RoseRosse&PepeNero

Nobuyoshi Araki: tra bondage e poesia

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                               tra Eros e Thanatos...

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Lo stretto legame tra vita e morte. l'eterna battaglia tra

Eros e Thanatos, sono i temi ricorrenti della fotografia di

Nobuyoshi Araki.

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Dalie, camelie, orchidee e fiori di ogni specie sono colti

nel momento di massimo splendore, un attimo prima di

appassire, come a ricordare che dolore e sofferenza sono

parte integrante della vita, quanto la bellezza, l'eros, l'amore.

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Le donne sono da sempre protagoniste delle sue fotografie: nude,

provocanti, sensuali, colte durante l'esplosione del piacere sessuale,

immortalate per strada, in un giardino, lascivamente abbandonate

a terra, sedute o coricate su letti disfatti, distese su tradizionali tatami,

vestite con tradizionali ed eleganti kimono di seta,

denudate e legate.

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Le "modelle" di Araki possiedono una forza iconica dirompente che

si stempera nella gentilezza dell'espressione del loro viso.

I loro occhi sono caratterizzati da un sottile velo di tristezza e

di estraneità dal mondo.

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Anche nel le sue foto di Kimbaku, il bondage giapponese,

che gli hanno dato maggiore notorietà internazionale

perché cariche di maggiore trasgressività, non si avverte

nelle modelle traccia di violenza o di dolore.

Esse sembrano recuperare l'antico ruolo della geisha,

così profondamente connaturato nella cultura giapponese,

non sono mai volgari e mantengono sempre un'aura

di sogno.

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Con un occhio alla grandissima arte erotica giapponese ed in particolar modo

ad Hokusai riletto nelle facce di donne e ragazze viste in qualunque contesto,

e nella rappresentezione simbolico- rituale della sessualità, Araki parla delle

tematiche a lui più care: il sesso, l'amore, la femminilità, il dolore, la morte.

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Katsushika Hokusai - Edo, 1760- 1849

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Se è vero che la ricerca complessa, multiforme,

inusuale  di Araki è dedicata al sesso, alle donne,

è anche vero che per lui forografia e vita si

mescolano in un legame indissolubile.

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Yoko- Sentimental Journey

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Araki si presenta al mondo dell'arte per mezzo di una

capillare documentazione fotografica del viaggio di

nozze con la moglie Yoko, soggetto privilegiato dei

suoi scatti.

Yoko che pensa, Yoko che guarda il cielo, Yoko colta

nel culmine di un rapporto amoroso, Yoko che mangia,

Yoko che dorme; Yoko che, in una parola, esiste.

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Come se un'immagine potesse fungere da "prova"

del nostro esserci, e concederci la possibilità di

trattenere brandelli di passato nel nostro presente,

vivi di una vita fittizia ma a suo modo consolatoria.

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L'apice di questo inusuale "triangolo" (lei, lui, la macchina fotografica),

illusoriamente salvifico,  sarà raggiunto nel 1990, con la serie

Winter Journey: di nuovo un viaggio, ma stavolta gli attimi raccolti

saranno quelli che scandiscono gli ultimi giorni di vita della moglie,

affetta da un male incurabile, che morirà nello stesso anno.

Una delle ultime foto, nella quale si congeda dalla compagna morente

stringendole dolcemente la mano.

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Fotografare è essere innamorati, dice Araki,

e il suo viaggio sentimentale con Yoko non si

esaurisce dopo la vita, l'amore che lo legava a lei

lo trasmette a Chiro, la gatta che Yoko aveva

portato a casa due anni prima di morire.

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Araki, che fino ad allora aveva odiato i gatti,

dice di essere stato affascinato da Chiro dal

momento che posò lo sguardo su di lei.

Descrive la sua straordinaria capacità di

trasformare il mondo inanimato in cui viveva

dopo la morte du Yoko, in un paradiso pieno

di vita, come se con la sua mera presenza

Chiro riuscisse a convertire il suo balcone, che

era "diventato una rovina",  in "qualcosa di

simile a un Eden".

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E con Chiro, o forse "a causa" di Chiro Araki ha condiviso

vent'anni della sua vita, ritrovando in lei, quasi per una

fotografica metempsicosi, l'adorata Yoko, e accompagnando

anche Chiro, fino alla fine, in un lungo e ossessivo

percorso iconografico culminato nell'opera Sentimental 

Journey/ Spring journey. 

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Chiro my love

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"Ho preferito scegliere come foto finale Chiro da viva.

Questa diventa l’ultima immagine che abbiamo di Chiro,

e mette in evidenza il suo incoraggiarmi a perseverare

di fronte alla morte

Quindi, anche stavolta il mio desiderio di vivere

si riafferma, e come può vedere sono ancora vivo!"

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Nobuyoshi Araki

 Kaori