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Stati generali, tutto okFinalmente è nata la Sinistra

Post n°189 pubblicato il 11 Dicembre 2007 da circololenci

Ieri, il lavoro in nove seminari-assemblee, dove protagonisti - quasi simbolicamente - sono stati soprattutto
i movimenti e le associazioni. Oggi assemblea plenaria, dove interverranno i leader dei quattro partiti promotori

Stefano Bocconetti
E sulla stessa lunghezza d'onda anche Fabio Mussi. A lui l'entusiasmo lo porta a fare un'affermazione impegnativa. Che in realtà non sarà condivisa da tutti. Questa: « Sono sceso dal treno dei diesse per prendere un altro cammino che sfocia nel progetto di una sinistra unita che serve all'Italia». Ed in questo cammino, per lui, «la federazione sarà solo il primo passo verso un grande partito di sinistra, a sinistra del Pd».
Dichiarazioni fatte davanti alle telecamere e ai microfoni. Ma fatte anche davanti a migliaia di persone che affollano ogni spazio libero. Frasi che suscitano altri dibattiti, tanti fuori programma. Esattamente come le domande dei giornalisti sul "caso" - meglio: sul presunto caso - Ingrao. Proprio ieri su un autorevole quotidiano è apparso il resoconto di un colloquio con l'anziano leader. Nel quale spiegava le sue critiche ad un processo unitario che giudica ancora debole. Da qui, avrebbe fatto discendere la scelta di non partecipare agli Stati generali. C'è sorpresa. In molti, però, c'è la convinzione che Ingrao sarà comunque della partita. Lo dice per esempio il ministro Ferrero: «Avrei preferito che Ingrao fosse qui ma lui fa parte del progetto visto che qui siamo solo al primo passaggio. Avrei preferito che fosse qui ma credo che si possa aprire un dialogo». Una convinzione che diventa una certezza quando si sparge la voce che Ingrao stamane sarà comunque qui, agli Stati generali.
E in questa situazione - appunto in un ambiente di «caos creativo» - diventa difficile anche per i cronisti raccogliere notizie. Qualcosa di più si sa della commissione che sta scrivendo la carta dei valori, appunto il "manifesto" della nuova formazione. Si sa che l'espressione utilizzata - quasi certamente - per definire la cosa nata ieri pomeriggio sarà quella di «nuovo soggetto, unitario, plurale e federale». Una formula che dà per scontata l'esistenza dei partiti. Cosa sulla quale hanno insistito ancora ieri i segretari delle quattro formazioni. Il ministro Pecoraro Scanio ha voluto fare di più, spiegando che non si può parlare di partito unico neanche per il futuro perché «nel terzo millennio occorre inventarsi forme politiche nuove, in grado di superare la vecchia logica del secolo scorso».
Ma questo, più o meno, già si sapeva. Qualcosa di più, dalla miriade di incontri - formali e informali - svoltisi ieri, è venuto fuori sul resto delle cose sul tappeto. Sulle modalità di organizzazione, per dirne una. Si è saputo così che a metà gennaio, la "Sinistra/l'arcobaleno" promuoverà un seminario. Aperto, anche questo aperto al contributo di tutti. Con all'ordine del giorno un argomento preciso, stavolta: le forme, le modalità del nuovo «soggetto». Come dovrà organizzarsi nelle province, nel territorio. Come si coordinerà in Italia, chi lo dovrà rappresentare. Magari anche se dovrà esserci qualcuno a parlare in suo nome. Dovrà decidere sul "come" ci si potrà iscrivere. Sì, perché dalle riunioni di ieri sembrano superati anche gli ostacoli che si frapponevano fin qui alle adesioni individuali. In base a questo schema, insomma, anche i tanti - i più a giudicare dalla giornata di ieri - che non hanno in tasca una tessera dei quattro partiti promotori potranno entrare a far parte della nuova forza. Dal seminario di gennaio in poi ci saranno gli iscritti alla "Sinistra/Arcobaleno".
Ancora: sembra ormai certo che a fine febbraio - il 23 e il 24 - la "cosa" rosso e verde andrà a consultare la sua gente. Accuratamente i protagonisti evitano la parola "primarie", evitano di parlare di voto. In ogni caso, però, ci sarà «un pronunciamento popolare». Le persone, insomma, dovranno dire un sì o un no sulle cose decise fino a quel punto. Innanzitutto sulla carta dei valori, sul programma fondamentale del nuovo soggetto.
Detto questo, non tutto è marciato con la stessa velocità. Nei documenti finali - almeno così si è potuto capire - non c'è un impegno vincolante a presentarsi insieme a tutti i prossimi impegni elettorali. A cominciare dall'ormai prossima stagione di rinnovo delle amministrazioni di questa primavera. Ci sarebbe solo un'indicazione di massima, che punta a far presentare unite le quattro formazioni laddove sia possibile. Su questo, Rifondazione e la Sinistra democratica di Mussi hanno molto insistito. Ma ancora non c'è nulla di nero su bianco. Le cose, comunque, potrebbero cambiare nelle prossime ore.
Qualcuno che ha partecipato a questi incontri - difficili, difficilissimi - dice anche che non è affatto detto che il percorso cominciato a «quattro si concluda con gli stessi protagonisti». In alcune delle forze politiche, le più piccole, potrebbero riaffacciarsi tendenze "solipsistiche". In queste sale, in queste sale che sembrano un formicaio, girava per esempio con insistenza la voce che i verdi vorrebbero correre da soli per le provinciali a Roma. Anche col parere contrario di Paolo Cento. Ma è davvero tutto aperto. E come dice sempre la stessa persona che ha partecipato agli incontri «molto dipenderà da cosa succede».
Molto dipenderà da come queste migliaia di persone riusciranno a pesare nel processo. Ieri la voglia, di più: il bisogno, di unità era visibile, era palpabile. Con centinaia di persone che si accaloravano, discutevano nei workshop su come intervenire nelle periferie o su come comportarsi in Parlamento al momento del rinnovo della missione in Afghanistan. Discutevano aspramente, senza chiedersi reciprocamente prima a quale gruppo appartenessero. Tutti erano sinistra.
E quanto e come queste persone riusciranno a "pesare", lo si saprà anche stamattina. Quando i nove seminari si uniranno in una sola sala. E' stata prenotata quella da settemila posti ma già si sa che non basterà, probabilmente sarà allestito un maxischermo in un'altra parte della Fiera. Oggi, insomma, ci sarà assemblea plenaria. Parleranno i leader dei partiti, Giordano, Mussi, Diliberto, Pecoraro Scanio, parleranno i rappresentanti dei movimenti. I dirigenti sindacali. Parlerà chi ha già dato vita a cinquantasei "cantieri" della sinistra, al lavoro da mesi in tutto il paese. Parleranno i tanti amministratori della sinistra. Parlerà Nichi Vendola, il Governatore della Puglia. Ieri, Vendola era già alla Fiera. Lo hanno accolto con entusiasmo, con abbracci, strette di mano, slogan. Caos nel caos, insomma. Creativo.

www.liberazione.it

 
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