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Talvolta arrecano lacrime e dolore.

Ma si è vivi nella sofferenza

e morti nell’indifferenza.

Sunny_Poems

 

 
Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi del 16/10/2014

 

DDL stabilità

Post n°3010 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da fabiana.giallosole
 

Da “La Tecnica della Scuola”


Il ddl di stabilità conferma: a giugno nuovo (?) esame di stato


Pasquale Almirante

La novità consiste, come aveva anticipato la ministra, nel fatto che ci saranno tutti commissari interni e un solo presidente esterno alla scuola: una rivoluzione copernicana 

Nel ddl di stabilità si fanno i conti con  la spesa e siccome, come dicono gli esperti, bisogna cogliere i peridi di crisi per rivoluzionare l’esistente, per un verso il Miur risparmia 147 milioni di euro e dall’altro sovverte l’esame di stato, lasciando agli stessi professori della stessa scuola di esaminare i propri stessi candidati e pagandoli per il disturbo con gli stessi soldi che prendono anche senza lavorare.

In effetti con questa radicale scelta, lungimirante e intelligentissima, si passa da un costo pecuniario di circa 180 milioni di euro a soli 40, quelli cioè destinati per retribuire i presidenti esterni, visto che gli interni dovranno leccare la sarda.

Nel dettaglio, fa presente Il Sole 24 Ore, i commissari sono designati dai consigli di classe e nominati dal dirigente. Va assicurata la presenza dei docenti delle materie oggetto di prima e seconda prova scritta, e bisogna tener conto della necessità di accertare le conoscenze delle lingue straniere. Spetterà all'Ufficio scolastico regionale la nomina dei presidenti delle commissioni d'esame. La scelta potrà essere fatta tra i presidi delle scuole superiori, i professori con almeno 10 anni di ruolo e i docenti universitari.

Si specifica infine che i commissari interni non riceveranno alcun compenso, come cioè avviene per gli esami di terza ella ex scuola media, cosicchè si azzera pure una vecchia lamentela e un contenzioso che vedeva una discriminazione ingiusta fra colleghi appartenenti a gradi di istruzione diversi anche se provvisti di titoli similari, ma come se l’impegno per gli esami fosse dissimile.

Con questa strabiliantissima e lungimirantissima decisione del governo dunque si pareggia pure un vecchio conto (tra commissari della secondaria di primo e si secondo grado) e si dà possibilità alle scuole private, e in modo particolare agli esperti fabbricatori di diplomi, di cantarsela e suonarsela per i fatti loro, aprendo pure a coloro che volessero prendere un titolo, di cui hanno sentito la necessità incontenibile in un momento particolare della loro vita. Un esamino d’ammissione, che non si rifiuta a nessuno, soprattutto se avvolto in carta regalo, e poi l’esame finale di quinta: e che ci vuole a diffondere cultura nel nostro paese? E infatti se abbiamo così pochi diplomati rispetto alla media Ue, in tale guisa si pareggiano i conti, cosicchè chi dice che dalle parti del Miur non capiscono una beata minchia, si sbaglia nella evidenza dei fatti: “più pilo a tutti” e  più diplomi a tutti. 

 

 
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Riforma Scuola

Post n°3009 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da fabiana.giallosole
 

Da “OrizzonteScuola”


Riforma scuola. Giannini attende resistenze su valutazione insegnanti, a ben ragione. Consultazione, risultati non vincolanti


Sul settimanale Oggi in edicola il Ministro disquisisce dei punti cardine della riforma della scuola.

 

 I docenti vogliono essere valutati? Sì, a chiederlo gli stessi docenti. Eppure il Ministro si attende resistenze, chissà perché. Ieri, la Giannini ci ha spiegato a cosa non serve la consultazione pubblica avviata dal Governo sulla riforma della scuola. Poca chiarezza sui criteri.

I docenti non vogliono essere valutati

Sul settimanale Oggi in edicola da questa mattina, il Ministro disquisisce dei punti cardine della riforma della scuola. Punto nodale, perché, come lei stessa sottolinea, è uno dei pilastri della riforma, la valutazione e il merito dei docenti. Un tema dal quale, afferma "mi aspetto le maggiori resistenze". "Me lo aspetto perché il cambio è notevole, rispetto all'idea che si proceda nella carriera solo invecchiando. Avere stipendi diversi, in base ai risultati raggiunti, non è così scontato nel pubblico impiego, in Italia."

Sicuri che sia così? No. Già dal 2009 la Fondazione Agnelli pubblicava il "Rapporto sulla scuola in Italia" e tra le richieste dei docenti (il 67% per l'esattezza) riteneva utile differenziare i percorsi di carriera in relazione al diverso impegno. Sorpresa? Niente affatto, da anni i docenti e le associazioni nonché sindacati di categoria chiedono una valutazione ed una differenziazione del merito.

Questo il grande pubblico del settimanale "Oggi" non lo sa, ma lo sa il Ministro. Perché, dunque, si attende una resistenza?

Ciò che non piace ai docenti, non è l'essere valutati, il cambiamento di prospettiva e di cultura. Se già nel 2009 si chiedeva di avviare un sistema di valutazione, ad essere in ritardo sono le istituzioni, non i docenti.

Ad essere oggetto di critica è l'impianto del sistema di valutazione che "premia" soltanto il 66% dei docenti, decretando che il restante 34% non è meritevole non per impegno, ma per scarsezza di fondi.

Ciò che i docenti criticano è che si vuole avviare un sistema meritocratico senza investimenti, utilizzando gli stessi fondi, ma distribuendoli solo ad una parte di lavoratori.

Insomma, la Giannini deve far digerire una pillola amara ai docente: quale arma migliore se non sostenere ai quattro venti che i docenti resistono alla valutazione? Stesso metodo utilizzato dall'ex Primo Ministro Monti, quando da Fazio, per far digerire le 24 ore settimanali, affermò che i docenti erano una "corporazione". Affermazioni che trovano facile humus nell'opinione pubblica, in fondo è risaputo che i docenti non vogliono essere valutati e sono una casta, anzi, una corporazione.

A cosa non serve la consultazione

Molti si sono chiesti e si chiedono che valore avrà la consultazione pubblica (online e offline). Ieri, il Ministro è intervenuto in VII Commissione cultura alla Camera, rispondendo ad alcune domande dei parlamentari. In una di esse ha, finalmente, affrontato lo spirito della consultazione.

Il Ministro ha affermato che "la consultazione pubblica sulla 'Buona scuola' non è una rilevazione statistica, non è un sondaggio, non deve arrivare a stabilire orientamenti, né tanto meno deve dare legittimità ad un procedimento di qualche tipo, deve, molto crucialmente aprire uno spazio il più possibile ampio e accessibile e coinvolgente anche in termini quantitativi e le parti interessate il loro contributo di critica di miglioramento al tema dibattuto. I risultati non sono giuridicamente vincolati".

Cosa si farà con i dati raccolti dalla consultazione online e offline?

Il Ministro ha anticipato che tutto il materiale raccolto è già in fase di aggregazione, sarà analizzato e classificato e verrà pubblicizzato in un rapporto alla fine della consultazione.

Per far ciò saranno coinvolte, ha affermato, "tutte le competenze ad hoc che sono già state coinvolte anche per la costruzione della consultazione e che vanno da linguisti computazionali, sociologi e tutti coloro che si occupano della tassonomia delle opinioni e dei contenuti delle opinioni."

"Ci saranno degli assorbimenti delle proposte e critiche, che però - ha concluso la Giannini - non modificheranno l'impianto".

Ci chiediamo se, a fianco del rapporto sui risultati della consultazione, sarà pubblicato anche un report sul metodo utilizzato per la selezione dei suggerimenti e delle critiche. E' questione fondamentale di trasparenza.

 
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Commissari interni maturità

Post n°3008 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da fabiana.giallosole
 

Da “Il Corriere della sera”


Commissari interni alla maturità, scatta la rivolta dei professori


Docenti universitari e ricercatori, da Gavosto ad Allulli, contro l’iniziativa del ministro Giannini di abolire i commissari esterni per risparmiare 140 milioni

Valentina Santarpia

Abolire i commissari esterni alla maturità per risparmiare 140 milioni? Non è detto che sia una buona idea. Dopo la mossa del ministro Giannini, che ha annunciato-in chiave spending review-l’abolizione dei membri esterni all’esame di Stato, arriva la contromossa di insegnanti, presidi, ricercatori, e docenti universitari: sono già 500 quelli che hanno firmato una petizione on line per contestare l’iniziativa e invitare il ministro a fare marcia indietro, ricordando che tutti i sistemi di certificazione prevedono, come regola fondamentale, che la certificazione venga effettuata da soggetti terzi. Abolendo questo passaggio «possiamo dire addio a qualunque discorso credibile sulla qualità della scuola italiana, con buona pace del Sistema nazionale di valutazione».

Il parere dell’Ocse

Tanti i nomi prestigiosi che hanno posto la propria firma alla petizione: Alessandro Cavalli, Andrea Gavosto, Gian Candido De Martin, Giovanni Trainito, Stefano Ceccanti, Luciano Benadusi, Piero Lucisano, Roberto Moscati, Emanuele Barbieri, Mauro Palumbo, Mario Fierli, Maurizio Tiriticco, Vittoria Gallina e Giorgio Rembado, presidente dell’Associazione nazionale presidi (che ha firmato a nome dell’associazione): tutti ugualmente e fortemente contrari al provvedimento che eliminerebbe i commissari esterni, dando tutto il potere decisionale alle commissione interne, che erano state già introdotte 12 anni fa dal ministro Moratti e sono state abolite nel giro di pochissimi anni. «Che senso ha emanare una direttiva che prevede la valutazione esterna delle scuole, quando nel merito della preparazione degli alunni si torna alla totale auto-referenzialità dei Consigli di classe?», si chiede Giorgio Allulli, dirigente di ricerca dell’Isfol (Istituto nazionale per lo sviluppo della formazione dei lavoratori) e docente alla Sapienza. Secondo Allulli, si tratterebbe di un’iniziativa in palese contraddizione con le indicazioni dell’Ocse, che segnala gli effetti positivi degli esami esterni sui livelli di apprendimento degli alunni e con le pratiche in uso nei principali sistemi scolastici europei. D’altra parte, anche nel resto d’Europa la prassi è simile a quella adottata attualmente in Italia: in Francia i commissari degli esami di Baccalaureat (l’esame finale del liceo) sono esterni alla scuola e nominati direttamente dal Recteur d’Academie (l’equivalente del nostro Ufficio scolastico regionale). In Inghilterra l’esame finale del ciclo secondario superiore (GCE A level) si basa su prove scritte preparate da examining boards indipendenti. La somministrazione e la correzione delle prove sono “moderate” dagli ispettori dei boards. In Germania la composizione delle commissioni d’esame dell’Abitur (l’equivalente della nostra maturità) segue regole diverse nei diversi Lander, ma è assicurata sempre la presenza di un presidente esterno, un forte ruolo del preside, e spesso la presenza di commissari esterni. Ecco il link della petizione: http://www.change.org/p/ministero-dell-istruzione-mantenere-le-commissioni-esterne-agli-esami-di-maturità.

 
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 CHI SIAMO

Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

Felice settimana


 Serena, solare settimana a tutti voi, piena di energia e di voglia di lottare ancora insieme...

FabianaGiallosoleq

 

 

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