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E’ un inseguirsi tra le righe

questo continuare a cercarsi

 dove l’altro smette.

Una connessione spontanea

Senza alcuna richiesta

 

 

 

Sensibilità tenerezza ardore

sono collegate al cuore

Talvolta arrecano lacrime e dolore.

Ma si è vivi nella sofferenza

e morti nell’indifferenza.

Sunny_Poems

 

 
Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi di Giugno 2015

 

SCUOLA PUBBLICA

Post n°3731 pubblicato il 29 Giugno 2015 da fabiana.giallosole
 

 
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DOCENTI

Post n°3730 pubblicato il 29 Giugno 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Docenti

Da “La Tecnica della Scuola”


Noi, docenti, non dimenticheremo!


Aldo Domenico Ficara

Navigando nel web si possono leggere, analizzare e interpretare numerosi commenti, post e lettere aperte che riportano riflessioni sulla scuola, dopo il varo al Senato della tanto chiacchierata riforma scolastica. 

Tra i tanti scritti si vuole scegliere alcune righe di una lettera aperta di una docente delusa dall’esito parlamentare della riforma e il commento di un lettore ad un post pubblicato sulla pagina Facebook di Francesco Luccisano, principale estensore del documento del Governo “La Buona Scuola“ e capo della segreteria tecnica del Miur.

Cominciamo con lo stralcio della lettera della docente che si rivolge al Governo: “Tutto vi siete concessi tutto usando la forza, diversamente non avreste potuto non ce l'avreste mai fatta ma non v'illudete. No, non v'illudete la vostra arrogante violenza istituzionale non vi metterà al riparo dalla nostra intelligenza. Sapremo rispondere, noi siamo tanti, siamo di più, molto di più di voi e abbiamo mezzi più forti delle vostre tv o della vostra carta straccia, abbiamo la nostra intelligenza, la nostra determinazione e la passione per la nostra professione. Una passione non soggetta ad alcuna ambizione di denaro e potere, ma dettata solo dall'amore per il Paese e dall'altissimo senso di devozione verso la nostra costituzione e la storia che l'ha partorita“.

Per finire con il commento su Facebook di tutt’altro parere: “Per essere seri, riformare la scuola pubblica è inutile. Come ti dicevo ai tempi dell’università, la scuola è roccaforte del sindacato e dello statalismo più estremo e retrivo, anche se allora venivo sbeffeggiato. L’arma di molti professori nella protesta è stata inondare i profili dei parlamentari PD minacciando di non votarli più. La scuola pubblica non funziona, non è meritocratica ed è inscalfibile nella sua grettezza. Alla fine Renzi e la Giannini vogliono restare in sella e accetteranno compromessi al ribasso. Il risultato sarà tantissimo rumore per quasi nulla. Via lo Stato dall’istruzione pubblica, voucher alla famiglia, stipendi legati al risultato della scuola: le scuole migliori attrarranno più studenti e di conseguenza gli insegnanti. A tutti i prof si dice 'signori e signore, se non vi sta bene avete un anno di tempo per costituire la vostra scuola, visto che dite di seguire una missione, oppure vi cercate un altro lavoro'. Ovviamente ciò richiederebbe un Governo che non ha paura della rielezione, merce assai rara“.

Posizioni e riflessioni contrapposte che non promettono nulla di buono, in quanto la politica deve stare al servizio dei cittadini e non seguire strategie speculative.

Insomma due facce della stessa medaglia: la martoriata scuola pubblica statale.

 
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DDL

Post n°3729 pubblicato il 29 Giugno 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: DDL

Da “OrizzonteScuola”


DDL riforma. Si potranno diminuire alunni per classe, ma senza aumentare le classi


di redazione

 

Un'operazione da "abracadabra" quella chiesta dal DDL di riforma della scuola per la diminuzione degli alunni per classe.

Infatti, il testo permette di derogare alla normativa relativa al numero di alunni per classe. La relazione tecnica del provvedimento, però, chiarisce e mette alcuni paletti.

Infatti, il comma 83 prevede che il dirigente, al fine di migliorare l'offerta formativa e la qualità didattica e consentire una più equa distribuzione delle classi degli alunni e degli studenti, può ridurre il numero di alunni per classe, ma tale possibilità dovrà, leggiamo, "parimenti, nel rispetto del limite sulla dotazione organica prevista, comportare un aumento di tale limite nelle altre classi". Senza, dunque, un aumento di organico. Cambiando il numero degli addendi il risultato non cambia.

Tutto sulla riforma


 
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BUONA SCUOLA

Post n°3728 pubblicato il 29 Giugno 2015 da fabiana.giallosole
 

Da "TuttoScuola"


Buona Scuola/2. Ma sarà anche una ‘Buona Riforma’?


Il fatto è che Renzi – primo leader di un governo di sinistra (o sinistra-centro) a fare questa scelta – ha deciso di privilegiare non il rapporto con gli insegnanti e i loro sindacati ma quello con i genitori e l’opinione pubblica


Se Renzi ha vinto la sua battaglia sul versante politico-parlamentare non si può dire che altrettanto abbia fatto su quello della popolarità nel mondo della scuola del Pd da lui guidato, popolarità che anzi, secondo stime fatte dagli analisti dei flussi elettorali dopo le ultime elezioni regionali, sarebbe scesa ai minimi storici per il più importante partito della sinistra, erede della ‘Ditta’ bersaniana e dei cattolici democratici, da Prodi a Mattarella.

Il fatto è che Renzi – primo leader di un governo di sinistra (o sinistra-centro) a fare questa scelta – ha deciso di privilegiare non il rapporto con gli insegnanti e i loro sindacati ma quello con i genitori e l’opinione pubblica attraverso una massiccia campagna audio-video-social network.

All’opinione pubblica è giunto un messaggio semplificato, ma forte e chiaro, di discontinuità rispetto a un passato di mediazioni, rinvii e tagli: fine del precariato, ripresa degli investimenti in istruzione, più autonomia, più valutazione, più merito.

Ma l’onere di assicurare la transizione al nuovo modello di scuola è stato caricato quasi per intero – forse al di là della consapevolezza dei progettisti della Buona Scuola - sulle spalle del dirigente scolastico, senza coinvolgere e motivare gli insegnanti. Si è data anzi l’impressione di considerare questi ultimi come un ostacolo, e non come i protagonisti dell’innovazione, della Grande Svolta verso la scuola futura. Per questo l’adesione allo sciopero è stata così ampia.

Si è trattato di un errore di comunicazione da parte di Renzi-Giannini, o della scelta di puntare tutto sui (super)presidi, nella convinzione che poi l’intendance suivra?

Noi ci auguriamo che non si tratti della seconda ipotesi, ma non possiamo fare a meno di osservare che a questa legge, che pure contiene importanti novità, manca comunque qualcosa che sia in grado di mobilitare professionalmente e ri-motivare gli insegnanti. Qualcosa che farebbe diventare la Buona Scuola anche una Buona Riforma. A questa riflessione dedichiamo le due notizie successive.

Buona Scuola/3. Si vede il volto…

 Si è spesso preso a prestito il titolo di un classico film del 1946, ‘Il volto e l’anima’ (con Bette Davis che interpreta entrambi i personaggi di due gemelle identiche nel volto ma profondamente diverse nell’anima), per descrivere situazioni di contrasto tra l’apparenza esterna e la reale natura, identità, vocazione di un soggetto umano, o anche di un artefatto culturale come può indubbiamente essere considerata una legge.

Se applichiamo l’immagine al Ddl Buona Scuola troviamo che il volto della scuola italiana - il modello organizzativo, la sua struttura esteriore - presenta un certo numero di novità, soprattutto in termini di maggiore autonomia e responsabilità delle scuole e dei loro dirigenti nella gestione dell’offerta formativa, ma che assai poco di concreto la nuova legge dice della sua anima, cioè della sua attitudine/idoneità ad affrontare i problemi di fondo che la zavorrano anche nei confronti internazionali: dispersione, forti dislivelli territoriali e per tipo di scuola, mediocri performance medie degli studenti, edilizia ottocentesca.

Il fatto è che, malgrado le apprezzabili finalità enunciate in astratto fin dal comma 1 (ex art. 1) della legge (“affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza e innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento, contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali, prevenire e recuperare l'abbandono e la dispersione scolastica, in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale dei diversi gradi di istruzione, realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva, garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini”), mancano le scelte di fondo che possano tradurre tali finalità in risultati concreti.

4. Buona Scuola/4. … ma manca l’anima 

Tuttoscuola ha provato più volte, in occasioni diverse (dossier, articoli, interviste) a individuare alcune delle citate scelte di portata strategica, capaci davvero di ‘cambiare verso’, per dirla con l’espressione lanciata da Renzi, al sistema scolastico italiano.

Le ricordiamo qui in estrema sintesi: superamento (vero) del disciplinarismo, soppressione delle bocciature (se non dopo una serie di interventi), eliminazione degli standard minimi di apprendimento e valutazione (il ‘sei’ di gelminiana memoria), curricula personalizzati-individualizzati, sostituzione dei diplomi con certificazioni che attestino credibilmente i risultati e le competenze raggiunte da ciascuno studente, utilizzazione dell’ultimo anno di scuola secondaria superiore come anno-ponte verso le scelte successive, scuole aperte tutto il giorno e d’estate, con docenti almeno in parte significativa a tempo (36 ore) e stipendio pieno.

Si tratta di scelte che non possono essere delegate (scaricate) alle scuole, ma devono al contrario essere fatte ed esplicitate a livello centrale, nazionale. Sono scelte strategiche, di sistema-Paese, rispetto alle quali le scuole dovrebbero esercitare un’autonomia di tipo solo strumentale, riguardante cioè solo i mezzi con i quali conseguire le finalità definite a livello nazionale. 

Sono scelte di questo tipo e livello che rivelano l’anima di una legge. Ma non ci sembra di ravvisarle dietro il volto della Buona Scuola. Esso non rivela una visione nuova della nostra scuola. La consultazione più estesa di cui abbiamo memoria e il dibattito parlamentare non hanno prodotto alcuna immagine di ciò che l’istruzione potrebbe e dovrebbe essere domani. Non resta che auspicare che il dibattito, sicuramente vivace (ma speriamo non sfogo di rabbia e di varie istanze corporative), che accompagnerà nei prossimi mesi la prima attuazione della legge faccia emergere e condividere ampiamente la necessità di dare alla Buona Scuola l’anima che per ora non ha, una nuova missione capace di coinvolgere e motivare tutti i suoi protagonisti, a partire dagli insegnanti.



 

 
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IMMISSIONI IN RUOLO

Post n°3727 pubblicato il 29 Giugno 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “OrizzonteScuola”


Immissioni in ruolo: domanda di assunzione sarà obbligatoria o si potrà rifiutare mobilità nazionale?



di Lalla

L'entusiasmo per le 102.734 viene smorzato in questi giorni dall'analisi delle procedure (attraverso 3 complicate fasi) descritte nel maxiemendamento approvato dal Senato il 25 giugno scorso.

Per essere assunti con le procedure determinate dal DDL scuola bisognerà presentare domanda di assunzione.

Il comma 102 dice che sarà pubblicato un apposito avviso in Gazzetta Ufficiale, in cui saranno indicati i termini per la domanda di assunzione, le modalità per esprimere le preferenze tra tutte le province. Sarà inoltre indicato come si riceverà la proposta di assunzione, e cosa comporterà l'accettazione e la rinuncia.

Sappiamo già che la fase A delle assunzioni (quella svolta secondo l'ancora vigente art. 399 del T.U.) sarà svolta regolarmente, secondo le procedure che saranno disposte dagli Uffici Scolastici.

Per gli insegnanti che parteciperanno invece alle procedure in deroga al T.U. sappiamo già che avranno dieci giorni di tempi per accettare la proposta di assunzione. In caso di mancata accettazione entro i predetti termini, tali docenti non possono essere destinatari di ulteriori proposte di assunzione a tempo indeterminato ai sensi del piano straordinario di assunzioni.

I soggetti che non accettanno la proposta di assunzione eventualmente effettuata in una fase, non partecipano alle fasi successive e sono definitivamente espunti dalle rispettive graduatorie. Le disponibilità di posti sopravvenute per effetto delle rinunce all'assunzione non possono essere assegnate in nessuna delle fasi di cui al comma 97.

Quindi, ciò che accadrà una volta presentata la domanda di assunzione, è abbastanza chiaro.

Il problema è: il docente che si rifiuta di partecipare alla mobilità nazionale, o anche solo di essere assunto sui posti dell'organico potenziato piuttosto che su quelli di organico di diritto, potrà mantenere la permanenza nelle Graduatorie ad esaurimento?

Una graduatoria nata come provinciale, può essere trasformata in nazionale, ferme restando le motivazioni che avranno spinto gli estensori del provvedimento a tale decisione?

Da un lato sappiamo che (comma 105) le graduatorie ad esaurimento perderanno efficacia per contratti di qualsiasi tipo e durata solo se esaurite. Dall'altro (comma 108) sappiamo che tali graduatorie continueranno ad essere utilizzate per il 50% delle immissioni in ruolo fino al loro totale scorrimento.

Dunque, sarà possibile obbligare alla domanda, con il rischio di mobilità nazionale, se le graduatorie ad esaurimento continueranno comunque ad esplicare la propria efficacia anche nei prossimi anni?

Qualora la mancata presentazione della domanda dovesse comportare la cancellazione dalle stesse, il docente potrebbe reiscriversi in II fascia delle graduatorie di istituto, ma nel 2017, alla scadenza del triennio di vigenza delle attuali graduatorie. Nel frattempo dovrebbe essere stato espletato un altro concorso per titoli ed esami.

Si tratta di un passaggio delicato del DDL, che forse non è stato attenzionato. Nella prima stesura della Buona Scuola (settembre 2014) si era parlato di un censimento per contare chi fosse veramente interessato all'assunzione a queste condizioni (mobilità territoriale e anche professionale), poi non se ne fece nulla. Ma alla fine di giugno 2015 siamo esattamente nelle stesse condizioni: sarà impossibile imporre una assunzione a livello nazionale?

Non è neanche da trascurare che quella del 2015/16 sarà una sede provvisoria e che per avere la sede definitiva la maggior parte dei neoimmessi in ruolo dovrà partecipare al piano di mobilità straordinaria

Dalle istruzioni operative del Ministero ci si aspetta maggiore chiarezza rispetto al contenuto del DDL. DDL riforma scuola. Per il 2016/17 previsto piano straordinario mobilità territoriale e professionale. Come funziona

Le tre fasi delle assunzioni

Tutto sulla Buona scuola

 
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Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

Felice settimana


 Serena, solare settimana a tutti voi, piena di energia e di voglia di lottare ancora insieme...

FabianaGiallosoleq

 

 

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