Creato da collaboratoricamera il 08/03/2007

IL PORTABORSE

il blog del GRUPPO ASSISTENTI PARLAMENTARI

 

 

su Internet l’elenco dei portaborse

Post n°33 pubblicato il 15 Marzo 2007 da collaboratoricamera
 

MENO MALE che in Italia ci sono “Le iene”. Altrimenti non si sarebbero accorti di nulla. Parliamo dei nostri molto onorevoli parlamentari, che, dopo essere evasivi finanche nell’illustrazione delle loro vite, continuano a farlo anche sui contratti stipulati con i loro assistenti. Secondo l’inchiesta televisiva andata in onda lunedì sera hanno un contratto regolare solo 54 assistenti dei 683 accreditati alla Camera. Le risposte del Presidente di Montecitorio Fausto Bertinotti sono di quelle che lasciano basiti. Non solo dichiara di non essere a conoscenza del fenomeno ma afferma solennemente: «La Camera riconoscerà come collaboratori soltanto coloro che eseguiranno e depositeranno un contratto di lavoro». Non ha detto, come avrebbe dovuto: «Non diamo i soldi ai deputati che non presentano un regolare contratto». Ovvero: «Recupereremo immediatamente le somme che abbiamo finora corrisposto». QUESTO ci saremmo aspettati da un Presidente della Camera sulla carta particolarmente vicino alle esigenze dei lavoratori.MaBertinotti glissa sapendo di glissare. Infatti, vi riporto quello che era scritto anche in un mio commento su questo giornale del 23 settembre dell’anno scorso: «Bene ha fatto ieri il deputato Dorina Bianchi a chiedere al Presidente della Camera di verificare l’utilizzo dei soldi che vengono assegnati per i portaborse, che molti deputati invece sembra intaschino direttamente, aggiungendo altri 4 mila euro ai circa 15 mila euro netti che già percepiscono».

E Bertinotti non sapeva? E quell’interpellanza che fine ha fatto? Non ha avuto il tempo di leggerla? Visto quello che emerge, significa che la stragrande maggioranza di queste somme sono state incassate direttamente dai parlamentari. LA REALTÀ è molto banale ed è davanti agli occhi di tutti: nella stragrande maggioranza, pensano soltanto a loro. E dato che non possiamo più stare a guardare, invitiamo i nostri lettori a chiedere ai Presidenti di Camera e Senato di rendere pubblici su internet gli elenchi degli assistenti e chiediamo che vengano recuperate le eventuali somme indebitamente percepite dai parlamentari. Non ci si può trincerare, come fa il Presidente del Senato Marini, dietro la pietosa bugia che le norme non sono chiare: ma chi le ha fatte? Gli alieni del pianeta Vega o gli stessi beneficiari?E se non sono chiare, non lo si può scoprire dopo anni. L’altro giorno una ultra ottantenne è stata denunciata perché al supermercato aveva rubato merce per 8 euro. E a questi non succede niente?

da http://www.caserta24ore.it/news/articolo.asp?id=18451&TT=Attualit%C3%A0

 
 
 

BEN FATTO, IENE!

Post n°32 pubblicato il 14 Marzo 2007 da collaboratoricamera
 
Foto di collaboratoricamera

DA www.guidasicilia.it

Divertenti, esagerati, fastidiosi, ma professionali, senza dubbio. Parliamo dei giornalisti (per qualcuno saltimbanchi, ma crediamo che per loro vada bene lo stesso) de Le Iene, che la scorsa settimana hanno messo a segno un'altra delle loro frecciate. I nostri, occhiali, completo nero e faccia da schiaffi, hanno smascherato (e sputtanato) gli onorevoli deputati e senatori che spesso e volentieri pagano in nero i propri collaboratori (solo 54 su 683 assistenti è risultato avere un contratto regolare).
Dopo la prima messa in onda dell'inchiesta, l'altro ieri una Iena, appurando che il ''nero'' è roba diffusa anche in Senato, colto da improvvisa illuminazione ha pensato che i presidenti di Camera e Senato, Fausto Bertinotti e Franco Marini, hanno speso gran parte della loro vita nel sindacato a difendere i diritti dei lavoratori. Retoricamente la Iena si è chiesta: ma se tutti conioscevamo da un bel po' il malcostume, o meglio, l'illegalità diffusa nelle stanze del potere, è mai possibile che loro non se ne fossero mai accorti?
Di gran carriera è andato a chiederlo ai diretti interessati, prima a Montecitorio po a Palazzo Madama. Una punta di imbarazzo per Bertinotti, un po' di nervosismo per Marini, ma da entrambi una promessa: è una storia che presto finirà.

Detto fatto! La Presidenza della Camera ha approvato ieri mattina la delibera che mette fine all'anarchica situazione dei collaboratori parlamentari.
Ieri mattina, dunque, è stata diffusa la nota dalla Presidenza dalla Camera che fissa al numero di due gli assistenti di cui potrà avvalersi ciascun singolo deputato e obbliga ad instaurare con essi un regolare contratto di lavoro a titolo oneroso.
I deputati hanno due mesi di tempo per conformarsi alla nuova procedura: dovranno, cioè, consegnare una copia del contratto stipulato e approvato da un consulente del lavoro. Il contratto potrà essere stipulato anche con quei collaboratori che abbiano già un rapporto di lavoro con un soggetto terzo legato a sua volta al deputato, al partito o al gruppo parlamentare di riferimento.
La Presidenza ha confermato poi che i rapporti di collaborazione, per la loro natura fiduciaria, non si risolvono in rapporti giuridici diretti tra la Camera e i collaboratori, ma tra collaboratori e singolo deputato, oggetto perciò di autonomia contrattuale.

Dunque: BEN FATTO IENE!
Però, vogliamo aggiungere un però: se per sistemare le cose bisogna mandare goliardici e bravi giornalisti o il Gabibbo, non vorrà dire che in Italia siamo veramente arrivati alla frutta e quasta è marcita già da un bel po'? 

 
 
 

patetici

Post n°31 pubblicato il 14 Marzo 2007 da maxscar_2007

carissimi colleghi e colleghe, sono forse, spero, uno dei più giovani collaboratori, non sono uno che ama internet per dialogare, lo trovo patetico e penoso però ognuno è libero di pensare come vuole quindi un applauso a questa iniziativa che, come tutte le iniziative è comunque costata impegno a qualcuno.

Trovo sconcertante l'atteggiamento di molti di noi, qui a roma (sul lavoro) si atteggiano come dei poveri cuccioli non tutelati, poi fuori sfoggiano biglietti da visita super bellissimi atteggiandosi a gran persone che conoscono il mondo e i FAMIGERATI VIPS.

Mi pare ovvio che non mi sto rivolgendo a tutti o a tutte, ho molte colleghe carinissime e gentilissime e ottimi colleghi-amici che nel mio titubante inizio di attività mi hanno sostenuto e aiutato.

Vi lamentate tanto ma solo di nascosto visto che avete la faccia oscurata in tv..demenziale, nella vita non serve il biglietto da visita super bellissimo, l'abito splendido, il portafoglio firmato (nel nostro caso ovviamente vuoto) e altre cavolate così, servono le....scusate la franchezza ma chi mi conosce sa che sono uno molto diretto.

il mio precedente lavoro non mi piaceva più, vi dico solo che in italia di gente specializzata come me eravamo solo 800 persone (comunque al servizio dello stato)

non mi sono più trovato bene e ho lasciato senza frignare o fare cinema di ogni sorta.

scusatemi lo sfogo ma il vittimismo non lo tollero, non tollero gli ipocriti e quelli che non sanno nemmeno dove abita l'umiltà.

Noi, se forse non ve ne site accorti siamo segretari........niente di più per cui comportiamoci da tali....avete seimila lauree e non vi sentite di essere segretari?...cambiate lavoro, oppure date tutti voi stessi in silenzio e senza lamentarvi. per qualsiasi replica di qualunque natura tanto so che mi massacrerete il mio num. è 3288331192 io non ho bisogno di nascondermi dietro un volto coperto in tv o lamentandomi con il compagno di stanza accanto per poi fare lo splendido con il biglietto della camera dei deputati.

 
 
 

Camera, stop ai portaborse in nero

Post n°30 pubblicato il 13 Marzo 2007 da collaboratoricamera
Foto di collaboratoricamera

Dopo la denuncia delle Iene interviene l'ufficio di presidenza di Montecitorio
Bertinotti aveva parlato di "grave slealtà" e promesso di agire presto

Camera, stop ai portaborse in nero
"Accredito solo a chi ha il contratto"

 

 

ROMA - La Presidenza della Camera ha approvato stamattina la delibera che mette fine all'anarchica situazione dei collaboratori parlamentari. L'impegno a sanare i numerosi casi dei "portaborse in nero" era stata presa dai Presidenti delle due Camere, Fausto Bertinotti e Franco Marini, in reazione alla denuncia fatta la settimana scorsa dal programma di Italia Uno, Le Iene. Dei 683 collaboratori accreditati alla Camera, infatti, ad oggi solo 54 hanno un contratto regolare. I giornalisti de Le Iene hanno intervistato 629 "portaborse" i quali hanno dichiarato di percepire dai 750 ai 900 euro al mese, tutti in nero, e di non avere riconosciuto alcun diritto. E solo alcuni dei deputati intervistati ha ammesso di avere collaboratori a titolo non oneroso (pagati in nero o addirittura non pagati).

Il presidente Bertinotti a Le Iene aveva parlato di "grave slealtà" per definire la situazione e aveva promesso un intervento immediato per salvaguardare gli interessi dei lavoratori. Così stamattina è stata diffusa la nota dalla Presidenza dalla Camera che fissa al numero di due gli assistenti di cui potrà avvalersi ciascun singolo deputato e obbliga ad instaurare con essi un regolare contratto di lavoro a titolo oneroso.

I deputati hanno due mesi di tempo per conformarsi alla nuova procedura: dovranno, cioè, consegnare una copia del contratto stipulato e approvato da un consulente del lavoro. Il contratto potrà essere stipulato anche con quei collaboratori che abbiano già un rapporto di lavoro con un soggetto terzo legato a sua volta al deputato, al partito o al gruppo parlamentare di riferimento.


La Presidenza ha confermato poi che i rapporti di collaborazione, per la loro natura fiduciaria, non si risolvono in rapporti giuridici diretti tra la Camera e i collaboratori, ma tra collaboratori e singolo deputato, oggetto perciò di autonomia contrattuale.

(La Repubblica, 13 marzo 2007)

 
 
 

Camera,entro due mesi accesso solo con contratto

Post n°29 pubblicato il 13 Marzo 2007 da collaboratoricamera
 
Foto di collaboratoricamera

Roma, 13 MAR (Velino) - Potenza della inchiesta

satirico-televisiva? Forse si'. Fatto sta che pochi giorni

dopo la messa in onda, nell'ambito del programma di Italia

Uno "Le Iene", delle interviste a deputati e loro

collaboratori che hanno rivelato come questi ultimi siano

spesso senza contratto, l'Ufficio di Presidenza dalla Camera

ha deciso di intervenire. Oggi infatti l'organismo che

gestisce l'amministrazione di Montecitorio si e' riunito e ha

deliberato di consentire da qui a due mesi l'accredito (e

quindi la possibilita' di entrare in tutte le sedi della

Camera) solo a due collaboratori dei deputati che possano

esibire un regolare contratto di lavoro a titolo oneroso con

il parlamentare stesso. In sostanza e' stata esclusa la

possibilita' di ingaggiare e far lavorare nel "Palazzo"

personale a titolo gratuito. La Camera pretende tra l'altro

che il contratto sia accompagnato dall'attestazione di un

consulente del lavoro o di un altro qualificato

professionista, riguardo alla sua conformita' alla normativa

vigente. Potranno in verita' accedere agli ambienti della

Camera anche i collaboratori dei deputati che "abbiano un

rapporto di lavoro con un soggetto terzo il quale, a sua

volta, sia legato allo stesso deputato, ovvero al partito

politico o al gruppo parlamentare di riferimento, con un

contratto finalizzato alla prestazione di servizi". Ma anche

in questo caso dovra' essere consegnata copia del contratto

di lavoro, oltre a una dichiarazione del soggetto terzo che

attesti che il collaboratore svolge con il proprio consenso e

nel rispetto della normativa vigente, la propria attivita'.

Nel comunicato che annuncia le nuove regole piu' rigorose

l'Ufficio di Presidenza della Camera ci tiene comunque a

sottolineare che, in base alla normativa vigente, "la Camera

non instaura un rapporto giuridico diretto con i

collaboratori dei deputati", ma che esso "intercorre

esclusivamente tra i collaboratori e i singoli deputati".

Insomma, come a dire: le norme del diritto del lavoro vanno

rispettate anche a Montecitorio, ma se e' il parlamentare a

violarle la Camera puo' al massimo vietare l'ingresso a chi

e' senza contratto. Una precisazione che sembra sia stata

formulata anche per mettere al riparo la Camera dei deputati

da eventuali inadempienze dei suoi membri e dalle conseguenti

rivalse dei collaboratori senza contratto. (fch)

131807 MAR 07 NNNN

 
 
 

PORTABORSE “CAMERA: UN PASSO AVANTI VERSO LA LEGALITA’”

Post n°26 pubblicato il 13 Marzo 2007 da collaboratoricamera
Foto di collaboratoricamera

COMUNICATO STAMPA GRUPPO ASSISTENTI PARLAMENTARI

PORTABORSE “CAMERA: UN PASSO AVANTI VERSO LA LEGALITA’”

ROMA 13 MARZO 2007 – “Esprimiamo la nostra soddisfazione per l’iniziativa dell’ufficio di presidenza della camera che stamane ha dettato nuove regole per i portaborse: finalmente, con l’introduzione dell’obbligo di deposito del contratto tra l’onorevole e il collaboratore, possiamo cominciare a sperare di avere un posto di lavoro garantito nei suoi diritti più elementari. Molto significativa è la norma che prevede la supervisone di un consulente del lavoro o altro qualificato professionista, a garanzia del rapporto di lavoro subordinato a titolo oneroso.”
“la nota della presidenza della camera conferma la legittimità delle nostre richieste, e conferma che corrispondeva al falso che molti di noi collaborassero a titolo gratuito: se così fosse stato veramente, non vi sarebbe stato bisogno di alcun intervento”.
Ora ci auguriamo che, in questi 2 mesi di tempo che gli onorevoli hanno per mettersi in regola, i contratti che si stipuleranno saranno in linea con la professionalità e il livello dei servizi offerti dai collaboratori parlamentari”.


http://blog.libero.it/collaboratori

GRUPPO ASSISTENTI PARLAMENTARI

 
 
 

DUE MESI DI TEMPO PER GLI ONOREVOLI PER FARE I CONTRATTI!

Post n°25 pubblicato il 13 Marzo 2007 da collaboratoricamera
Foto di collaboratoricamera

Apc-*CAMERA/ APPROVATA NUOVA DISCIPLINA PER '

PORTABORSE' DEPUTATI

Due mesi di tempo per adeguarsi a nuova procedura

Roma, 13 mar. (APCom) - L'Ufficio di Presidenza della Camera dei

deputati, nella riunione di questa mattina, ha approvato una

delibera che consente l'accredito presso le sedi della Camera ai

soli collaboratori (due) con i quali il deputato abbia instaurato

un regolare rapporto di lavoro a titolo oneroso. E' stata quindi

esclusa la possibilità per i deputati di accreditare

collaboratori a titolo gratuito. Lo comunica una nota

dell'Ufficio stampa di Montecitorio.

Ai fini dell'accredito, il deputato dovrà consegnare copia del

contratto stipulato con il proprio collaboratore, recante

l'attestazione di un consulente del lavoro o di altro qualificato

professionista, per quanto attiene alla conformità del contratto

stesso alla normativa vigente.

L'Ufficio di Presidenza ha inoltre stabilito di consentire

l'accredito anche a collaboratori che abbiano un rapporto di

lavoro con un soggetto terzo il quale, a sua volta, sia legato

allo stesso deputato, ovvero al partito politico o al gruppo

parlamentare di riferimento, con un contratto finalizzato alla

prestazione di servizi. Anche in questo caso il deputato dovrà

consegnare copia del contratto di lavoro oltre ad una

dichiarazione del soggetto terzo che attesti che il collaboratore

svolge con il proprio consenso e nel rispetto della normativa

vigente, la propria attività lavorativa in favore del deputato. I

deputati avranno tempo due mesi per adeguarsi alla nuova

procedura.

Resta confermato che, in base alla normativa vigente, la Camera

non instaura un rapporto giuridico diretto con i collaboratori

dei deputati. Tale rapporto, anche per il suo carattere

fiduciario, intercorre esclusivamente tra i collaboratori e i

singoli deputati, nell'ambito generale dell'autonomia

contrattuale e sulla base delle norme di diritto comune.

L'Ufficio di Presidenza si è riservato di svolgere un

approfondimento dell'intera materia previa istruttoria del

Collegio dei deputati Questori.

 
 
 

ANSA SU NUOVE DISPOSIZIONI

Post n°24 pubblicato il 13 Marzo 2007 da collaboratoricamera
Foto di collaboratoricamera

CAMERA: PRESIDENZA, INGRESSO SOLO A

PORTABORSE CON CONTRATTO

(ANSA) - ROMA, 13 MAR - L'Ufficio di Presidenza della Camera,

nella riunione di questa mattina, ha approvato una delibera che

consente l'accredito presso le sedi della Camera ai soli

collaboratori (due) con i quali il deputato abbia instaurato un

regolare rapporto di lavoro a titolo oneroso. E' stata quindi

esclusa la possibilita' per i deputati di accreditare

collaboratori a titolo gratuito. Lo rende noto un comunicato

dell'Ufficio stampa della Camera.

''Ai fini dell'accredito - spiega la nota - il deputato dovra'

consegnare copia del contratto stipulato con il proprio

collaboratore, recante l'attestazione di un consulente del

lavoro o di altro qualificato professionista, per quanto attiene

alla conformita' del contratto stesso alla normativa vigente.

L'Ufficio di Presidenza - aggiunge il comunicato - ha inoltre

stabilito di consentire l'accredito anche a collaboratori che

abbiano un rapporto di lavoro con un soggetto terzo il quale, a

sua volta, sia legato allo stesso deputato, ovvero al partito

politico o al gruppo parlamentare di riferimento, con un

contratto finalizzato alla prestazione di servizi. Anche in

questo caso il deputato dovra' consegnare copia del contratto di

lavoro oltre ad una dichiarazione del soggetto terzo che attesti

che il collaboratore svolge con il proprio consenso e nel

rispetto della normativa vigente, la propria attivita'

lavorativa in favore del deputato.

I deputati avranno tempo due mesi per adeguarsi alla nuova

procedura.

Resta confermato che, in base alla normativa vigente, la

Camera non instaura un rapporto giuridico diretto con i

collaboratori dei deputati. Tale rapporto, anche per il suo

carattere fiduciario, intercorre esclusivamente tra i

collaboratori e i singoli deputati, nell'ambito generale

dell'autonomia contrattuale e sulla base delle norme di diritto

comune.

L'Ufficio di Presidenza si e' riservato di svolgere un

approfondimento dell'intera materia previa istruttoria del

Collegio dei deputati Questori.

(ANSA).

 
 
 

PORTABORSE: CAMERA, ACCREDITATI SOLO QUELLI CON CONTRATTO

Post n°23 pubblicato il 13 Marzo 2007 da collaboratoricamera
 
Foto di collaboratoricamera

==

PORTABORSE: CAMERA, ACCREDITATI SOLO QUELLI CON CONTRATTO =

(AGI) - Roma, 13 mar. - L'Ufficio di Presidenza della Camera

dei deputati, nella riunione di questa mattina, ha approvato

una delibera "che consente l'accredito presso le sedi della

Camera ai soli collaboratori (due) con i quali il deputato

abbia instaurato un regolare rapporto di lavoro a titolo

oneroso. E' stata quindi esclusa la possibilita' per i deputati

di accreditare collaboratori a titolo gratuito".

"Ai fini dell'accredito - prosegue la nota di Montecitorio

- il deputato dovra' consegnare copia del contratto stipulato

con il proprio collaboratore, recante l'attestazione di un

consulente del lavoro o di altro qualificato professionista,

per quanto attiene alla conformita' del contratto stesso alla

normativa vigente". L'Ufficio di Presidenza ha inoltre

stabilito di consentire l'accredito "anche a collaboratori che

abbiano un rapporto di lavoro con un soggetto terzo il quale, a

sua volta, sia legato allo stesso deputato, ovvero al partito

politico o al gruppo parlamentare di riferimento, con un

contratto finalizzato alla prestazione di servizi. Anche in

questo caso il deputato dovra' consegnare copia del contratto

di lavoro, oltre ad una dichiarazione del soggetto terzo che

attesti che il collaboratore svolge con il proprio consenso e

nel rispetto della normativa vigente, la propria attivita'

lavorativa in favore del deputato".

I deputati avranno due mesi di tempo per adeguarsi alla

nuova procedura. "Resta confermato - si legge ancora - che, in

base alla normativa vigente, la Camera non instaura un rapporto

giuridico diretto con i collaboratori dei deputati. Tale

rapporto, anche per il suo carattere fiduciario, intercorre

esclusivamente tra i collaboratori e i singoli deputati,

nell'ambito generale dell'autonomia contrattuale e sulla base

delle norme di diritto comune. L'Ufficio di Presidenza si e'

riservato di svolgere un approfondimento dell'intera materia

previa istruttoria del Collegio dei deputati Questori". (AGI)

Com/Bal

131642 MAR 07

NNNN

 
 
 

AGENZIA ANSA SU NOSTRO COMUNICATO

Post n°22 pubblicato il 13 Marzo 2007 da collaboratoricamera
Foto di collaboratoricamera

ZCZC0386/SXA

WPP20214

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CAMERA:

PORTABORSE SCRIVONO AI VERTICI, SERVE UN CONTRATTO

(ANSA) - ROMA, 13 MAR - I ''portaborse'' dei politici

sferrano l'offensiva per non lavorare piu' in ''nero''. I due

organismi rappresentativi cui hanno dato vita negli anni i

collaboratori parlamentari (una Associazione dei collaboratori

parlamentari e il Gruppo assistenti parlamentari) hanno deciso

di rivolgersi ai vertici della Camera.

L'Associazione dei collaboratori parlamentari, che ha anche

un sito Internet, ha scritto all'ufficio di presidenza di

Montecitorio chiedendo un intervento legislativo con l'obiettivo

di disegnare un contratto di lavoro per la loro categoria.

Il Gruppo assistenti parlamentari, che ha creato un blog,

riferisce di aver scritto l'8 marzo scorso una lettera al

presidente della Camera (''non firmata nostro malgrado poiche'

se questa missiva fosse da noi firmata, significherebbe

l'allontanamento immediato dai posti di lavoro per coloro che

l'avrebbero sottoscritta'') . ''Chiediamo - scrive il 'Gruppo

assistenti parlamentari' - il riconoscimento dei diritti e un

contratto degno dell'istituzione per la quale lavoriamo''. Le

soluzioni percorribili - sottolineano ''sono diverse'' ma

qualunque sara' la via scelta ''se quella legislativa o quella

regolamentare, auspichiamo che cio' avvenga con la massima

sollecitudine''.

L'Associazione indica invece come ''unica ipotesi

percorribile un decreto di IIø livello per ciascun

parlamentare''. Una soluzione ''che eliminerebbe - spiegano -

tra le altre cose, la disparita' di trattamento che attualmente

ci colpisce e che ci costringe ad una umiliante trattativa al

fine di ottenere uno stipendio 'dignitoso'. Questa soluzione

consente di avere una posizione contrattuale che compenserebbe

dignitosamente l'estrema precarieta' del ruolo e nello stesso

tempo lascerebbe al deputato la liberta' di scelta'''.(ANSA).

AVO

13-MAR-07 16:04 NNNN

 
 
 

QUANTE COSE FACCIAMO PER COSI' POCHI EURO??!!!!!

Post n°21 pubblicato il 13 Marzo 2007 da collaboratoricamera
Foto di collaboratoricamera

Alcuni dei compiti dell’assistente parlamentare:

 

  1. controllare la posta cartacea, suddividerla e metterla in evidenza

  2. controllare gli inviti che l’onorevole riceve, e selezionarli

  3. controllare le centinaia di mail quotidiane

  4. aggiornare la rassegna stampa personale

  5. controllare le agenzia

  6. evadere la posta, preparando lettere di risposta

  7. preparare dossier di documenti e relazioni di studio su particolari argomenti

  8. controllare il calendario dell’aula e delle commissioni

  9. tenere i contatti con il gruppo di appartenenza politica alle camere

  10. tenere i contatti con il partito, a livello locale e nazionale

  11. coordinarsi con il collegio di elezione del deputato, e curarne i rapporti con gli elettori

  12. preparare i discorsi e gli interventi ai convegni

  13. assistere l’onorevole durante i convegni e procurare contatti e interviste

  14. tenere i contatti con i giornalisti di tv e carta stampata

  15. occuparsi di seguire l’iter dei disegni di legge presentati

  16. tenere i rapporti amministrativi con le camere (stipendi, benefits, propozioni dedicate agli onorevoli..)

  17. organizzare i viaggi e gli spostamenti, dall’aereo alle auto agli alberghi, ristoranti inclusi

  18. preparare i comunicati stampa ed inviarli

  19. scrivere relazioni e compiere studi particolari su argomenti di interesse politico dell’onorevole

  20. tenere l’agenda degli impegni, anche quelli personali, sempre aggiornata

  21. implementare continuamente la rubrica di nuovi contatti e e-mails cui divulgare il lavoro svolto dal deputato

 
 
 

PORTABORSE “DOPO L’INCREDULITA’ E L’IMPEGNO DEI PRESIDENTI BERTINOTTI E MARINI, VOGLIAMO UN PROVVEDIMENTO CONCRETO ED IMMEDIATO”

Post n°20 pubblicato il 13 Marzo 2007 da collaboratoricamera
 
Foto di collaboratoricamera

COMUNICATO STAMPA GRUPPO ASSISTENTI PARLAMENTARI

PORTABORSE “DOPO L’INCREDULITA’ E L’IMPEGNO DEI PRESIDENTI BERTINOTTI E MARINI, VOGLIAMO UN PROVVEDIMENTO CONCRETO ED IMMEDIATO”


ROMA 13 MARZO 2007 – “Abbiamo scritto una lettera al Presidente Bertinotti affinchè mantenga le promesse fatte in questi giorni e, in ultimo, durante la trasmissione “Le Iene” di ieri sera, per chiedere che –alle dichiarazioni- segua l’impegno serio per mettere fine ad una situazione paradossale. Se al nord, infatti, esistesse una impresa con 600 lavoratori in nero, essa verrebbe subito chiusa dalle autorità e il presidente della stessa verrebbe pubblicamente screditato e condannato, oltre che consegnato alle istituzioni affinché giustizia sia fatta. Invece assistiamo al triste spettacolo di avere la seconda e la terza carica dello stato che, fingendo di non “conoscere il problema”, prima si giustificano asserendo la frequente “gratuità” dell’incarico assunto dai portaborse, per poi abbozzare con imbarazzo un impegno, non definito, di risoluzione del problema”.

“Siamo un gruppo di portaborse, che in ultimo, l’8 marzo, ha scritto una lettera al Presidente Bertinotti, che alleghiamo di seguito, chiedendo il riconoscimento dei nostri diritti e un contratto degno dell’istituzione per la quale lavoriamo senza orari e senza limiti. Abbiamo visto il servizio delle Iene concludersi con il Presidente Marini che si chiudeva una porta alle spalle per sparire nel suo ufficio, speriamo che le spalle non le giri anche a noi”.

“Ci auguriamo che una soluzione venga presto messa in atto, per porre fine a questo scandalo tutto italiano. Ci rendiamo conto che sono proprio coloro i quali decidono di non distribuire la cifra destinata ai portaborse (otre 4000 euro mensili) che dovranno votare un provvedimento che, alla fine dei conti, si ritorcerebbe contro le loro tasche. Ma speriamo che la decenza, il buonsenso e la giustizia nei confronti dei lavoratori in nero della politica, abbiano la meglio sui personalismi di tasca”.

“abbiamo costituito un blog, per tenere aggiornati tutti i collaboratori parlamentari, e per raccogliere idee, proposte e malumori del popolo delle “borse”, all’indirizzo http://blog.libero.it/collaboratori aperto a tutti coloro i quali vogliano saperne di più di questo mondo sommerso”


GRUPPO ASSISTENTI PARLAMENTARI

 
 
 

PARLAMENTO: PARAVIA (AN), OK DECISIONE SU COLLABORATORI ASPETTIAMO FATTI =

Post n°19 pubblicato il 13 Marzo 2007 da collaboratoricamera
Foto di collaboratoricamera

PIU' CHE IL BADGE D'ACCESSO A CAMERA E SENATO E' IMPORTANTE IL

TIPO DI CONTRATTO

Roma, 12 mar. (Adnkronos) - "Condivido la decisione annunciata

dai presidenti Franco Marini e Fausto Bertinotti sui contratti dei

collaboratori parlamentari e mi auguro che le buone intenzioni vengano

presto seguite dai fatti, visto che e' gia' tardi rispetto a quanto

denunciato nelle aule parlamentari da me e alcuni deputati". Lo

afferma il senatore di Alleanza nazionale, Antonio Paravia, che in

occasione della discussione dell'ultimo bilancio del Senato sollevo'

il problema dei cosiddetti 'portaborse' dei parlamentari, spesso

pagati in nero o non pagati affatto, come denunciato anche

nell'inchiesta delle 'Iene'.

Dopo il comunicato odierno del presidente del Senato e del

presidente della Camera, Paravia sottolinea che "piu' importante della

questione del badge di accesso ai palazzi per il collaboratore e' la

promessa di un prossimo intervento legislativo in materia. In

particolare, penso sia fondamentale individuare lo schema contrattuale

di riferimento".

"Credo -conclude il senatore di An- che sia da escludere il

contratto a progetto, perche' vuol dire tutto e niente, mentre si

potrebbe assumere come modello il contratto in vigore negli studi

professionali legali. Ma e' fondamentale che, una volta presa la

determinazione in sede di Ufficio di presidenza, si dia luogo

all'esecuzione di quanto deciso. Perche' non si puo' continuare a

illudere queste persone".

(Fan/Pe/Adnkronos)

12-MAR-07 16:30

 
 
 

PORTABORSE: LETTERA APPELLO PER SUPERARE PRECARIETA' =

Post n°18 pubblicato il 13 Marzo 2007 da collaboratoricamera
Foto di collaboratoricamera

(AGI) - Roma, 13 mar. - "Questa situazione non fa onore ne' a

voi, ne' alla nostra categoria e tantomeno alla nostra dignita'

professionale. Ribadiamo, ancora una volta, che l'unica ipotesi

percorribile e' un decreto di II' livello per ciascun

parlamentare, che eliminerebbe, tra le altre cose, la

disparita' di trattamento che attualmente ci colpisce e che ci

costringe ad una umiliante trattativa al fine di ottenere uno

stipendio 'dignitoso'". Inizia cosi' la lettera-appello inviata

al presidente del Consiglio, e ai ministri da parte

dell'Associazione collaboratori parlamentari, che chiedono un

intervento per arrivare ad "una soluzione concreta, alla luce

delle indicazioni del programma di Governo su precarieta' -

scrivono - lavoro nero, evasione fiscale e contributiva".

Con un testo trasmesso anche al presidente, ai

vicepresidenti, ai questori, ai segretari di presidenza, a

tutti i componenti l'Ufficio di presidenza Camera e ai

deputati, l'Associazione collaboratori parlamentari sottolinea

come "questa soluzione - si legge - consente di avere una

posizione contrattuale che compenserebbe dignitosamente

l'estrema precarieta' del ruolo e nello stesso tempo lascerebbe

al deputato la liberta' di scelta'. Non si puo' piu' investire

il deputato, che peraltro non ha la posizione (fiscale e

giuridica) per poterlo fare, della responsabilita' di

regolarizzare il rapporto con il collaboratore. Il contratto a

progetto, di cui alcuni si avvalgono nel tentativo di ovviare

alla situazione, non e' conforme alle nostre mansioni ed al

rapporto subordinato di fatto posto in essere (per lavoro

subordinato si intende che il lavoratore esegua

continuativamente la sua prestazione con attrezzature messe a

disposizione dal datore di lavoro per es. ufficio, telefono,

fax e computer). Tale contratto (co.co.co.) inoltre produrrebbe

un'unica conseguenza: trattamento ancora eterogeneo (dai 500 ai

1200 mensili) e non garantirebbe - proseguono - ferie,

malattia, tredicesima, maternita', tfr, indennita' di

disoccupazione e tutti i diritti che noi chiediamo ci vengano

riconosciuti. Ci appelliamo fiduciosi alla vostra sensibilita'

- conclude nella lettera l'Associazione collaboratori

parlamentari - gia' manifestata da alcuni di voi, riguardo a

questa soluzione da noi accoratamente richiesta da anni". (AGI)

Com/Mav

131110 MAR 07

 
 
 

PARLAMENTO: NUOVO PSI, NOSTRI 'PORTABORSE' CON REGOLARE CONTRATTO

Post n°17 pubblicato il 13 Marzo 2007 da collaboratoricamera
Foto di collaboratoricamera

Roma, 6 mar. (Adnkronos) - ''I deputati del Partito socialista

Nuovo Psi dichiarano orgogliosamente che ogni collaboratore, a titolo

personale e del gruppo parlamentare, e' regolarmente inquadrato e

retribuito, ai sensi di legge. Dopo questo momento di ''orgoglio

socialista'', tuttavia, le nostre ulteriori considerazioni non possono

che essere di disapprovazione: questa ''usanza'' trasversale di non

regolarizzare gli assistenti prescinde dal gioco delle maggioranze ed

opposizioni e viene malamente liquidata di fronte ad una telecamera,

sia da destra che da sinistra, con espressioni del tipo ''e'

l'Italia'' oppure ''ci si aiuta come si puo''' ed ancora ''noi

produciamo politica, non lavoro''''. E' quanto si legge in una nota

del Nuovo Psi nella quale ci si dichiara ''veramente stanchi di

populisti e massimalisti che predicano bene e razzolano male, a

maggior ragione quando si tratta degli interessi dei lavoratori''.

La nota annuncia quindi che il Nuovo Psi presentera' alla

Presidenza della Camera una proposta per modificare la voce ''rimborso

per spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori'' nel

trattamento economico del deputato. ''Chiederemo che una parte di tale

importo, come gia' avveniva in passato, venga espressamente destinata

alla retribuzione di un collaboratore ovvero, nel caso in cui non

venga prodotta copia di un regolare contratto di lavoro, venga tolta

dal compenso del deputato'', specifica la nota.

(Pol/Pe/Adnkronos)

06-MAR-07 17:01

 
 
 

ANCHE I PORTABORSE PIANGANO

Post n°16 pubblicato il 13 Marzo 2007 da collaboratoricamera
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Attendiamo con una certa preoccupazione gli sviluppi di questo "polverone" mediatico sollevato in queste ore: resterà senza esito o avremo veramente un pò di giustizia?

 
 
 

TESTO DELLE INTERVISTE INTEGRALE

Post n°15 pubblicato il 13 Marzo 2007 da collaboratoricamera
Foto di collaboratoricamera

Lavoro nero in Parlamento
"Solo 54 portaborse su 683
con un contratto in regola"La denuncia delle Iene: a violare la legge sono proprio i deputati che pagano i loro collaboratori 'in nero'

 Roma, 11 marzo 2007 - Nel parlamento italiano esiste il lavoro in nero. A violare la legge sono proprio i deputati che pagano i loro collaboratori senza contratto. A denunciarlo sono le 'Iene', in onda domani in prima serata su Italia1, che a tal proposito hanno intervistato anche il presidente della camera Fausto Bertinotti e il presidente del Senato, Franco Marini.

Come spiegano le 'Iene' solo 54 assistenti su 683 accreditati alla camera hanno un contratto regolare e hanno raccolto le testimonianze di due dei 629 collaboratori che risultano lavorare a titolo non oneroso, cioè senza un contratto, cioè gratis.

I collaboratori intervistati raccontano di percepire 750/900 euro al mese tutte in nero e di non avere riconosciuto alcun diritto. Infine hanno intervistato dei deputati, e qualcuno ha ammesso il malcostume dei pagamenti in nero.

Per esempio il l'on Carlo Ciccioli di An: "la politica ha grossi costi quindi ci si arrangia con una serie di persone che fanno il doppio, triplo lavoro con un rimborso spese?".

Intervistato anche il senatore Mario Paravia (An), "Ho trovato nella casella postale tante offerte di disponibilità di giovani che si offrivano per l'incarico di collaboratore parlamentare - ha detto - Mi hanno raccontato che la quasi maggioranza, la totalità erano sempre stati pagati a nero, senza contratto. Quindi Il lavoro in nero c'è anche al Senato".

BERTINOTTI
Intervistato dalle 'Iene', il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, si è impegnato nei prossimi giorni a non accreditare più presso la Camera dei deputati collaboratori che non abbiamo un contratto depositato. Bertinotti ha affermato alle 'Iene' di non essere a conoscenza dei portaborse in nero ed ha affermato:

"Nella mia esperienza conosco molte persone che danno attività gratuite. Se uno mi dice 'Io ho un collaboratore che mi presta la sua attività gratuitamente', io sa perchè gli credo? Perchè ne conosco tanti. Questo che ho detto contava sulla buona fede - ha aggiunto - siccome è venuta a mancare, io penso che prenderemo la seguente decisione: che la camera riconoscerà come collaboratore soltanto coloro che eseguiranno e depositeranno alla camera un contratto di lavoro".

E al giornalista delle 'Iene' che gli ha domandado se sarebbe intervenuto anche senza la loro denuncia, Bertinotti ha risposto: "Lei fa delle cose che io non posso fare: si chiama inchiesta - ha spiegato - Noi, quando facevamo i sindacalisti facevamo l'inchiesta. Io, da presidente della camera, un'inchiesta non la posso fare perchè sarebbe una violazione grave. Sono contento che altri la possano fare affinchè noi interveniamo a salvaguardare gli interessi dei lavoratori".

MARINI
Il presidente del Senato Franco Marini, intervistato dalle 'Iene' ha invece annunciato che il Senato in breve tempo produrrà una 'leggina' che inquadri e disciplini la figura dei collaboratori parlamentari visto che ad oggi non esiste una normativa ad hoc e tutto è lasciato alla libera discrezionalità dei parlamentari.

"Io sapevo? Immaginavo, non sapevo. So che al Senato ci sono queste situazioni lasciate alla discrezionalità dei singoli parlamentari", ha detto Marini spiegando se era o conoscenza o meno del fenomeno. "Qua non è questione di irregolarità - ha aggiunto - Il problema è che non c'è una normativa. C'è bisogno di una leggina altrimenti questa situazione non si risolve".

"I lavoratori sono tanti, e non me ne frego dei portaborse... - ha aggiunto rispondendo al giornalista che lo incalzava - Sto dicendo che questa è una cosa vecchia che è legata a questa particolarità. Dopo che un Senatore ha posto la questione, io mi sono convinto che insieme alla Camera dobbiamo arrivare alla definizione di una leggina". Riguardo ai tempi Marini ha concluso, "presto".

 
 
 

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE BERTINOTTI

Post n°14 pubblicato il 13 Marzo 2007 da collaboratoricamera
 
Foto di collaboratoricamera

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA LETTERA INVIATA AL PRESIDENTE BERTINOTTI

Ill.mo On.le Fausto BERTINOTTI

Presidente della Camera de Deputati

SEDE

 

 

 

Roma, 8 marzo 2007

 

 

            Ill.mo Presidente,

 

            ci rivolgiamo a Lei, in forma anonima –nostro malgrado- poiché se questa missiva fosse  da noi firmata, significherebbe l’allontanamento immediato dai posti di lavoro per coloro che l’avrebbero sottoscritta.

            Siamo, infatti, un gruppo rappresentativo di quegli oltre 600 assistenti parlamentari, che ogni giorno lavorano per gli Onorevoli Deputati che compongono la Camera da Lei presieduta.

            Abbiamo profili professionali svariati, ma quasi tutti noi siamo in possesso di una laurea, e molti di noi hanno specializzazioni altamente significative, conquistate anche con esami di stato.

            Le saranno sicuramente note le condizioni nelle quali siamo costretti a prestare la nostra opera: lavoriamo con orari senza limite (dalle 9 alle 21, senza sabati e senza domeniche, quando la politica ha il sopravvento anche il fine settimana), non abbiamo i diritti che ogni altro lavoratore ha (malattia, tredicesima mensilità, straordinari, preavviso in caso di licenziamento, ferie, permessi, accantonamento previdenziale, assegni familiari, etc.), e la nostra retribuzione è del tutto arbitrariamente decisa dall’Onorevole col quale collaboriamo, e comunque ben al di sotto della cifra che lo stesso incassa, e che andrebbe invece sostanzialmente destinata all’assistente parlamentare.

            Oltre 600 assistenti rappresentano, numericamente, la forza lavoro di una impresa medio grande, di cui Lei attualmente è il Presidente: siamo certi che Ella non possa oltremodo tollerare, alla luce della Sua personale storia politica e dei valori che da sempre l’hanno vista in prima linea in difesa dei lavoratori subordinati, il persistere di questa condizione lavorativa oggettivamente insostenibile e altamente degradante per l’istituzione e per i singoli lavoratori.

            In ultimo, vogliamo segnalarLe che il 5 marzo è andato in onda un servizio alla trasmissione “Le Iene” a dir poco imbarazzante e svilente per l’istituzione che Ella rappresenta e a cui noi ci sentiamo, con orgoglio, comunque di appartenere, con la consapevolezza di contribuire -con il nostro umile lavoro- a renderla degna delle funzioni ad essa attribuite dal popolo: non vorremmo che episodi del genere si ripetano, e non vorremmo in alcun modo essere costretti a sollecitare l’opinione pubblica e i media in tal senso.

            Tuttavia ci aspettiamo da Lei, e dalla classe politica più responsabilmente sensibile a tali tematiche, un segnale forte, di serio impegno nel risolvere tale situazione, ormai insostenibile.

            Le soluzioni percorribili sono diverse, ma sicuramente tutte dovrebbero tendere ad imporre l’obbligo, da parte degli Onorevoli Deputati, di indicare il nominativo del loro assistente, al fine di consentire alla Camera di accreditare direttamente la somma ad esso destinata, al netto delle ritenute e delle competenze INPS ed INAIL, di cui l’amministrazione dovrebbe curarne gli adempienti di legge. Quale sia la via scelta, se quella legislativa o quella regolamentare, auspichiamo che ciò avvenga con la massima sollecitudine.

            Certi del Suo personale impegno, e ringraziandoLa anticipatamente per quanto vorrà fare, restiamo in attesa di cogliere un Suo segnale positivo.

 

            Con gratitudine

 

 

Gruppo Assistenti Parlamentari

 
 
 

ma cambierà davvero qualcosa???

Post n°13 pubblicato il 13 Marzo 2007 da collaboratoricamera
Foto di collaboratoricamera

abbiamo appreso oggi che il presidente Bertinotti e il presidente Marini hanno elaborato una strategia comune per far si che finalmente ai collaboratori parlamentari sia garantito l'accesso ai palazzi solo se hanno un regolare contratto. Abbiamo la sensazione che si tratti di una iniziativa senza esito: infatti è probabile che i palazzi si svuotino degli assistenti, per lasciar spazio al nulla per qualche settimana. Saremo costretti a lavorare nella clandestinità, magari da casa utilizzando i propri telefoni e i propri collegamenti internet. Poi succederà che gli onorevoli ci faranno i contratti, da fame ovviamente, e noi saremo costretti ad accettarli. Non era meglio vincolare la somma destinata agli assistenti (gli otre 4000 euro) direttamente agli assistenti indicati dagli onorevoli? non sarebbe più degno che la camera e il senato direttamente facessero i bonifici sui conti correnti degli assistenti, al netto delle ritenute e dei versamenti inps, che l'amministrazione dovrebbe curarsi di versare per gli assistenti? aspettiamo, come al solito, una risposta.

 
 
 

Post n°12 pubblicato il 13 Marzo 2007 da collaboratoricamera

Lavori parlamentari: incontro Marini - Bertinotti. Nota congiunta degli Uffici stampa Senato e Camera

Un’agenda di impegni comuni è stata al centro dell’incontro odierno tra i presidenti del Senato e della Camera Franco Marini e Fausto Bertinotti.

Infine si è concordato, a proposito dei collaboratori dei parlamentari, di proporre ai rispettivi Uffici di presidenza il riconoscimento dell’accredito presso le Camere soltanto di coloro per i quali sia stato depositato un contratto di lavoro e si è convenuto sull’impegno di un rapido intervento legislativo per rendere più trasparente questo particolare rapporto di lavoro.

 
 
 

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