Quando le gelatine di frutta furono finite, Edmund fissò la scatola vuota.
La regina conosceva il suo desiderio, perché i dolci erano stregati
e chiunque ne mangiasse una volta, continuava a volerne fino a scoppiare.
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Immutato giardino di presenze
Lascio che il giorno armi gli aquiloni per la partenza
Che non sia presto...ne tardi
Quanto sangue di ferro e fuoco
E soli di carne
E mare
E la danza di un istante
Nel mentre una lacrima scorre
nel canto concentrico
di un anelito amante
Accogli mio Dio la fatiscenza dell'uomo
improbabile
Sagomato s'incurva
Incastrato si sfila
D'arguzia s'avvelena
E ferve di fuoco infame e immaginario
E intirizzisce in musica e vento
accampato sotto ponti di miseria rosa
Dispiega il tuo largo scialle
e nella trama...il preambolo
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