/02/2007

Kyoto: Sanjusangendo e Kiyomizudera

Post n°43 pubblicato il 14 Febbraio 2007 da donchrix
 
Foto di donchrix

L'attrazione successiva è Sanjusangendo, che mi ha letteralmente sorpreso. Si tratta di una sala lunga più di 120 metri, il cui esterno veniva utilizzato in passato anche per gare di tiro con l'arco: il record di questa competizione è di un ragazzo diciottenne che quattro secoli fa nel giro di 24 ore scagliò oltre 13.000 frecce all'altra estremità della sala, centrando il bersaglio più di 8.000 volte.
All'interno di Sanjusangendo sono ospitate 1.000 statue in legno della divinità buddista della misericordia, rappresentata anche in una gigantesca statua posta al centro della sala, mentre un ulteriore esemplare veniva utilizzato dai monaci per raccogliere fondi, e si trova ora dietro l'immagine più grande. In tutto quindi fanno 1.002. Oltre a questa miriade di statue ve ne sono altre 30 semplicemente eccezionali, molte delle quali potrebbero essere conosciute dal grande pubblico come famosi tesori artistici se solo si trovassero in un museo italiano o al Louvre di Parigi. Rappresentano dei guardiani, che dovrebbero tenere lontani gli spiriti maligni, e spesso derivano da divinità induiste arrivate in Giappone unitamente agli insegnamenti buddisti.

Il tour si chiude al tempio di Kiyomizudera, più antico della stessa Kyoto, con la caratteristica terrazza su palafitte, particolarmente scenografica ma che avrebbe meritato una giornata migliore.

In serata ho assaggiato il Donburi, ovvero una semplice ciotola (grande) di riso con sopra un qualsiasi ingrediente, nel mio caso del tonno crudo con wasabi e alghe essiccate. Ho preso anche gli Udon, una sorta di grossa tagliatella in brodo, molto buona e molto piacevole da mangiare anche per la sua consistenza.

 
 
 

Kyoto: palazzo imperiale e santuario Heian

Post n°42 pubblicato il 14 Febbraio 2007 da donchrix
 
Foto di donchrix

Dopo queste due autentiche meraviglie, è la volta del palazzo imperiale. In origine si trovava all'estremità nord di Heian-kyo (il vecchio nome di Kyoto), detta dairi, un punto importante nella struttura artificiale della città, disegnata sul modello della capitale cinese dell'epoca, l'odierna Xi'an. Il palazzo di tanto in tanto era vittima degli stessi incendi che sconvolgevano il resto della città, ed in attesa della ricostruzione la corte imperiale si trasferiva nel cosidetto sato-dairi, che ad un certo punto ne divenne la sede definitiva. Ciò nonostante il palazzo imperiale non perse la propria abitudine di andare a fuoco di tanto in tanto, e venne quindi ricostruito più e più volte. Il palazzo è molto grande, ma in realtà non è particolarmente scenografico, con la sola eccezione del trono imperiale. Tra l'altro non si possono visitare gli interni.

Per pranzo sosta al Kyoto Handicraft Center, che di fatto è un piccolo centro commerciale di souvenirs, con le cose migliori al quinto piano.

Nel pomeriggio visita al santuario Heian (nella foto), in stile cinese, simile all'aspetto che doveva avere originariamente il palazzo imperiale, e che include anche un bel giardino.

 
 
 

Kyoto: Nijo e Kinkakuji

Post n°41 pubblicato il 14 Febbraio 2007 da donchrix
 
Foto di donchrix

Oggi tour di Kyoto, peccato per il tempo orrendo... si inizia con il castello Nijo,
costruito all'inizio del 17° secolo come residenza per il primo Shogun Tokugawa ed i suoi discendenti. L'interno è quanto di più affascinante e "giapponese" visto finora, a partire dai "pavimenti dell'usignolo", che coprono tutto il perimetro della residenza: quando calpestate il pavimento in legno, il vostro peso causa lo sfregamento di un meccanismo metallico che produce il verso, utile come sistema di sicurezza e molto piacevole da sentire.
I pannelli dipinti sono semplicemente meravigliosi: il colore di base per tutte le stanze è l'oro, su cui sono dipinti pini giapponesi, tigri, aquile, fiori. Gli ambienti principali servivano come sale di rappresentanza o stanze private dello Shogun, che si trovava sempre in una zona rialzata. Accanto alle sale di rappresentanza, in una piccola stanza, le guardie personali restavano nascoste, pronte ad intervenire in caso di pericolo. Poichè invece nelle sale private non erano ammessi uomini, la protezione era affidata alle stesse concubine, addestrate all'utilizzo di pugnali.

A seguire visita a Kinkaku-ji, ovvero il tempio del padiglione d'oro, costruito originariamente come residenza del terzo Shogun Ashikaga (antecedente allo shogunato Tokugawa), e divenuto tempio buddista dopo la sua morte. Il padiglione d'oro doveva servire ad impressionare i frequenti ospiti cinesi in un momento storico in cui i due paesi intrattenevano fitte relazioni diplomatiche. Ed è davvero bellissimo, peccato non ci fosse un solo raggio di sole che lo potesse illuminare a dovere... ma riesce a risplendere anche in una giornata del genere.

 
 
 
 
 

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Un blog di: donchrix
Data di creazione: 01/12/2006
 

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