Creato da cinciarella10 il 13/10/2014

L'ODORE DELLA NOTTE

… la notte, secondo l’ora, cambia odore …

 

 

« Pelle di cioccolatoDolcissima notte! »

In piazza il mondo della scuola

Post n°585 pubblicato il 06 Maggio 2015 da cinciarella10
 

 

 


La rivolta della scuola contro Renzi 

Cin­que­cento mila docenti, pre­cari, stu­denti, geni­tori e per­so­nale sco­la­stico nelle piazze di Aosta, Bari, Cata­nia, Cagliari, Palermo, Milano e Roma (e in altre decine di città in tutto il paese) con­tro la riforma della scuola tar­gata Renzi-Giannini-Pd non fanno arretrare di un mil­li­me­tro il governo. Non è bastata la più grande pro­te­sta della scuola pub­blica dal 2008 (80% ade­renti allo scio­pero gene­rale) per allen­tare la presa sul pro­getto della sua tra­sfor­ma­zione azien­da­li­sta e auto­ri­ta­ria che il Par­tito Demo­cra­tico per­se­gue sin dall'approvazione della legge Berlinguer-Zecchino del 2000, quando approvò anche la nor­ma­tiva sulle scuole pari­ta­rie. Ieri, da Bol­zano, il pre­si­dente del Con­si­glio Mat­teo Renzi ha rispo­sto così alle richie­ste dei mag­giori sin­da­cati di fer­mare l'iter di appro­va­zione del Ddl sulla «Buona Scuola», stral­ciare l'assunzione dei 100.701 pre­cari in un decreto e abo­lire la con­te­sta­tis­sima norma sui «presidi-manager»: «Abbiamo intra­preso il per­corso di grandi riforme e andremo avanti con la testa dura» ha detto Renzi che ieri ha pro­po­sto di adot­tare il modello del Sud Tirolo alla scuola italiana.«Coniuga qua­lità e pra­ti­cità» ha detto.
L'ostinazione delle «teste dure» al governo, e delle loro appen­dici nel «par­tito della Nazione» è pre­sto spie­gato: con l'Italicum e il Jobs Act, la riforma della scuola è parte di un tris d'assi che Renzi intende pre­sen­tare prima dell'estate mostrando così il pro­filo com­piuto della sua per­so­nale rivo­lu­zione con­ser­va­trice. «Siamo pronti ad ascol­tare e con­di­vi­dere» ha riba­dito Renzi, fermo restando però il prin­ci­pio dell'«autonomia».
Lo scon­tro sulla scuola verte pro­prio su que­sto con­cetto di «auto­no­mia», la base di tutte le riforme della scuola da quin­dici anni. La riforma Renzi ha avuto il merito di chia­rirlo defi­ni­ti­va­mente: l'«autonomia» è quella del pre­side a capo di una scuola-azienda. La stessa che Renzi ha auspi­cato per sé impo­nendo l'Italicum. I miti fon­da­tori della sua «nar­ra­zione», cioè il deci­sio­ni­smo, l'aziendalismo e la «peda­go­gia del capo», sono al cen­tro di una riforma della scuola che auto­riz­zerà i pre­sidi a «indi­vi­duare» dagli albi ter­ri­to­riali trien­nali i docenti di loro gra­di­mento, intro­du­cendo nella scuola il sistema cor­rut­tivo dello spoil system o quello nepo­ti­stico che governa l'università ita­liana. Un rischio denun­ciato da Flc-Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals, Gilda e Cobas (che a Roma erano al Miur e poi in un pre­si­dio a Montecitorio).
Sul senso delle pro­te­ste il governo fa lo gnorri. «Per­ché uno scio­pero di que­ste dimen­sioni non si vedeva da sette anni ?» si è chie­sta ieri la mini­stra dell'Istruzione Gian­nini (Pd), colei che ha defi­nito «squa­dri­sti» i docenti che l'hanno con­te­stata a Bolo­gna e «cor­po­ra­tivi» tutti coloro che si oppon­gono alla sua riforma. Per Gian­nini il pre­side è «un lea­der edu­ca­tivo» e le rico­stru­zioni fatte in que­sti giorni sareb­bero «fan­ta­siose». Le assun­zioni dei docenti pre­cari por­te­ranno «il pre­ca­riato alla sua dimen­sione fisio­lo­gica del 2,5%». Per­cen­tuali senza fon­da­mento, visto che da quelle pre­vi­ste (alla pre­sen­ta­zione della «Buona Scuola» a set­tem­bre erano 148.100) sono stati esclusi almeno altri 100 mila aventi diritto, senza con­tare i pre­cari tra il per­so­nale Ata can­cel­lati dalla «riforma». Affer­ma­zioni che giu­sti­fi­cano la richie­sta di dimis­sioni avan­zata ieri dai sindacati.
La con­flit­tua­lità dei sin­da­cati più rap­pre­sen­ta­tivi della scuola è il pro­dotto di una spinta dal basso da parte dei docenti e dei pre­cari che, dopo mesi di ten­ten­na­menti, li hanno spinti ad una mobi­li­ta­zione tar­diva. Se aves­sero dichia­rato uno scio­pero gene­rale al mese, da otto­bre a oggi, a Renzi avreb­bero sot­tratto tempo e spa­zio per la sua «nar­ra­zione». Non l'hanno fatto e oggi sco­prono il con­flitto. Alcune orga­niz­za­zioni hanno paven­tato il blocco gli scru­tini a giu­gno. Un'azione cla­mo­rosa, se deci­de­ranno di andare fino in fondo. Altra que­stione poli­tica non secon­da­ria è la richie­sta di ritiro del Ddl emersa ieri dal mondo della scuola. Quanto inci­de­ranno sulla deter­mi­na­zione dei sin­da­cati gli emen­da­menti che saranno appro­vati alla Camera su spinta del Pd?

Roberto Ciccarelli - Il Manifesto
M
ercoledì 6 Maggio 2015

 
 
 
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CINCIARELLE



 

I POETI LAVORANO DI NOTTE



I poeti lavorano di notte
quando il tempo
non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.
Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.

Alda Merini, da "Destinati a morire"

 

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DANZA DELLE STREGHE


Le streghe non si vedono,
ma le streghe ci sono
Nel buio si radunano,
in riva a fiumi e laghi
Corrono senza un frullo,
volano senza un suono
Non le sentono gli uomini,
non le vedono i maghi.

Le streghe sono magiche,
le streghe sono donne
Incendiano le tenebre
con le risa e la danza
Fanno ruotar mantelli,
le favolose gonne
Finché dura la notte,
finché ne hanno abbastanza.

E gli umani le cercano,
le vogliono vedere
Curiosi delle favole,
stupiti delle grida.
E furtivi si accostano,
chini nelle ombre nere
Tremanti di paura,
ubriachi di sfida.

Ma le streghe li sentono,
corrono sulle sponde
Sopra le acque fuggono,
gioiose equilibriste
E per gli umani restano
i cerchi delle onde
Come gonne che ridono:
"Le hai viste? Non le hai viste?"

Bruno Tognolini
da Melevisione
Il libro nero di Strega Salamandra
Giunti Junior Editore

 

BIANCA TRA LE FOGLIE

 

RIMA DELLA RABBIA GIUSTA



Tu dici che la rabbia
che ha ragione
È rabbia giusta
e si chiama indignazione
Guardi il telegiornale
Ti arrabbi contro
tutta quella gente
Ma poi cambi canale
e non fai niente
Io la mia rabbia giusta
Voglio tenerla in cuore
Io voglio coltivarla
come un fiore
Vedere come cresce
Cosa ne esce
Cosa fiorisce
quando arriva la stagione
Vedere se diventa
indignazione
E se diventa,
voglio tenerla tesa
Come un'offesa
Come una brace
che resta accesa in fondo
E non cambia canale
Cambia il mondo

Bruno Tognolini
da "Rime di Rabbia", Salani Editore

 

FILASTROCCA LIBERA




Libero, libera, liberi tutti
Libero l'albero e libero il seme
Liberi i belli di essere brutti
Le volpi furbe di essere sceme
Il fiume libero d'essere mare
Il mare libero dall'orizzonte
Libero il vento se vuole soffiare
Liberi noi di sentircelo in fronte
Libero tu di essere te
Libero io di essere me
Liberi i piccoli di essere grandi
Liberi i fiori di essere frutti
Libero, libera, liberi tutti

Bruno Tognolini,
da Rima rimani, Salani 2002

 

SCONGIURO CONTRO IL NAZISMO FUTURO




Gli abbiamo detto
che la rabbia non è bene
Bisogna vincerla,
bisogna fare pace
Ma che essere cattivi
poi conviene
Più si grida, più si offende
e più si piace
Gli abbiamo detto
che bisogna andare a scuola
E che la scuola com'è
non serve a niente
Gli abbiamo detto
che la legge è una sola
Ma che le scappatoie sono tante
Gli abbiamo detto
che tutto è intorno a loro
La vita è adesso,
basta allungar la mano
Gli abbiamo detto
che non c'è più lavoro
E quella mano
la allungheranno invano
Gli abbiamo detto
che se hai un capo griffato
Puoi baciare 
maschi e femmine a piacere
Gli abbiamo detto
che se non sei sposato
Ci son diritti
di cui non puoi godere
Gli abbiamo detto
che l'aria è avvelenata
Perché tutti
vanno in macchina al lavoro
Ma che la società sarà salvata
Se compreranno
macchine anche loro
Gli abbiamo detto tutto,
hanno capito tutto
Che il nostro mondo è splendido
Che il loro mondo è brutto
Bene: non c'è bisogno di indovini
Per sapere che arriverà il futuro
Speriamo 
che la rabbia dei bambini
Non ci presenti
un conto troppo duro

Bruno Tognolini
da "Rime di Rabbia", Salani Editore
 

I PIEDI
---------------------------------

 

Salgono i piedi per la salita, 
passo per passo finché è finita.
Scendono i piedi per la discesa,
giù verso il basso
che il passo non pesa. 
Piedi leggeri, passi pesanti, 
lungo i sentieri
che portano avanti. 
Passi di marcia rivoluzionaria: 
testa per terra, piedi per aria. 

Bruno Tognolini
da "Rimelandia" 
Il giardino delle filastrocche
Mondadori Newmedia

 

DANZA ARABA

 

JAZZ

 

TEATRO



"Il mio scopo non è insegnarvi a recitare, il mio scopo è aiutarvi a creare un uomo vivo da voi stessi. Il materiale per crearlo dovete prenderlo da voi stessi, dalle vostre memorie emotive, dalle esperienze da voi vissute nella realtà, dai vostri desideri e impulsi, da elementi interni analoghi alle emozioni, ai desideri e ai vari elementi del personaggio che impersonate ... Imparate ad amare l'arte in voi stessi e non voi stesse nell'arte."

Konstantin Sergeyevich
Stanislavskij

 

CINEMA

"Il cinema è composto da due cose: uno schermo e delle sedie. Il segreto sta nel riempirle entrambe." Roberto Benigni

 

GENERALE



Generale,
il tuo carro armato
è una macchina potente.
Spiana un bosco
e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
Ha bisogno di un carrista.

Generale,
il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d'una tempesta
e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
Ha bisogno di un meccanico.

Generale,
l'uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.

Bertolt Brecht

 

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