Moi meme

GRAZIE NONNO!

E' da tanto che non scrivo più qua... ci torno stasera e lo faccio per salutare te, Nonno Giovanni, il mio Nonno, già il Nonno con la N maiuscola, un Nonno speciale, un Nonno giocherellone, un Nonno sempre presente, un Nonno premuroso, un Nonno sempre disponibile.
Dopo tanto soffrire te ne sei volato via non prima però di salutarci tutti, già ieri forse te lo sentivi e anche se ormai non ci vedevi più, ti è bastato sentire le nostre voci, le nostre carezze per rassenerarti.
GRAZIE NONNO, GRAZIE DI TUTTO, PER QUELLO CHE MI HAI DATO, PER QUELLO CHE MI HAI INSEGNATO, PER I VALORI CHE MI HAI TRASMESSO.

Tanti ricordi in questi due giorni mi sono passati per la testa come quando al supermercato siccome io e l'Ale avevamo fame, anzichè aspettare la mamma, hai pagato la spesa ci hai portato fuori e ci hai rifilato una coscia di pollo arrosto in mano... O quando venivi a prendermi a scuola col tuo mitico Ape bicolor arancio e verde telonato ed io, ancora bambina mi vergognavo a salirci sopra. Senza dimenticare tutte le domeniche mattine, alle 10 arrivavi puntuale a trovarci, ti si sentiva arrivare già dalla piazza col rombo di tuono che faceva il tuo Ape (altro che la Ferrari). E quando partivi? Caspita nonno, facevi delle curve a rischio capottamento. E quando mi hai aiutato a fare la ricerca con la scuola sui 50 anni della Liberazione, tu che per quella liberazione hai lottato tanto. Tu, che la tua festa non era il tuo compleanno ma bensì il 25 aprile. E quando nel 97 siamo andati in vacanza in Spagna, 16 ore di pullman fino a Barcellona, siamo andati a quello spettacolo medievale dove ci hanno fatto mangiare tutto con le mani, quante risate... E quando invece per la prima volta siamo andati a Gardaland, ti abbiamo portato sul Colorado Boat, ti abbiamo messo davanti, sei sceso che eri da strizzare così ti sei pure beccato la torchiata dalla nonna... E quando mi avevi preparato il letto a castello in legno per le mie bambole, mi avevi fatto contentissima. E tutte le volte che sei andato a farci la spesa per il bar, papà ti faceva il biglietto e tu andavi al Garosci a fare il carico. E quando ci facevi l'imitazione di Stanlio e Ollio... li facevi troppo bene. E quando io e l'Ale venivamo a dormire da voi, ci facevamo fare il letto per terra, col materasso i cuscini le coperte e quella volta, d'estate, che io a forza di muovermi sono andata per metà fuori dalla porta finestra. E quando d'estate quando mamma e papà lavoravano ancora noi venivamo in vacanza con te e la nonna a Varazze... quante cose. E quell'anno invece che sei venuto in Sardegna, nella tua Sardegna, hai accompagnato l'Ale e poi ti sei fermato una settimana in campeggio con noi, mi ricordo che un giorno ci avevi preparato le seppioline in umido, che buone! E poi, siamo saliti sulla Regata e ti abbiamo portato ad Alghero a trovare quel tuo compagno di militare che a forza di cercarti a distanza di 60 anni era riuscito a trovarti. Tanti sono i ricordi che mi legano a te e che nessuno potrà mai portarmi via.

Grazie Nonno, ti voglio bene!

Ti lascio quest'immagine della tua terra, della tua Sardegna, della tua Gonnos... magari durante la tua infanzia in quella Piscina ci sei andato.

Cristina