Citazioni nei Blog Amici: 12
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Gennaio 2015 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

Cerca gli argomenti

a

Cerca gli argomenti scorrendo la tendina "tutti i tags" 

 

 

Scrivici:

copdus@gmail.com

 

 

a

 

 

 

 

Buona notte

d

 

Canzone della sera:

▶ Mango - La rondine (videoclip) - YouTube

Il sogno, la poesia,

l'ottimismo aiutano la realtà

più di ogni altro mezzo a

disposizione.

S. Agostino

 

 

 

Aforismi e frasi celebri


as


le lacrime ti impedirebbero di vedere le stelle

(R. Tagore)
 

L'angolo della scrittura

libro

 

 

 

 

 

Giuseppe Nieddu

(Fumetto: Vegis Auree)

Ant02

Il sito di Giuseppe Nieddu

Paolo Lubinu

(Libro: Jesu Cristu Etzu)

Visualizzazione di flyerJCEmini2.jpg

JESÙ CRISTU 'ETZU - ROMANZO D'ESORDIO DI PAOLO LUBINU - crowdfunding

 

Sunny_Poems

a

 

E’ un inseguirsi tra le righe

questo continuare a cercarsi

 dove l’altro smette.

Una connessione spontanea

Senza alcuna richiesta

 

 

 

Sensibilità tenerezza ardore

sono collegate al cuore

Talvolta arrecano lacrime e dolore.

Ma si è vivi nella sofferenza

e morti nell’indifferenza.

Sunny_Poems

 

 
Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi di Gennaio 2015

 

INIDONEI E PRECARI

Post n°3119 pubblicato il 31 Gennaio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da Cobas Roma

INIDONEI E PRECARI
UNITI CONTRO I TAGLI
PRESIDIO PERMANENTE A MONTECITORIO
DAL 23 AL 27 FEBBRAIO


Così come deciso nell'Assemblea nazionale del 18 gennaio scorso i precari saranno in piazza nei giorni dell'approvazione dei decreti attuativi della " Buona Scuola" di Renzi , dal 23 al 27 febbraio.
In continuità con quanto già fatto nelle mobilitazioni di gennaio
i precari chiedono al governo
- in che modo hanno intenzione di rispondere alle sentenze europee che sanciscono l'immissione in ruolo dei precari ( docenti e ATA) dopo i 36 mesi di lavoro;
- quali sono i 150.000 precari da immettere in ruolo ( quali le graduatorie, quali i titoli ) e quali le tipologie di contratto che intendono applicare ( tutele e diritti);
- come intendono garantire i diritti delle famiglie e delle donne, costrette dal piano della Buona scuola ad una mobilità forzata e coatta sull'intero territorio nazionale.
Ai precari della scuola hanno dato la propria adesione i docenti “Inidonei ad altri compiti”, che sono stati messi dal governo in una situazione di perenne precarietà e saranno costretti, solo perché malati, ad una incomprensibile mobilità intercompartimentale forzata che è l’anticamera del loro licenziamento.
Nulla si dice nella buona scuola di Renzi sulle biblioteche scolastiche e sui docenti inidonei che ad oggi svolgono un ruolo di supporto al piano dell’offerta formativa delle scuole, permettendone il potenziamento proprio attraverso il loro qualificato lavoro nelle Biblioteche, nei laboratori didattici e come sostegno alla didattica (come un vero e proprio organico funzionale).
Per questi motivi il 23 febbraio i docenti inidonei hanno organizzato con il CESP un convegno su inidonei e precarietà che aprono a tutti gli interessati ( docenti e ATA precari e non ) per discutere insieme di precarietà, mobilità e tutela dei diritti

CESP-
Convegno Nazionale
23 febbraio 2015
ore 9 -13-

Inidonei e precarietà

Sala Convegni CESP
Viale Manzoni, 55- ( metro A fermata Manzoni)

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Buona scuola

Post n°3118 pubblicato il 31 Gennaio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “La Tecnica della Scuola”


Chi premia la “Buona scuola”?


Pasquale Almirante

In un articolo, L’Avvenire esamina due aspetti della “stupefacente rivoluzione” della “buona scuola” messa in moto dal governo di Matteo Renzi: stabilizzazione dei precari e premi ai prof, con qualche critica

La stabilizzazione dei precari, scrive L’Avvenire, deriva da un obbligo che ha l’Italia per una sentenza della Corte di giustizia europea, “la quale ha ritenuto scandaloso che si potesse continuare per anni ad assumerli a settembre e a licenziarli a giugno”.

La seconda questione è invece legata all’abolizione degli scatti di anzianità di maestri e professori “per sostituirli con quelli che chiama «scatti di competenza». Questo è un punto molto controverso, sia perché gli scatti di anzianità per il personale della scuola esistono in tutti i Paesi europei, sia perché non è ancora chiaro chi avrà diritto a nuovi scatti di competenza”.

Tuttavia la faccenda più singolare, secondo Avvenire, sta nel fatto che non è stato chiarito come si possa a parità di funzioni ricoperte “corrispondere stipendi diversi. E poi la 'raccolta punti' dei corsi di aggiornamento l’abbiamo già sperimentata nella seconda metà degli anni 90, quando trovavi docenti di Matematica che seguivano corsi di aggiornamento in Letteratura italiana e viceversa, perché bastava accumulare i crediti e nessuno si era preoccupato di stabilire che ci fosse una congruenza tra i corsi frequentati e la propria disciplina di insegnamento.

Converrebbe piuttosto incentivare economicamente, come già in parte avviene, quei docenti che sono disposti ad assumere incarichi e funzioni aggiuntive rispetto alla normale attività.

Perché altrimenti si rischia di dividere il corpo docente tra insegnanti di serie A e insegnanti di serie B. E quale genitore accetterebbe che il proprio figlio venisse inserito, al momento dell’iscrizione, in una sezione dove magari insegnano tutti professori 'di serie B'?”

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

ITALIA

Post n°3117 pubblicato il 31 Gennaio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Italia

Da”La Tecnica della Scuola”

L’Italia e i record di cui vergognarsi

Dal Rapporto Eurispes “Italia 2015” emerge che il numero di alunni che lasciano la scuola prima dei 16 anni non sono "consoni a uno Stato avanzato": mentre nel nostro Paese siamo fermi al 17%, in Croazia, Slovenia e Repubblica Ceca non si va oltre il 5,4%. Male anche sul fronte laureati: tra i cittadini tra i 30 e i 34 anni solo il 22,4% ha conseguito il titolo, contro una media UE del 36,5%. Dito puntato sui tagli.

Alessandro Giuliani

In Italia gli "abbandoni" scolastici rimangono tra i più alti d’Europa: secondo il "Rapporto Italia 2015" dell'Eurispes, presentato il 30 gennaio, il numero di alunni che lasciano la scuola prima dei 16 anni non sono "consoni a uno Stato avanzato". La media nazionale del fenomeno rimane sopra il livello di guardia: il 17%, contro la media europea che si attesta a quota 11,9%. Solo in Spagna, Portogallo, Malta e Romania la quantità di giovani che lascia prematuramente i banchi di scuola è maggiore della nostra. Per loro, come per l’Italia, l’obiettivo indicato da Bruxelles, il raggiungimento del 10% massimo entro il 2020, rimane quindi impossibile da centrare, almeno nel breve periodo.

Per comprendere la gravità di questa situazione stagnante, occorre ricordare che tra i Paesi che hanno meno alunni “dispersi” figurano la Croazia (3,7%), la Slovenia (3,9%) e la Repubblica Ceca (5,4%): tutte realtà, sulla “carta” meno floride dell’Italia, dove evidentemente il sistema scolastico e organizzativo è organizzato in modo tale da motivare adeguatamente il corpo studentesco.

Anche per quanto riguarda l'università c’è poco da essere contenti. Esaminando la percentuale di laureati tra i 30 e i 34 anni emerge non soltanto che l'Italia é appena a metà strada dall'obiettivo fissato ma anche che rappresenta il fanalino di coda dell'Europa - 22,4% contro una media dell'Unione del 36,5% - con una differenza anche qui abissale tra uomini e donne che riescono a conseguire il titolo universitario o post-universitario (17,7% contro 27,2%). Anche in questo comparto (istruzione terziaria), l'obiettivo italiano è stato ridimensionato rispetto al target europeo (26- 27% contro il 40% comunitario).

 

 

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

RAV

Post n°3116 pubblicato il 31 Gennaio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: RAV

Da”ScuolaOggi”

Intorno al Rapporto di AutoValutazione (RAV)

di Gabriele Boselli


Dopo lunga fecondazione e brevissima gravidanza è finalmente (ma non è la fine, come vedremo) giunta a pubblicazione l’aliena creatura. Ha iniziato a muoversi asimmetricamente, zoppicando assai sul piano epistemologico e didattico, su quattro/cinque gambe, o meglio zampe. Qualche anima  ingenua la approva; un maggior numero di docenti e dirigenti la attende sul percorso con rassegnazione, nel sempre procrastinato avvento di tempi migliori. Della serie “passerà anche questa”. Le norme vanno applicate anche laddove valorialmente e scientificamente risibili.

Cinici ispiratori e/o sfruttatori seguono speranzosi il cammino di questo apparentemente innocuo e condivisibile cavallino di troia, di questo virus che non avrebbe alcun senso in sé ma serve invece a preparare lo scatenarsi di veri e propri processi di valutazione sistemica “oggettiva”, ovvero reificante, degli insegnanti e dei dirigenti. Di per sé il RAV non costituirebbe un gran danno anche se non si tratta solo di “autovalutazione”(il meccanismo è di origine extrascolastica e precostituito); il guaio principale è che apre le porte al Sistema Nazionale della Valutazione.

Il RAV è un altro dei sintomi del non-pensiero, del deserto culturale che cresce. Alle anime pensanti e che tali vorrebbero restare al meglio possibile per valutare in modo  epistemologicamente avanzato ed eticamente condivisibile dedico questo piccolo studio di ricognizione, autodifesa e progettazione.

  1. L’attacco all’autonomia pedagogica

1. 1  Normativa – Il nome tranquillizzante di “autovalutazione” non inganni troppo: non si tratta di una semplice disposizione ad autovalutarsi. Tutto è preordinato e l’elaborazione e la redazione del Rapporto è voluta da Roma come primo adempimento in vista del Sistema Nazionale di Valutazione cui sono chiamate le scuole (statali e paritarie) e il cui Regolamento, contenuto nel DPR 80/2013, è di durata triennale, come previsto dalla direttiva n. 11 del settembre 2014 e dalla CM 47 dell’ottobre 2014.  Il SNV come tristemente noto si compone dell’Invalsi, dell’Indire e –dispiace per i colleghi- del corpo ispettivo. Il procedimento di valutazione delle scuole si articolerà in 4 fasi: autovalutazione, valutazione esterna,  azioni di miglioramento, rendicontazione sociale.

Scherzetti e specchietti - A partire dall’anno scolastico corrente, tutte le scuole dovranno adempiere al

l’ ”autovalutazione” mediante la redazione on line di un Rapporto di autovalutazione sulla base di un processo di cosiddetta autoanalisi non libero come quelli da sempre praticati dalle scuole serie ma articolato sui soliti sintagmi economicistici: punti di forza e di criticità, produzione di dati oggettivi, comprovabili e comparabili.  Il raffronto con situazioni analoghe (con conseguenti svalorizzazioni e valorizzazioni estrinseche) è uno degli aspetti essenziali del modello.

Lo scopo ufficiale del Sistema di valutazione sarebbe il miglioramento della qualità dell’offerta formativa e degli apprendimenti. Altri specchietti per le allodole sono costituiti dalla riduzione della dispersione scolastica e dell’insuccesso scolastico, l’avvicinamento delle differenze tra scuole di aree geografiche diverse, il rafforzamento delle competenze di base, l’individuazione degli esiti a distanza dopo l’uscita dalla scuola  in termini dei possibili percorsi successivi di studio e di lavoro.

1.3  Messa in moto - Le scuole  individuano  un'unità di autovalutazione, costituita preferibilmente dal dirigente scolastico, dal docente referente della valutazione e da uno o più docenti con adeguata professionalità teoricamente individuati dal Collegio dei docenti, in pratica dal preside, pardon Dirigente scolastico. L’analisi è finalizzata a individuare le priorità per il miglioramento individuate dal MIUR e  localmente definite dopo un  esame  della relazione tra gli esiti di apprendimento e le pratiche didattiche e organizzative entro il contesto sociale e professionale; e qui ci possiamo salvare.

1.4  Meccanismi attuativi

Gruppi  -  Il meccanismo di funzionamento è complicato. Sono costituiscono gruppi di lavoro: uno  nazionale, uno regionale e uno provinciale. Non basta: nei mesi di Febbraio e Marzo in varie regioni si realizzeranno anche incontri con i referenti di ogni istituzione scolastica per addestrare all’uso dello strumento RAV. I Gruppi provinciali organizzeranno poi ulteriori incontri con i referenti delle istituzioni scolastiche, mirati al conseguimento delle ulteriori determinazioni MIUR.

Ruolo dei DS  -  Compito del dirigente scolastico e ahimè pure degli ispettori (i quali dovranno smettere nell’occasione di essere uomini di scienza) è quello di convincere i docenti sulla giustezza del significato conferito dal MIUR al valutare secondo normativa.  Valutazione è affare importante in alto loco perché costituisce la premessa di ciò che si farà; non è tanto trarre bilanci ma soprattutto imbrigliare la progettazione, mettere il morso ai cavalli da tiro.  Valutare non dev’essere incontrollabile processodi conoscenza secondo idee di valore, né attività costante di ricerca per  comprendere le situazioni e introdurre cambiamenti; né attività volta alla valorizzazione di tutti, ad incrementare le consapevolezze. Nell’ottica del Potere valutare significa controllare, determinare pensieri ed esistenze, sorvegliare e domani premiare/punire (verbi mortificanti entrambi).  Ottica condivisa dai fortunatamente rari Dirigenti-manager in quanto aumenterebbe il loro potere.

Invalsi -  La regia del SNV è affidata al fido Invalsi, istituto in cerca di una qualche ragione di esistenza e i cui operatori sono controllabili in quanto in buona parte precari con contratto a breve termine e focalizzato solo sul valutare. La scelta dell’INVALSI, il quadro teorico di riferimento del linguisticamente mal scritto ma slidatissimo documento rimandano a  una valutazione dove la comparazione  in riferimento al voluto riveste una funzione preminente di omologazione; l’assunto è che la restituzione dei risultati possa determinare azioni correttive delle eventuali singolarità. L’insieme dei processi di autovalutazione, in particolare, associata a riferimenti esterni, dovrebbe rappresentare un costante rimando di informazioni a Roma sul funzionamento dell’istituzione scolastica e della sua regolazione. Dovrebbe modificare il concetto di  “buona scuola” secondo la letteratura delle “scuole efficaci”: di qui la pseudo-autovalutazione, la partecipazione e il coivolgimento di soggetti a denominazione di origine controllata. Le classiche domande come il senso del valutare, cosa valutare, identità dei soggetti coinvolti perderebbero la loro pregnanza. 

1.5  Lustrini - Non mancano nei documenti ministeriali magliette con lustrini a coprire la pellaccia della Creatura. Nella parte inerente il Quadro di riferimento teorico elaborato dall’Invalsi si legge che i criteri per l’autovalutazione sarebbero: equità, partecipazione, qualità; vi è per la verità anche una parola di involontaria autodenuncia: differenziazione. Tra i lustrini anche il dichiarato sforzo di garantire a ogni studente i livelli essenziali di competenza, di assicurare le condizioni per fruire degli interventi della scuola, di offrire attività  volte alla riuscita scolastica, di curvare i percorsi a seconda delle caratteristiche di ciascun alunno. Come ci si possa arrivare attraverso strade omologanti è un mistero.

2. La difesa

2.1  Contesto e risorse - La prima zampa della creatura, “contesto e risorse” è quella più favorevole alle scuole e utilizzabile nella difesa. Consente infatti di fare riferimento  al contesto operativo esterno (citare crisi economica, depressione valoriale) ed interno ovvero handicap, DSA e BES che andranno segnalati in maggior numero denunciando non più di 2-3 ragazzi normali per classe. Utile poi segnalare la sempre enfatizzabile modestia di risorse per attribuirvi anche i limiti del proprio agire senza doversi troppo produrre in autofustigazioni e processi autodemolitori, breccia per cui poi si riverserà la successiva eterovalutazione dichiarata.

Bisognerà però avere l’accortezza di citare di sfuggita, senza metterli in evidenza, i fattori ambientali positivi presenti nel territorio in modo che i loro effetti siano attribuiti all’efficacia del nostro agire. Le colpe vanno date agli altri, i meriti a noi. Non è onesto ma quando è necessario per preservare un fine più alto come quello dell’autonomia intellettuale, morale e pedagogica……

2.2  Esiti - Gli Esiti degli studenti rappresentano la seconda sezione. E’ costituita dai Risultati scolastici (promozioni…) ma soprattutto dai Risultati nelle prove standardizzate, di cui si può pensare tutto il male epistemologicamente possibile. Ci si potrà difendere meglio sulle “competenze chiave e di cittadinanza” più difficilmente definibili e  sui Risultati a distanza (chi vivrà vedrà).

2.3 Processi - La terza sezione è relativa ai processi messi in atto dalla scuola.  Su “Curricolo, progettazione, valutazione” il progetto difensivo può essere agevole se si evita di seguire il percorso suggerito e si fa riferimento alle tradizioni locali in materia • L’Ambiente di apprendimento (fisico, virtuale, relazionale) può rappresentare occasione di divagazioni neutralizzanti.
Molto importante il modo in cui sarà gestito il  punto successivo “Inclusione e differenziazione”. La direttiva del 27 dicembre 2012, la successiva CM n.8 del marzo 2013 e la nota del giugno 2013 cercano di rafforzare quella che costituisce una questione rilevante: come gestire le diversità e le differenze nelle classi. Sono i docenti, d’intesa con la famiglia, i soggetti da sempre intenti a valutare queste situazioni.  Vanno certamente promossi, RAV o nonRAV, circuiti di riflessione, coordinamento, formazione ricerca, ascolto, proposta, conoscenza per  capire i diversi stili di apprendimento e corrispondervi.

Ai fini eterovalutativi non si dovrebbe nemmeno perdere troppo tempo: si può fare pressoché copia e incolla con il piano annuale per l’inclusività, base degli interventi didattici in questa direzione. Il Piano annuale per l’inclusività è parte del POF; raccoglie in un quadro di significati le  attività progettuali; riguarda gli impegni per quegli alunni che richiedono percorsi diversi da quelli comuni  L’approccio non-manageriale ma pedagogico è quello più sostenibile anche nel RAV perché incentrato sulle potenzialità, senza ignorare le difficoltà; non enfatizza i sintomi o i disturbi, ma il modo di apprendere  di ciascuno e di accompagnarne la crescita.

2.4   Continuità e orientamento - La maggior parte delle scuole penso non debba preoccuparsi troppo anche di questa richiesta. Vi si presta attenzione da sempre; da sempre e spesso molto bene, anche se le norme non aiutano e privilegiano più i diritti di graduatoria dei docenti che quelli dell’alunno. Norme, gravidanze, GAE permettendo, nelle scuole buone per davvero la continuità è soprattutto ricercata attraverso i nessi disciplinari, nella costante ricerca delle strutture di connessione, generative di pensiero ulteriore. Anche qui, per far contenti i gruppi di potere che da trent’anni comandano al MIUR, un bel copia e incolla può bastare. Poi si ricomincia a lavorare seriamente.

2.5  Autovalutazione in atto - La quarta sezione invita a riflettere sul processo di autovalutazione in corso e sulla possibile integrazione delle disposizioni romane con pratiche autovalutative già in uso nella scuola.

Le buone scuole, che non hanno aspettato Renzi e il Faraone per muoversi, hanno da sempre una tradizione autovalutativa. Basterà continuare sostanzialmente su quella scia.

2.6   Miglioramento e rendicontazione sociale-  Si ordina alle scuole di individuare le priorità su cui si intende agire al fine di migliorare gli esiti, in vista della predisposizione di un “piano di miglioramento” e la conseguente “rendicontazione sociale”. Nel primo caso si tratta di agitarsi freneticamente quanto insensatamente, di “fare ammuina”, certo sottraendo attenzione a ciò che vale (la cultura e le persone) per inseguire ciò che conta, ovvero la bella figura. Pazienza se molti insegnanti non studieranno più e alcuni  dirigenti-non-dirigenti (ovvero dirigenti-manager) si preoccuperanno solo della sicurezza. Nel secondo caso si tratta di allestire strategie reputazionali efficaci.

Sempre buone per entrambe le disposizioni le vecchie pratiche della “qualità totale” di lombardiana memoria (oggi in versione “Scuole efficaci”) e tutto ciò che può fare scena: convention di presentazione con tanto di slides e musichette, ritratti del preside-manager con dentatura e tratti del volto rifatti che sorridono dalle pareti, video esaltanti i successi della scuola, sfilate nordcoreane di studenti sincronizzati.

3. Conclusioni

- Si chiama autovalutazione ma non lo è in quanto articolata secondo precisi sintagmi.

- Nell’Apologia vergata da Platone in memoria di Socrate è scritto che le disposizioni delle leggi vanno eseguite anche quando dovessero comportare la morte del Giusto. Figurarsi quelle del RAV e anche quelle successive del SNV che faranno anche ridere ma non ammazzano nessuno; vi daremo dunque esecuzione, anche perché il non farlo esporrebbe alla cicuta no ma a fastidi sì.

- La difesa, mai contra legem e attenta anche nella conformità alla normativa secondaria, non deve consistere solo nell’aggiramento o nella fuga ma dev’essere attiva: criticare i fondamenti politici, etici e pedagogici ovvero analizzare, decostruire nei collegi dei docenti e nei gruppi di lavoro (sono ancora luoghi di discussione o vi si ricevono solo disposizioni?) il dettato per coglierne gli elementi costitutivi e raffrontarli con principi autonomamente individuati (1). Pensare, criticare: per costruire localmente un contesto autovalutativo autonomo.

(1) G. Boselli Per una valutazione delle scuole e di chi vi lavora, n. 30, annata 2011 di Encyclopaideia (Bononia University Press, Bologna)

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Supplenze Sassari

Post n°3115 pubblicato il 31 Gennaio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “OrizzonteScuola”


Supplenze Sassari, esaurita graduatoria provinciale scuola primaria


L’Ufficio Scolastico di Sassari segnala l’esaurimento della graduatoria provinciale della scuola primaria.

Non è la prima provincia in cui ciò accade nel corso dell’a.s. 2014/15. Abbiamo già segnalato, ad es.. Roma A Napoli invece esaurito l’elenco di sostegno correlato alla scuola primaria.

Per l’assegnazione di eventuali posti residui bisognerà adesso ricorrere alle graduatorie di istituto.

La circolare

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

 CHI SIAMO

Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

Felice settimana


 Serena, solare settimana a tutti voi, piena di energia e di voglia di lottare ancora insieme...

FabianaGiallosoleq

 

 

Biblio-Blogs e Forum utili:

Docente Bibliotecario

http://www.libreriamo.it/


I lettori possono riprodurre liberamente le immagini presenti in questo blog.

In questo blog sono presenti immagini tratte da Internet. 

Se qualcuna di esse, a nostra insaputa, è  protetta da copyright

Vi preghiamo di informarci e provvederemo subito a rimuoverla.

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Net Parade

Sostieni il blog Docenti Inidonei e + su Net Parade!

Con un click aiuterai il blog a crescere! 

a

 

 

Psss...puoi votare + volte! Grazie. FabianaGiallosole

 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

pillole musicali

 

s

 

Loredana Errore - Innamorata (Audio) - YouTube

Loredana Errore Ti sposerò - YouTube

 Naya Rivera - Songbird (Traduzione italiano) - YouTube

Preghiera della sera 

O Maria dacci la tua forza

 e la tua volontà per affrontare

 e superare gli ostacoli della vita...

 

Divagazioni artistiche sarde

 

http://web.tiscali.it/spazio_alguer/articoli/2001/immagini/0533_2001%20.jpeg

Il sito di Giuseppe Nieddu

(Grafico pubblicitario, disegnatore fumetti, illustratore tradizionale e digitale etc)

Carlo Nieddu videomaker, fotografo, noto sul web come Carloportone 

 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963